Prysmian, a Taihan 9,9%, un passo verso public company
MILANO, 6 novembre (Reuters) - Prysmian Lux, la società attraverso cui la divisione di private equity di Goldman Sachs (GS.N: Quotazione, Profilo) controlla Prysmian (PRY.MI: Quotazione, Profilo), ha ceduto il 9,9% della società che opera nel settore cavi alla coreana Taihan Electric Wire (001440.KS: Quotazione, Profilo) e ha annunciato la vendita, attraverso un accelerated bookbuilding partito oggi, di un'ulteriore quota del 12,3%, di fatto avviando la trasformazione di Prysmian in una public company.
Taihan ha acquistato il pacchetto di titoli Prysmian a 22 euro per azione, con un esborso complessivo di 392 milioni. Il gruppo coreano ha pagato un premio del 10,5% rispetto alla media dell'ultimo mese del prezzo del titolo, pari a 19,912 euro.
Prysmian ha reagito alla notizia con un rally iniziale, che ha portato le quotazioni fino a 20,64 euro, seguito da una caduta nel pomeriggio: il titolo ha chiuso a 18,5120 euro, pari a una flessione del 4,87%. Molto intensi gli scambi: sono passati di mano oltre 5,2 milioni di pezzi, contro una media degli ultimi trenta giorni di 235.000 azioni.
GOLDMAN SACHS VERSO ULTERIORE RIDUZIONE PARTECIPAZIONE
Formalmente, la proposta irrevocabile di Taihan - che l'AD di Prysmian, Valerio Battista, ha definito "benvenuta" - verrà esaminata dal cda della società nei prossimi giorni e la transazione dovrebbe concludersi il prossimo lunedì 12 novembre.
Al termine dell'operazione, dunque, Prysmian Lux, la 'scatola' lussemburghese, attraverso cui Goldman Sachs ha effettuato il buyout dell'ex Pirelli Cavi nel 2005, scenderà dall'attuale 54% al 32% circa nel capitale del gruppo guidato da Battista, che diverrà, pertanto, una public company.
Gli analisti che seguono Prysmian, interpellati da Reuters, si attendono che Goldman Sachs ridurrà ulteriormente la partecipazione nel gruppo italiano, sino a uscirne del tutto.
"Era scontato che Goldman sarebbe scesa", commenta un'analista, notando che l'annuncio è arrivato a brevissima distanza dalla scadenza del lock-up, avvenuta il 3 novembre, siglato in occasione della quotazione a Piazza Affari, che risale alla primavera scorsa.
"Mi aspetto che (Goldman) scenda ancora (nel capitale di Prysmian), magari replicando l'operazione con altri attori nei primi mesi del 2008", preconizza un altro analista.
Intanto, ci si attende che il collocamento del 12,3%, affidato a Goldman, Mediobanca e Jp Morgan, sia rivolto a investitori istituzionali internazionali: del resto, fanno notare, Prysmian è già nel portafoglio, fra gli altri, di Fidelity, Reach Capital Management e JP Morgan AM.
Piace, ai grandi fondi, la presenza globale del gruppo guidato da Battista e la diversificazione del business e delle aree geografiche. Va considerato, inoltre, che dal 24 settembre scorso Prysmian ha sostituito Capitalia nell'indice S&P/Mib, traendo giovamento in termini di quotazione: il titolo, infatti, è balzato dai 15 euro del debutto in Borsa sino a un massimo di 21,40 euro, toccato il 24 luglio scorso.
La volatilità odierna del titolo, secondo gli analisti, è destinata a perdurare, a causa dell'attesa dell'uscita di Goldman dal capitale. Non a caso, stamane Exane ha tagliato il rating sull'ex Pirelli Cavi a "neutral" da "outperform".
Così, quando l'azionariato di Prysmian verrà ridefinito, sul modello di una publica company con degli azionisti industriali di peso con i quali concludere accordi commerciali, argomentano gli analisti, il mercato si concentrerà sui numeri, che sono quelli di "una società sottovalutata".
I risultati dei primi nove mesi, comunicati ieri, infatti, hanno confermato il trend positivo e, sebbene per il 2008 gli analisti si attendano un rallentamento rispetto al biennio precedente, le stime per il futuro, sulla base del portafoglio ordini, sono ottimistiche.
Per quanto riguarda i potenziali partner, nel quadro di un'operazione simile a quella realizzata con Tahian, gli analisti vedono gruppi asiatici piuttosto che europei.
Difficile soprattutto un'offerta da parte della francese Nexans (NEXS.PA: Quotazione, Profilo), principale concorrente di Prysmian a livello globale: "Ci sarebbero problemi antitrust", spiega un analista.
Invece, in Asia ci sono diversi player locali, che potrebbero trovare in Prysmian il partner per acquisire clientela in Europa. E il gruppo italiano, dal canto suo, punta a stringere accordi commerciali per conquistare quote di mercato in Asia, l'area con il maggiore tasso di crescita.
Da notare, infine, che la società sudcoreana, assistita da Lehman Brothers in qualità di adviser finanziario, si è impegnata a non aumentare la partecipazione, a non esercitare diritti di voto in misura superiore al 10% e a non presentare candidati alla carica di amministratore delegato o sindaco di Prysmian, ulteriore segnale che la direzione che vuole prendere il management è quella della public company.