L’agenzia di valutazione del credito Fitch ha confermato il rating BBB per l’Italia, ma ha rivisto l’outlook a “negativo”
L’agenzia di valutazione del credito Fitch, una delle tre più influenti al mondo tra quelle che si occupano di rating, ha confermato il rating BBB per l’Italia, ma ha rivisto ha rivisto l’outlook (cioè le prospettive) a “negative”, da “stabili”. Secondo gli analisti questo porterà, quando lunedì riapriranno le borse, a un ulteriore aumento dello spread, che venerdì sera si era attestato a 288 punti.
In una nota, Fitch ha attribuito la revisione delle prospettive dei titoli italiani al nuovo governo, e in particolare alla sua natura «non collaudata», alle «differenze politiche fra i partner della coalizione e le contraddizioni fra gli elevati costi dell’attuazione degli impegni presi nel “Contratto” e l’obiettivo di ridurre il debito pubblico». Fitch ha citato anche l’ostilità del governo all’Unione Europea, specificando però di ritenere poco probabile un’uscita dell’Italia dall’euro.
In attesa di conoscere gli obiettivi di bilancio che saranno presentati con il Def e la legge di bilancio per il 2019, Fitch prevede un aumento del deficit italiano nel 2019 al 2,2%, e al 2,6% nel 2020: ''Riteniamo che il rischio di un'instabilità sul mercato finanziario agirà come principale limite del grado di espansione di bilancio'', continua l'agenzia di rating, che ritiene improbabile la completa esecuzione del contratto di governo, in quanto troppo caratterizzata da misure di politica fiscale espansiva (riforma Fornero, flat tax, reddito di cittadinanza)".
Sul debito, le stime sono dunque di ''lieve'' calo dal 131,8% del 2017 al 130,4% del 2020. In ogni caso, "il debito pubblico rimarrà ''molto elevato'', fattore che lascerà il paese ''più esposto a potenziali shock''.
C'è poi anche il timore che l'Italia faccia dietrofront su riforme strutturali considerate cruciali.
Riguardo al giudizio di Fitch, e di altri in sospeso, il ministro Tria ha detto che, con la Nota di aggiornamento del Def, le intenzioni del governo "si tradurranno in azioni e allora lo spread scenderà. La discontinuità del governo non si vede dal livello del deficit ma dal contenuto delle politiche, proprio come una famiglia si giudica da come usa le proprie risorse".