Banco Bpm: Castagna; prima piano, poi penseremo a fusione (Mess)
03/07/2018 09:20 MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--"Con la nostra prima fusione siamo stati pionieri. E' presto per fare nomi, dobbiamo concentrarci sulla realizzazione del piano strategico, dimostrare quanto la banca sia profittevole e poi, se troveremo alla fine del 2019 altre banche interessate a mettersi insieme, ci penseremo". Lo ha detto a Il Messaggero l'a.d. di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, rispondendo alla domanda se per l'aggregazione ventilata a fine 2019 pensi a Ubi Banca. "Se faremo altre operazioni, saranno nelle aree in cui abbiamo posizioni gia' significative, li' vogliamo continuare a rafforzarci. Continueremo a rivolgere i nostri sforzi anche nel Centro-Sud, un mercato che personalmente conosco bene e nel quale continueremo a investire", ha precisato Castagna. Quanto al fatto che a risentire delle incertezze sono le banche e le imprese, le prime sempre sotto la morsa della Bce sulle sofferenze, il banchiere ha spiegato che Banco Bpm ha "dimezzato in un anno e mezzo le sofferenze che, dopo la recente cartolarizzazione di 5 miliardi con la garanzia gacs, sono passate a 10 dai 20 miliardi iniziali. Abbiamo gia' messo sotto esame i restanti 3,5 miliardi che mancano per completare il piano da 13 miliardi, cifra che supera di 5 miliardi quanto avevamo previsto nel piano industriale. Se le offerte saranno interessanti, decideremo se accelerare ancora". In merito alla proposta di Germania e Austria che vogliono introdurre per gli Npl le soglie del 5 e del 2,5% degli impieghi, si tratta di "un eccessivo rigore. Anche solo in termini temporali, puo' bloccare la crescita degli impieghi e frenare la ripresa", ha proseguito il banchiere. Per la cessione della nuova tranche di Npl di Banco Bpm, gli investitori hanno chiesto anche la piattaforma con i relativi dipendenti, che ora sono in agitazione. Alla domanda se la banca voglia vendere anche la piattaforma, Castagna ha risposto che "vogliamo cedere i crediti. Se poi le offerte saranno di dimensioni da non lasciarci in eredita' altri crediti problematici, valuteremo anche la cessione della piattaforma, che a quel punto non avrebbe piu' senso esserci. Ma e' prematuro parlarne. Aspettiamo le offerte vincolanti, poi si decide"