TIM: rialzati e volaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Siamo stufi di ribassi (4)

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se riprende con forza i 780 potrebbe davvero tornare regina(almeno nel breve) :D:D
 
mi accontento di 10 cents ogni due 'a' sul titolo :D
 
.....I rapporti di forza sarebbero stati attenuati per dare una giustificazione più plausibile ai poteri di veto dei francesi su business plan e investimenti superiori a 20 milioni. Il ceo sarà indicato da Tim mentre a Canal + spetterà la scelta del capo dei contenuti. E' sul patto che Calvosa e Cornelli si sono smarcate. Infine l'avvocato Claudio Tesauro sta valutando i profili giuridici dell'introduzione di un funzionario scelto da Tim su una terna indicata dai servizi segreti che vigili sulle attività di sicurezza e difesa: la normativa non prevede tale presidio. Di qui la possibilità di un'impugnativa davanti al Tar del Lazio.
 
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l'avevo detto ieri pom che oggi si saliva, in maniera ironica ma ne ero sicuro...anzi se i futures USA si mantengono positivi, oggi si potrebbe andare molto bene, si stà formando un bel manico OK!
 
. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, si è detto favorevole allo scorporo e alla quotazione della rete del colosso tlc, ma non ritiene necessario un intervento della Cassa depositi e prestiti. "Come ho già detto sono per la societarizzazione della rete e per la quotazione in borsa, così sarà il mercato a fare le sue valutazioni", ha dichiarato Calenda a Repubblica Tv, aggiungendo che "anche dal punto di vista finanziario per Vivendi sarebbe positivo".

Vivendi è il primo azionista di Telecom Italia con circa il 24% e il governo ha deciso di esercitare il golden power che potrebbe portare a una multa per il gruppo francese per la mancata notifica del controllo su TI (i francesi starebbero valutando di fare ricorso al Tar contro le richieste del governo, i termini scadono il prossimo 15 dicembre). Calenda ha ricordato di aver mandato una lettera all'Agcom per chiedere se è meglio mantenere la rete all'interno di Telecom Italia o se la "separazione è più rispondente all'interesse nazionale. Vedremo cosa dice l'Agcom, faremo tutto in modo non punitivo", ha precisato.
 
In merito all'incontro di ieri con il nuovo ceo di Telecom Italia , Amos Genish, Calenda ha spiegato che "intanto abbiamo costruito un rapporto per discutere di queste cose. Con Genish è andata molto bene". Secondo quanto trapelato, Genish si sarebbe mostrato disponibile non solo a ripristinare le bollette mensili al posto di quelle a 28 giorni, purché trasversale a tutto il settore (evitando quindi l'asimmetria tra contratti mobili, fissi e convergenti), ma anche a considerare l'ipotesi di separazione societaria della rete (la separazione della rete in una legal entity sotto il controllo di TI, sul modello di OpenReach in Gran Bretagna).

I vertici di TI incontreranno nuovamente il ministro non appena sarà pronto il nuovo piano industriale, che sarà poi presentato al mercato a inizio febbraio 2018. Detto questo, "Tim è una grande azienda. Benissimo gli investitori internazionali, ma che ci trattino come una colonia se lo possono scordare", ha messo bene in chiaro il ministro Calenda. Dichiarazioni che hanno fatto scattare in borsa il titolo Telecom Italia : ora avanza dell'1,77% a quota 0,775 euro, testando il massimo intraday a 0,778 euro.

Le aperture di Genish a Calenda sono positive non solo perché sembrano riportare un clima più sereno con le autorità italiane, dopo mesi di conflitto, ma anche perché l'eventuale separazione societaria della rete potrebbe preludere a una combinazione con la rete di Open Fiber, uno scenario interessante. "Dopo la disputa sulla gara Infratel, sui piani d'investimento, sul controllo, la governance, il golden power, l'avvio di una relazione costruttiva tra TI e il governo è il giusto approccio, a nostro avviso. È però ancora presto per dire quali siano le implicazioni, in particolare in termini di rete e concorrenza con Open Fiber", affermano gli esperti di Banca Imi (rating buy e target price a 1,08 euro).

In questo senso, un ricorso di Vivendi contro il golden power potrebbe rappresentare un nuovo passo indietro, ma al momento non ci sono riscontri. "In effetti, questo scenario sembra contrastare con quello precedente in cui Vivendi voleva placare a livello politico gli scontri tra il governo e l'ex ceo di TI, Flavio Cattaneo, sugli investimenti nella rete", sottolineano gli analisti di Banca Akros (rating accumulate e target price a 1,15 euro).

Insomma, aggiungono a Banca Imi, "sarebbe in contrasto con un approccio produttivo e costruttivo e ridurrebbe ulteriormente la visibilità sulla governance e sulla direzione strategica dell'azienda". Comunque, se TI non si adeguerà alle prescrizioni del governo entro 90 giorni, "Vivendi rischia di subire limitazioni sul diritto di voto, fino all'obbligo di cessione della partecipazione", aggiungono gli analisti di Equita (rating buy e target price a 1,26 euro su TI). "Questo scenario ci sembra irrealistico, ma vedremmo comunque il rischio di un lungo contenzioso amministrativo che manterrà alta la tensione con il governo. Vivendi non ha commentato sulla decisione di presentare ricorso".

Mentre è ancora in corso la riunione straordinaria del consiglio d'amministrazione di Telecom Italia con all'ordine del giorno la joint venture con Canal Plus, società del gruppo Vivendi , volta all'acquisto di diritti televisivi e alla produzione e coproduzione di contenuti. La nuova società dovrebbe rappresentare un primo passo verso la strategia di convergenza nei piani di Vivendi . Telecom Italia dovrebbe avere il 60% e Canal Plus il 40% della joint venture. Mediaset (+0,92% a 3,072 euro al momento in borsa), una volta trovato un accordo con Vivendi sul mancato acquisto di Premium, potrebbe ottenere il 20% della jv da Canal Plus (TI al 60%, Canal Plus al 20% e Mediaset
 
In merito all'incontro di ieri con il nuovo ceo di Telecom Italia , Amos Genish, Calenda ha spiegato che "intanto abbiamo costruito un rapporto per discutere di queste cose. Con Genish è andata molto bene". Secondo quanto trapelato, Genish si sarebbe mostrato disponibile non solo a ripristinare le bollette mensili al posto di quelle a 28 giorni, purché trasversale a tutto il settore (evitando quindi l'asimmetria tra contratti mobili, fissi e convergenti), ma anche a considerare l'ipotesi di separazione societaria della rete (la separazione della rete in una legal entity sotto il controllo di TI, sul modello di OpenReach in Gran Bretagna).

I vertici di TI incontreranno nuovamente il ministro non appena sarà pronto il nuovo piano industriale, che sarà poi presentato al mercato a inizio febbraio 2018. Detto questo, "Tim è una grande azienda. Benissimo gli investitori internazionali, ma che ci trattino come una colonia se lo possono scordare", ha messo bene in chiaro il ministro Calenda. Dichiarazioni che hanno fatto scattare in borsa il titolo Telecom Italia : ora avanza dell'1,77% a quota 0,775 euro, testando il massimo intraday a 0,778 euro.

Le aperture di Genish a Calenda sono positive non solo perché sembrano riportare un clima più sereno con le autorità italiane, dopo mesi di conflitto, ma anche perché l'eventuale separazione societaria della rete potrebbe preludere a una combinazione con la rete di Open Fiber, uno scenario interessante. "Dopo la disputa sulla gara Infratel, sui piani d'investimento, sul controllo, la governance, il golden power, l'avvio di una relazione costruttiva tra TI e il governo è il giusto approccio, a nostro avviso. È però ancora presto per dire quali siano le implicazioni, in particolare in termini di rete e concorrenza con Open Fiber", affermano gli esperti di Banca Imi (rating buy e target price a 1,08 euro).

In questo senso, un ricorso di Vivendi contro il golden power potrebbe rappresentare un nuovo passo indietro, ma al momento non ci sono riscontri. "In effetti, questo scenario sembra contrastare con quello precedente in cui Vivendi voleva placare a livello politico gli scontri tra il governo e l'ex ceo di TI, Flavio Cattaneo, sugli investimenti nella rete", sottolineano gli analisti di Banca Akros (rating accumulate e target price a 1,15 euro).

Insomma, aggiungono a Banca Imi, "sarebbe in contrasto con un approccio produttivo e costruttivo e ridurrebbe ulteriormente la visibilità sulla governance e sulla direzione strategica dell'azienda". Comunque, se TI non si adeguerà alle prescrizioni del governo entro 90 giorni, "Vivendi rischia di subire limitazioni sul diritto di voto, fino all'obbligo di cessione della partecipazione", aggiungono gli analisti di Equita (rating buy e target price a 1,26 euro su TI). "Questo scenario ci sembra irrealistico, ma vedremmo comunque il rischio di un lungo contenzioso amministrativo che manterrà alta la tensione con il governo. Vivendi non ha commentato sulla decisione di presentare ricorso".

Mentre è ancora in corso la riunione straordinaria del consiglio d'amministrazione di Telecom Italia con all'ordine del giorno la joint venture con Canal Plus, società del gruppo Vivendi , volta all'acquisto di diritti televisivi e alla produzione e coproduzione di contenuti. La nuova società dovrebbe rappresentare un primo passo verso la strategia di convergenza nei piani di Vivendi . Telecom Italia dovrebbe avere il 60% e Canal Plus il 40% della joint venture. Mediaset (+0,92% a 3,072 euro al momento in borsa), una volta trovato un accordo con Vivendi sul mancato acquisto di Premium, potrebbe ottenere il 20% della jv da Canal Plus (TI al 60%, Canal Plus al 20% e Mediaset al 20%
 
io sono entrato nelle risparmio perchè penso le convertiranno
 
poi tim brasil vale 7 mld
sparkle 3mld
inwit 2mld
la rete 15mld
direi molto sottovalutata anche con 25mld di debito
 
l'avevo detto ieri pom che oggi si saliva, in maniera ironica ma ne ero sicuro...anzi se i futures USA si mantengono positivi, oggi si potrebbe andare molto bene, si stà formando un bel manico OK!

speriamo ke oltre al manico nn faccia la solita tazza a U come accade sempre qndo fa qste sparate.. :D
scherzi a parte nella giornate positive in cui partiva all'improvviso ha cmq sempre chiuso parecchio distante dai max intra.. ecco ogg ci vorrebbe una prova di forza e finalmente una chiusura sui max.. possibilmente sopra 780 ;)
 
Una Telecom senza rete, ma anche alleggerita dal debito, sarebbe certo più snella e appetibile in Borsa. Con una capitalizzazione iniziale, azioni senza diritto di voto comprese, intorno ai 13 miliardi, che rifletterebbe nella parte ordinaria poco più del valore di Tim Brasil. Ma lo split azionario sarebbe l’occasione giusta per eliminare una volta per tutte le risparmio, ricucendo così lo strappo col mercato, che dai tempi della privatizzazione aspetta la conversione.
 
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