Warren Buffett: Dow Jones a 1.000.000 di punti? Non è un sogno

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Warren Buffett: Dow Jones a 1.000.000 di punti? Non è un sogno

21/09/2017 18:44

Chi è pessimista sugli Stati Uniti non ha capito nulla del mondo e chi scommette contro il mercato azionario USA è un perdente. E lo dimostra la storia. Parola di Warren Buffett. Che fa anche una scommessa (di lunghissimo periodo): tra 100 anni l'indice Dow Jones raggiungerà quota 1 milione.

La previsione superbullish

L'occasione per la fantasmagorica previsione di uno degli investitori più noti di Wall Street è stata due giorni fa un evento a New York per celebrare il centesimo compleanno del magazine finanziario Forbes, che proprio in questi giorni mette la sua faccia sulla copertina di un numero dedicato ai 100 migliori "cervelli finanziari" viventi.

“Quando sento qualcuno parlare in toni pessimistici di questo Paese, penso che siano fuori di testa", ha detto il miliardario, spiegando che l'economia USA è "in ottima forma" ed anche per questo i titoli azionari americani rappresentano un ottimo investimento.

E lo sono anche per chi volesse fare scommesse di lungo periodo. Anzi, lunghissimo.

Buffett ha dichiarato infatti che il Dow Jones Industrial Average, l'indice che contiene 30 blue chips rappresentative dei settori dell'economia americana, sarà a oltre 1 milione di punti tra cento anni.
Una previsione a dir poco bullish se si considera che oggi l'indice segna poco più di 22,38 mila punti base, ma meno fantasiosa se si guardano i dati in prospettiva storica, spiega l'ottantasettenne Buffett: 100 anni fa, il Dow viaggiava a 81 punti.
No ai ribassisti

Poco spazio dunque per il pessimismo a dispetto di tutti gli stereotipi sulla vecchiaia.

E soprattutto nessuno per chi scommette contro il mercato. Prendendo spunto dall'iniziativa di Forbes, che pubblica la tradizionale classifica dei paperoni del mondo, Buffett, che vi figura da anni nelle primissime posizioni, ha segnalato che 1500 nuovi individui sono entrati nel ranking dei 400 più ricchi d'America dall'inizio delle rilevazioni nel 1982.
E tutti avevano un elemento in comune: “Nessuno di loro era uno short seller“, e cioé nessuno di loro ha fatto successo scommettendo al ribasso sui titoli azionari.

“Sono trascorsi 241 anni da quando Thomas Jefferson ha scritto la Dichiarazione di Indipendenza, ed essere short sull’America è stato sempre un gioco da perdenti.

E vi predico che continuerà ad essere un gioco da perdenti."
Non solo Dow

Spazio anche per l'autoironia. Il miliardario che ha trasformato una traballante società tessile in un conglomerato che gestisce oltre 90 attività nei più svariati settori, dalle assicurazioni all'industria della grande distribuzione, dice che prova "emozione" quando gli parlano di "arrivare a cent'anni".
E tra un investimento e l'altro ha trovato il tempo di calcolare che dei 53.364 americaniche hanno raggiunto il traguardo del secolo di vita, il rapporto tra donne e uomini e di 5 a 1. "Forse", ha suggerito alla componente maschile della platea "dovremmo cominciare a pensare di cambiare sesso".
 

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Chi è pessimista sugli Stati Uniti non ha capito nulla del mondo e chi scommette contro il mercato azionario USA è un perdente. E lo dimostra la storia. Parola di Warren Buffett. Che fa anche una scommessa (di lunghissimo periodo): tra 100 anni l'indice Dow Jones raggiungerà quota 1 milione.

Malerte è in bagno, aspetta che torna e te ne dice quattro.
 
Si ma non si va sempre su. Ogni tanto l ascensore scende ed è li che bisogna avere pazienza di aspettare per prenderlo questo ascensore e fare tanti buy buy buy buy :D:D:D
 
Si ma non si va sempre su. Ogni tanto l ascensore scende ed è li che bisogna avere pazienza di aspettare per prenderlo questo ascensore e fare tanti buy buy buy buy :D:D:D

Guadagnare al rialzo vi skifa??????......non comprendo
 
ahahahahahahaha 1.000.000 :clap: l'età si fa sentire l'ha fatta fuori dal vaso :D secondo me voleva dire 100.000 :D
 
Guadagnare al rialzo vi skifa??????......non comprendo

Assolutamente il contrario. Io sono uno che non va mai di short salvo caso rarissimi. Quindi per me è una festa ogni giorno da un anno.
Però ho iniziato ad alleggerirmi da un po di tempo.
Sai avrei voglia di rientrare :o
 
cosa dicono warren buffett.....

Chi è Warren Buffett? Con un patrimonio personale stimato a 75 miliardi di dollari, Warren Buffett è stato riconosciuto dalla Rivista Forbes come secondo uomo più ricco del mondo nel 2017. La fortuna di Buffett non si ferma qui. Buffett è infatti amministratore delegato della Berkshire Hathaway. Una holding statunitense, considerata la più grande al mondo, con un fatturato intorno ai 150 miliardi di dollari all’anno. Nonché un valore di mercato di 427.452 milioni di dollari.

Lo stesso personaggio diventerà probabilmente a breve il principale azionista di Bank of America. La più grande banca commerciale degli Stati Uniti d’America in termini di depositi e la più grande del suo tipo al mondo. Buffett, oltre al suo patrimonio, potrà così accedere ad un fatturato che si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari. Senza contare la mole di denaro che circola tra le varie e diversificatissime operazioni condotte dalla banca americana.

Un personaggio dal potere smisurato

Considerata dunque la mole di ricchezza detenuta da Buffett e il suo ruolo chiave nell’economia americana e mondiale, dovrebbe essere di vitale importanza porre attenzione alle dichiarazioni dello stesso per comprendere i futuri scenari dell’economia. Nel mondo globalizzato del 2017 dove, in una ipotetica piramide gerarchica, la politica risulta alla pari se non al di sotto dell’economia, ciò che dice Buffett ha dunque la stessa portata di ciò che viene detto nella Sala Ovale.

Il mea culpa di Buffett

“Il problema dell’economia? Sono le persone come me”, esordisce così Buffett durante una lunga intervista rilasciata alla PBS Newshour. “La ricchezza è aumentata ad tassi incredibilmente alti per le persone estremamente ricche. Se ritornate indietro al 1982, quando Forbes ha stilato la prima classifica dei 400 uomini più ricchi, i fortunati avevano un patrimonio complessivo di 93 miliardi di dollari, ora ne possiedono 2,4 trilioni di dollari. Il che vuol dire una media di oltre 25 miliardi a testa. Stiamo parlando di una ricchezza sproporzionata”. Un’ammissione di colpe senza condizionale. Pronunciata da uno dei rappresentanti più di spicco di quella classe agiatissima che detiene il famoso “1%” della ricchezza mondiale.

Crisi economiche funzionali ai più ricchi

Nella stessa intervista Buffett sottolinea poi come tale disparità economica sia accresciuta proprio in seguito alla grande crisi finanziaria del 2008. In sostanza lo speculatore americano ammette senza mezzi termini che la recessione economica mondiale è stata funzionale alla cosiddetta “élite finanziaria”, che ne ha solamente giovato. D’altronde Buffett, soprannominato non a caso oracolo di Omaha, è campione mondiale di “value investing”. Si tratta di specifiche e dettagliata tecniche d’investimento speculativo nate e divulgate alla Columbia Business School.

Un futuro a tinte fosche per la classe operaia

L’economia finanziaria è però un gioco dove non tutti vincono. Se da una parte c’è Buffett che specula e guadagna, dall’altra ci sono schiere di operai e disoccupati che svuotano le tasche. Ed è proprio sul futuro di questi ultimi che Buffett ha delineato uno scenario che appare tragico. “L’evoluzione dell’economia non porta benefici al dipendente di un’acciaieria in Ohio”. Buffett si riferisce qui all’imminente digitalizzazione e automazione del lavoro industriale. Quella Quarta Rivoluzione Industriale che nel giro dei prossimi venti-trent’anni potrebbe cambiare il comparto produttivo mondiale.

Buffett avverte che se non si prende coscienza del problema e una soluzione per tamponarlo “ci si troverà di fronte a qualcosa che è positivo per una società ma che danneggia terribilmente alcuni individui”. Non solo una predizione, ma una presa di coscienza. Buffett, al pari di altri multimiliardari come Lloyd Blankfein (CEO di Goldman Sachs) e Jamie Dimon (CEO di JP Morgan Chase), si è accorto che la strada intrapresa dall’economia globalizzata creerà masse di disoccupati come mai visti primi nella storia. Milioni di persone senza reddito non solo minacceranno il sistema perché impossibilitati a sopravvivere, ma non potranno più recitare il ruolo di consumatori e quindi pedine funzionali all’economia di mercato. Buffett e non solo stanno dunque correndo contro il tempo per cercare una soluzione a questo. Il destino del “dipendente dell’acciaieria in Ohio” è dunque vincolato proprio a chi lo ha defraudato durante l’ultima crisi economica.
 
Ha 86 anni e vede il traguardo avvicinarsi ogni giorno di piu
 
ahahahahahahaha 1.000.000 :clap: l'età si fa sentire l'ha fatta fuori dal vaso :D secondo me voleva dire 100.000 :D

No, no, anch'io pensavo così (insomma, sintomi conclamati di demenza senile), ma poi guardando l'orizzonte temporale ci potrebbe pure stare.

Il problema è che, anche messa in questi termini, la demenza senile resta : fare previsioni A UN SECOLO :eek: equivale ad essersi lanciati a predire ciò che sta accadendo adesso quando si era ancora in piena Prima Guerra Mondiale :mmmm::censored:
Anzi, peggio, perché il mondo corre sempre più veloce, e quindi il prossimo secolo ne varrà due o tre dei precedenti.

Può avere il minimo senso ? :rolleyes:

Tutt'al più, considerando che nel 1917 di lì a poco (in proporzione al secolo) ci sarebbe stato il '29, ecco, è già più plausibile pensare che prima di arrivare al milione, il DJ "ripasserà" da 10mila :cool:

In ogni caso vorrei proprio capire a chi può interessare cosa accadrà tra cent'anni, quando saremo tutti polvere da un bel pezzo :D
 
Comunque la parte importante dell'intervista, seria quanto drammatica, ovviamente nessuno l'avrà letta.

Il succo sta tutto lì, e dimostra quanto i numerini di Wall Street siano scollati dalla realtà e valgano nulla.
 
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