WallStreet nuovi record del Nasda, i pasticci di Trump minano il dollaro 17/05/2017 07:32 - WS
Le nuove rivelazioni sui rapporti tra la Casa Bianca e gli altri poteri politici degli Stati Uniti hanno parzialmente condizionato la seduta di ieri, hanno contribuito soprattutto ad indebolire il dollaro, sceso su euro a livelli che non si vedevano da novembre, prima delle elezioni presidenziali. Il cross euro dollaro è stamattina a 1,105, ieri la valuta europea ha guadagnato l'1%.
Non ci sono però stati problemi per il Nasdaq, salito dello 0,3% a 6.169 punti, a stabilire un nuovo record. Microsoft (MSFT.O) ha chiuso in rialzo del 2%. In lieve calo l'indice S&P500 (-0,1%), arrivato alla quindicesima seduta consecutiva di variazioni giornaliere inferiori al mezzo punto percentuale, per trovare un periodo così lungo di volatilità così bassa bisogno arrivare al 1969. A Wall Street le società tecnologiche allungano la distanza dal resto del listino, da inizio anno la performance del Nasdaq (+14,6%) è il doppio di quella dell'S&P500.
Ieri sera il New York Times, ha scritto che Donald Trump, in febbraio, chiese espressamente al capo dell'Fbi, James Comey, poi silurato, di archiviare l'indagine sul suo primo consigliere alla sicurezza nazionale, Michael Flynn. La Casa Bianca ha ammesso l'incontro ma non la richiesta di decadenza delle indagini. Tutto nasce da una specie di verbale personale sull'incontro tenuto dallo stesso Comey, condiviso con i membri del suo staff: un appunto pensato per lasciare traccia di quello che il capo dell'Fbi aveva percepito come uno sforzo inopportuno da parte di Trump di intromettersi nell'inchiesta.
Lo scontro tra Casa Bianca ed FBI, non nuovo nella storia politica americana, diventa un tema per i mercati finanziari in quanto mostra la scarsa presa di Trump su un settore vasto dell'amministrazine e dei poteri pubblici, in questo contesto e con queste premesse, si ridimensiona l'aspettativa sull'arrivo della grande riforma del fisco attesa da Wall Street. Come scriveva ieri Goldman Sachs, senza il taglio tasse, i multipli della società quotate, sui massimi storici, sono ingiustificabili.
Si raffreddano le aspettative di crescita dell'inflazione, con il rendimento del Treasury Bill a dieci anni in discesa a 2,29%.
Quinto giorno di rialzo per l'oro, scambiato stamattina a 1.242 dollari l'oncia, +0,4%.
In Asia, la Borsa di Tokyo si avvia a chiudere in calo: indice Nikkei -0,5% nel finale di seduta. Deboli i mercati azionari della Cina: Hong Kong -0,3%, Shanghai -0,2%. Singapore -0,4%, Seul -0,2%. L'indice Dow Jones Asia è in calo dello 0,4%.
Il petrolio Brent arretra, stamattina è scambiato a 51,7 dollari il barile, in calo dello 0,3%, dopo il 0,7% di ieri. Le indicazioni preliminari sul livello delle scorte di greggio degli Stati Uniti, indicano un incremento.