warrant parmalat

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andrub

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Salve, sono venuto a conoscenza oggi dai giornali dei Warrant Parmalat con scadenza il 31/12/2015.

Avevo in portafoglio titoli (ed ho ancora oggi con valore 0) azione della vecchia parmalat fallita.
Mi spettano questi warrant ??

La banca mi dice che se non è caricato in automatico sul portafoglio non mi spettano .....

GRAZIE
 
Salve, sono venuto a conoscenza oggi dai giornali dei Warrant Parmalat con scadenza il 31/12/2015.

Avevo in portafoglio titoli (ed ho ancora oggi con valore 0) azione della vecchia parmalat fallita.
Mi spettano questi warrant ??

La banca mi dice che se non è caricato in automatico sul portafoglio non mi spettano .....

GRAZIE
se non li hai acquistati non ti spetta niente... il warrant è sempre un'attività finanziaria con un prezzo ma non sono mica azioni !

https://it.wikipedia.org/wiki/Warrant_(finanza)
 
Anche io sono uno sfortunato ex azionista e la macchia delle vecchie azioni a ZERO sono nel mio portafoglio da una vita...
Se non ricordo male i Warrant vennero assegnati solamente ad obbligazionisti e creditori della vecchia parmalat.
Gli azionisti (io compreso) a bocca asciutta...

ricordo bene ?
 
Ricordi benissimo.

Non sei il solo ad essere rimasto a bocca asciutta!
 
Ricordi benissimo.

Non sei il solo ad essere rimasto a bocca asciutta!


SEMI OT: anno 2016 forse anno dell'opa e relativo delisting.
Ok, ma a quanto?2.50€ o se viene delistata c'è come una sorta di "bonus" o roba simile?:o
 
Bisogna aspettare il comunicato su quanti hanno esercitato il warrant e poi scopriremo a quanto sono i francesi....ormai sono ad un soffio
 
speriamo un po piu su sui 2.80 almeno
 
sono indeciso se comprare per mediare il prezzo aspettando eventuale premio in opa che ne pensate?:):):):)
 
speriamo un po piu su sui 2.80 almeno

Addirittura? Dici? Allora passo in gain! :D:D

Volevo vendere in questi gg, ma meglio tenerle fino al delisting; in quel caso ti accrediteranno la somma investita direttamente sul c/c...:yes:
 
Bisogna aspettare il comunicato su quanti hanno esercitato il warrant e poi scopriremo a quanto sono i francesi....ormai sono ad un soffio

si anche perche al momento su sito consob vedo 83 e rotti% che non mi torna per nulla. sole 24h invece parla di 85.69%.
ci tocca aspettare

puntatina o bello carico?
 
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Da quando Parmalat è passata sotto l'egida di Lactalis, il gruppo ha investito la liquidità ereditata dall'era Bondi per fare acquisizioni che hanno portato il gruppo ad aumentare i ricavi del 45% a 6,5 miliardi e a incrementare l'esposizione geografica in paesi a forte crescita dal 12 al 35%.

Ma in Borsa l'azione vale ancora meno dei 2,6 euro dell'Opa 2011, che portò la famiglia Besnier a controllare il 77% del gruppo caseario italiano.

Non a caso in questi anni, ogni mese, il colosso transalpino ha continuano a rastrellare pacchetti di titoli in Borsa, rilevando oltre il 10% del capitale della società.

E arrivando a un soffio dalla soglia dell'Opa obbligatoria. Oggi Sofil, la holding attraverso cui Lactalis controlla il gruppo, detiene l'87,32% del capitale di Parmalat. A fine anno, invece, scadrà l'ultima opzione del concordato con i creditori, e potranno essere esercitati (salvo decadenza), 18 milioni di warrant, riconosciuti agli obbligazionisti della vecchia Parmalat, che danno diritto di essere convertiti in altrettante azioni del nuovo gruppo al prezzo di 1 euro, un valore che appare molto vantaggioso.

Anche considerando la diluizione legata a queste opzioni, resta che Sofil (che in caso di totale conversione scivolerebbe all'86,5%) è molto vicina a quel 90% del capitale, che imporrebbe a Lactalis l'obbligo di promuovere un'Opa sul mercato. Scaduto il warrant, risolte tante delle vecchie cause contro Grant Thorton (liquidata con un pagamento di 4,4 milioni di dollari), Standard & Poors (14,5 milioni di euro), e Jp Morgan (42,9 milioni di euro), manca solo da definire il contenzioso contro Citigroup, e poi Parmalat avrà chiuso una volta per tutte i conti con la gestione dell'era Tanzi. Così facendo l'azienda potrà voltare pagina, e a quel punto i Besnier potrebbero anche ritirare il titolo dal mercato, come - invece - non avrebbero potuto fare nel 2011 con le cause ancora in corso.

Del resto il gruppo francese in questi anni ha dimostrato di essere un valido socio industriale, molto concentrato sul core business, ma anche un azionista poco incline e interessato a dialogare con il mercato.

I Besnier hanno investito quasi tutta la liquidità di Parmalat nelle acquisizioni, che in alcuni casi sono state un po' travagliate come quelle dell'americana Lag, (rilevata proprio da Lactalis nel 2013 per circa 774 milioni). Oltre a Lag, nel 2013 Parmalat ha rilevato la brasiliana Blakis (24 milioni), nel 2014 ha perfezionato quattro operazioni di cui Lacteos do Brazil (190 Milioni), due in Australia con Harvey Fresh (79 milioni) e Longwarry Food Park (60 milioni) e una in Italia con le Latterie Friulane (circa 10 milioni), mentre quest'anno il gruppo ha puntato ancora sulla carioca Brf (700 milioni) e sul Messico con Esmeralda (93 milioni). Morale sotto l'attuale gestione, Parmalat ha investito oltre 1,9 miliardi per portarsi in casa 2,7 miliardi di fatturato originato per lo più in paesi emergenti e dove nel tempo le sinergie porteranno la redditività delle operazioni fatte sui livelli del casa madre tricolore (dove il mol sui ricavi è circa il 9%).

Tutto lo sforzo fatto nella crescita e nella diversificazione geografica, non si è però tradotto in un incremento del valore borsistico. Di solito il mercato applica uno sconto alla cassa di un'azienda (il tesoretto di Bondi), mentre premia la crescita per linee esterne quando, come in questo caso, crea valore. Ma l'esiguo flottante e la scarsa attitudine dei francesi a comunicare con la comunità finanziaria hanno fatto sì che il titolo venisse dimenticato dagli investitori, tranne da Sofil che negli ultimi 30 mesi ha sempre rastrellato azioni in Piazza Affari.

Lactalis ha sì creato valore per Parmalat, ma paradossalmente ha anche posto le condizioni perché il mercato non riconoscesse al gruppo l'apprezzamento che si merita. Così, se i francesi arrivassero al 90% del capitale, sarebbero obbligati a offrire sul mercato un prezzo per l'Offerta obbligatoria anche inferiore rispetto ai 2,6 del 2011.

La legge prevede che il valore di questa Opa equivalga al prezzo più alto tra la media degli ultimi sei mesi (2,35 euro) e il prezzo maggiore pagato dalla società per salire al 90% (che oggi sarebbe 2,49 euro). E così, nonostante la società abbia diversificato aumentato la sua presenza all'estero, il titolo in Borsa vale 0,62 volte il fatturato, meno della metà di tutte le altre concorrenti.

Guardando, poi, alle attese 2016-2017, quando le numerose acquisizioni del 2014 andranno a regime, la differenza tra i multipli a cui tratta Parmalat rispetto a rivali come Danone e Unilever è ancora maggiore. Nel grafico a sinistra, i "multipli" di Borsa di Parmalat a confronto con quelli di altri gruppi alimentari.
 
Articolo di novembre.....ma fotografa molto bene la situazione attuale
 
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Da quando Parmalat è passata sotto l'egida di Lactalis, il gruppo ha investito la liquidità ereditata dall'era Bondi per fare acquisizioni che hanno portato il gruppo ad aumentare i ricavi del 45% a 6,5 miliardi e a incrementare l'esposizione geografica in paesi a forte crescita dal 12 al 35%.

Ma in Borsa l'azione vale ancora meno dei 2,6 euro dell'Opa 2011, che portò la famiglia Besnier a controllare il 77% del gruppo caseario italiano.

Non a caso in questi anni, ogni mese, il colosso transalpino ha continuano a rastrellare pacchetti di titoli in Borsa, rilevando oltre il 10% del capitale della società.

E arrivando a un soffio dalla soglia dell'Opa obbligatoria. Oggi Sofil, la holding attraverso cui Lactalis controlla il gruppo, detiene l'87,32% del capitale di Parmalat. A fine anno, invece, scadrà l'ultima opzione del concordato con i creditori, e potranno essere esercitati (salvo decadenza), 18 milioni di warrant, riconosciuti agli obbligazionisti della vecchia Parmalat, che danno diritto di essere convertiti in altrettante azioni del nuovo gruppo al prezzo di 1 euro, un valore che appare molto vantaggioso.

Anche considerando la diluizione legata a queste opzioni, resta che Sofil (che in caso di totale conversione scivolerebbe all'86,5%) è molto vicina a quel 90% del capitale, che imporrebbe a Lactalis l'obbligo di promuovere un'Opa sul mercato. Scaduto il warrant, risolte tante delle vecchie cause contro Grant Thorton (liquidata con un pagamento di 4,4 milioni di dollari), Standard & Poors (14,5 milioni di euro), e Jp Morgan (42,9 milioni di euro), manca solo da definire il contenzioso contro Citigroup, e poi Parmalat avrà chiuso una volta per tutte i conti con la gestione dell'era Tanzi. Così facendo l'azienda potrà voltare pagina, e a quel punto i Besnier potrebbero anche ritirare il titolo dal mercato, come - invece - non avrebbero potuto fare nel 2011 con le cause ancora in corso.

Del resto il gruppo francese in questi anni ha dimostrato di essere un valido socio industriale, molto concentrato sul core business, ma anche un azionista poco incline e interessato a dialogare con il mercato.

I Besnier hanno investito quasi tutta la liquidità di Parmalat nelle acquisizioni, che in alcuni casi sono state un po' travagliate come quelle dell'americana Lag, (rilevata proprio da Lactalis nel 2013 per circa 774 milioni). Oltre a Lag, nel 2013 Parmalat ha rilevato la brasiliana Blakis (24 milioni), nel 2014 ha perfezionato quattro operazioni di cui Lacteos do Brazil (190 Milioni), due in Australia con Harvey Fresh (79 milioni) e Longwarry Food Park (60 milioni) e una in Italia con le Latterie Friulane (circa 10 milioni), mentre quest'anno il gruppo ha puntato ancora sulla carioca Brf (700 milioni) e sul Messico con Esmeralda (93 milioni). Morale sotto l'attuale gestione, Parmalat ha investito oltre 1,9 miliardi per portarsi in casa 2,7 miliardi di fatturato originato per lo più in paesi emergenti e dove nel tempo le sinergie porteranno la redditività delle operazioni fatte sui livelli del casa madre tricolore (dove il mol sui ricavi è circa il 9%).

Tutto lo sforzo fatto nella crescita e nella diversificazione geografica, non si è però tradotto in un incremento del valore borsistico. Di solito il mercato applica uno sconto alla cassa di un'azienda (il tesoretto di Bondi), mentre premia la crescita per linee esterne quando, come in questo caso, crea valore. Ma l'esiguo flottante e la scarsa attitudine dei francesi a comunicare con la comunità finanziaria hanno fatto sì che il titolo venisse dimenticato dagli investitori, tranne da Sofil che negli ultimi 30 mesi ha sempre rastrellato azioni in Piazza Affari.

Lactalis ha sì creato valore per Parmalat, ma paradossalmente ha anche posto le condizioni perché il mercato non riconoscesse al gruppo l'apprezzamento che si merita. Così, se i francesi arrivassero al 90% del capitale, sarebbero obbligati a offrire sul mercato un prezzo per l'Offerta obbligatoria anche inferiore rispetto ai 2,6 del 2011.

La legge prevede che il valore di questa Opa equivalga al prezzo più alto tra la media degli ultimi sei mesi (2,35 euro) e il prezzo maggiore pagato dalla società per salire al 90% (che oggi sarebbe 2,49 euro). E così, nonostante la società abbia diversificato aumentato la sua presenza all'estero, il titolo in Borsa vale 0,62 volte il fatturato, meno della metà di tutte le altre concorrenti.

Guardando, poi, alle attese 2016-2017, quando le numerose acquisizioni del 2014 andranno a regime, la differenza tra i multipli a cui tratta Parmalat rispetto a rivali come Danone e Unilever è ancora maggiore. Nel grafico a sinistra, i "multipli" di Borsa di Parmalat a confronto con quelli di altri gruppi alimentari.



Se facesse un rally pochi gg prima dell'ufficialità di delisting? Portandola magari a 2.65/2.70? Fattibile, imho.
 
mi accorgo ora che si sono due thread aperti su parmalat
 
Articolo di novembre.....ma fotografa molto bene la situazione attuale

Ma ci sono comunque milioni di azioni in arrivo entro il 15 e chissà se chi ha comprato a 2.3 2.31 avrà la pazienza di aspettare l'opa o monetizzare

:yes::yes::yes::yes::yes::yes::yes:
 
avete ricevuto le azioni parmalat dal warrant ?
io su binck si, e su fineco no..

voi?

grazie
ciao
Andrea
 
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