Telecom Italia : riflessioni sulla società

mambofortaleza1

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Apro questo thread per cercare di migliorare l'informativa totalmente assente nei forum finora dedicati alla società come spunti di riflessioni per gli azionisti di Telecom e non solo . Spero nel contributo di qualche analisti , e/ o addetto ai lavori nell'implementazione delle analisi successive utili per capire dove sta andando a cozzare la società con le sue operazioni

Oggi volevo porre all'attenzione dei lettori/ azionisti di Telecom Italia l'operazione di (S)vendita di Telecom Argentina , un operazione che i sindaci della società dovrebbero porre sotto la lente d'ingrandimento qualora ricevessero una richiesta da parte di qualche azionista "actinvest" .

L'operazione in se destinata al rafforzamento patrimoniale secondo quanto comunicato dal cda il 7 novembre 2013 desta qualche preoccupazione per i danni possibili arrecati alla compagine azionaria tutta .

Dal comunicato si evince che :

Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi oggi sotto la presidenza di Aldo Minucci, ha approvato operazioni straordinarie volte al rafforzamento patrimoniale della Società a sostegno del Piano Industriale triennale 2014-2016 che definisce rilevanti obiettivi nello sviluppo delle nuove infrastrutture e dei servizi innovativi, attraverso la riqualificazione e l’incremento degli investimenti, in forte accelerazione rispetto al piano precedente.

L’Amministratore Delegato, Marco Patuano, ha commentato: “Il Piano per il triennio 2014-2016 prevede alcune operazioni di natura straordinaria volte al rafforzamento del Gruppo. Queste ci permetteranno sia di dare un forte impulso allo sviluppo dell’Ultrabroadband e un’accelerazione alla strategia di business convergente, sia di ottenere una maggiore flessibilità finanziaria, mirata in prospettiva al raggiungimento di metriche nell’arco di Piano coerenti con lo status di “investment grade”.

Il Piano è quindi integrato con misure di supporto volte al rafforzamento patrimoniale del Gruppo che contribuiranno per circa 4 miliardi di euro complessivi. Tali azioni prevedono l’emissione di bond a conversione obbligatoria in azioni Telecom Italia per un massimale di 1,3 miliardi di euro; la cessione della partecipazione in Telecom Argentina; la valorizzazione delle torri in Italia, delle torri in Brasile e dei multiplex di TI Media
.

Si parla apertamente di rafforzamento patrimoniale come potete leggere.

Il 14 novembre 2013 il comunicato di Telecom Italia recita :

In attuazione del mandato ricevuto dal Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, è stata accettata nella notte l’offerta di acquisto dell’intera partecipazione di controllo detenuta in Telecom Argentina, direttamente ed attraverso Telecom Italia International, Sofora Telecomunicaciones, Nortel Inversora e Tierra Argentea, avanzata dal gruppo Fintech per un importo complessivo di 960 milioni di dollari.

Di tale importo, 859,5 milioni di dollari saranno corrisposti per la cessione:

− del 68% delle azioni ordinarie di Sofora di proprietà di Telecom Italia e di Telecom Italia International (750,8 milioni di dollari);

− di 15.533.834 azioni di classe B di Telecom Argentina, pari all’1,58% del capitale sociale, di proprietà di Tierra Argentea (61,2 milioni di dollari);

− di 2.351.752 American Depositary Shares, corrispondenti a 117.588 azioni preferite di classe B di Nortel, pari all’8% delle azioni preferite di classe B, di proprietà di Tierra Argentea (47,5 milioni di dollari).

Il rimanente importo di 100,5 milioni di dollari sarà corrisposto a fronte di ulteriori pattuizioni correlate all’operazione, tra le quali la messa a disposizione delle società argentine di servizi tecnici di supporto per una durata massima di tre anni, la rinuncia e la modifica di alcuni diritti rivenienti dal patto parasociale relativo a Telecom Argentina, a favore del Gruppo Werthein, che rimarrà detentore del 32% delle azioni ordinarie di Sofora, nonché l’impegno dell’acquirente al pagamento dell’utile già accantonato per dividendi da Telecom Argentina, in caso di mancata distribuzione prima del closing.

Nell’ambito degli accordi è stata ottenuta una serie di garanzie per l’adempimento delle obbligazioni contrattuali dell’acquirente, compreso il pegno concesso da Fintech su un numero di American Depositary Shares, rappresentative di azioni preferite di classe B di Nortel, per un valore medio di mercato inizialmente di 100 milioni di dollari.

La vendita delle azioni detenute da Tierra Argentea è prevista entro l’esercizio corrente, mentre la vendita delle azioni di Sofora è sottoposta alla condizione sospensiva dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni amministrative.

Fintech ha rappresentato che, nella misura in cui ciò sia richiesto dalle norme vigenti, lancerà un'offerta pubblica sulle rimanenti azioni quotate di Nortel e Telecom Argentina.

La Business Unit Argentina, di cui il Gruppo Telecom Italia detiene un interesse economico del 22,72%, ha consuntivato nell’anno 2012 ricavi per 22,1 miliardi di pesos argentini (3,8 miliardi di euro) con un Ebitda margin del 29,6%. Nei primi nove mesi del 2013 i ricavi sono stati pari a 19,8 miliardi di pesos argentini (2,9 miliardi di euro) con un Ebitda margin del 27,9% e un Ebit margin del 12,4%. L’impatto sull’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Telecom Italia al closing dell’operazione, a parità di tasso di cambio, è atteso non significativo.


la domanda che sorge spontanea è : Quale è il vantaggio economico/patrimoniale per gli azionisti dalla vendita di Telecom Argentina ? la risposta dovrebbe essere cercata eventualmente nei multipli di mercati migliorativi per il deal rispetto a medesimi deal settoriali. Di questo argomento per ora non ne affrontiamo il raffronto, ci sorge però spontanea una domanda : ma perché io amministratore decido di vendere una partecipazione che non mi permette nessun miglioramento della mia Posizione Finanziaria Netta? Visto che Telecom ha un problema generale di indebitamento perché vendere qualcosa che mi genera " cassa sonante" se alla fine l'operazione non mi permette di ridurre il debito ? Una domanda che speriamo venga posta presto dall'Asati magari ai sindaci stessi della società che hanno il compito di vigilare sulla corretta amministrazione della società.

la società viene quindi svenduta per circa 700 milioni di euro il cui incasso totale a quanto risulta dalla ultima conference call ancora non si è materializzato in attesa delle necessarie autorizzazioni amministrative .

la settimana scorsa però durante la conference call si scopre che l'operazione Argentina ha generato un perdita economica agli azionisti pari a 110 milioni di euro dovuto all'effetto cambio generando un peggioramento della posizione finanziaria netta della società ( maggiori debiti per intenderci) di circa 149 ( di cui 39 per la mancata generazione di cassa della partecipazione Telecom argentina) milioni di euro come potete vedere dalla slide sotto riportata . L'operazione Telecom Argetina è stata registrata nei libri contabili tra le voci "discounted operations" ed è stata consolidata nel bilancio di Telecom nel primo trimestre 2014 secondo quanto riferito dal Dott. Peluso in conference call. Perché Telecom Italia ha dovuto iscrivere questa "perdita" ? Perché nel primo trimestre la svalutazione del peso è stata forte e non avendo ancora incassato i soldi ha dovuto consolidare " la perdita su cambi" ( passatemi questo termine improprio). Alla fine quindi l'operazione Telecom Argentina causerà in ingente danno agli azionisti ( 20% del prezzo pattuito ) e ancora non è scritta la parola " fine " sull'operazione .

certo che amministrare la società in questa maniera non fa dormire certo sonni tranquilli agli azionisti in primis, ma anche al collegio sindacale che potrebbe presto essere chiamato a dei " chiarimenti" da parte di qualche azionista "rilevante".

Se va bene quindi Telecom porta a casa forse meno di 600 milioni di euro per la sua partecipazione in Telecom Argentina, altro che rafforzamento patrimoniale.

Per quanto riguarda invece il "prezzo equo" della (S)vendita magari ne riparliamo con qualche altro post.
 

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Ti ringrazio in generale, se posso, per i tuoi interventi!
Apprezzo davvero la competenza e la capacità comunicativa.
Riguardo all'Argentina, mi pareva di aver capito che il corrispettivo fosse pattuito in dollari (cioè non in pesos). O no?
Sull'azienda argentina c'era comunque un problema: il governo A. aveva vietato il prelievo dei dividendi.
Cosa ti risulta?
Grazie.
 
Intanto ieri 1,4% del capitale venduto allo scoperto.....
non un bel segno,anche se possono sbagliare anche loro....
 
Certo che abbiamo dei manager formidabili.
Indebitamento di Importo: 1,5 miliardi di usd.
Data di regolamento: 30 maggio 2014

scadenza: 30 maggio 2024. Cedola: 5,303%. Prezzo di emissione: 100%. Prezzo di rimborso: 100%


Se nei prossimi dieci anni dovessimo uscire dall'euro, sarebbe davvero una comica..
 
Certo che abbiamo dei manager formidabili.
Indebitamento di Importo: 1,5 miliardi di usd.
Data di regolamento: 30 maggio 2014

scadenza: 30 maggio 2024. Cedola: 5,303%. Prezzo di emissione: 100%. Prezzo di rimborso: 100%


Se nei prossimi dieci anni dovessimo uscire dall'euro, sarebbe davvero una comica..
chi riesce a prendere , di questi tempi, 1,5 miliardi di dollari,non e' formidabile,e' un genio...se ci vai Tu in banca , non ti danno nemmeno i soldi pe una pizza..:D :D
 
chi riesce a prendere , di questi tempi, 1,5 miliardi di dollari,non e' formidabile,e' un genio...se ci vai Tu in banca , non ti danno nemmeno i soldi pe una pizza..:D :D
Per quanto riguarda me sono d'accordo.
Per una azienda come TIT, evidentemente, questa è la realtà..
Il famoso debito pesa.
Speriamo in bene
 
Vi ricordo che , anche Enel e' molto indebitata . Poi sulla solidita' dell'azienda, ovvio che Enel non e' paragonabile a Telecom (ed e' anche molto meno volatile). Comunque allo stato attuale mi risulta , se non erro, che e' l' azienda che detiene la maggior parte della rete di telecomunicazione in Italia. Poi lasciamo perdere come e' questa rete, se paragonata alle infrastrutture internazionali fuori dall'Italia...pressoche' penosa, ma e' un altro discorso e spero ci sia spazio per ampliarla, migliorarla e farla crescere. Probabilmente la cosa cambiera' in futuro, ma non credo per adesso. Speriamo bene per Telecom comunque...che non la affossino di nuovo sotto 0,7/0,6 per farcela restare anni ma che si andra' verso un piu' congruo valore di mercato sopra l'eur (come dicono tutti gli analisti per il momento a parte qualche eccezione). Si', parlo di parte... :D
 
Riporto qui per mettere a conoscenza di tutti la lettera dell'Asati al cda Telecom , speriamo l'Ing. Lombardi ponga anche la richiesta di rendere pubblico l'agreement del deal di Telecom Argentina per capire quali siano le clausole rescissorie eventuali per non dar seguito all'operazione di vendita che non è ancora stata perfezionata , meglio pagare una multa e riprendersi il maltorto che svendere così. :

Lettera inviata al Consiglio di Amministrazione di TI in PEC

Telecom Italia-Asati: commento sulle dichiarazioni del CADE Brasiliano in data odierna.

In riferimento alle dichiarazioni del Cade Brasiliano che imporrebbe a Telefonica o di vendere Vivo o di uscire da Telecom Italia/Telco entro 18 mesi, in Brasile, la societa’ OI Brasil, Telefonica stessa e altri potenziali attori presenti si muoveranno con rapidita’ per far svendere prima dei 18 mesi la partecipazione di TI in Tim Brasil a valori di saldo 7-8 Md.i di euro come nei giorni scorsi e’ apparso sulla stampa nazionale da suggeritori interessati, come le grandi banche di affari che assolutamente non rispondono al reale valore della partecipata.

Dal momento che occorre evitare ad ogni costo questa operazione palesemente negativa che ridurrebbe TI in pochi anni ad una compagnia regionale il cui business domestico sempre piu’ critico mettera’ ancora piu’ in difficolta’ l’equilibrio economico -finanziario, invitiamo l’attuale CDA, che e’ stato eletto dall’Assemblea a stragrande maggioranza di indipendenti 9 su 13, di dimostrare senza indugio la sua reale indipendenza dal conflitto di interessi con Telefonica e quindi dare mandato, al primo CDA utile, ai Vertici Esecutivi che hanno la delega appropriata di procedere ad una trattativa con GVT che tra l’altro nei giorni scorsi si e’ dichiarata completamente contraria a quello smembramento di Tim Brasil molto caro potenzialmente a OI e a Telefonica.

I vantaggi di questa sinergia con GVT in Brasile con Tim Brasil sono talmente evidenti che solo chi ragiona e pensa potenzialmente in malafede li puo’ osteggiare per perseguire interessi di altri, ma non di TI.

Per Asati
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
Roma 05 Giugno 2014
 
Pubblichiamo una breve guida di quello che può succedere nei prossimi giorni su Telecom Italia . La disinformazione regna sovrana ma cerchiamo di fare un po’ di luce e ci scusiamo anticipatamente per eventuali imprecisioni che qualche attento lettore e conoscitore dei meccanismi potrebbe sottolinearci : crediamo tuttavia che la probabilità sia minima.
3.003.586.907 azioni ordinarie TI sono detenute dentro la scatola vuota TELCO e rappresentano il 22.4% del capitale ordinario di telecom Italia. La tabella sotto riportata da l’idea di cosa stiamo scrivendo quando parliamo di TELCO S.p.A.
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Fino al 23 settembre 2013 il 46% delle azioni di telco con diritto di voto ( azioni B) erano in mano a Telefonica . Dopo l’ADC del 23 settembre TE ha ricevuto azioni prive del diritto di voto ( azioni C) che tuttavia dal 1 gennaio 2014 , subordinatamente all’ottenimento di tutte le autorizzazioni regolamentari e antitrust ( incluse quelle in Brasile e Argentina), potrà convertire le proprie azioni C fino a raggiungere una quota massima del 64.9% di azioni B con diritto di voto .
La seconda tabella più piccola fa vedere la % di capitale sociale in mano a TE post primo aumento di capitale .
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Ad oggi TE non ha ancora ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie per convertire le sue azioni C(prive del diritto di voto) in azioni B (con diritto di voto) , nonostante questo TE ha la facoltà, a sua discrezione di procedere comunque alla conversione accettando le eventuali restrizioni o limitazioni che potrebbero venire dalle autorità , per esempio dal Cade brasiliano e quindi non è detta ancora l’ultima parola almeno fino al 15 di giugno 2014 quando scatterà una "particolare condizione sospensiva" .

Detto ciò e fatto chiarezza un po’ sull’argomento andiamo avanti e analizziamo il resto :
il patto di sindacato sottoscritto il 23 settembre 2014 prevede comunque una SECONDA FASE nella quale TE si è impegnata a sottoscrivere un ulteriore ADC per complessivi 117.227.532 euro sottoscrivendo 564.022.113 azioni senza diritto di voto ( azioni C) che porterà TE al 70% di Telco. Anche questa condizione ad oggi non si è manifestata perché TE non ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni in materia antitrust e telecomunicazioni ( ivi incluse, ove necessario, quelle in Brasile e Argentina).
Anche qui però viene concesso dal patto che TE possa a sua discrezione, procedere comunque all’ulteriore aumento di capitale (ADC) accettando le limitazioni o le restrizioni pervenute dagli organi competenti ma anche in questo caso dovrà assumersi oneri e onori come si dice.

Qualora però come è oggi il ns caso l’ADC non sia sottoscritto prima dell’esercizio dell’opzioni di scissione TE dovrà corrispondere a ciascuno degli altri 3 soci un compenso commisurato alla minore capitalizzazione di Telco.

Come potete vedere a TE sono date molte possibilità per potersi impossessare di TI.

Un ulteriore possibilità data a TE di acquisire Telecom ( indirettamente via Telco) è quella per cassa :

a partire dal 1 gennaio 2014 avrà la facoltà di acquisire tutte le azioni A detenute da AG,IS e MB a un prezzo determinato valorizzando la partecipazione di Telco in TI al maggiore tra 1,1 euro e il prezzo di mercato delle azioni al momento dell’esercizio dell’opzione CALL il cui esercizio dell’opzione però sarà soggetto all’ottenimento da parte di TE di tutte le autorizzazioni regolamentari e antitrust. Siccome TE entro il 31 maggio 2014 non ha esercitato questa opzione di acquisto non avrà il diritto di esercitarla fino al termine della Prima Finestra di Scissione ( 15 giugno -30 giugno 2014).

Se una dei tre soci AG, IS o MB a partire dal 15 giugno 2014 esercitasse l’opzione di scissione, TE non avrebbe il diritto di esercitare l’opzione Call di acquisto nei confronti di suddetta parte. In pratica a mio modesto parere per mettere all’angola TE AG, IS e MB chiederanno formalmente tutte e tre la scissione non proporzionale perché altrimenti TE avrebbe come sotto riportato un ‘ulteriore possibilità di afferrare TI .
Tuttavia, qualora la scissione, una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni, non si perfezioni per x,z,y motivi per colpa della parte /i che abbia esercitato l’opzione di scissione , TE avrà nuovamente il diritto di esercitare l’opzione di acquisto di TE durante i 5 giorni lavorativi successivi al giorno in cui la scissione avrebbe dovuto perfezionarsi .
Il patto di sindacato prevede inoltre un ulteriore chance riconosciuta a telefonica per impossessarsi in via indiretta di Telecom Italia:

Se il 15 giugno per esempio un’azionista qualsiasi tra AG, IS, o MB eserciti l’opzione di scissione durante la prima finestra utile , l’opzione di scissione rimarrà sospesa sino al 5 giorno lavorativo successivo al termine della relativa finestra di scissione ( quindi fino al lunedi 7 luglio 2014) e TE avrà diritto di esercitare l’opzione di acquisto nei confronti delle Parti che non abbiano esercitato l’Opzione di scissione , nel qual caso la procedura di scissione finale e la procedura per l’opzione di acquisto di TE procederanno in parallelo, e nei confronti delle parti che non abbiano esercitato l’Opzione di Scissione si applicherà la disciplina prevista al paragrafo 2.4 lettera B ( che a noi in questo momento non interessa conoscere visto che non riguarda i piccoli azionisti) .

Capite quindi quanto importante sia che Intesa , Generali e Mediobanca esercitino contemporaneamente l’opzione di scissione per non far salire TE nel capitale sociale poi di Telecom Italia ( anche se va detto per onor di cronaca che le stesse non possano decidere di vendere una parte del ricavato alla stessa TElefonica una volta conclusa la scissione almeno secondo il mio modesto parere ).

Se invece la richiesta di scissione avverrà dopo il 24 giugno allora il periodo di esercizio viene esteso di ulteriori 5 giorni di calendario successivo al termine della prima finestra , in pratica fino al 5 luglio 2014.
Spero di aver interpretato correttamente il patto di sindacato visto che sono 43 gradi oggi e la vecchiaia tira brutti scherzi e anche spero di aver fatto cosa gradita a quei pochi lettori interessati più alla strategia futura della società che al rimbalzo dai minimi di agosto 2013.
 
Ultima modifica:
Pubblichiamo una breve guida di quello che può succedere nei prossimi giorni su Telecom Italia . La disinformazione regna sovrana ma cerchiamo di fare un po’ di luce e ci scusiamo anticipatamente per eventuali imprecisioni che qualche attento lettore e conoscitore dei meccanismi potrebbe sottolinearci : crediamo tuttavia che la probabilità sia minima.
3.003.586.907 azioni ordinarie TI sono detenute dentro la scatola vuota TELCO e rappresentano il 22.4% del capitale ordinario di telecom Italia. La tabella sotto riportata da l’idea di cosa stiamo scrivendo quando parliamo di TELCO S.p.A.
Vedi l'allegato 1929707
Fino al 23 settembre 2013 il 46% delle azioni di telco con diritto di voto ( azioni B) erano in mano a Telefonica . Dopo l’ADC del 23 settembre TE ha ricevuto azioni prive del diritto di voto ( azioni C) che tuttavia dal 1 gennaio 2014 , subordinatamente all’ottenimento di tutte le autorizzazioni regolamentari e antitrust ( incluse quelle in Brasile e Argentina), potrà convertire le proprie azioni C fino a raggiungere una quota massima del 64.9% di azioni B con diritto di voto .
La seconda tabella più piccola fa vedere la % di capitale sociale in mano a TE post primo aumento di capitale .
Vedi l'allegato 1929708
Ad oggi TE non ha ancora ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie per convertire le sue azioni C(prive del diritto di voto) in azioni B (con diritto di voto) , nonostante questo TE ha la facoltà, a sua discrezione di procedere comunque alla conversione accettando le eventuali restrizioni o limitazioni che potrebbero venire dalle autorità , per esempio dal Cade brasiliano e quindi non è detta ancora l’ultima parola almeno fino al 15 di giugno 2014 quando scatterà una "particolare condizione sospensiva" .

Detto ciò e fatto chiarezza un po’ sull’argomento andiamo avanti e analizziamo il resto :
il patto di sindacato sottoscritto il 23 settembre 2014 prevede comunque una SECONDA FASE nella quale TE si è impegnata a sottoscrivere un ulteriore ADC per complessivi 117.227.532 euro sottoscrivendo 564.022.113 azioni senza diritto di voto ( azioni C) che porterà TE al 70% di Telco. Anche questa condizione ad oggi non si è manifestata perché TE non ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni in materia antitrust e telecomunicazioni ( ivi incluse, ove necessario, quelle in Brasile e Argentina).
Anche qui però viene concesso dal patto che TE possa a sua discrezione, procedere comunque all’ulteriore aumento di capitale (ADC) accettando le limitazioni o le restrizioni pervenute dagli organi competenti ma anche in questo caso dovrà assumersi oneri e onori come si dice.

Qualora però come è oggi il ns caso l’ADC non sia sottoscritto prima dell’esercizio dell’opzioni di scissione TE dovrà corrispondere a ciascuno degli altri 3 soci un compenso commisurato alla minore capitalizzazione di Telco.

Come potete vedere a TE sono date molte possibilità per potersi impossessare di TI.

Un ulteriore possibilità data a TE di acquisire Telecom ( indirettamente via Telco) è quella per cassa :

a partire dal 1 gennaio 2014 avrà la facoltà di acquisire tutte le azioni A detenute da AG,IS e MB a un prezzo determinato valorizzando la partecipazione di Telco in TI al maggiore tra 1,1 euro e il prezzo di mercato delle azioni al momento dell’esercizio dell’opzione CALL il cui esercizio dell’opzione però sarà soggetto all’ottenimento da parte di TE di tutte le autorizzazioni regolamentari e antitrust. Siccome TE entro il 31 maggio 2014 non ha esercitato questa opzione di acquisto non avrà il diritto di esercitarla fino al termine della Prima Finestra di Scissione ( 15 giugno -30 giugno 2014).

Se una dei tre soci AG, IS o MB a partire dal 15 giugno 2014 esercitasse l’opzione di scissione, TE non avrebbe il diritto di esercitare l’opzione Call di acquisto nei confronti di suddetta parte. In pratica a mio modesto parere per mettere all’angola TE AG, IS e MB chiederanno formalmente tutte e tre la scissione non proporzionale perché altrimenti TE avrebbe come sotto riportato un ‘ulteriore possibilità di afferrare TI .
Tuttavia, qualora la scissione, una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni, non si perfezioni per x,z,y motivi per colpa della parte /i che abbia esercitato l’opzione di scissione , TE avrà nuovamente il diritto di esercitare l’opzione di acquisto di TE durante i 5 giorni lavorativi successivi al giorno in cui la scissione avrebbe dovuto perfezionarsi .
Il patto di sindacato prevede inoltre un ulteriore chance riconosciuta a telefonica per impossessarsi in via indiretta di Telecom Italia:

Se il 15 giugno per esempio un’azionista qualsiasi tra AG, IS, o MB eserciti l’opzione di scissione durante la prima finestra utile , l’opzione di scissione rimarrà sospesa sino al 5 giorno lavorativo successivo al termine della relativa finestra di scissione ( quindi fino al lunedi 7 luglio 2014) e TE avrà diritto di esercitare l’opzione di acquisto nei confronti delle Parti che non abbiano esercitato l’Opzione di scissione , nel qual caso la procedura di scissione finale e la procedura per l’opzione di acquisto di TE procederanno in parallelo, e nei confronti delle parti che non abbiano esercitato l’Opzione di Scissione si applicherà la disciplina prevista al paragrafo 2.4 lettera B ( che a noi in questo momento non interessa conoscere visto che non riguarda i piccoli azionisti) .

Capite quindi quanto importante sia che Intesa , Generali e Mediobanca esercitino contemporaneamente l’opzione di scissione per non far salire TE nel capitale sociale poi di Telecom Italia ( anche se va detto per onor di cronaca che le stesse non possano decidere di vendere una parte del ricavato alla stessa TElefonica una volta conclusa la scissione almeno secondo il mio modesto parere ).

Se invece la richiesta di scissione avverrà dopo il 24 giugno allora il periodo di esercizio viene esteso di ulteriori 5 giorni di calendario successivo al termine della prima finestra , in pratica fino al 5 luglio 2014.
Spero di aver interpretato correttamente il patto di sindacato visto che sono 43 gradi oggi e la vecchiaia tira brutti scherzi e anche spero di aver fatto cosa gradita a quei pochi lettori interessati più alla strategia futura della società che al rimbalzo dai minimi di agosto 2013.

Grazie Mambo,OK! quindi nei primi di luglio sarà tutto più chiaro. Nel caso Telefonica esercitasse il diritto di acquisto della intera quota di Telco, avrebbe il 22% di Telecom, con il CDA attuale ne avrebbe comunque il controllo?KO! E in caso di scissione contemporanea dei tre Soci, se non esercitasse l'opzione di acquisto, quale sarebbe il quadro? Diventerebbe Una Public Company?KO! Con quali vantaggi?KO! Scusa per tutte queste domande Mambo, ma secondo me questa situazione potrebbe essere propedeutica ad una ristrutturazione societaria con possibilità di sviluppo enormi, e sapere qualcosa in più potrebbe essere importante.
 
Grazie Mambo e tutti per la ricerca di documenti interessanti per gli azionisti. Premesso che mi viene il mal di testa nel cercare di capire dove può nascondersi il codicillo, il comma, la virgola, insomma tutto quello che può far pendere il potere da una parte o dall'altra:
1. Non ho capito se le 3 banche italiane sono in TELCO a fare da paravento per mascherare il vero controllante TEF ( temo di sì).
2. Perchè il CAde brasileiro sentenzia che TEF è già ora di fatto il controllante di TIT? )Posto che "formalmente" TEF non ha la maggioranza in TELCO).
Mi dò la risposta da solo: il Cade sa leggere bene le carte del patto TELCO. Cosa ne dite?
 
Ultima modifica:
Alla fine sta andando come previsto e in senso positivo la cosa si dovrebbe concludere a tutto vantaggio dei piccoli azionisti . I tre soci italiani di telco hanno esercitato l'opzione di scissione parziale in modo contemporaneo e questo fa si che almeno da come la interpreto io Telefonica non possa (almeno per ora vedi post numero 9 di questo thread) andare in acquisto sulle quote dei soci italiani e questo a tutto vantaggio della contendibilità della società . Diciamo che piano piano dopo 13 anni di vento contrario qualcosa anche per i piccoli azionisti sta cambiando in questa società GRAZIE ALLO SBATTIMENTO DI Findim e di Asati sicuramente .

Questa notte inoltre secondo alcuni rumors la spagnola Telefonica avrebbe venduto la sua partecipazione ne convertendo sottoscritto solo qualche mese fa . Per ora sul sito ufficiale di telefonica nessuna notizia. Se fosse vera , sarebbe un ulteriore buona notizia per i piccoli azionisti .
la prossima mossa che il cda deve fare è quella di ri-portare a casa la partecipazione svenduta di Telecom Argentina pagando l'eventuale penale a FINTECH L'ATTUALE AZIONISTA DELLA FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI NELL'OPERAZIONE MPS
 
Alla fine sta andando come previsto e in senso positivo la cosa si dovrebbe concludere a tutto vantaggio dei piccoli azionisti . I tre soci italiani di telco hanno esercitato l'opzione di scissione parziale in modo contemporaneo e questo fa si che almeno da come la interpreto io Telefonica non possa (almeno per ora vedi post numero 9 di questo thread) andare in acquisto sulle quote dei soci italiani e questo a tutto vantaggio della contendibilità della società . Diciamo che piano piano dopo 13 anni di vento contrario qualcosa anche per i piccoli azionisti sta cambiando in questa società GRAZIE ALLO SBATTIMENTO DI Findim e di Asati sicuramente .

Questa notte inoltre secondo alcuni rumors la spagnola Telefonica avrebbe venduto la sua partecipazione ne convertendo sottoscritto solo qualche mese fa . Per ora sul sito ufficiale di telefonica nessuna notizia. Se fosse vera , sarebbe un ulteriore buona notizia per i piccoli azionisti .
la prossima mossa che il cda deve fare è quella di ri-portare a casa la partecipazione svenduta di Telecom Argentina pagando l'eventuale penale a FINTECH L'ATTUALE AZIONISTA DELLA FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI NELL'OPERAZIONE MPS


Certo sarebbe veramente paradossale se TI dovesse diventare una vera public company ....OK!
 
A piccoli passi continua la normalizzazione della società . Con ieri si è conclusa definitivamente l'avventura dei soci bancari italiani in Telecom causando dal 2008 con la loro" gestione indiretta" da dilettanti allo sbaraglio ingenti danni alla società stessa per quanto attiene strategie e sviluppo industriale ma anche infliggendo a loro stessi pesanti perdite in conto economico segno evidente che i manager bancari non sono in grado con la loro finanza creativa di apportare nessun miglioramento al contesto industriale in cui vanno ad operare . Alitalia , MPS... ect ect sono solo la punta di un iceberg in cui la finanza non genere nessun miglioramento di tipo industriale . Però a differenza di una qualsiasi società industriale o di un qualsiasi piccoli imprenditore il sistema bancario può attingere denaro creato dal nulla dalla propria banca centrale, per cui il moral hazard dei ns banchieri è sempre più paragonabile alla lotteria del casino : rosso o nero se sbaglio faccio pagare il conto al contribuente , mentre se vinco incasso il profitto e non lo divido con il contribuente . Dal 2008 in europa 4500 miliardi di euro sono stati concessi sottoforma di aiuti al sistema bancario e ancora non è finita. Tornando a Telco per i piccoli azionisti sarà importante la data del 9 luglio dove si delibererà la scissione della società.
la cosa interessante sarà ora vedere se telefonica rispetterà le richieste dell'autorità brasiliana del novembre 2013 quando chiese alla stessa di scendere dal 66% post aumento in telco al 46% pre aumento quota in telco. In pratica telefonica dovrebbe scendere da 14.8% post scissione a circa il 10% sul capitale ordinario Telecom se rispettasse i vincoli imposti dall'autorità brasiliana.
il Patto Parasociale continuerà a vincolare detta parte uscente sino alla Data di Scadenza (come eventualmente prorogata) ovvero, se antecedente, sino alla data in cui sia completata la Scissione. Quindi alla data di efficacia della scissione il patto di sindacato si potrà ritenere definitivamente defunto , fino ad allora i piccoli azionisti dovranno rimanere con gli occhi aperti anzi spalancati .
di seguito il comunicato :

In data odierna il Consiglio di Amministrazione di Telco ha approvato il progetto di bilancio al 30 aprile 2014 che chiude con una perdita di Euro 952,5 milioni, dopo oneri finanziari per Euro 120,3 milioni e rettifiche di valore sulle azioni Telecom Italia per complessivi Euro 830,5 milioni, originate quanto a Euro 498,9 milioni dall’allineamento del valore di carico a quello di borsa del 30 aprile scorso (€ 0,92 per azione) e quanto a Euro 331,6 milioni da una svalutazione operata in corso di esercizio. Tenuto conto della perdita di Euro 369,1 milioni contabilizzata nella situazione patrimoniale al 31 agosto 2013, già coperta con delibera dell’Assemblea straordinaria del 24 settembre 2013, la perdita residua ammonta a circa Euro 583,4 milioni, superiore ad un terzo del capitale sociale.

Il Consiglio ha pertanto convocato per il 9 luglio prossimo l’Assemblea della Società per deliberare, tra l’altro, l’approvazione del bilancio d’esercizio e la riduzione del capitale ai sensi dell’art. 2446 c.c..

* * *

Il Consiglio ha poi preso atto delle comunicazioni dei soci Assicurazioni Generali S.p.A. (anche in nome e per conto delle società azioniste di Telco appartenenti al Gruppo Generali), Mediobanca S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A. del 16 giugno scorso con cui hanno esercitato il diritto di richiedere la scissione di Telco ai sensi del patto parasociale. Il Consiglio ha quindi approvato all’unanimità il progetto di scissione parziale della Società (la “Scissione”) per effetto della quale si determinerà l’assegnazione a quattro società beneficiarie di nuova costituzione, interamente controllate da ciascun azionista, della quota di propria competenza della partecipazione detenuta da Telco in Telecom Italia (22,4% del capitale ordinario), ossia: il 14,77% alla newco controllata da Telefónica, il 4,32% a quella del Gruppo Generali e l’1,64% a ciascuna delle newco controllate rispettivamente da Intesa Sanpaolo e da Mediobanca.

Nel contesto della Scissione è previsto l’integrale rimborso da parte di Telco del finanziamento bancario (Euro 660 milioni al 30 aprile 2014) e del prestito obbligazionario sottoscritto dai soci (Euro 1.750 milioni di valore nominale più Euro 70 milioni di interessi maturati al 30 aprile scorso), oltre agli interessi che matureranno sino alla data di rimborso, mediante risorse derivanti da finanziamenti soci in favore di Telco, da erogarsi in misura proporzionale alle quote di partecipazione degli azionisti nella Società subito prima dell’esecuzione della scissione. Pertanto in sede di scissione a ciascuna newco verrà attribuito, oltre al pacchetto di azioni Telecom Italia, il finanziamento soci di rispettiva competenza.

Il perfezionamento della Scissione è subordinato all’autorizzazione da parte delle seguenti Autorità: Conselho Administrativo de Defesa Econômica “CADE” (Autorità antitrust brasiliana); Agência Nacional de Telecomunicações “ANATEL” (Autorità regolamentare brasiliana); Comision Nacional de Defensa de la Competencia “CNDC” (Autorità antitrust argentina) e, per quanto di competenza, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni “IVASS” (Autorità regolamentare italiana).

Quanto a Telco, rimarrà in vita con un capitale minimo e senza alcuna azione Telecom Italia in portafoglio, con l’obiettivo di gestire le attività e passività residue in bilancio. Terminata questa fase, ne è prevista la liquidazione.

L’Assemblea convocata per il 9 luglio delibererà anche la Scissione della Società.

Alla data di efficacia della Scissione cesserà ogni effetto del Patto Parasociale in essere tra i soci di Telco.

Sempre ieri si è riunito il consiglio di amministrazione di Telecom , e come avevamo preventivato qualche settimana fa in materia di governance il presidente di Telecom recchi è oggi a tutti gli effetti un presidente esecutivo in conseguenza del venir meno del suo ruolo di indipendente . Anche in questo caso il venir meno del ruolo di indipendente aprirebbe l'ipotesi dell'applicazione degli articoli del codice civile e per una migliore comprensione del fenomeno vi consiglio questa lettura molto istruttiva e utile per capire cosa dovrebbe verificarsi ( ai sensi del codice di autodisciplina).

http://www.odcec.torino.it/public/co...gruppo 2.pdf

Tornando al CDA di ieri l'unica cosa di cui si sono interessati gli amministratori è l'avvio del piano di stock option ....guardano solo ai propri interessi....mentre sembrano non interessati a cose molte più importanti e cioè lo sviluppo industriale dell'azienda segno se mai ce ne fosse bisogno che questo management ha obiettivo che non collimano affatto con quelli degli azionisti .

Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Giuseppe Recchi ha esaminato l’avanzamento gestionale del mese di maggio.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’abrogazione dell’art. 22 dello statuto della società, che recepiva la normativa in materia di poteri speciali dello Stato emanata in occasione delle privatizzazioni (cosiddetta golden share). La disciplina, infatti, è stata modificata dalla legge 11 maggio 2012, n. 56 (cosiddetto golden power) che ha introdotto in materia di poteri speciali dello Stato una nuova regolamentazione, individuando specifiche prerogative (poteri di veto, anche nella forma di assunzione di specifici impegni) che lo Stato è abilitato ad esercitare, tra l’altro, in occasione di operazioni inerenti asset strategici appartenenti a società che operano nel settore delle comunicazioni.

La disciplina è efficace dallo scorso 7 giugno con l’entrata in vigore del regolamento che ha individuato gli attivi di rilevanza strategica nel settore delle comunicazioni; dalla stessa data viene abrogata l’originaria normativa e i relativi decreti ministeriali di attuazione e cessano di avere efficacia le clausole statutarie che li recepivano.

Il Consiglio di amministrazione, avvalendosi dell’autorizzazione dell’Assemblea del 16 aprile scorso, ha altresì approvato l’avvio del Piano di Stock Options 2014-2016.

Il Piano ha per oggetto un massimo di 196.000.000 di opzioni ed è destinato a tre diverse categorie di destinatari: Amministratore Delegato, Top Management e Dirigenza Selezionata.

Il regolamento disciplina l’attribuzione di opzioni, esercitabili in misura variabile in funzione del livello di raggiungimento degli Obiettivi di Performance nel triennio 2014-2016, rappresentati dal Total Shareholder Return (TSR) relativo di Telecom Italia e dal Net Cash Flow before dividends adjusted consolidato del Gruppo da piano industriale 2014-2016, ciascuno dei quali condiziona il 50% delle Opzioni. Lo strike price sarà in linea con il prezzo di mercato del titolo al momento del lancio.

L’accertamento degli Obiettivi di Performance sarà effettuato dal Consiglio di Amministrazione della Società chiamato ad approvare il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016.

Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha preso atto degli approfondimenti condotti in merito alla qualificazione del Presidente quale amministratore esecutivo ai sensi del Codice di Autodisciplina delle Società quotate, alla luce delle deleghe a lui assegnate nella riunione dello scorso 18 aprile.

In particolare, constatato che il criterio applicativo del predetto Codice di Autodisciplina stabilisce che nel caso dei presidenti l’“esecutività” deriva “dall’attribuzione di uno specifico ruolo nell’elaborazione delle strategie aziendali”, il Consiglio di Amministrazione ha convenuto col Presidente nel considerare la sua carica come esecutiva. In conseguenza di tale qualificazione il Presidente ha rinunciato all’attribuzione della responsabilità di raccordo tra il Consiglio di Amministrazione e i responsabili dell’internal Audit e delle funzioni di compliance, in applicazione dei principi di autodisciplina della Società.
 
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A piccoli passi continua la normalizzazione della società . Con ieri si è conclusa definitivamente l'avventura dei soci bancari italiani in Telecom causando dal 2008 con la loro" gestione indiretta" da dilettanti allo sbaraglio ingenti danni alla società stessa per quanto attiene strategie e sviluppo industriale ma anche infliggendo a loro stessi pesanti perdite in conto economico segno evidente che i manager bancari non sono in grado con la loro finanza creativa di apportare nessun miglioramento al contesto industriale in cui vanno ad operare . Alitalia , MPS... ect ect sono solo la punta di un iceberg in cui la finanza non genere nessun miglioramento di tipo industriale . Però a differenza di una qualsiasi società industriale o di un qualsiasi piccoli imprenditore il sistema bancario può attingere denaro creato dal nulla dalla propria banca centrale, per cui il moral hazard dei ns banchieri è sempre più paragonabile alla lotteria del casino : rosso o nero se sbaglio faccio pagare il conto al contribuente , mentre se vinco incasso il profitto e non lo divido con il contribuente . Dal 2008 in europa 4500 miliardi di euro sono stati concessi sottoforma di aiuti al sistema bancario e ancora non è finita. Tornando a Telco per i piccoli azionisti sarà importante la data del 9 luglio dove si delibererà la scissione della società.
la cosa interessante sarà ora vedere se telefonica rispetterà le richieste dell'autorità brasiliana del novembre 2013 quando chiese alla stessa di scendere dal 66% post aumento in telco al 46% pre aumento quota in telco. In pratica telefonica dovrebbe scendere da 14.8% post scissione a circa il 10% sul capitale ordinario Telecom se rispettasse i vincoli imposti dall'autorità brasiliana.
il Patto Parasociale continuerà a vincolare detta parte uscente sino alla Data di Scadenza (come eventualmente prorogata) ovvero, se antecedente, sino alla data in cui sia completata la Scissione. Quindi alla data di efficacia della scissione il patto di sindacato si potrà ritenere definitivamente defunto , fino ad allora i piccoli azionisti dovranno rimanere con gli occhi aperti anzi spalancati .
di seguito il comunicato :

In data odierna il Consiglio di Amministrazione di Telco ha approvato il progetto di bilancio al 30 aprile 2014 che chiude con una perdita di Euro 952,5 milioni, dopo oneri finanziari per Euro 120,3 milioni e rettifiche di valore sulle azioni Telecom Italia per complessivi Euro 830,5 milioni, originate quanto a Euro 498,9 milioni dall’allineamento del valore di carico a quello di borsa del 30 aprile scorso (€ 0,92 per azione) e quanto a Euro 331,6 milioni da una svalutazione operata in corso di esercizio. Tenuto conto della perdita di Euro 369,1 milioni contabilizzata nella situazione patrimoniale al 31 agosto 2013, già coperta con delibera dell’Assemblea straordinaria del 24 settembre 2013, la perdita residua ammonta a circa Euro 583,4 milioni, superiore ad un terzo del capitale sociale.

Il Consiglio ha pertanto convocato per il 9 luglio prossimo l’Assemblea della Società per deliberare, tra l’altro, l’approvazione del bilancio d’esercizio e la riduzione del capitale ai sensi dell’art. 2446 c.c..

* * *

Il Consiglio ha poi preso atto delle comunicazioni dei soci Assicurazioni Generali S.p.A. (anche in nome e per conto delle società azioniste di Telco appartenenti al Gruppo Generali), Mediobanca S.p.A. e Intesa Sanpaolo S.p.A. del 16 giugno scorso con cui hanno esercitato il diritto di richiedere la scissione di Telco ai sensi del patto parasociale. Il Consiglio ha quindi approvato all’unanimità il progetto di scissione parziale della Società (la “Scissione”) per effetto della quale si determinerà l’assegnazione a quattro società beneficiarie di nuova costituzione, interamente controllate da ciascun azionista, della quota di propria competenza della partecipazione detenuta da Telco in Telecom Italia (22,4% del capitale ordinario), ossia: il 14,77% alla newco controllata da Telefónica, il 4,32% a quella del Gruppo Generali e l’1,64% a ciascuna delle newco controllate rispettivamente da Intesa Sanpaolo e da Mediobanca.

Nel contesto della Scissione è previsto l’integrale rimborso da parte di Telco del finanziamento bancario (Euro 660 milioni al 30 aprile 2014) e del prestito obbligazionario sottoscritto dai soci (Euro 1.750 milioni di valore nominale più Euro 70 milioni di interessi maturati al 30 aprile scorso), oltre agli interessi che matureranno sino alla data di rimborso, mediante risorse derivanti da finanziamenti soci in favore di Telco, da erogarsi in misura proporzionale alle quote di partecipazione degli azionisti nella Società subito prima dell’esecuzione della scissione. Pertanto in sede di scissione a ciascuna newco verrà attribuito, oltre al pacchetto di azioni Telecom Italia, il finanziamento soci di rispettiva competenza.

Il perfezionamento della Scissione è subordinato all’autorizzazione da parte delle seguenti Autorità: Conselho Administrativo de Defesa Econômica “CADE” (Autorità antitrust brasiliana); Agência Nacional de Telecomunicações “ANATEL” (Autorità regolamentare brasiliana); Comision Nacional de Defensa de la Competencia “CNDC” (Autorità antitrust argentina) e, per quanto di competenza, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni “IVASS” (Autorità regolamentare italiana).

Quanto a Telco, rimarrà in vita con un capitale minimo e senza alcuna azione Telecom Italia in portafoglio, con l’obiettivo di gestire le attività e passività residue in bilancio. Terminata questa fase, ne è prevista la liquidazione.

L’Assemblea convocata per il 9 luglio delibererà anche la Scissione della Società.

Alla data di efficacia della Scissione cesserà ogni effetto del Patto Parasociale in essere tra i soci di Telco.

Sempre ieri si è riunito il consiglio di amministrazione di Telecom , e come avevamo preventivato qualche settimana fa in materia di governance il presidente di Telecom recchi è oggi a tutti gli effetti un presidente esecutivo in conseguenza del venir meno del suo ruolo di indipendente . Anche in questo caso il venir meno del ruolo di indipendente aprirebbe l'ipotesi dell'applicazione degli articoli del codice civile e per una migliore comprensione del fenomeno vi consiglio questa lettura molto istruttiva e utile per capire cosa dovrebbe verificarsi ( ai sensi del codice di autodisciplina).

http://www.odcec.torino.it/public/co...gruppo 2.pdf

Tornando al CDA di ieri l'unica cosa di cui si sono interessati gli amministratori è l'avvio del piano di stock option ....guardano solo ai propri interessi....mentre sembrano non interessati a cose molte più importanti e cioè lo sviluppo industriale dell'azienda segno se mai ce ne fosse bisogno che questo management ha obiettivo che non collimano affatto con quelli degli azionisti .

Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Giuseppe Recchi ha esaminato l’avanzamento gestionale del mese di maggio.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’abrogazione dell’art. 22 dello statuto della società, che recepiva la normativa in materia di poteri speciali dello Stato emanata in occasione delle privatizzazioni (cosiddetta golden share). La disciplina, infatti, è stata modificata dalla legge 11 maggio 2012, n. 56 (cosiddetto golden power) che ha introdotto in materia di poteri speciali dello Stato una nuova regolamentazione, individuando specifiche prerogative (poteri di veto, anche nella forma di assunzione di specifici impegni) che lo Stato è abilitato ad esercitare, tra l’altro, in occasione di operazioni inerenti asset strategici appartenenti a società che operano nel settore delle comunicazioni.

La disciplina è efficace dallo scorso 7 giugno con l’entrata in vigore del regolamento che ha individuato gli attivi di rilevanza strategica nel settore delle comunicazioni; dalla stessa data viene abrogata l’originaria normativa e i relativi decreti ministeriali di attuazione e cessano di avere efficacia le clausole statutarie che li recepivano.

Il Consiglio di amministrazione, avvalendosi dell’autorizzazione dell’Assemblea del 16 aprile scorso, ha altresì approvato l’avvio del Piano di Stock Options 2014-2016.

Il Piano ha per oggetto un massimo di 196.000.000 di opzioni ed è destinato a tre diverse categorie di destinatari: Amministratore Delegato, Top Management e Dirigenza Selezionata.

Il regolamento disciplina l’attribuzione di opzioni, esercitabili in misura variabile in funzione del livello di raggiungimento degli Obiettivi di Performance nel triennio 2014-2016, rappresentati dal Total Shareholder Return (TSR) relativo di Telecom Italia e dal Net Cash Flow before dividends adjusted consolidato del Gruppo da piano industriale 2014-2016, ciascuno dei quali condiziona il 50% delle Opzioni. Lo strike price sarà in linea con il prezzo di mercato del titolo al momento del lancio.

L’accertamento degli Obiettivi di Performance sarà effettuato dal Consiglio di Amministrazione della Società chiamato ad approvare il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016.

Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha preso atto degli approfondimenti condotti in merito alla qualificazione del Presidente quale amministratore esecutivo ai sensi del Codice di Autodisciplina delle Società quotate, alla luce delle deleghe a lui assegnate nella riunione dello scorso 18 aprile.

In particolare, constatato che il criterio applicativo del predetto Codice di Autodisciplina stabilisce che nel caso dei presidenti l’“esecutività” deriva “dall’attribuzione di uno specifico ruolo nell’elaborazione delle strategie aziendali”, il Consiglio di Amministrazione ha convenuto col Presidente nel considerare la sua carica come esecutiva. In conseguenza di tale qualificazione il Presidente ha rinunciato all’attribuzione della responsabilità di raccordo tra il Consiglio di Amministrazione e i responsabili dell’internal Audit e delle funzioni di compliance, in applicazione dei principi di autodisciplina della Società.

Grazie Mambo, sempre illuminante, chiaro e coinciso_OK!
 
Da oggi e per tutta la settimana un importante evento in Italia che riguarda il futuro di Telecom italia e dei suoi piccoli azionisti .

Digital Venice - #digitalvenice more Digital, more Europe

Per chi ha la possibilità di partecipare e inviare notizie e commenti sul futuro che può interessare direttamente Telecom italia è pregato di postare qui sul forum per portare a conoscenza di tutti quello che sarà il "FUTURO" della principale società di telecomunicazioni italiana una volta leader mondiale e oggi relegata a players regionale dalla gestione allegra da parte dei soliti noti
 
Oggi si è riunita l'Assemblea degli azionisti di Telco :

In data odierna si è riunita l’Assemblea degli azionisti di Telco. In sede ordinaria ha:
approvato il bilancio di esercizio al 30 aprile 2014 e
confermato consiglieri di amministrazione Fabrizio Vitiello e Amedeo Nodari, precedentemente cooptati in sostituzione di Massimo Perona e Filippo Maria Bruno.
In sede straordinaria ha:
deliberato, ai sensi dell’art. 2446 c.c., di ripianare la perdita di Euro 583,4 milioni mediante la riduzione del capitale sociale da Euro 879,2 milioni a Euro 295,8 milioni;
approvato il progetto di scissione parziale di Telco, già deliberato dal Consiglio e comunicato il 26 giugno scorso, il cui perfezionamento è subordinato all’autorizzazione da parte del CADE (Autorità antitrust brasiliana), dell’Anatel (Autorità regolamentare brasiliana), della CNDC (Autorità antitrust argentina) e, per quanto di competenza, dell’IVASS.


In allegato il patto di sindacato alla luce dell'esercizio dell'opzione di scissione che vi consiglio caldamente di leggere :

http://www.mediobanca.it/static/upload/tel/telco_estratto-patto-pdf.pdf

Ora non resta che attendere il 12 agosto sperando che la (S)vendita di Telecom Argentina non venga portata a termine per il bene dei piccoli azionisti .
Quello che ha dell'incredibile nella vicenda Telecom argentina sono gli attori in gioco e in particolare uno : la società Prisa TV quella per capirci che era socia di Digital+ assieme a mediaset espana e la stessa Telefonica ,acquisita da Telefonica perché sull'orlo del baratro ,

Telecom Argentina, in bilico la cessione a Fintech

la domanda è : Se una società è sull'orlo del baratro perché va ad acquisire la quota in mano a Fintech ? E' tutta una partita di giro ? Cosa c'è sotto ? Perché Telecom vuole privarsi di una società che ha tassi di crescita a doppia cifra ? Quale è la logica industriale di questa operazione ?

nella Consob non si può certo contare , speriamo in Findim e Asati che bussino ai Sindaci di Telecom Italia per chiedere lumi .
 
Nel 2012 si poteva capire già molto bene che Telefonica non aveva nessun interesse a sviluppare la partnership con Telecom italia , e lo si evince indirettamente da questo lucido presentato agli analisti ancora nel luglio del 2012 .

Quale paese manca all'appello negli interessi di Alierta & soci? L'Italia ovviamente . Basta vedere dove Telefonica si voleva focalizzare . E i maGnager di Telecom l'avranno letta la slide? Of course .

E ora come sempre i grossi scappano e rimangono le macerie : I DEBITI.
 

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In un mondo dove tutto è oramai" fixed" dalle banche centrali che sono la causa di questo mega disastro che stiamo vivendo , risulta interessante osservare come il settore telefonico europeo sia oggi sotto scacco. Il tutto parte dalla possibilià che RIO FORTE un'impresa portoghese che controlla il banco espirito santo ( banca portoghese) possa portare al default la sua controllata a causa del mancato pagamento di una tranche di finanziamento a PT ( altro che " all is fixEd" come ci voglion far credere le banche centrali). E' di questa mattina infatti la notizia che il prestito ponte a Portugal Telecom che è in procinto di fondersi con l'operatore telefonico brasiliano OI possa portare al default la controllata bancaria ( parliamo di una tranche di circa 847 milioni di euro) . Ovviamente se Portugal Telecom non riceve il denaro vi è la possibilità che il deal salti BUT BUT BUT DRAGHI DIREBBE " THERE WILL BE NOT RISK OF CONTAGION) BUAHAHAHA. A quanto risulta di questo prestito pochi ne sarebbero stati a conoscenza e anche qui il problema su chi controlla cosa potrebbe scatenare a breve uno tsunami ( se non erro Bradesco ha circa il 4% del banco Espirito Santo Amen). Del resto Mr. Goldmanite con la sua unione bancaria ritiene che all the word will be fixed" ma ben presto scoprirete che il tutto era semplicemente solo una menzogna.

Nel frattempo secondo un importante quotidiano portoghese questa mattina i soci italiani han ufficializzato l'uscita da Telco all'Anatel brasiliano , ricordiamo ai lettori del forum che l'uscita di telefonica da Telecom italia ad oggi risulta alquanto improbabile almeno nei termini riportati dagli organi di disinformazione italiani, infatti il CADE ha imposto a telefonica di riportare la sua partecipazione in telco dal 66% al 46% aka per Telefonica sarà sufficiente vendere a mio modesto parere il 5% di Telecom per non incorrere nelle sanzioni previste dalle autorità brasiliane con la buona pace di tutti gli azionisti e dei giornali mainstream and so telcom Italia will be Fixed !

P.S. 3....2.....1.......RIO FORTE WILL BE IN BANKRUPTCY IN THE NEXT WEEK ....AAHAHAHAHAHHAHAHA AND SO ON
 
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Venerdi 12 luglio di prima mattina JP Morgan lancia un bel BUY ai polli di mercato ( ve ne sono una quantità industriale da spennare ancora) sul titolo Telecom Italia ordinaria. Nella prima ora transitano circa 65 milioni di azioni ordinarie con titolo che apre in gap up a +3% ( 0,907 euro)e polli pronti per essere spennati. A fine giornata si contano i morti e titolo che chiude in pensante ribasso. Un ‘operazione congegnata ad arte dai soliti noti per i soliti pollastri . Qualche giorno fa ennesima notizia messa in primo piano dai soliti giornalisti mainstrean con Credit Suisse che udite udite darebbe una valutazione al massimo di 20 centesimi alle azioni di telecom Italia per la controllata brasiliana. Non sapendo ne leggere e ne scrivere proviamo allora a fare due conti per capire se la notizia fosse un pesce d’Aprile fuori tempo massimo. Alla chiusura di ieri sera la capitalizzazione di telecom italia era pari a circa 16 miliardi di euro e la quotazione delle azioni ordinarie pari a circa 0,91 euro ; 20 centesimi sono circa il 20% della capitalizzazione attuale e il valore di Tim Brazil per i ragionieri del Credit Suisse sarebbe di neanche 3 miliardi di euro visto che il valore di telecom secondo il loro pallottoliere è di 0,75 euro senza la cessione delle attività brasiliane(come dire che il Brasile non vale un ca.zzo e tanto meglio quindi a questo punto (S)venderlo secondo la logica malata di questi analisti riportata dai media mainstream ). Ricordiamo che a febbraio si parlava di una svendita delle attività brasiliane per 7 miliardi di euro ….cifre fuori da ogni logica razionale . Solo questo stupido conticino vi dimostra quanta malafede viene messa in pasto al popolo bue con l’intento di fotterlo .
Torniamo alla realtà , è di ieri la notizia che l’operazione Portugal telecom – OI brasil è tutta in salita a causa di un mancato pagamento a PT da parte di una banca portoghese con la quale PT doveva “saldare” Oi brasil. L’operazione di questi due operatori di mercato sarebbe servita successivamente secondo quanto riportato da fonti di mercato a spartirsi un eventuale Break Up delle attivita brasiliane di telecom Italia. Per come stanno andando le cose queste è un ottima notizia per i piccoli azionisti di telecom Italia perche non se ne farà molto probabilmente più nulla di questa operazione visto che ora i tempi della fusione tra PT e Oi si allungheranno decisamente e forse non riusciranno neanche più a portare a termine il deal .
E veniamo agli accadimenti di ieri mattina : il titolo apre a cannone e nella prima ora scambia una quantità anomala di azioni circa 70/80 di azioni( si vede lontano un miglio che è tutto un bluff e che in realtà c’è qualcosa che non quadra nell’andamento delle quotazioni ) e le agenzie di stampa giustificano il rialzo con il consolidamento in atto nel settore . A fine giornata la doccia fredda per i pollastri as usual : telefonica ha dato mandato di emettere un bel Bond a 3 anni da convertire obbligatoriamente in azioni ordinarie telecom Italia . l’operazione viene pubblicata alle ore 18:00 ora di madrid sul sito della “consob” spagnola . Di seguito i termini dell’operazione :

Telefonica vende 750 milioni di euro di azioni telecom con emissione alla pari . L’operazione è curata da HSBC, JP MORGAN e SG come joint global coodinator e joint bookrunners , da notare che venerdi 12 JP Morgan aveva dato una bella pompatina al titolo e di pesci lessi ne son finiti nella rete tra i quali anche Dartagnan un noto ragioniere del forum di telecom Italia. Il Bond paga un’anomala cede ai sottoscrittori un tasso d’interesse pari al 6% annuo per titolo con una duration di 36 mesi. Pensate che un Bond High yeld della stessa durata paga una cedola del 50% più bassa. Il Bond sarà convertito obbligatoriamente a scadenza a un prezzo che può oscillare tra 0,86 euro e 1,03 . Qualora fosse obbligatoriamente convertito nella forchetta bassa di 0,86 euro telefonica dovrebbe consegnare il 6,5% delle azioni telecom ordinarie, mentre nel caso del prezzo massimo della forchetta telefonica consegnerebbe agli obbligazionisti il 5% di azioni ordinarie telecom Italia. Nel caso in cui la Scissione di telco non dovesse andare in porto per i motivi noti e rinvenienti nel patto di sindacato è previsto il rimborso cash agli obbligazionisti che entro il 24 luglio 2014 sottoscriveranno le obbligazioni. Quindi alla fine tra 3 anni telefonica rimarra con una partecipazione rilevante che oscillerà tra 8.3% e 9.4% di telecom italia.
Vi riporto anche delle notizie che non sono state pubblicate dai media mianstream che riguardano i dettagli dell’operazione ( sono in lingua spagnola ma potete usare i traduttori per capirle):

La Sociedad ( intendasi telefonica) podrá optar por el canje anticipado de los Bonos en cualquier momento,
con sujeción al plazo de notificación previsto en los términos y condiciones. Podrá
hacerlo también, aunque bajo unas condiciones de canje distintas, en caso de que la
Sociedad sea obligada a disponer de las acciones de Telecom Italia por motivos
legales o regulatorios. Los bonistas podrán también solicitar el canje anticipado de los
Bonos desde 41 días después de la fecha de cierre hasta 45 días hábiles antes de la
Fecha de Vencimiento Final, aunque con la facultad de la Sociedad de amortizarlos en
efectivo en los supuestos referidos en el punto 5 anterior.
7. El precio de canje mínimo se corresponderá con el precio de una colocación acelerada
de acciones ordinarias de Telecom Italia que está previsto que se realice por las
Entidades Directoras coincidiendo con la emisión de los Bonos, sin la participación de
Telefónica (el “Precio de Referencia”). El precio de canje máximo está previsto que
se fije incluyendo una prima de entre el 20 y el 25% sobre el Precio de Referencia.
8. Se prevé que la fijación del tipo de interés y de los precios de canje mínimo y máximo
finales de la Emisión tenga lugar hoy o mañana, una vez concluido el proceso de
prospección de la demanda por las Entidades Directoras, lo cual se anunciará
mediante un hecho relevante separado. Se prevé igualmente que la suscripción y
desembolso de los Bonos tenga lugar el 24 de julio de 2014, siempre y cuando se
cumplan las condiciones previstas para ello en el contrato de emisión (Subscription
Agreement) de los Bonos (el “Contrato de Emisión”) que la Sociedad ha suscrito con
las Entidades Directoras.
9. Los fondos obtenidos como consecuencia de la Emisión serán utilizados para la
financiación de las operaciones ordinarias de la Sociedad.
10. La Sociedad solicitará la admisión a negociación de los Bonos en el mercado
secundario no regulado (plataforma multilateral de negociación) Freiverkehr de la
Bolsa de Valores de Frankfurt.
En Madrid,

Capite bene che avevamo interpretato molto bene le intenzioni del cade che come abbiamo riportato nei post precedenti prevedevano che telefonica per non incorrere in sanzioni riducesse la sua partecipazione in telco dal 66% al 46% , in pratica è sufficiente che telefonica venda il 5% di azioni ordinarie telecom ( i cui diritti di voto erano pertanto sterilizzati) per rientrare nella normativa prevista dal CADE. Questo vuol dire che la partita di Telefonica è tutt’altro che conclusa anzi, ora ha ben 3 anni di tempo per ridurre “ a miti consigli” l’operato di telecom in Brasile, e farà di tutto a mio modesto parere per ridurre ancora più a colabrodo la società tentando in tutte le maniere di far Svendere a telecom la controllata Tim Brazil . Perché penso questo ? per due ordini di motivi : il primo me lo servw su un piatto d’argento lo stesso Presidente non esecutivo ma esecutivo di fatto di telecom Italia Dott. Recchi e riportata dall’agenzia reuters:
Reuters) - Telecom Italia Chairman Giuseppe Recchi said on Wednesday that a move by its biggest shareholder Telefonica to cut its stake in the Italian phone company will not affect its own strategy.
"Nothing (changes for Telecom Italia). We are and will remain focused on pursuing our own strategies," Recchi told Reuters
Per telecom in termini di strategia afferma il president non cambierà nulla in pratica allora vuol dire che telecom continuerà a NoN avere nessuna strategia , come ha fatto dal 2007 ad oggi , rilegando la società ai margini del mercato delle telecomunicazioni, da operatore internazionale telecom italia sta diventando operatore regionale in un mercato quello italiano privo di reddittività
Il secondo motivo per cui penso in maniera “Andreottiana” è il tasso di rendimento del BOND pagato per far digerire agli investitori la sua sottoscrizione , in pratica telefonica paga un 18% cumulato di interessi su quella parte di azioni quasi a voler regalare una option put ai sottoscrittori . se le azioni mi vengono tra tre anni date a 0,83 ogni anno incasso una cedola pari al 6% e vuol dire che tra tre anni le cedole incassate mi hanno permesso di abbassare il valore di carico del titolo a circa 0,68 centesimi di euro ….. telefonica insomma è forse pessimista sul futuro di telecom a quanto pare altrimenti perché pagare un cosi alto tasso di redimento ai sottoscrittori ?
Aggiungo ulteriori considerazioni : telefonica comunque ha “comprato tempo” nell’operazione telecom Italia perché potrebbe voler sfruttare una ulteriore possibilità che potrebbe essere data dal diritto italiano a seguito del decreto semplificazioni di un mese fa:

http://www.governo.it/backoffice/allegati/76038-9511.pdf

"Art. 127-quinquies.
Maggiorazione del voto.
1. In deroga all'articolo 2351, quarto comma, del codice civile,
gli statuti possono disporre che sia attribuito voto maggiorato, fino
a un massimo di due voti, per ciascuna azione appartenuta al medesimo
soggetto per un periodo continuativo non inferiore a ventiquattro
mesi
a decorrere dalla data di iscrizione nell'elenco previsto dal
comma 2. In tal caso, gli statuti possono altresi' prevedere che
colui al quale spetta il diritto di voto possa irrevocabilmente
rinunciare, in tutto o in parte, al voto maggiorato.
2. Gli statuti stabiliscono le modalita' per l'attribuzione del
voto maggiorato e per l'accertamento dei relativi presupposti,
prevedendo in ogni caso un apposito elenco


Premetto che mi pare di aver capito che tale decreto abbia valore sole per le PMI ma a seguito della conversione ci potrebbero essere degli emendamenti che potrebbero farlo rientrare anche per le societa quotate . Che cosa dice questo decreto : che se io azionista detengono le mie azioni per un periodo di 24 mesi dal momento in cui viene modificato lo Statuto aziendale allora quelle azioni hanno valore doppio nelle assemblee.
Tradotto : la partecipazione di telefonica tra due anni potrebbe avere valenza doppia quando si debba votare in assemblea e cioè l’eventuale 8% post vendita obbligazioni potrebbe farle valere il 16% dei voti in assemblea, lo stesso dicasi per gli altri azionisti , per esempio fossati con il suo 5% potrebbe far valere voti per il 10% . Ripeto non ho studiato la cosa e quindi non ho capito quali attori siano coinvolti, però è meglio porre l’enfasi anche su queste cose .
Spero di avere fatto cosa gradita delle mie idee che possono anche non essere condivisibili ma esprimono un opinione e come disse il vecchio Andreotti “ a volte a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca”. Buon lavoro a tutti.
 

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