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apro nuovo thread,quello vecchio è finito,sia mb che g non hanno raggiunto i tp che speravo x incrementare,sarà x la prox ottava,buon fine settimana a tutti
 
Italia in 2014 tornerà a crescere ma non abbandoni riforme - Fmi 27/09/2013 18:00 - RSF
MILANO, 27 settembre (Reuters) - Reduce da quasi due anni di recessione, l'Italia dovrebbe chiudere il 2013 con una nuova contrazione del prodotto interno lordo pari a 1,8% - un decimo superiore a quella della Nota di aggiornamento al Def - per tornare al segno più nel 2014 con una crescita di 0,7%, da confrontarsi con il +1,0% su cui scommette il governo.

Lo si legge nelle conclusioni del rapporto 'Article IV', studio monografico dedicato all'Italia dal Fondo monetario internazionale.

Non si ferma naturalmente ai numeri sul Pil la valutazione degli esperti di Washington dopo le tradizionali consultazioni bilaterali con le autorità italiane.

L'analisi riguarda naturalmente anche la sostenibilità dei conti pubblici, speciealla luce delle ancora numerose incognite su Iva e soprattutto Imu, mettendo però soprattutto in luce quanto delicate restino le condizioni del 'paziente' Italia e quanto necessario sia proseguire sulla strada delle riforme strutturali, in parteapplicate ma in buona parte ancora da mettere in atto.

"Per la fine del 2013 si prevede una moderata ripresa, sostenuta dal canale dell'export netto. Dopo le gravi cadute degli ultimi anni, per la domanda interna ipotizziamo un lento recupero,osteggiato dal vento di prua delle rigide condizioni di credito" scrive il rapporto.

Di più: "su questo scenario i rischi sono sbilanciati al ribasso e derivano soprattutto dall'eventualità che le misure di politica economica non abbiano l'effetto desiderato e dalla debolezza del settore bancario".

Il confronto con le precedenti proiezioni del Fondo mostra un peggioramento sulla previsione 2013, indicata ad aprile a -1,5%, accompagnato da una lieve schiarita sull'anno prossimo, inizialmente visto a +0,5%.


DEBITO PROSEGUE PARABOLA AL RIALZO A DISPETTO RIENTRO TASSI
Passando all'analisi sui conti pubblici l'analisi del Fondo si sofferma in maniera quasi scontata sul debito più che sul disavanzo.

Se lemisure correttive dell'austerity fiscale, che tanto hanno pesato anche sulla crescita, sono infatti riuscite a ridurre il rapporto deficit/Pil, che dal 2,9% dell'anno scorso dovrebbe però portarsi quest'anno a 3,2% per scendere il prossimo a 2,1%, ildebito merita un discorso a parte e resta per Roma il vero punto dolente, legato a doppio filo all'anemia della crescita potenziale.

Dal 127,0% del 2012, le proiezioni Fmi sul debito/Pil sono di 132,3% per quest'anno e 133,1% per il prossimo, da confrontare rispettivamente con 132,9% e 132,8% dell'aggiornamento Def.

Importanti risultati si sono comunque ottenuti: a livello strutturale il disavanzo è visto a 0,2% quest'anno e addirittura zero nel 2014 dopo l'1,3% del 2012.

"Dopo lemisure di consolidamento e l'annuncio del programma 'Omt' Bce dell'agosto 2012 i tassi sui titoli di Stato si sono significativamente risdotti. Il debito, tuttavia continua a salire" sottolinea lo studio.

"In assenza di ulteriori riformestrutturali la crescita è destinata a restare moderata nel medio termine. Le origini del basso potenziale di crescita risalgono a ben prima della crisi e vanno messe in relazione alla stagnazione della produttività, al difficile clima per le imprese e a un settore pubblico altamente indebitato" continua, aggiungendo un ulteriore riferimento all'inefficienza del sistema giudiziario.

Una delle strade per l'abbattimento del debito è naturalmente quella delle privatizzazioni, dossier proprio in questi giorni particolarmente delicato, dominato da titoli su Telecom Italia (TIT.MI), Finmeccanica (FNC.MI)e Alitalia.

Sul tema, tuttavia, il Fondo si limita ad auspicare un generico auspicio al "completamento dell'agenda delle privatizzazioni nei tempi previsti".

Rispetto al precedente 1% del Pil, la stima sul programma di privatizzazioni è stata portata intanto con l'aggiornamento del Def a 0,5%.


RIFORME, RIFORME E ANCORA RIFORME, VIA IMU SOLO SE COPERTURA
Laricetta Fmi non suona certamente nuova.

L'elenco delle famose "riforme strutturali" proposte per il rilancio parte da quella del sistema giudiziario, che dovrebbe favorire chi intende fare impresa e possibilmente attrarre capitale estero.

Non meno importante, né meno di attualità il dossier fisco.

Nonostante il difficile clima economico, riconosce il Fondo, l'Italia è riuscita a portare avanti un importante riordino dei conti pubblici, arrivando a ottenere uno degli avanzi primari più elevati della zona euro e in questo modo rafforzando la fiducia dei mercati e la credibilità del Paese.

"Per non sprecare un simile risultato, il consiglio Fmi sollecita le autorità a identificare misure a copertura dei mancati introiti dellatassazione sulla prima casa".

"Si vuole mettere in evidenza la necessità di bilanciare le misure restrittive a sostegno della crescita, provvedendo a tagli della spesa pubblica e un ampiamento della base imponibile che abbassi l'onere delleimposte sul lavoro e sul capitale. Un risparmio potrebbe derivare anche da un'intensificazione della lotta all'evasione".


FMI DIVISO TRA CONSOLIDAMENTO PAREGGIO E MISURE PRO-CICLICHE
Spostandosi in un'ottica più a medio termine, tra i consiglieri Fmi che hanno valutato l'ultimo rapporto sull'Italia si distingono infine due 'scuole di pensiero'.

Se, a detta di alcuni, un Paese tanto indebitato ha bisogno di rafforzare il 'salvagente' dell'avanzo primario, a parere di altriconsiglieri sarebbe più opportuno utilizzare il piccolo tesoro in misure fiscali per il rilancio della crescita.

Le proiezioni Fmi sul saldo strutturale, che ha chiuso il 2012 con un deficit di 1,3%, sono un un passivo limitato a 0,2% quest'anno e di pareggio nel 2014. Sono numeri addirittura migliori di quelli del governo, che vede un azzeramento del deficit al netto del ciclo economico e delle una tantum soltanto nel 2015.

Un giudizio positivo da parte del Fondo ottengono gli ultimi provvedimenti del governo come il pacchetto 'Cresci Italia' e le riforme del mercato del lavoro.

"Si sottolinea però che vanno adottate ulteriori riforme per il rilancio delle produttività e dell'occupazione, specialmente quella giovanile efemminile".

"Si sollecitano le autorità al miglioramento delle politiche sul mercato del lavoro tramite una semplificazione dei contratti, il decentramento della negoziazione per le categorie e la riduzione del cuneo fiscale".
 
Flash! - napolitano sta tentando di convincere il pd ad accettare il lodo violante con la remissione della legge severino alla corte costituzionale. Sarebbe quel segnale che il pdl aspetta per votare la fiducia. Al colle si sono resi conto che evitare le elezioni potrebbe essere impossibile. Comunque la situazione è sul filo, il pd nicchia e berlusconi è imbufalito e si prepara al peggio...
 
Flash! - napolitano sta tentando di convincere il pd ad accettare il lodo violante con la remissione della legge severino alla corte costituzionale. Sarebbe quel segnale che il pdl aspetta per votare la fiducia. Al colle si sono resi conto che evitare le elezioni potrebbe essere impossibile. Comunque la situazione è sul filo, il pd nicchia e berlusconi è imbufalito e si prepara al peggio...

FLASH! - STANDARD & POOR’S HA SOSPESO IL DOWNGRADING DOPO AVER PARLATO CON DRAGHI. IL CHE LA DICE LUNGA SULLA SERIETA' DELLE AGENZIE DI RATING MA ANCHE SUL PRESIDENTE DELLA BCE…


FLASH! - STANDARD & POOR’S HA SOSPESO IL DOWNGRADING DOPO AVER PARLATO CON DRAGHI.

Il nano non lo prende più sul serio nessuno, nè Draghi nè i suoi che hanno firmato le dimissioni sapendo che non saranno mai ufficializzate: ci sarebbe davvero da ridere se B. poi le presentasse davvero... sarebbero a quel punto tutti stipendiati direttamente da B. (e non come la Minetti messa a carico dei lombardi) come le Olgettine? :confused:
 
pag 24 Sole 24 Ore di oggi pagina intera dedicata alle Generali
 
BTP in pancia a banche italiane al record di sempre

di: WSI Pubblicato il 30 settembre 2013| Ora 07:15


Balzo dei BTP in pancia alle banche italiane al record di sempre, di 400 miliardi di euro.


ROMA (WSI) - La situazione non solo è migliorata, rispetto all'inizio della crisi, ma è peggiorata. Il valore dei BTP che le banche italiane detengono, stando alle fonti della stessa Banca d'Italia, è balzato al record di sempre, pari 400 miliardi di euro. Il valore è quattro volte tanto l'ammontare di titoli di stato italiani che gli istituti di credito detenevano prima dell'esplosione della crisi dei debiti sovrani.

Ecco il risultato della strategia di Mario Draghi, presidente della Bce: promettendo, nel luglio del 2012, di fare letteralmente "qualsiasi cosa ci fosse voluta" per difendere l'euro, ha indotto le banche ad accumulare debiti, e ad accelerare gli acquisti di bond sovrani, dando vita allo schema Ponzi più grande della storia europea.

Lo schema di è incentrato, per l'appunto, negli acquisti di titoli di stato dei rispettivi paesi da parte delle banche (il caso riguarda soprattutto Italia e Spagna); questo, mentre i relativi governi non hanno dato alcun via a riforme di carattere strutturali necessarie per diminuire la quantità monstre di debiti che soffoca le casse degli stati.

La grande beffa, secondo alcuni economisti, è che la tanto acclamata operazione OMT di Draghi - acquisto illimitato di titoli di stato di paesi in difficoltà promesso dal banchiere - si è rivelata alla fine solo una vuota promessa e probabilmente non è stata mai creata per diventare davvero operativa.

Un anno e mezzo dopo le parole di Draghi, non esiste nessuna regolamentazione ad hoc, che spiega in che modo tutte quelle promesse potrebbero essere messe in pratica. Si sa che come condizione sine qua non, ci dovrebbe essere una chiara richiesta di aiuto da parte del paese interessato, ma null'altro di preciso.

Da tutto ciò risulta il vero scopo dell'OMT è stato quello di alimentare la fiducia, al fine di frenare gli attacchi speculativi contro i bond periferici, italiani in primis.

Ma con la crisi di governo attuale, è molto probabile che gli investitori internazionali capiranno come stanno davvero le cose, ovvero che le parole di Draghi sono state solo una maxi iniezione di...speranza.
 
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