Pensioni, sindacati e scontro generazionale

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Sir Wildman

The White Knight
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Ho trovato in rete una bella intervista di Della Vedova a Giuliano Cazzola. Giuliano Cazzola e' un ex sindacalista della CGIL (segretario della CGIL a Bologna) lavora nell'INPS ed e' considerato uno dei massimi esperti italiani di welfare e pensioni.
Dura un'ora, ma credo che ne valga la pena. Spero che serva ad aprire una discussione seria sul problema che molti qui dentro continuano a negare.

http://audio-5.radioradicale.it/ram..._0_20040427152229.rm?start=00:00&end=01:09:29
 
Credo che l'intervista sia un preludio al lancio di questo libro.

tornaImmagine.jsp


[font=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif] Esiste un conflitto intergenerazionale tra giovani e anziani? E se non è ancora in atto è opportuno che esploda?
È questo il tema affrontato da Giuliano Cazzola nel saggio, nel quale è contenuta una risposta pienamente affermativa alle due domande, nel senso che l'autore considera il potenziale conflitto tra le generazioni alla stregua della lotta di classe del ventunesimo secolo.
Giuliano Cazzola passa, quindi, in rassegna - con la consueta franchezza - i 'privilegi' di cui godono gli anziani nell'ambito del mondo del lavoro e del sistema di sicurezza sociale a fronte dell'assenza di tutele a favore dei giovani che si accingono ad intraprendere un'attività e ad immaginare e preparare il proprio futuro.
Secondo Cazzola i giovani sono una 'generazione invisibile', condannati a vivere come 'paria' in una società organizzata per caste al cui vertice agisce una inamovibile gerontocrazia.
Non è stato sempre così: negli anni Sessanta le nuove generazioni furono protagoniste della storia, portarono un afflato innovatore nella politica, nel sindacato, nella cultura e nei rapporti sociali.
Adesso c'è il rischio di una radicale emarginazione di intere classi d'età costrette a vivere all'esterno della Cittadella fortificata dei diritti soltanto per garantire agli anziani le loro certezze.
La legge del contrappasso fa sì che quanto i padri rubano ai figli nella vita pubblica e sociale (nel lavoro e nella pensione) sia restituito con gli interessi all'interno dei nuclei familiari. I giovani italiani affrontano le loro insicurezze restando a lungo nella casa paterna.
Si profila così una generazione di eterni Peter Pan incapaci di assumersi la responsabilità di vivere la propria vita, fino al punto di arrivare ad amare le proprie catene, intravedendo nei 'privilegi' dei padri e dei nonni la salvaguardia del loro status di vittime e carnefici.

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L'analisi personalmente la condivido in toto. Diro' di piu', ormai la ritengo un'evidenza oggettiva.
Naturalmente non mi interessa fare pubblicita' al libro (lo sfogliero' in libreria se lo trovo per vedere quanti dati ci sono, a me interessano piu' quelli che l'opinione in se).
A volte e' stato chiamato a Ballaro' (10 giorni fa l'ultima volta) ma viene fatto parlare molto poco (anche se da quel poco avevo capito il perche') .... allora mi sono fatto una ricerca su di lui ed ho scoperto (non senza stupore) che ha fatto parte per molti anni del sindacato (dalla gavetta ai vertici della CGIL) che fa parte dell'INPS ad alto livello (stupore doppio) e che tramite lui si trovano recuperano dati di prima mano.
Visto che qualcuno l'ha etichettato di centro dx a Ballaro' (fanno ridere) ho capito quanto male un ex sindacalista possa fare alle menzogne che raccontano e del perche' lo facciano parlare molto poco.

Una chicca dell'intervista: facendo dei conti fatti decentemente l'analisi porta ad evidenziare che ...
per incassare la stessa pensione dei genitori (il 70% scarso dell'ultima retribuzione) piu' tardi nel tempo tra l'altro, un giovane di oggi dovra' versare a vario titolo (tfr, contributi, integrazioni vari private) qualcosa come il 42% dello stipendio lordo ogni anno. I loro genitori invece circa il 20%.

E poi dicono che non e' vero ..... :wall::wall::wall:
[/font]
 
Giuliano Cazzola e' un ex sindacalista della CGIL (segretario della CGIL a Bologna) che ora però è della destra e sputa continuamemte nel piatto dove ha mangiato scrivendo Sul Resto del Carlino. :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
non si tratta di sputare nel piatto....si tratta di aprire gli occhi.....la CGIL è l'organizzazione più conservatrice d'Italia.....d'altra parte ha milioni di tessere di pensionati..non di lavoratori attivi KO!
 
Leoncino ha scritto:
Giuliano Cazzola e' un ex sindacalista della CGIL (segretario della CGIL a Bologna) che ora però è della destra e sputa continuamemte nel piatto dove ha mangiato scrivendo Sul Resto del Carlino. :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:


Io dubito che uno passi dopo 28 anni di CGIL da una parte all'altra come dici tu. Certi valori uno li deve condividere per fare 28 anni in CGIL. Evidentemente credo ritenga che quei valori siano stati traditi. E secondo me ha ragione. E' uno dei pochi obiettivi sulla situazione attuale anche sul lato politico mettendo in evidenza che il vero conflitto di oggi e' quello tra le generazioni piu' che quello tra classi sociali.
Oggi abbiamo giovani che lavorano in cococo senza ferie, tredicesima, tfr, cassa integrazione, sussidio di disoccupazione .... e anziani ultragarantiti. Secondo te uno che ha un po' di sale in zucca e che ha visto come sono andate le cose puo' condividere questo risultato? I diritti o sono di tutti o non sono di nessuno. Quando invece una generazione si arroga tutto il possibile lasciando il conto a quelli che vengono dopo, non si puo' parlare di diritti per definizione (altrimenti sarebbero di tutti) ma di PRIVILEGI.

Con quale faccia i pensionati di oggi giustificano il fatto che con le riformi attuali (sempre se basteranno) per avere un trattamento pensionisti pari (ma in eta' piu' avanzata) i giovani debbano pagare piu' del doppio di quello che hanno pagato i loro genitori?
 
Sir Wildman ha scritto:
Io dubito che uno passi dopo 28 anni di CGIL da una parte all'altra come dici tu. Certi valori uno li deve condividere per fare 28 anni in CGIL. Evidentemente credo ritenga che quei valori siano stati traditi. E secondo me ha ragione. E' uno dei pochi obiettivi sulla situazione attuale anche sul lato politico mettendo in evidenza che il vero conflitto di oggi e' quello tra le generazioni piu' che quello tra classi sociali.
Oggi abbiamo giovani che lavorano in cococo senza ferie, tredicesima, tfr, cassa integrazione, sussidio di disoccupazione .... e anziani ultragarantiti. Secondo te uno che ha un po' di sale in zucca e che ha visto come sono andate le cose puo' condividere questo risultato? I diritti o sono di tutti o non sono di nessuno. Quando invece una generazione si arroga tutto il possibile lasciando il conto a quelli che vengono dopo, non si puo' parlare di diritti per definizione (altrimenti sarebbero di tutti) ma di PRIVILEGI.

Con quale faccia i pensionati di oggi giustificano il fatto che con le riformi attuali (sempre se basteranno) per avere un trattamento pensionisti pari (ma in eta' piu' avanzata) i giovani debbano pagare piu' del doppio di quello che hanno pagato i loro genitori?

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
 
Sir Wildman ha scritto:
Io dubito che uno passi dopo 28 anni di CGIL da una parte all'altra come dici tu. Certi valori uno li deve condividere per fare 28 anni in CGIL. Evidentemente credo ritenga che quei valori siano stati traditi. E secondo me ha ragione. E' uno dei pochi obiettivi sulla situazione attuale anche sul lato politico mettendo in evidenza che il vero conflitto di oggi e' quello tra le generazioni piu' che quello tra classi sociali.
Oggi abbiamo giovani che lavorano in cococo senza ferie, tredicesima, tfr, cassa integrazione, sussidio di disoccupazione .... e anziani ultragarantiti. Secondo te uno che ha un po' di sale in zucca e che ha visto come sono andate le cose puo' condividere questo risultato? I diritti o sono di tutti o non sono di nessuno. Quando invece una generazione si arroga tutto il possibile lasciando il conto a quelli che vengono dopo, non si puo' parlare di diritti per definizione (altrimenti sarebbero di tutti) ma di PRIVILEGI.

Con quale faccia i pensionati di oggi giustificano il fatto che con le riformi attuali (sempre se basteranno) per avere un trattamento pensionisti pari (ma in eta' piu' avanzata) i giovani debbano pagare piu' del doppio di quello che hanno pagato i loro genitori?
.
un mio post di qualche giorno fa:
.
CHIUNQUE
FARA' POLITICA IN FUTURO (ANCOR PIU' DI OGGI) AVRA' BISOGNO
DEI VOTI DEGLI ANZIANI PER VINCERE LE ELEZIONI.....E QUINDI
NON POTRANNO CHE ATTUARE POLITICHE CHE FAVORISCONO
GLI ANZIANI E SICCOME LA COPERTA E' CORTA DOVRANNO TOGLIERE
AI GIOVANI...SPERIAMO DI NO.....
non possiamo uscire dal problema se GLI STESSI ANZIANI NON
SI RENDONO CONTO DEI LORO PRIVILEGI...
 
ramirez ha scritto:
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un mio post di qualche giorno fa:
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CHIUNQUE
FARA' POLITICA IN FUTURO (ANCOR PIU' DI OGGI) AVRA' BISOGNO
DEI VOTI DEGLI ANZIANI PER VINCERE LE ELEZIONI.....E QUINDI
NON POTRANNO CHE ATTUARE POLITICHE CHE FAVORISCONO
GLI ANZIANI E SICCOME LA COPERTA E' CORTA DOVRANNO TOGLIERE
AI GIOVANI...SPERIAMO DI NO.....
non possiamo uscire dal problema se GLI STESSI ANZIANI NON
SI RENDONO CONTO DEI LORO PRIVILEGI...

Concetto correttissimo .... anch'io negli anni l'ho ribadito tante volte qui dentro. L'Italia non ce la puo' fare perche' la generazione che dovrebbe fare il cambiamento e' minoranza nel paese e non ha la forza democraticamente parlando. :yes:
 
complimenti per l'interessantissimo thread :angry: :'(
anch'io sono piuttosto pessimista... tutto sembra far pensare che mentre la generazione dei nostri padri (intendo padri dei trentenni) sono nati poveri e muoiono ricchi e tutelati, noi siamo nati ricchi e vivremo e moriremo poveri :yes: :bye:
ora non ho tempo ma spero di riuscire ad intervenire prossimamente, le cose da dire non mancano, anzi!
 
Con tutti i partiti che abbiamo è inevitabile che si cerchino solo i consensi per mantenere le poltrone e questo porta a favorire inevitabilmente la fascia elettorale che possa portare voti alla partitocrazia.
 
bene....dopo la diagnosi infausta come se ne esce ??? o non se ne esce ?? In tal caso ho sempre più voglia di emigrare....
 
Nell'ultima dozzina d'anni sono state realizzate alcune riforme che hanno drasticamente rivisto i trattamenti pensionistici della maggior parte dei lavoratori, basti pensare alla sacrosanta abolizione delle baby-pensioni statali od all'allungamento di 5 anni del requisito minimo per la pensione d'anzianita'
Tutto cio' non ha completamente risolto i problemi legati al sistema pensionistico, ma ne ha molto diminuito l'impatto potenziale
E comunque, questo dimostra che il nostro paese, quando la situazione lo richiede, a volte sa' anche trovare le risorse morali per adottare le soluzioni piu' impopolari
 
balabiott ha scritto:
Nell'ultima dozzina d'anni sono state realizzate alcune riforme che hanno drasticamente rivisto i trattamenti pensionistici della maggior parte dei lavoratori, basti pensare alla sacrosanta abolizione delle baby-pensioni statali od all'allungamento di 5 anni del requisito minimo per la pensione d'anzianita'
Tutto cio' non ha completamente risolto i problemi legati al sistema pensionistico, ma ne ha molto diminuito l'impatto potenziale
E comunque, questo dimostra che il nostro paese, quando la situazione lo richiede, a volte sa' anche trovare le risorse morali per adottare le soluzioni piu' impopolari
Io sono uno di quelli beneficiati dai politici italiani (fondo esuberi di
bca intesa) ma non me ne vanto e mi rendo conto di essere un
privilegiato. Avrei anche potuto rinunciare ma provate voi a fare
il pendolare per 30 anni, gestire gente ingestibile, clienti pazzi
(come quello che voleva che bca intesa gli rendesse 1 lira
RIPETO UNA LIRA..) che era invece frutto idi un arrotondamento
dell'Inps e lui non lo capiva..oppure quello che sosteneva
che l'estratto conto non quadrava....come fai a spiegare
la matematica ad un imbe-cille?
Comunque se Capitalia e Intesa si fondono hai voglia
di esuberi cinquantenni (per la verità sono pagati dalle
banche e dai bancari non dallo Stato....e poi qualcuno
si lamenta che le banche italiane costano di più..)
 
ramirez ha scritto:
Io sono uno di quelli beneficiati dai politici italiani (fondo esuberi di bca intesa) ma non me ne vanto e mi rendo conto di essere un
privilegiato. Avrei anche potuto rinunciare.......

Saresti stato l'unico.

Ho un paio di amici che lavorano al sanpaolo e hanno imprecato sulla loro data di nascita perchè quando ci furono un pò di esuberi nella banca non rientravano nella fascia di età prevista per pochissimi anni di differenza.

:)
 
balabiott ha scritto:
Nell'ultima dozzina d'anni sono state realizzate alcune riforme che hanno drasticamente rivisto i trattamenti pensionistici della maggior parte dei lavoratori, basti pensare alla sacrosanta abolizione delle baby-pensioni statali od all'allungamento di 5 anni del requisito minimo per la pensione d'anzianita'
Tutto cio' non ha completamente risolto i problemi legati al sistema pensionistico, ma ne ha molto diminuito l'impatto potenziale
E comunque, questo dimostra che il nostro paese, quando la situazione lo richiede, a volte sa' anche trovare le risorse morali per adottare le soluzioni piu' impopolari
Si, ma il costo e' stato scaricato tutto su quelli che verranno .... come se i tuoi andassero al ristorante e il conto lo pagassi tu che arrivi al momento del conto ....
 
Certo che, comunque, il tema delle Pensioni é il grande "desaparesido" di questa campagna elettorale.
 
Sir Wildman ha scritto:
Si, ma il costo e' stato scaricato tutto su quelli che verranno .... come se i tuoi andassero al ristorante e il conto lo pagassi tu che arrivi al momento del conto ....

sono d'accordo, con una precisazione: chi sta' lavorando, oggi, ben difficilmente puo' essere considerato fra i beneficiati, almeno se parliamo di lavoratori dipendenti. Le cose cambiano per alcune gestioni separate, come quella dei commercianti, ed ancor piu' per gli agricoltori

chi ha guadagnato, oramai e' in pensione, e non e' realistico ne' realizzabile pensare di togliergli o ridurgli la pensione ex-post, quindi parlarne serve ad individuare una delle radici dello sfascio, ma non a trovare una soluzione

diciamo che quello che si potrebbe fare, secondo me, sarebbe:
1 - uniformare le regole delle gestioni separate a quelle dell'inps, secondo criteri contributivi
2 - piantarla li' una volta per tutte di promettere aumenti alla catzo per tutti
3 - separare una volta per tutte la gestione previdenziale dell'inps da quella assistenziale, da porre a carico della fiscalita' generale
 
balabiott ha scritto:
chi ha guadagnato, oramai e' in pensione, e non e' realistico ne' realizzabile pensare di togliergli o ridurgli la pensione ex-post, quindi parlarne serve ad individuare una delle radici dello sfascio, ma non a trovare una soluzione

Oddio, sulla cosa ci sarebbe parecchio da discutere. Se si arriva al crack pagheranno ancora? E' giusto pagare pensioni gonfiate a chi e' andato in pensione col retributivo sull'ultima busta paga gonfiata da straordinari e promozioni dell'ultimo minuto? Non si puo' far niente? Io ne dubito .... semplicemente costa una valanga di voti .... :yes:. Hanno o non hanno calmierato le pensioni d'oro nel corso di questa legislatura (anche se di poco) ..... volevere e ' potere.
Inoltre c'e' pure la bomba atomica .... una bella iperinflazione per 3-4 anni .... a quello non si puo' opporre nessuno :yes:


diciamo che quello che si potrebbe fare, secondo me, sarebbe:
1 - uniformare le regole delle gestioni separate a quelle dell'inps, secondo criteri contributivi
2 - piantarla li' una volta per tutte di promettere aumenti alla catzo per tutti
3 - separare una volta per tutte la gestione previdenziale dell'inps da quella assistenziale, da porre a carico della fiscalita' generale


Vorrei far notare che a proposito del punto 3 gia' oggi ci sono trasferimenti di bilancio per svariati miliardi di euro ogni anno dallo stato centrale all'inps .... pur condividendo l'impianto (la separazione) non credo proprio che in termini di contabilita' cambi qualcosa.
 
Sir Wildman ha scritto:
Oddio, sulla cosa ci sarebbe parecchio da discutere. Se si arriva al crack pagheranno ancora? E' giusto pagare pensioni gonfiate a chi e' andato in pensione col retributivo sull'ultima busta paga gonfiata da straordinari e promozioni dell'ultimo minuto?

Penso che il problema sia prima di tutto radicato nelle coscenze degli italiani. Degli italiani che fanno parte di questa categoria di privilegiati.
Mi spiego. La madre di un mio amico, dipendente pubblica, e' andata in pensione a 40 ANNI.
Non ci vuole un economista per capire che queste persone hanno comsumato (e consumeranno) piu' di quello che hanno prodotto (se poi hanno prodotto ma questo e' un altro discorso)...
Su questo punto il mio amico si giustifica dicendo che "all'epoca si poteva,
chi in quelle condizioni non l'avrebbe fatto"...
Putroppo e' cosi' che ragiona l'italiano medio, f***ere dove si puo', tanto il conto lo paghera' qualcun altro...

Sara' nel momento in cui ci presentano il conto che desteremo le nostre coscenze ed riscopriremo un minimo di senso civico ??
Jee
 
La realtà è semplice tutti hanno mangiato; alcuni stanno mangiando, altri mangeranno a breve; nel mega ristorante INPS da quarant'anni il conto viene posticipato; ai giovani e ai giovannissimi il conto da pagare con prestazioni previdenziali al 40-50%.
Chi dice che in Italia non esiste un problema pensione deve andare dal neurologo.
Il sindacato ha la semplice ricetta: aumentiamo i contributi agli autonomi che tutto va bene, poi si vedrà.!!
 
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