inversionista
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perché l'Italia ha così pochi investimenti esteri diretti? Io un'idea ce l'ho…
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il problema numero 1 in italia...sono gli italiani
ecco si sta avvicinando la teoria delle società dei magnaccioni.... qui troverai pane per i tuoi denti(v. i libberisti denoantri)
Ci scommetto che quando andrai a votare farai come quell'elettore che mise un pezzo di mortadella nella scheda con la scritta "ve siete magnato tutto ora magnateve pure questa".
Figurati poi la puzza nell'urna elettorale.
E' così che si combatte il keynesismo e si sostiene la causa del liberismo che ne dici ?? tu mi sembri sulla buona strada.
Se non si tratta di questione dei magnaccioni… mi puoi spiegare perché gli investitori esteri preferiscono 9 volte la Spagna rispetto all'Italia?
Forse per la stessa ragione per cui anche le imprese italiane investono poco......
faremo una fine orrenda...
inoltre c'è da considerare che quei soldi sono investiti praticamente solo nell'area di Milano. Il resto d'Italia è un deserto.
ah altra cosa, i dati non sono aggiornati, suppongo che il divario sia aumentato ancora… mamma mia come siamo ridotti, il nostro sistema mafio-clientelare fa scappare tutti.
A volte la domanda crea l'offerta e a volte avviene il viceversa.
Comunque è da metà degli anni 60 che l'impresa italiana investe poco. Ma voi ci parlate mai con le imprese?
Investimenti esteri è una definizione troppo generica. Bisogna vedere cosa produci, per quale mercato, etc etc
Proviamo a ragionare senza ideologie,
le politiche di domanda aumentano il reddito e quindi la gente spende di più. Ok, ma alcune cosa possono andare storte:
- il maggior reddito va a ricostiture uno stock di risparmio
- il maggior reddito, fatto con politiche in deficit, non viene interamente speso per timore di tasse future
- il maggior reddito va in parte in produzioni estere e quindi si scarica sulla bilancia dei pagamenti
- il maggiore reddito si traduce in maggiore domanda interna ma le regioni povere restano povere
e ce ne sono altre....
le politiche di offerta favoriscono la produzione ma anche lì non tutto è rose e fiori:
- potrei semplicemente decidere di lavorare meno a parità di guadagno
- potrei prendermi gli incentivi e poi chiudere
- potremmo riempire le nostre città di rotonde che non servono a niente e creano solo esternalità negative
etc, etc, etc
C'è un caso in cui l'offerta guida la domanda, ed è l'innovazione, ma l'innovazione non si crea per decreto, anche se la politica può creare le condizioni per favorirla.
Più semplicemente, domanda e offerta, pur stando spesso sullo stesso grafico sono due processi profondamente diversi e la prova banale è che mentre tutti passiamo molto tempo a decidere cosa consumare, raramente ci soffermiamo a pensare cosa potremmo produrre .
Quindi, dico io, pragmaticamente ci possono stare politiche dalla parte della domanda, da quella dell'offerta, e perché no, anche da entrambe, ma non è garantito al limone che diano tutti i risultati sperati, bisogna vedere situazione per situazione.
Il paese Italia è poco attrattivo per gli investimenti esteri per i motivi che tutti sappiamo: infrastrutture, burocrazia, tassazione, giustizia, costo del lavoro etc. Detto questo come sono andati gli investimenti esteri in passato? Ebbene ricordarlo che in molti settori-chiave del paese nel passato si sono stesi i tappeti dorati per gli investitori esteri. Mi viene in mente la GDO dove si sono fatti entrare i francesi che poi sono gradualmente scappati in ritirata. Per il resto attualmente non riesco a capire un investitore estero in cosa dovrebbe investire e perchè scegliere l'Italia piuttosto che l'Irlanda, il Portogallo etc. Pensa che all'estero vedendo la ns. politica interna stanno ridendo in attesa che il cadavere arrivi lungo il fiume. Infatti le uniche cose che stanno facendo strenuamente è confermare le promesse elettorali i due grandi cavalli di battaglia: reddito di cittadinanza (reddito di povertà) e immigrazione, in modo da assicurarsi (secondo i progetti dell'attuale maggioranza) uno zoccolo duro di elettori contenti che li voteranno nelle prossime elezioni, poi non tanto lontane. Non si sente parlare di investimenti infrastrutture, se non della TAV che ha rotto anche un pò, e di come aiutare le imprese stremate da 10 anni di crisi, di lotta al lavoro nero o sottopagato.
...domanda e offerta, pur stando spesso sullo stesso grafico sono due processi profondamente diversi e la prova banale è che mentre tutti passiamo molto tempo a decidere cosa consumare, raramente ci soffermiamo a pensare cosa potremmo produrre ...
L'offerta è guidata da imprenditori che rischiando di proprio e concorrendo tra loro cercano di creare e soddisfare la domanda. Per di più creando reddito per il consumo.
La domanda è guidata dalla capacità di spesa dei consumatori.
Cosa vada stimolato e perché lasciamolo all'intelligenza ed alla cultura, anche storica, di ciascuno.
E magari, per coerenza, trasferiamoci in un paese che condivide la nostra opinione, godendone o pagandone direttamente le conseguenze.