L'avete letto? Che ne pensate? E' possibile, secondo voi, che una buona parte dei lavori nell'economia contemporanea siano inutili e senza senso e possano essere eliminati senza problemi? E' un tesi interessante. Ne avete già parlato in qulachè 3d?
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Mah, ho letto la voce su wiki.en, non mi convince mica tanto....
Se c'è un lavoro vuol dire che o qualcuno lo chiede, o le regole lo impongono. E' vero che le regole sono spesso cervellotiche, è vero che esistono lavori di esclusiva "rappresentanza", ma questo è sempre stato.
Mi sembra insomma una concezione un po' naive..........
Uno degli aspetti è proprio il proliferare delle regole, con la pletora di burocrazia che si portano dietro. Non mi dite che tutte le suddette regole sono utili, e parliamo di centinaia di impiegati.Mah, ho letto la voce su wiki.en, non mi convince mica tanto....
Se c'è un lavoro vuol dire che o qualcuno lo chiede, o le regole lo impongono. E' vero che le regole sono spesso cervellotiche, è vero che esistono lavori di esclusiva "rappresentanza", ma questo è sempre stato.
Mi sembra insomma una concezione un po' naive..........
Uno degli aspetti è proprio il proliferare delle regole, con la pletora di burocrazia che si portano dietro. Non mi dite che tutte le suddette regole sono utili, e parliamo di centinaia di impiegati.
Altro esempio: gli addetti al telemarketing. Non mi dite che, se sparissero, ne sentireste la mancanza o il mondo sarebbe un posto peggiore.
Insomma, l'autore è un anarchico , è forse troppo estremista e non ne condivido tutta la visione (anche perché si riferisce prettamente alla società USA, in Europa le cose sono un po' diverse), ma ha colto secondo me aspetti essenziali del mondo del lavoro di oggi.
Inoltre, Graeber contesta proprio l'idea che hai esposto tu Paolo: Non è vero che se un lavoro esiste, è perché "il mercato" lo chiede. Esistono lavori senza i quali il mercato sarebbe molto più efficiente.
Parlando seriamente a me questa storia delle 15/20 ore non mi convince. Cioè puo riguardare solo il mondo della produzione o di alcuni servizi. Ma per es. un barista apre alle 6 la mattina e chiude alle 9 la sera. E così molti negozi. Solo per dirne una. E se molti hanno più tempo libero, molti altri devono offrirgli dei servizi in questo tempo libero.
Teoricamente se la produzione ha meno addetti (tendenti a zero) si puo´ spalmare il personale sui bar, negozi, servizi vari per permettere dei turni piu´ brevi.
Credo l idea sia quella. Ma, più in generale, il libro ha suscitatoun vasto dibattito perché ha argomentazioni interessanti. Ora io non sono capace di riportarle in sintesi, ma non ritengo impossibile una riduzione delle ore lavorative. In Francia si era fatto il tentativo delle 35 ore. D altronde il concetto alla base dei vari esodi ecc, è lo stesso direi.
la questione principale è che facendo meno ore si viene pagati di meno e non si può dunque accedere ad una grande quantità di beni e servizi.
Le ore recuperate dovrebbero essere usate eventualmente per l'autoproduzione ma non è così facile come sembra (costruirsi una casa da soli da zero nel tempo libero?)
Lascia perdere a quest ora ho mal di testa. Cmq non è tanto la quantità di lavoro senza senso. Ma è anche e soprattutto il perche'esistono questi tipi di lavoro. Secondo Graeber è già da un centinaio d anni che esistono le condizioni per lavorare tutti 15/20 ore a settimana, come voleva Keynes buonanima
la questione principale è che facendo meno ore si viene pagati di meno e non si può dunque accedere ad una grande quantità di beni e servizi.
Le ore recuperate dovrebbero essere usate eventualmente per l'autoproduzione ma non è così facile come sembra (costruirsi una casa da soli da zero nel tempo libero?)