Roubini nel 2020 nuova crisi finanziaria

Tazuo

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Roubini: nuova crisi potrebbe spingere Italia fuori dall’Eurozona18 settembre 2018, di*Alberto Battaglia


A dieci anni dal crac della banca Lehman Brothers, simbolo dell’ultima grande crisi finanziaria globale, l’economia sembra aver ripreso un sentiero di crescita apparentemente più stabile. Tuttavia, uno sguardo più approfondito svela*il rischio concreto di*una recessione e di una*profonda fase di correzione per i mercati, le quali sarebbero poco più che dietro l’angolo.

L’economista ribassista*Nouriel Roubini, in un ampio intervento pubblicato su*Project Syndacate*vede nel 2020 l’anno della svolta, in negativo, per i mercati: le ragioni per aspettarsi la fine dell’ottimismo sono riassunte in dieci punti.

Il primo*è rappresentato dai limiti dello stimolo fiscale “insostenibile”*che*l’amministrazione Trump*ha avviato: gli Stati Uniti, scrive l’economista stanno crescendo al di sopra del loro potenziale al 2%, “entro il 2020 lo stimolo si esaurirà e una stretta fiscale minima tirerà indietro la crescita dal 3 a poco meno del 2%. Mentre questo accadrà, si spiega nel secondo punto, l’inflazione americana andrà ben oltre*i target e*questo condurrà la*Federal Reserve*a portare i tassi dal 2% attuale ad “almeno il 3,5% entro il 2020”, ciò spingerà in alto sia il dollaro sia i tassi a breve e lungo termine.

L’inflazione, inoltre, verrà aggravata anche dalla*crescita del protezionismo, risultante dalle guerre commerciali che “quasi certamente vedranno un’escalation”; a questo si aggiungono altre politiche che negli Usa produrrebbero effetti stagflattivi, come le restrizioni ai trasferimenti tecnologici “che*spezzeranno le catene dell’offerta”*e la*chiusura ai migranti*necessari “a mantenere la crescita a fronte dell’invecchiamento degli americani”.

Roubini: salvataggi banche non saranno più tollerabili

Fuori dagli Stati Uniti, anche altri Paesi saranno costretti ad accettare un rallentamento della crescita, nel*tentativo di*rispondere ai dazi americani; la Cina stessa “dovrà rallentare per fronteggiare al sovracapacità e l’eccessiva leva finanziaria“; i*mercati emergenti*subiranno gli effetti della stretta monetaria della Fed, prosegue Roubini.

Anche l’Europa e l’Italia potrebbero essere fonti di problemi: “Anche l’Europa subirà una crescita più lenta, a causa della stretta della politica monetaria e delle frizioni commerciali. Inoltre, politiche populiste in paesi come l’Italia possono portare ad un debito insostenibile all’interno dell’eurozona. Il “circolo vizioso” ancora irrisolto tra governi e banche che detengono debito pubblico amplificherà i problemi esistenziali di un’unione monetaria incompleta con una condivisione inadeguata del rischio. In queste condizioni,*un’altra crisi globale potrebbe spingere l’Italia e altri paesi a uscire completamente dall’Eurozona”.

Il settimo punto citato da Roubini*riporta l’attenzione sulle valutazioni del mercato finanziario: negli Stati Uniti, afferma, i*rapporti prezzo-utili sono superiori del 50% (P/E)*alle medie storiche; anche i bond governativi “sono diventati cari, dati i bassi rendimenti”. Rispetto al 2008, poi, il trading ad alta frequenza e guidato da algoritmi accresce le possibilità di crolli fulminei.

“Con l’aumento dell’inflazione e la normalizzazione delle politiche monetarie in corso, non è più possibile contare sul supporto fornito dalle banche centrali durante gli anni successivi alla crisi”. Roubini teme, inoltre, che Donald Trump, di fronte a un rallentamento della crescita e a una ripresa della disoccupazione sarebbe tentato di rispondere con una*crisi di politica estera, probabilmente cercando un confronto con l’Iran.

Una volta che la nuova crisi si sarà fatta sentire, conclude l’economista diverrebbe chiaro come le armi per contrastarla siano già, in buona parte, spuntate: “lo spazio per lo stimolo fiscale è già limitato dal massiccio*debito pubblico. La possibilità di politiche monetarie non convenzionali sarà limitata da bilanci gonfiati e dalla mancanza di spazio per tagliare i tassi ufficiali. E i*salvataggi del*settore finanziario*saranno intollerabili*in paesi con movimenti populisti in ripresa e governi quasi insolventi”.
 
Ora non dobbiamo farci illudere dalle performance ridicole dell'Itala ma è indubbio che fuori dai nostri confini post 2009 il mondo è cresciuto a ritmi sostenuti e i mercati finanziari in modo esponenziale sfondando i massimi storici.
Pensate che siamo davanti ad una bomba che stà esplodere?
Siamo alle soglie di un mercato orso?
Un eventuale correzione al netto dai fattori emotivi imprevedibile dovrebbe essere superiore o minore rispetto al 2008?
L'analisi di Roubini da profano mi sembra molto dettagliata e convincente mi potreste postare qualche analisi opposta con dati a supporto per confrontarla?
 
Corporate bonds,deutsche bank
 
Ora non dobbiamo farci illudere dalle performance ridicole dell'Itala ma è indubbio che fuori dai nostri confini post 2009 il mondo è cresciuto a ritmi sostenuti e i mercati finanziari in modo esponenziale sfondando i massimi storici.
Pensate che siamo davanti ad una bomba che stà esplodere?
Siamo alle soglie di un mercato orso?
Un eventuale correzione al netto dai fattori emotivi imprevedibile dovrebbe essere superiore o minore rispetto al 2008?
L'analisi di Roubini da profano mi sembra molto dettagliata e convincente mi potreste postare qualche analisi opposta con dati a supporto per confrontarla?


Tazuo io penso che siamo orami alla fine del ciclo espansivo a livello mondiale, gli usa sono cresciuti moltissimo e la Cina ha grande problema a livello di bolla immobiliare.

nel suo piccolo l'Italia è messa malissimo, ieri Unicredit ha emesso dei bond a 5 anni in dollari a 6 volte il rendimento rispetto ad un anno prima...
Questo ti dà una piccola idea del rischio che il paese si appresta ad affrontare.

Quei NPL sono un macigno mostruoso, purtroppo sono molto pessimista per quanto riguarda l'Italia.
 
sicuramente sta esagerando, e lo vedo un po' troppo politicizzato (molto DEM) nei suoi giudizi

non trovo per niente disastrosa la politica monetaria usa, comprese sanzioni, la vedo disastrosa per gli altri ma non per loro, e non fare scendere troppo i salari a causa di una immigrazione eccessiva (incontrollata) mi sembra solo saggio (se non volete una nuova bolla immobiliare)

no davvero, non condivido il vecchio mondo a cui roubini fa riferimento... probabilmente le vecchie ricette non funzionavano piu', ovvero non sempre quel che e' male per la cina e' male gli americani


detto questo i cicli economici sono una cosa assolutamente normale, e c'erano anche prima con obama, clinton e tutti gli altri
 
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sicuramente sta esagerando, e lo vedo un po' troppo politicizzato (molto DEM) nei suoi giudizi

non trovo per niente disastrosa la politica monetaria usa, comprese sanzioni, la vedo disastrosa per gli altri ma non per loro, e non fare scendere troppo i salari a causa di una immigrazione eccessiva (incontrollata) mi sembra solo saggio (se non volete una nuova bolla immobiliare)

no davvero, non condivido il vecchio mondo a cui roubini fa riferimento... probabilmente le vecchie ricette non funzionavano piu', ovvero non sempre quel che e' male per la cina e' male gli americani


detto questo i cicli economici sono una cosa assolutamente normale, e c'erano anche prima con obama, clinton e tutti gli altri

Non è un 3D politico su cosa è meglio cosa è giusto cosa speriamo ma serve a confrontarci per capire l'entità del nuovo mercato orso da un punto di vista dei fondamentali e le contromisure monetarie che potranno prendere.
 
Non è un 3D politico su cosa è meglio cosa è giusto cosa speriamo ma serve a confrontarci per capire l'entità del nuovo mercato orso da un punto di vista dei fondamentali e le contromisure monetarie che potranno prendere.


pardon, ma contromisure monetarie tue o delle banche centrali?

dire che prima o poi piove abbiamo sempre ragione, dire quanto e quando come al solito viene impossibile, io starei lontanissimo dall'italia, ma da subito... non dal 2020
non vorrei questo disgraziato paese fosse la russia del 1997
 
pardon, ma contromisure monetarie tue o delle banche centrali?

dire che prima o poi piove abbiamo sempre ragione, dire quanto e quando come al solito viene impossibile, io starei lontanissimo dall'italia, ma da subito... non dal 2020
non vorrei questo disgraziato paese fosse la russia del 1997

Paradossalmente l'Italia potrebbe diventare un investimento attraente solo dopo l'uscita dall'€uro...
Ma non mi riferivo all'Italia mi riverivo all'azionario globale fa paura vederlo così alto e molti dicono che come fondamentali è sopravvalutato e prezza stime di crescita irrealistiche.
Prima o poi tireranno lo sciacquone come è sempre successo ma la domanda è se quando succederà sarà come il 2008 o meno intenso o più intenso?
Ora io capisco che non si possa dire per via della componente emotiva e quindi mi limito a quella fondamentale.
 
Mah, chi può dirlo...

Roubini ha sempre studiato disgrazie, e si sa che an Hammer find a nail in everything.....
 
ma la domanda è se quando succederà sarà come il 2008 o meno intenso o più intenso?
Ora io capisco che non si possa dire per via della componente emotiva e quindi mi limito a quella fondamentale.


e' solo un problema di quando, peggio o meno peggio dipende dove sei, nell'ultimo secolo le crisi sono sempre state piu' ampie di intensita' ma con epicentro sempre diverso... sicuramente sara' diverso da ogni altra volta

nel 2008 il fulcro erano banche usa piene di subprime, e il mercato delle assicurazione su quei subprime venti volte piu' grande, quindi beh AIG, e' saltato tutto, money market fund e via dicendo... e' stato un danno molto core (cioe' centrale) per gli usa

Se con lehman era una bolla immobiliare (il ciclo prima, nel 2001 era il nasdaq) adesso sono le obbligazioni (i rendimenti negativi assoluti sono una sorta di illogico economico)...
cioe' stavolta la carta in eccesso sono obbligazioni, non mutui, saranno loro a saltare (in particolare ci sono alcuni paesi che sono palesemente fiscalmente falliti senza qe, non per infierire, eh)


James Grant, Editor of Grant’s Interest Rate Observer declares the 35 year bull market over
Grant is a vocal critic of the unprecedented stimulus policies implemented by central banks all over the world, particularly by the Fed and is alarmed by the high levels of debt accumulated by governments, especially since the financial crisis.
James Grant Declares The End Of The Lowest Interest Rates
 
Roubini: nuova crisi potrebbe spingere Italia fuori dall’Eurozona18 settembre 2018, di*Alberto Battaglia


A dieci anni dal crac della banca Lehman Brothers, simbolo dell’ultima grande crisi finanziaria globale, l’economia sembra aver ripreso un sentiero di crescita apparentemente più stabile. Tuttavia, uno sguardo più approfondito svela*il rischio concreto di*una recessione e di una*profonda fase di correzione per i mercati, le quali sarebbero poco più che dietro l’angolo.

L’economista ribassista*Nouriel Roubini, in un ampio intervento pubblicato su*Project Syndacate*vede nel 2020 l’anno della svolta, in negativo, per i mercati: le ragioni per aspettarsi la fine dell’ottimismo sono riassunte in dieci punti.

Il primo*è rappresentato dai limiti dello stimolo fiscale “insostenibile”*che*l’amministrazione Trump*ha avviato: gli Stati Uniti, scrive l’economista stanno crescendo al di sopra del loro potenziale al 2%, “entro il 2020 lo stimolo si esaurirà e una stretta fiscale minima tirerà indietro la crescita dal 3 a poco meno del 2%. Mentre questo accadrà, si spiega nel secondo punto, l’inflazione americana andrà ben oltre*i target e*questo condurrà la*Federal Reserve*a portare i tassi dal 2% attuale ad “almeno il 3,5% entro il 2020”, ciò spingerà in alto sia il dollaro sia i tassi a breve e lungo termine.

L’inflazione, inoltre, verrà aggravata anche dalla*crescita del protezionismo, risultante dalle guerre commerciali che “quasi certamente vedranno un’escalation”; a questo si aggiungono altre politiche che negli Usa produrrebbero effetti stagflattivi, come le restrizioni ai trasferimenti tecnologici “che*spezzeranno le catene dell’offerta”*e la*chiusura ai migranti*necessari “a mantenere la crescita a fronte dell’invecchiamento degli americani”.

Roubini: salvataggi banche non saranno più tollerabili

Fuori dagli Stati Uniti, anche altri Paesi saranno costretti ad accettare un rallentamento della crescita, nel*tentativo di*rispondere ai dazi americani; la Cina stessa “dovrà rallentare per fronteggiare al sovracapacità e l’eccessiva leva finanziaria“; i*mercati emergenti*subiranno gli effetti della stretta monetaria della Fed, prosegue Roubini.

Anche l’Europa e l’Italia potrebbero essere fonti di problemi: “Anche l’Europa subirà una crescita più lenta, a causa della stretta della politica monetaria e delle frizioni commerciali. Inoltre, politiche populiste in paesi come l’Italia possono portare ad un debito insostenibile all’interno dell’eurozona. Il “circolo vizioso” ancora irrisolto tra governi e banche che detengono debito pubblico amplificherà i problemi esistenziali di un’unione monetaria incompleta con una condivisione inadeguata del rischio. In queste condizioni,*un’altra crisi globale potrebbe spingere l’Italia e altri paesi a uscire completamente dall’Eurozona”.

Il settimo punto citato da Roubini*riporta l’attenzione sulle valutazioni del mercato finanziario: negli Stati Uniti, afferma, i*rapporti prezzo-utili sono superiori del 50% (P/E)*alle medie storiche; anche i bond governativi “sono diventati cari, dati i bassi rendimenti”. Rispetto al 2008, poi, il trading ad alta frequenza e guidato da algoritmi accresce le possibilità di crolli fulminei.

“Con l’aumento dell’inflazione e la normalizzazione delle politiche monetarie in corso, non è più possibile contare sul supporto fornito dalle banche centrali durante gli anni successivi alla crisi”. Roubini teme, inoltre, che Donald Trump, di fronte a un rallentamento della crescita e a una ripresa della disoccupazione sarebbe tentato di rispondere con una*crisi di politica estera, probabilmente cercando un confronto con l’Iran.

Una volta che la nuova crisi si sarà fatta sentire, conclude l’economista diverrebbe chiaro come le armi per contrastarla siano già, in buona parte, spuntate: “lo spazio per lo stimolo fiscale è già limitato dal massiccio*debito pubblico. La possibilità di politiche monetarie non convenzionali sarà limitata da bilanci gonfiati e dalla mancanza di spazio per tagliare i tassi ufficiali. E i*salvataggi del*settore finanziario*saranno intollerabili*in paesi con movimenti populisti in ripresa e governi quasi insolventi”.
Se lo rileggi due anni dopo fa quasi effetto...
 
Le teorie di Roubini valgono quanto le teorie del mago Otelma, anzi nel suo ambito secondo me il mago Otelma è più credibile e rispettato di Roubini
Adesso siamo nel 2020, vediamo se ci ha azzeccato che l'Italia esce dall'euro, se non ci ha azzeccato vuol dire che tira praticamente a caso
Sono 10 anni che l'economia va come sappiamo, questo è chiaro, ma lo vede chiunque non c'è bisogno di Roubini. Il resto delle sue teorie per ora non si sono realizzate. Inoltre lo stesso Roubini non ci ha preso nella sua analisi sull'economia degli Stati Uniti come riportata sopra, e per l'economia dell'Italia è facile profeta a dire che va male ma non pare avere soluzioni
 
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