Pensiero unico in economia

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

signor pomata

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Io perché uno straricco imponga il pensiero unico in economia politica lo posso anche capire ma gli altri perché lo difendono?
Le classi sociali esistono e esistono i diversi interessi contrapposti.
Se un provvedimento o decisione avvantaggia uno per forza qualcuno viene svantaggiato.
Se il pensiero unico alla fine avvantaggia solo i ricchi come mai la borghesia o il proletariato lo accettano o peggio lo auspicano?
 
Alla fine il tutto si riduce a non far pagare le tasse ai ricchi e asfaltare i poveri.
Tutto un bla bla bla economico poi alla fine le soluzioni son sempre la moneta forte, libertà di movimento capitali, zero inflazione e tasse.
Poter fare di tutto con la finanza.
Gira e rigira la vanno a parare.
 
Io perché uno straricco imponga il pensiero unico in economia politica lo posso anche capire ma gli altri perché lo difendono?
Le classi sociali esistono e esistono i diversi interessi contrapposti.
Se un provvedimento o decisione avvantaggia uno per forza qualcuno viene svantaggiato.
Se il pensiero unico alla fine avvantaggia solo i ricchi come mai la borghesia o il proletariato lo accettano o peggio lo auspicano?

tu dici
Se un provvedimento o decisione avvantaggia uno per forza qualcuno viene svantaggiato

Scusami ma tu hai una visione dell'attuale sistema di produzione un tantinello arcaica o quantomeno un pò eccessivamente semplificata.
L'attuale sistema di produzione,che si definisce con la parola capitalismo,ha in sè delle chiare contraddizioni e anche i germi di alcune insanabili contraddizioni
ma presenta anche delle significative forme conciliative. Nasce infatti come un atto di sottrazione indebita di ricchezza a danno dei lavoratori/produttori
però inseguito finisce con il dipendere mani e piedi dai lavoratori/produttori stessi che risultano gli acquirenti e usufruttari dei beni stessi prodotti in qualità di consumatori e quindi generatori del profitto privato stesso.
Un eccessivo sbilanciamento pro/profitti privati a danno dei lavoratori /consumatori porta inevitabilmente ad una crisi nei profitti privati stessi.
Ecco da questo processo circolare per cui si parte dal profitto privato per arrivare al consumo per poi ritornare al profitto privato stesso che nascono tutte le vicissitudini economico sociali a cui dobbiamo porre attenzione.
L'ipotesi di un sistema produttivo alternativo in cui semmai il produttore è anche proprietario e gestore lo ritengo, seppur auspicabile per ora un'utopia
e conviene riflettere oggi sulle attuali possibili situazioni di equilibrio profitto privato /consumi che tengono in debita considerazioni le condizioni del lavoratore/consumatore senza con questo annullare il profitto privato stesso.
 
Ultima modifica:
Il circuito denaro merce denaro oramai è minoritario e insignificante nel contesto.
Il sistema predatorio è quello finanziario che ha il sopravvento su tutto il rimanente a multipli osceni.
La più grande industria del mondo sono le banche che a conti fatti non producono un ca zzo.
 
Il circuito denaro merce denaro oramai è minoritario e insignificante nel contesto.
Il sistema predatorio è quello finanziario che ha il sopravvento su tutto il rimanente a multipli osceni.
La più grande industria del mondo sono le banche che a conti fatti non producono un ca zzo.

Credo di averti già reso noto che il sistema finanziario è un epifenomeno.
Ovvero il sistema finanziario serve al sistema reale dell'economia senza del quale non potrebbe esistere.
Senza scambio di oggetti o servizi non si ha finanza.Tu stesso ammetti che la più grande industria del mondo sono le banche che a conti fatti non producono un ca...zo.In verità qualcosa la producono sotto forma di servizi,remunerato come il rendimento dei capitali prestati e cioè gli interessi,ma è di evidenza che è qualcosa di subordinato all'investimento produttivo senza il quale non ci sarebbe il prestito e gli interessi.
Che poi l'epifenomeno si sia ingigantito oggi rimane sempre e comunque in subordine alla produzione,e se oggi si è ingigantito il motivo è proprio da rinvenire in una difficoltà connaturata alla rivoluione neoliberista che ha indebolito la domanda con le poltiche di attacco al lavoratore/consumatore.

Ricordati che fuori dal contesto produzione e sistema produttivo con isuoi risvolti sociali,esaltando fuori luogo il ruolo della finanza ad esso collegata come subordine, rischi di rimanere a chiacchierare da solo con i libberisti de noantri di finanza e grafici conseguenti sugli andamenti dei titoli.
 
Ultima modifica:
Credo di averti già reso noto che il sistema finanziario è un epifenomeno.
Ovvero il sistema finanziario serve al sistema reale dell'economia senza del quale non potrebbe esistere.
Senza scambio di oggetti o servizi non si ha finanza.Tu stesso ammetti che la più grande industria del mondo sono le banche che a conti fatti non producono un ca...zo.In verità qualcosa la producono sotto forma di servizi,remunerato come il rendimento dei capitali prestati e cioè gli interessi,ma è di evidenza che è qualcosa di subordinato all'investimento produttivo senza il quale non ci sarebbe il prestito e gli interessi.
Che poi l'epifenomeno si sia ingigantito oggi rimane sempre e comunque in subordine alla produzione,e se oggi si è ingigantito il motivo è proprio da rinvenire in una difficoltà connaturata alla rivoluione neoliberista che ha indebolito la domanda con le poltiche di attacco al lavoratore/consumatore.

Ricordati che fuori dal contesto produzione e sistema produttivo con isuoi risvolti sociali,esaltando fuori luogo il ruolo della finanza ad esso collegata come subordine, rischi di rimanere a chiacchierare da solo con i libberisti de noantri di finanza e grafici conseguenti sugli andamenti dei titoli.
Sei in errore ma non posso convincerti su un forum.
 
Sei in errore ma non posso convincerti su un forum.

ma qui nessuno deve convincere l'altro,bisogna solo elaborare analisi corrrette ed esplicative. La verità è che ti risulta difficile riconoscere l'esistenza in vita della finanza fuori dall'economia reale che la genera come sua intrinseca necessità di funzionamento.
Anche se oggi siamo difronte a un abnorme sviluppo della finanza che addirittura rischia di mettere in discussione l'economia reale stessa a cui svolge servizio.
In particolare questo abnorme sviluppo rischia di facilitare oltremodo l'investimento facilitando lo spirito speculativo che rende sempre più prossime,all'interno del capitalismo,le crisi da default e inoltre rende con effetti a catena sempre più imprevdibili gli effetti stessi di tali crisi.
Difatti il captalismo oltre a riscoprire un nuovo keynesismo alternativo all'odierno neoliberismo imperante che è diventato controproducente deve anche porre argine al gigantismo della finanza che si è generatao con le deregulation nel settore introdotte da reagan a partire dagli anni 80 con la rivoluzione neoliberista,e ciò prevede il ritorno alla legge glass steagal.
 
Ultima modifica:
ma qui nessuno deve convincere l'altro,bisogna solo elaborare analisi corrrette ed esplicative. La verità è che ti risulta difficile riconoscere l'esistenza in vita della finanza fuori dall'economia reale che la genera come sua intrinseca necessità di funzionamento.
Anche se oggi siamo difronte a un abnorme sviluppo della finanza che addirittura rischia di mettere in discussione l'economia reale stessa a cui svolge servizio.
In particolare questo abnorme sviluppo rischia di facilitare oltremodo l'investimento facilitando lo spirito speculativo che rende sempre più prossime,all'interno del capitalismo,le crisi da default e inoltre rende con effetti a catena sempre più imprevdibili gli effetti stessi di tali crisi.
Difatti il captalismo oltre a riscoprire un nuovo keynesismo alternativo all'odierno neoliberismo imperante che è diventato controproducente deve anche porre argine al gigantismo della finanza che si è generatao con le deregulation nel settore introdotte da reagan a partire dagli anni 80 con al rivaoluzione neoliberista,e ciò prevede il ritorno alla legge glass steagal.
Tu dici che mi risulta difficile...ok...vediamo se è difficile.
Crisi subprime .
Cartolarizzazione dei mutui.
Le cartolarizzazioni erano triple al sottostante.
Le scommesse assicurative erano dieci volte tanto.
Quindi non erano assicurative ma speculative.
Mercato materie prime.
Cereali petrolio gas....
Gli scambi sono dieci volte tanto la produzione.
I prodotti associati a questi prezzi con leve ridicole nessuno riesce a quantificarli.
Prodotti correlati a mercati valutari borsistici obbligazionari.
Dentro ci sono anche i prodotti assicurativi sul debito degli stati....peccato che questi siano dieci volte tanto il debito stesso.
E non li comprano chi possiede il debito....come mai?
 
Per favore non dirmi che quella è allocazione dei risparmi ti prego.
Le banche possono prestare a riserva frazzionaria del duepercento.
Cioè non è che prestano su un milione di risparmi 980000.
No
Prestano la somma da cui prendendo il duepercento fa un milione.
E del resto se gli stati collocano il debito alle banche queste dove prenderanno i soldi per pagare.....???
Ancora i risparmi?
Fischia quanti risparmi.....
 
Tu dici che mi risulta difficile...ok...vediamo se è difficile.
Crisi subprime .
Cartolarizzazione dei mutui.
Le cartolarizzazioni erano triple al sottostante.
Le scommesse assicurative erano dieci volte tanto.
Quindi non erano assicurative ma speculative.
Mercato materie prime.
Cereali petrolio gas....
Gli scambi sono dieci volte tanto la produzione.
I prodotti associati a questi prezzi con leve ridicole nessuno riesce a quantificarli.
Prodotti correlati a mercati valutari borsistici obbligazionari.
Dentro ci sono anche i prodotti assicurativi sul debito degli stati....peccato che questi siano dieci volte tanto il debito stesso.
E non li comprano chi possiede il debito....come mai?

Ferma Pomata stiamo dicendo la stessa cosa e non te ne accorgi è evidente che tu non mi leggi,leggi solo le prime righe e poi spari.

"Le cartolarizzazioni erano triple al sottostante.
Le scommesse assicurative erano dieci volte tanto.
Quindi non erano assicurative ma speculative.
Mercato materie prime.
Cereali petrolio gas...."

cosa ho detto io prima ?
" il sistema finanziario serve al sistema reale dell'economia senza del quale non potrebbe esistere.
Senza scambio di oggetti o servizi non si ha finanza"
Tu difatti puoi anche scommettere sull'andamento di un titolo ma questo presuppone sempre il titolo stesso che sua volta è stato emesso e guarda caso proprio in occasione di un movimento reale.I subprime senza gli acquisti originari di case ad opera delle classi meno abbienti in usa,sulla cui base si sono poi elaborate le cartolarizzazioni,non sarebbe mai potuto avvenire.Poi il gigantismo di questo fenomeno può anche allontanarci dalla visibilità del reale, alterandone anche i valori in maniera significativa,ma rimarrà sempre stabilmente ancorata all'economia reale che è la conditio sine qua non di essa.
ANZI PIU CI SI ALLONTANA DAL REALE DALL'ECONOMIA E PIU' SI FA STRADA LA NECESSITA' DI RIFORMARE LA FINANZA STESSA RIDUCENDOLA PERCHE' CREA PROBLEMI.
Morale: prima va analizzato il sistema produttivo, i suoi gangli vitali e da lì poi ci si può muovere nell'analisi del resto se no si resta prigionieri di visioni parziali,esclusivamente tecniciste che non servono a un ca...zo se non a far parlare(rigidamente in inglese,perchè fa più intelligente)un pò di senza cervello che così si autoconvincono di capirci anche loro un pò di economia.
 
Ultima modifica:
Ferma Pomata stiamo dicendo la stessa cosa e non te ne accorgi è evidente che tu non mi leggi,leggi solo le prime righe e poi spari.

"Le cartolarizzazioni erano triple al sottostante.
Le scommesse assicurative erano dieci volte tanto.
Quindi non erano assicurative ma speculative.
Mercato materie prime.
Cereali petrolio gas...."

cosa ho detto io prima ?
" il sistema finanziario serve al sistema reale dell'economia senza del quale non potrebbe esistere.
Senza scambio di oggetti o servizi non si ha finanza"
Tu difatti puoi anche scommettere sull'andamento di un titolo ma questo presuppone sempre il titolo stesso che sua volta è stato emesso e guarda caso proprio in occasione di un movimento reale.I subprime senza gli acquisti originari di case ad opera delle classi meno abbienti in usa,sulla cui base si sono poi elaborate le cartolarizzazioni,non sarebbe mai potuto avvenire.Poi il gigantismo di questo fenomeno può anche allontanarci dalla visibilità del reale, alterandone anche i valori in maniera significativa,ma rimarrà sempre stabilmente ancorata all'economia reale che è la conditio sine qua non di essa.
ANZI PIU CI SI ALLONTANA DAL REALE DALL'ECONOMIA E PIU' SI FA STRADA LA NECESSITA' DI RIFORMARE LA FINANZA STESSA RIDUCENDOLA PERCHE' CREA PROBLEMI.
Morale: prima va analizzato il sistema produttivo, i suoi gangli vitali e da lì poi ci si può muovere nell'analisi del resto se no si resta prigionieri di visioni parziali,esclusivamente tecniciste che non servono a un ca...zo se non a far parlare(rigidamente in inglese,perchè fa più intelligente)un pò di senza cervello che così si autoconvincono di capirci anche loro un pò di economia.

Luciano certo che la scommessa è su qualcosa o su un evento ma questi prodotti poi hanno mercato come la moneta e puoi acquisire società reali con prodotti che nemmeno chi li ha fatti sa quanto valgono.
Il mercato per come lo intendevamo è morto.
Il pensiero unico ha bisogno di questo.
Sono quelli che fanno soldi coi soldi, che hanno la rendita e pretendono che loro non paghino mai a scapito della collettività.
Si sono impossessati delle tre cose che gli servivano raccontando un economia bla bla...
Il cui succo o detto da fmi o troika o il giornale economico è che bisogna prendere ai poveri per dare ai ricchi.
Ecco il pensiero unico economico attuale......gente con la faccia come il cu lo.
 
Luciano certo che la scommessa è su qualcosa o su un evento ma questi prodotti poi hanno mercato come la moneta e puoi acquisire società reali con prodotti che nemmeno chi li ha fatti sa quanto valgono.
Il mercato per come lo intendevamo è morto.
Il pensiero unico ha bisogno di questo.
Sono quelli che fanno soldi coi soldi, che hanno la rendita e pretendono che loro non paghino mai a scapito della collettività.
Si sono impossessati delle tre cose che gli servivano raccontando un economia bla bla...
Il cui succo o detto da fmi o troika o il giornale economico è che bisogna prendere ai poveri per dare ai ricchi.
Ecco il pensiero unico economico attuale......gente con la faccia come il cu lo.

tu come al solito esgaeri ealla fine perdi isenso delle cose edelle rletà giungendo ad analisi sbagliate.

tu dici
Luciano certo che la scommessa è su qualcosa o su un evento ma questi prodotti poi hanno mercato come la moneta e puoi acquisire società reali con prodotti che nemmeno chi li ha fatti sa quanto valgono.

Certo e proprio per queto preludono a crisi incotrollabili con effetti a catena del tutto imprevedibili e appunto per questo la finanziarizzazione è uno dei punti nevralgici nell'azione di smobilitazione del liberismo che rappresenta il futuro dietro l'angolo del capitalismo mediante il quale esso vuole riacquistare il controllo sull'economia e su stesso(v. progetto in usa stessa di ritorno alla glass steagal,legge del 1929)
 
tu come al solito esgaeri ealla fine perdi isenso delle cose edelle rletà giungendo ad analisi sbagliate.

tu dici
Luciano certo che la scommessa è su qualcosa o su un evento ma questi prodotti poi hanno mercato come la moneta e puoi acquisire società reali con prodotti che nemmeno chi li ha fatti sa quanto valgono.

Certo e proprio per queto preludono a crisi incotrollabili con effetti a catena del tutto imprevedibili e appunto per questo la finanziarizzazione è uno dei punti nevralgici nell'azione di smobilitazione del liberismo che rappresenta il futuro dietro l'angolo del capitalismo mediante il quale esso vuole riacquistare il controllo sull'economia e su stesso(v. progetto in usa stessa di ritorno alla glass steagal,legge del 1929)

Sempre sbagliate son le analisi mie:o

Banca imi ha collocato prodotti su azioni italiane con cedole del unopercento mensile se a 20 mesi il prezzo non scende sotto una determinata soglia.
La scommessa è su un prezzo di una azione ma il prodotto influisce sul prezzo?
No
È una scommessa su un evento.
Che dici a loro conviene che il prezzo scenda o salga?
Influiranno sul prezzo a venti mesi?
È stato venduta una merce....hanno prodotto qualcosa oltre la scommessa?
 
Sempre sbagliate son le analisi mie:o

Banca imi ha collocato prodotti su azioni italiane con cedole del unopercento mensile se a 20 mesi il prezzo non scende sotto una determinata soglia.
La scommessa è su un prezzo di una azione ma il prodotto influisce sul prezzo?
No
È una scommessa su un evento.
Che dici a loro conviene che il prezzo scenda o salga?
Influiranno sul prezzo a venti mesi?
È stato venduta una merce....hanno prodotto qualcosa oltre la scommessa?


Sempre sbagliate son le analisi mie ????

Non tanto le analisi di partenza,che condivido e ritengo parzialmente corrette,ma le conclusioni che trai che sono sempre esagerate
e quindi sbagliate e quando sono sbagliate portano pure a conseguenze nefaste.

Vedi tu segui questo filo logico e dici:
Banca imi ha collocato prodotti su azioni italiane con cedole del uno per cento mensile se a 20 mesi il prezzo non scende sotto una determinata soglia.
La scommessa è su un prezzo di una azione ma il prodotto influisce sul prezzo?
No.È una scommessa su un evento
.

E concludi che la finanza ha un suo iter che è indipendente dal mercato reale di quel bene che nello specifico è un'azione di una società o un mercato specifico di alcuni titoli,e per questo il mondo reale non conta più niente o perlomeno è un modo a parte di ridotte dimensioni a sè stante.
_______________________________________
Quale 'è il mio punto di vista. Vedi il prodotto che ha collocato l'IMI è l'evoluzione/trasformazione da alcuni titolo assicurativi che le aziende o gli operatori economici facevano per sovvertire le avverse sorti del mercato nel caso in cui le cose gli andavano male,e quindi giocavano sul ribasso delle proprie azioni sino a prevedere un premio in caso di default.
E questo dava sicurezza e stabilità agli investitori e favoriva la crescita e l'economia (ovviamente di esempi se ne potrebbero fare di altri e così via)
Ora cosa è successo nel tempo ?
che con la finanziarizzazione interna al capitalismo,dal 1980,che è insorta a sua difesa per combattere l'indebolimento della domanda ad opera del liberismo insorgente,
si sono diffuse a macchia d'olio le pratiche di cui sopra e siamo arrivati a un totale distacco della finanza dal mercato reale e che proprio per questo esso rischia di metter a soqquadro anche il mercato reale .
E come ?
se per es tantissimi soggetti scommettono sul ribasso di alcune azioni può succedere che ciò influenzi veramente quelle azioni aldilà delle effettive esigenze di mercato, e la cosa è negativa
economicamente perchè lede delle regole di buona economia che risiedono in un corretto svolgimento del mercato e del gioco di domanda e offerta dei beni.
Potrei continuare nella lista delle tante anomalie che induce la finanziarizzazione e questo perchè essa rimane legata al mondo reale da cui nasce come su esigenza conservativa ma poi a seguito di un suo esagerato uso se ne distacca al punto da metter a rischio il corretto svolgimento del mondo reale stesso che è quello che conta,perchè i titoli non si mangiano e non fanno camminare le macchine e vedrai che così la finanziarizzazione cederà il passo a forme più regolate e controllate di questo fenomeno
 
La finanza ha preso il sopravvento sull’ economia reale ma anche sulla politica. Non dimentichiamo cosa accadde nel 2011.
 
La finanza ha preso il sopravvento sull’ economia reale ma anche sulla politica. Non dimentichiamo cosa accadde nel 2011.

ma il 2011 è un fatto tipicamente italiano in cui alla guida del paese su intromissioni di bruxelles fu messo un personaggio di loro fiducia grazie alla mediazione dell'allora presidente della repubblica e con il supporto delle banche tedesche che fecero lievitare il ns spread con una vendita massiccia di ns titoli pubblici,onde creare le condizioni ad hoc nel paese per la sostituzione del premier politico di allora.La finanza in questo caso,consentimelo,c'entra e non c'entra, è un puro espediente occasionale forse usato anche in passato da qualche altra parte per spingere i governi sotto ricatto.

Io,nel mio intervento parlo di un fenomeno di portata assai più generale e ancestrale,che mette in gioco,in tutto l'occidente sviluppato,il funzionamento stesso di un capitalismo giunto in una fase,a partire dal 1980(reagan e tacther),in cui si mette il liberismo in primo piano per sfuggire agli strali delle inflazioni dilaganti che rappresentarono la deriva dagli anni precedenti in cui predominavano le strategie keynesiane di controllo e intervento statale sull'economia.
Orbene,il liberismo si sa,prevede attacchi sistematici ai lavoratori /consumatori e si sa che ciò indebolisce la domanda e di conseguenza la crescita.
Per ovviare a questo inevitabile handicap nel capitalismo la new economy all'insegna di crescenti deregulation si concentrò in particolar modo nel mondo della finanza .
Queste liberalizzazioni crescenti,estese al mondo della finanza,che vide centuplicare le sue transazioni,permisero,spettezzando il rischio fra i vari investitori,di facilitare gli investimenti stessi recalcitranti difronte all'indebolimento della domanda. Inoltre furono allargate le aree stesse del risparmio sussumendo nel mondo della finanza anche il risparmio di massa con la creazione della banca globale, della prevenzione privata o facilitando la erogazione stessa di prestiti alla classi meno abbienti per sosterne i consumi mediante il meccanismo della cartolarizzazione.Per non parlare che poco dopo il 1980 lo stesso Reagan e chi lo seguì inframezzò ulteriormente la parentesi neoliberista del capitalismo con un ritorno a più tradizionali aiuti keynesiani alla domanda legati alle spese per armamenti e alle guerre in medioriente.

Come vedi la finanziarizzazione di cui io parlo non è un espediente politico per condizionare la sovranità di alcuni governi ad opera di altri oppure al suo interno stesso ad opera delle lobbys finanziarie,che è un qualcosa che ci sta ed è esistito da illo tempore,ma è un fattore endogeno,profondo che segna una svolta storica del capitalismo stesso nelle sue continue metamorfosi strutturali.
 
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ma il 2011 è un fatto tipicamente italiano in cui alla guida del paese su intromissioni di bruxelles fu messo un personaggio di loro fiducia grazie alla mediazione dell'allora presidente della repubblica e con il supporto delle banche tedesche che fecero lievitare il ns spread con una vendita massiccia di ns titoli pubblici,onde creare le condizioni ad hoc nel paese per la sostituzione del premier politico di allora.La finanza in questo caso,consentimelo,c'entra e non c'entra, è un puro espediente occasionale forse usato anche in passato da qualche altra parte per spingere i governi sotto ricatto.

Io,nel mio intervento parlo di un fenomeno di portata assai più generale e ancestrale,che mette in gioco,in tutto l'occidente sviluppato,il funzionamento stesso di un capitalismo giunto in una fase,a partire dal 1980(reagan e tacther),in cui si mette il liberismo in primo piano per sfuggire agli strali delle inflazioni dilaganti che rappresentarono la deriva dagli anni precedenti in cui predominavano le strategie keynesiane di controllo e intervento statale sull'economia.
Orbene,il liberismo si sa,prevede attacchi sistematici ai lavoratori /consumatori e si sa che ciò indebolisce la domanda e di conseguenza la crescita.
Per ovviare a questo inevitabile handicap nel capitalismo la new economy all'insegna di crescenti deregulation si concentrò in particolar modo nel mondo della finanza .
Queste liberalizzazioni crescenti,estese al mondo della finanza,che vide centuplicare le sue transazioni,permisero,spettezzando il rischio fra i vari investitori,di facilitare gli investimenti stessi recalcitranti difronte all'indebolimento della domanda. Inoltre furono allargate le aree stesse del risparmio sussumendo nel mondo della finanza anche il risparmio di massa con la creazione della banca globale, della prevenzione privata o facilitando la erogazione stessa di prestiti alla classi meno abbienti per sosterne i consumi mediante il meccanismo della cartolarizzazione.Per non parlare che poco dopo il 1980 lo stesso Reagan e chi lo seguì inframezzò ulteriormente la parentesi neoliberista del capitalismo con un ritorno a più tradizionali aiuti keynesiani alla domanda legati alle spese per armamenti e alle guerre in medioriente.

Come vedi la finanziarizzazione di cui io parlo non è un espediente politico per condizionare la sovranità di alcuni governi ad opera di altri oppure al suo interno stesso ad opera delle lobbys finanziarie,che è un qualcosa che ci sta ed è esistito da illo tempore,ma è un fattore endogeno,profondo che segna una svolta storica del capitalismo stesso nelle sue continue metamorfosi strutturali.
Magari fosse solo italiano.
In brasile non hanno fatto una cosa simile?
Hanno in mano la gallina dalle uova d'oro, faranno di tutto e oltre..
 
Magari fosse solo italiano.
In brasile non hanno fatto una cosa simile?
Hanno in mano la gallina dalle uova d'oro, faranno di tutto e oltre..

sii sincero hai letto solo l'inizio e poi hai subito abbandonato.... tant'è che dopo la dico anch'io sta cosa:
"La finanza in questo caso,consentimelo,c'entra e non c'entra, è un puro espediente occasionale forse usato anche in passato da qualche altra parte per spingere i governi sotto ricatto.
 
sii sincero hai letto solo l'inizio e poi hai subito abbandonato.... tant'è che dopo la dico anch'io sta cosa:
"La finanza in questo caso,consentimelo,c'entra e non c'entra, è un puro espediente occasionale forse usato anche in passato da qualche altra parte per spingere i governi sotto ricatto.
Tu continui a ritenere la finanza qualcosa di diverso da quello che vedo io.
Non posso convincerti.
Io credo che sia semplicemente un mezzo per raggiungere lo scopo.
Lo scopo è far ingrassare chi è bello grasso e mettere a dieta chi è smilzo.
Alla fine tutto il discorso si racchiude in questo.
 
Codice:
Ritorno sul discorso della speculazione di questi criminali finanziari:
I prodotti che ho citato sono andati a fine collocamento il 14 luglio, sottostante fiat e eni.
Per sottostante non vuol dire che ci sono sotto azioni acquistate fiat...ok?
Scommessa tra chi compra e chi emette.
15 luglio ...fiat meno 15....cosi giusto per gradire.
Ripeto, nella vita normale io non posso assicurare la tua vita 1000 volte.
In finanza lo puoi fare.
Se lo puoi fare ,vuol dire che a un certo punto mi conviene che luciano schiatti perché ci guadagno.
Questo deve essere abolito.
Un conto è un prodotto vaniglia ma qua siamo oltre....ma molto oltre.
E ancora rompono i coglio ni col debito......come se questi banchieri lavorassero per comprarlo dallo stato....ma vadano a fare in cu lo...:o
 
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