Decreto dignità e contratti di lavoro

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

luciano sibio

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Decreto dignità e contratti di lavoro

Senza entrare nel merito e sugli altri punti del decreto sarebbe il caso in quest'area economica centrare il punto della discussione su questo punto essenziale:
in questo di momento di difficoltà dell'economia e dell'occupazione ha successo un provvedimento che difatto pone vincoli e limiti agli imprenditori
nell'assumere scoraggiando in particolare il tempo determinato e tutto ciò che ne consegue e i licenziamenti facili ????

Diciamo che chi condanna tale provvedimento pensa in maniera plausibile
e sicuramente nell'immediato che è prevedibile un rilevabile riscontro numerico negativo sull'occupazione.

Nonstante ciò io dico viva questo coraggioso provvedimento, anche se si riversa negativamente sulla pelle di alcuni già sfortunati lavoratori.
E perchè ?
perchè combatte una perversa e oramai diffusa cultura e cioè che l'occupazione può nascere solo dalla precarietà e che l'occupazione si può creare prescindendo dalla rimozione delle cause effettive della disoccupazione e delle mancata crescita.
A questo io replico con forza che l'occupazione nasce dalla crescita e la crescita nasce dalla domanda,è un legge bronzea,ce la vedete voi una produzione che nasce senza una prospettiva di vendita e la prospettiva di vendita nasce dalla qtà dei redditi e dalla loro certezza.

Qualcuno un pò più esperto,e non certo la banda dei liberisti de noantri che ahimè infesta anche questo forum,potrebbe rispondere più intelligentemente che se aumento la precarietà come parte di un più generale attacco al costo del lavoro diminuisco i prezzi e quindi difatto recupero le perdite nominali di domanda con un un maggior potere d'acquisto , ovvero recupero le perdite nominali di domanda con aumento della domanda reale.
Non è così signori!!!
questo è un vecchio assunto che ha trovato spazio negli astratti assertori del principio per cui l'offerta crea la domanda.Ma non succederà mai!non succederà mai perchè non eiste la concorrenza perfetta per cui la diminuzioni di prezzo che potrebbero verificarsi in caso di attacchi di ogni tipo al lavoro non eguaglieranno mai le perdite di domanda,tramutandosi in accumuli di maggiori profitti a favore dei diffusi e più reali oligopoli presenti.

MORALE ????
Viva questo decreto dignità riguardante il lavoro perch'è rientra tra quei passi significativi verso quella cultura ormai diffusa all'interno dell'odierno capitalismo per cui si mettono nel mirino le cause della crescita e dell'occupazione e non i perversi e momentanei effetti positivi ed essenzialmente illusori che gli attachi al lavoro generano quando sono essi stessi che peggiorano la situazione o addirittura la creano.
 
Ultima modifica:
In Svizzera c'è libertà di licenziamento quasi assoluta per tutti i contratti di lavoro. Mi chiedo come mai tutti gli italiani di confine facciano a gara per farsi assumere in Svizzera dove gli stipendi, questi si, sono davvero dignitosi e non da morti di fame come nei posti statali e sindacalizzati al di qua del confine.

Chiediti anche come mai, a fronte di un costo del lavoro più elevato, molte imprese (compresa quella di mia proprietà) strasferiscano attività in Svizzera e licenzino personale in Italia per assumere le stesse persone in Svizzera. E queste corrono in Svizzera, dove i contributi anziché essere versati nel più grande schema Ponzi del mondo (INPS), finiscono su un conto pensionistico a capitalizzazione reale (non quella finto-italiota) intestato al dipendente stesso.

Nessuno di questi dipendenti ha mai fatto richiesta di ritorno nella sede italiana.
 
Ultima modifica:
In Svizzera c'è libertà di licenziamento quasi assoluta per tutti i contratti di lavoro. Mi chiedo come mai tutti gli italiani di confine facciano a gara per farsi assumere in Svizzera dove gli stipendi, questi si, sono davvero dignitosi e non da morti di fame come nei posti statali e sindacalizzati al di qua del confine.
Talmente sindacalizzati che sono da morti di fame e precari a vita.
Viva la logica ....tutto torna .
 
In Svizzera c'è libertà di licenziamento quasi assoluta per tutti i contratti di lavoro. Mi chiedo come mai tutti gli italiani di confine facciano a gara per farsi assumere in Svizzera dove gli stipendi, questi si, sono davvero dignitosi e non da morti di fame come nei posti statali e sindacalizzati al di qua del confine.

Chiediti anche come mai, a fronte di un costo del lavoro più elevato, molte imprese (compresa quella di mia proprietà) strasferiscano attività in Svizzera e licenzino personale in Italia per assumere le stesse persone in Svizzera. E queste corrono in Svizzera, dove i contributi anziché essere versati nel più grande schema Ponzi del mondo (INPS), finiscono su un conto pensionistico a capitalizzazione reale (non quella finto-italiota) intestato al dipendente stesso.

Nessuno di questi dipendenti ha mai fatto richiesta di ritorno nella sede italiana.


Come tuo solito cadi negli esempi sbagliati e diventi sempre più patetico nella tua difesa del liberismo e di un capitalismo sciolto.
Non è certo in svizzera il liberismo diffuso che crea al lavoratore benessere ma il fatto che la svizzera è un piccolo paese che si tiene in vita perchè costituisce il rifugio sicuro per quei capitali che non vogliono pagare le tasse o intendono porsi al riparo dalle vicissitudini nazionali di provenienza. E' ovvio che a cascata ricchezze e benessere finiscono nelle mani anche di quei fortunati lavoratori che lì riescono a fissare il proprio domicilio e non certo la flessibilità dei loro contratti di lavoro.

Sta difatto che da treu sino al job act tutte le azioni di precarizzazione del lavoro che da noi sono state compiute con enorme impegno e diffusione non mi sembra che abbiano efficacemente combattuto la disoccupazione se no oggi staremmo a posto. Quindi non è questa la strada e peraltro esistono innumerevoli studi statistici che lo dimostrano esattamente e cioè che contestualmente alla precarizzazione del lavoro aumenta la disoccupazione.

E il motivo è assai palese e solo gli stolti si ostinano a non capirlo,confindustria in testa,dove sono solo capaci di chiedere elemosine e liberalizzazioni allo Stato.
Se difatti io aumento e diffondo l'insicurezza nel lavoro faccio calare la propensione al consumo,di conseguenza cala la domanda e i consumi e così crolla crescita e occupazione:
è una legge bronzea.
E' possibile,e me ne rendo conto,che nel breve l'effetto di una flessibilizzazione può essere un modesto recupero di occupazione,peraltro di quella cattiva e malferma,ma nel medio lungo poi si ha il responso vero e proprio che è un calo deciso.

Quindi avanti con il giusto decreto dignità che oggi in attesa delle definizione del reddito di cittadinanza migliora il senso di sicurezza dei lavoratori, poi una volta che si fa partire il reddito di cittadinanza è possibile procedere a una liberalizzazione completa nel mondo del lavoro a favore dell'imprenditore perchè il lavoratore sarà garantito in assoluto con il red.to di citt.za,ma solo allora.
 
Come tuo solito cadi negli esempi sbagliati e diventi sempre più patetico nella tua difesa del liberismo e di un capitalismo sciolto.
Non è certo in svizzera il liberismo diffuso che crea al lavoratore benessere ma il fatto che la svizzera è un piccolo paese che si tiene in vita perchè costituisce il rifugio sicuro per quei capitali che non vogliono pagare le tasse o intendono porsi al riparo dalle vicissitudini nazionali di provenienza. E' ovvio che a cascata ricchezze e benessere finiscono nelle mani anche di quei fortunati lavoratori che lì riescono a fissare il proprio domicilio e non certo la flessibilità dei loro contratti di lavoro.

Sta difatto che da treu sino al job act tutte le azioni di precarizzazione del lavoro che da noi sono state compiute con enorme impegno e diffusione non mi sembra che abbiano efficacemente combattuto la disoccupazione se no oggi staremmo a posto. Quindi non è questa la strada e peraltro esistono innumerevoli studi statistici che lo dimostrano esattamente e cioè che contestualmente alla precarizzazione del lavoro aumenta la disoccupazione.

E il motivo è assai palese e solo gli stolti si ostinano a non capirlo,confindustria in testa,dove sono solo capaci di chiedere elemosine e liberalizzazioni allo Stato.
Se difatti io aumento e diffondo l'insicurezza nel lavoro faccio calare la propensione al consumo,di conseguenza cala la domanda e i consumi e così crolla crescita e occupazione:
è una legge bronzea.
E' possibile,e me ne rendo conto,che nel breve l'effetto di una flessibilizzazione può essere un modesto recupero di occupazione,peraltro di quella cattiva e malferma,ma nel medio lungo poi si ha il responso vero e proprio che è un calo deciso.

Quindi avanti con il giusto decreto dignità che oggi in attesa delle definizione del reddito di cittadinanza migliora il senso di sicurezza dei lavoratori, poi una volta che si fa partire il reddito di cittadinanza è possibile procedere a una liberalizzazione completa nel mondo del lavoro a favore dell'imprenditore perchè il lavoratore sarà garantito in assoluto con il red.to di citt.za,ma solo allora.

è stranoto che la Svizzera campi solo di depositi esteri altrui... infatti non ha nemmeno una multinazionale, vero? :asd:
 
è stranoto che la Svizzera campi solo di depositi esteri altrui... infatti non ha nemmeno una multinazionale, vero? :asd:

non è un caso che a Roma quando si dice che fai lo svizzero è perchè stai facendo il furbo....eppure qui c'è ancora chi porta la svizzera a esempio di non si sa bene quale poltica ....la svizzera è l'esempio della tracotanza e della furbizia dei ricchi e non presenta nulla di strutturalmente comparabile.
 
In Svizzera c'è libertà di licenziamento quasi assoluta per tutti i contratti di lavoro. Mi chiedo come mai tutti gli italiani di confine facciano a gara per farsi assumere in Svizzera dove gli stipendi, questi si, sono davvero dignitosi e non da morti di fame come nei posti statali e sindacalizzati al di qua del confine.

Chiediti anche come mai, a fronte di un costo del lavoro più elevato, molte imprese (compresa quella di mia proprietà) strasferiscano attività in Svizzera e licenzino personale in Italia per assumere le stesse persone in Svizzera. E queste corrono in Svizzera, dove i contributi anziché essere versati nel più grande schema Ponzi del mondo (INPS), finiscono su un conto pensionistico a capitalizzazione reale (non quella finto-italiota) intestato al dipendente stesso.

Nessuno di questi dipendenti ha mai fatto richiesta di ritorno nella sede italiana.


tu dici
dove i contributi anziché essere versati nel più grande schema Ponzi del mondo (INPS), finiscono su un conto pensionistico a capitalizzazione reale (non quella finto-italiota) intestato al dipendente stesso.

schema ponzi ????
ma chi ti ha indirizzato così male , forse kasparek che ne sparava una al giorno in tema di pensioni. Io capisco che qui siamo in un forum di finanza e quindi si vuole riportare tutto alla finanza, ma c'è un limite.Le pensioni caro forumista sono nel ns stato previste in costituzione come un obbligo a carico dello stato e quindi facenti parte integrante del cd. welfare:

Articolo 38

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.
L'assistenza privata è libera.


Fatta questa premessa ci sta pure che lo stato metta in piedi un sistema organico di contribuzione e di erogazione delle pensioni
ma è di tutta evidenza che,perdurando l'obbligo costituzionale a carico dello stato,se questo sistema dovesse non funzionare,subentra in automatico la fiscalità generale.
E se anche questa dovesse non garantire risorse,ad essere messo in discusione non è alcun edifico pensionistico ma tutto il welfare nel suo insieme e l'effettivo utile economico che esso apporta.Perchè nessuno ne parla mai,ma il welfare è qualcosa che sta in piedi con il preciso intento di favorire il rialzo dei consumi e di conseguenza della crescita,a seguito di una crisi,quando questi cascano e di conseguenza cala la crescita stesso.

Quindi per piacere nessuno schema ponzi dietro alla contribuzione pensionistica o altre fesserie del genere,anche se io
sono un sostenitore che un domani,quando il reddito minimo garantito per tutti nella impossibilità verificata di un lavoro,sarà una realtà fattuale e significativa a salvaguardia del cittadino, non escludo che la pensione possa diventare utilmente una forma assicurativa privata come altre,anche se obbligatoria per chi lavora.
 
L'INPS è tecnicamente uno schema Ponzi di enormi proporzioni, con tutte le conseguenze del caso.
Che poi sia riconosciuto dalla legge poco m'importa, visto che anche Chavez era democraticamente eletto in stato costituzionale. Prova a chiedere informazioni a qualche pensionato del Venezuela.


Quanto alla Svizzera, il segreto bancario è finito da qualche anno. E comunque, se tu hai ragione, sarebbe sufficiente ripristinare il segreto anche in Italia.
 
L'INPS è tecnicamente uno schema Ponzi di enormi proporzioni, con tutte le conseguenze del caso.
Che poi sia riconosciuto dalla legge poco m'importa, visto che anche Chavez era democraticamente eletto in stato costituzionale. Prova a chiedere informazioni a qualche pensionato del Venezuela.

L'INPS non è tecnicamente uno schema Ponzi di enormi proporzioni ma è solo un modesto tentativo di osservare a un obbligo costituzionale da parte dello stato.E se non va bene così bisogna prendere risorse da altre fonti e semprechè il sistema di protezioni nel suo insieme regge ed è fruttuoso,se no è questo che va rivisto e non il sistema pensionistico e basta.
L'aver individuato nel sistema pensionistico l'unico strumento di intervento e che questo debba rispondere a regole finanziarie è un evidente scusa perchè proprio lì è più facile,come difronte ad un bmat,il prelievo di risorse,e così diviene anche meno colpevolizzante verso l'elettorato per i politici stessi che vi attingono.


Rispondo infine all'osservazione per cui tu mi diresti che poco m'importa che sia riconosciuto dalla legge un obbligo da parte dello stato,quello che conta è che sia sostenibile.
Ma io ti do perfettamente ragione tant'è che ho parlato ampliamente di un welfare che deve stare in piedi e servire economicamente, ma quello che conta, ripeto, è il welfare nel suo insieme e non il sistema pensionistico e basta,che è invece una scappatoia assai comoda per i politici quando si devono fare tagli.



Quanto alla Svizzera, il segreto bancario è finito da qualche anno. E comunque, se tu hai ragione, sarebbe sufficiente ripristinare il segreto anche in Italia.

il segreto bancario finito da qualche anno credo che non basti a trasformare la svizzera in un significativo esempio a favore del liberismo e del successo delle politiche ad esso collegate e poi tutto questo esodo di miliardari dalla svizzera non l'ho ancora visto per cui la cosa andrebbe francamente rimeditata.
Sull'ipotesi di trasformare l'italia in una svizzera credo che tu non abbia idee ben chiare.
Vedi la svizzera senza i paesi capitalistici limitrofi che lavorano e producono e non pensano solo a custodire i capitali sarebbe il nulla assoluto o meglio tornerebbero a essere la patria dei mercenari,per cui una svizzera senza l'italia o due svizzere l'una accanto all'altra non avrebbero senso
 
Ultima modifica:
la Svizzera ha più imprese multinazionali che l'Italia, ma ancora parli...

E' proprio vero, come disse qualcuno, internet ha dato voce anche agli ......
 
la Svizzera ha più imprese multinazionali che l'Italia, ma ancora parli...

E' proprio vero, come disse qualcuno, internet ha dato voce anche agli ......

certo hanno la sede legale in svizzera ahahahahahah.....avanti un altro....:wall:
si vede che internet ha dato voce anche te mi pare e di brutto.
 
Ultima modifica:

Cos'è una minaccia ????
io ti consiglerei,invece di minacciare ridicolmente,di riflettere meglio prima di parlare e vedrai che riuscirai anche ad evitare queste repliche scomposte
frutto di brutte figure

Qui non era in discussione la svizzera come paese,i suoi recenti successi o insuccessi etc..e vorrei evitare qui di nuovo dei penosi interventi a botte di grafici copia e incolla su quanto la svizzera è stata brava e bella,ma il fatto che tale paese possa veramente rappresentare un esempio per cui il liberismo trionfa e sia esso la causa delle sua ricchezza attuale.
Cosa del tutto priva di valore perchè la Svizzera date le sue modeste dimensioni e il suo pregresso storico che l'hanno portata a ciò che è oggi non credo proprio che possa
essere portata a immagine vivificante del liberismo trionfante tant'è che ha pure visto bene di non entrare nella ue e nell'euro che sono figli appunto del liberismo imperante anzi direi proprio per questo che è l'immagine di come mantenendo la propria autonomia e i propri valori si è potuto crescere meglio.
Tenendo a mente che così si è potuto salvare anche la democrazia interna che è un altro punto di forza oggi della svizzera.
 
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Tornando al tema di questa area tematica dopo le inopportune tergiversazioni del libberista de noantri de turno nello spargere amenità

Ubi minor major cessat



Il PD con un piccolo ritocco che riguarda il caso specifico di una conciliazione giudiziaria tra datori e lavoratori in caso di licenziamento per imputata colpa al lavoratore da parte del datore stesso,vorrebbe innalzare i livelli minimi e massimi di indennizzo a favore del lavoratore stesso.
Cosa che difatto renderebbe assai meno probabile le conciliazione stessa e quindi più diretto il ricorso all'indennizzo previsto per legge che il MS5 stesso sta aumentando.
E con ciò il PD boccierebbe, appunto,il decreto dignità,che stabilisce obbligatoriamente un aumento fisso dell'indennizzo già presente nel job act a sfavore del datore in caso di sua dichiarata colpa nel licenziare indebitamente un lavoratore(le famose tutele crescenti che aumentano in base alla durata del contratto di lavoro sciolto).

Siamo alle solite,si butta a mare una vera maggiore possibile tutela istituzionale del lavoratore sulla base di modeste modifiche pro lavoratori,che poi tanto pro lavoratori non sono.
In buona sostanza si chiarifica la vera natura di questa compagine politica che sembra dire a confindustria e a bruxelles,io debbo governare perchè solo io faccio quello che volete nel modo migliore, migliore perchè finisce anche per soddisfare la parte lesa e cioè i lavoratori e le sue organizzazioni che rendo minimamente soddisfatte anche se do poco o niente.

E' la politica dell'ubi minor major cessat che in definitiva è stato scoperto e sconfitto alle elezioni e che se continua così porterà all'estinzione il PD e spero non solo
ma anche dei suoi interlocutori privilegiati e padroni.
 
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L'INPS è tecnicamente uno schema Ponzi di enormi proporzioni, con tutte le conseguenze del caso.
Che poi sia riconosciuto dalla legge poco m'importa, visto che anche Chavez era democraticamente eletto in stato costituzionale. Prova a chiedere informazioni a qualche pensionato del Venezuela.


Quanto alla Svizzera, il segreto bancario è finito da qualche anno. E comunque, se tu hai ragione, sarebbe sufficiente ripristinare il segreto anche in Italia.

ormai sono molti i campanelli d'allarme riguardo allo schema ponzi come giustamente lo definisci tu

2030 o giù di lì...
 
Decreto dignità e contratti di lavoro

Senza entrare nel merito e sugli altri punti del decreto sarebbe il caso in quest'area economica centrare il punto della discussione su questo punto essenziale:
in questo di momento di difficoltà dell'economia e dell'occupazione ha successo un provvedimento che difatto pone vincoli e limiti agli imprenditori
nell'assumere scoraggiando in particolare il tempo determinato e tutto ciò che ne consegue e i licenziamenti facili ????

Diciamo che chi condanna tale provvedimento pensa in maniera plausibile
e sicuramente nell'immediato che è prevedibile un rilevabile riscontro numerico negativo sull'occupazione.

Nonstante ciò io dico viva questo coraggioso provvedimento, anche se si riversa negativamente sulla pelle di alcuni già sfortunati lavoratori.
E perchè ?
perchè combatte una perversa e oramai diffusa cultura e cioè che l'occupazione può nascere solo dalla precarietà e che l'occupazione si può creare prescindendo dalla rimozione delle cause effettive della disoccupazione e delle mancata crescita.
A questo io replico con forza che l'occupazione nasce dalla crescita e la crescita nasce dalla domanda,è un legge bronzea,ce la vedete voi una produzione che nasce senza una prospettiva di vendita e la prospettiva di vendita nasce dalla qtà dei redditi e dalla loro certezza.

Qualcuno un pò più esperto,e non certo la banda dei liberisti de noantri che ahimè infesta anche questo forum,potrebbe rispondere più intelligentemente che se aumento la precarietà come parte di un più generale attacco al costo del lavoro diminuisco i prezzi e quindi difatto recupero le perdite nominali di domanda con un un maggior potere d'acquisto , ovvero recupero le perdite nominali di domanda con aumento della domanda reale.
Non è così signori!!!
questo è un vecchio assunto che ha trovato spazio negli astratti assertori del principio per cui l'offerta crea la domanda.Ma non succederà mai!non succederà mai perchè non eiste la concorrenza perfetta per cui la diminuzioni di prezzo che potrebbero verificarsi in caso di attacchi di ogni tipo al lavoro non eguaglieranno mai le perdite di domanda,tramutandosi in accumuli di maggiori profitti a favore dei diffusi e più reali oligopoli presenti.

MORALE ????
Viva questo decreto dignità riguardante il lavoro perch'è rientra tra quei passi significativi verso quella cultura ormai diffusa all'interno dell'odierno capitalismo per cui si mettono nel mirino le cause della crescita e dell'occupazione e non i perversi e momentanei effetti positivi ed essenzialmente illusori che gli attachi al lavoro generano quando sono essi stessi che peggiorano la situazione o addirittura la creano.


il tuo discorso è razionale e condivisibile solo in una economia chiusa
Il decreto dignità limitando la flessibilità non fa i conti con la spietata competizione internazionale che le nostre aziende devono affrontare in molti settori caratterizzati da ordinativi oscillanti il che rende strategico una organizzazione snella per sopravvivere

Il problema non è la flessibilità in se….il fatto è che in italia non esistono strumenti efficaci al reinserimento nel mondo del lavoro dopo che è terminato il tuo rapporto di lavoro ( magari rinnovato fino ai limiti legali)
la flessibilità se si coniuga con politiche attive del lavoro viene vissuta con minor drammaticità ( perdi il lavoro ti pago il 100% dello stipendio ...ora se le tue skill sono collocabili in breve tempo bene ...l'agenzia per il lavoro o chi per essa prima mi colloca più alto sarà l'incentivo economico ad essa spettante, ...se al contrario le tue competenze sono obsolete ...ti pago ma con l'obbligo di frequentare corsi di formazioni (teorici pratici) in campi in cui il soggetto ha più chance di essere inserito.
Istituti simili già ci sono in altri paesi del nord europa
certo sono costosi ma funzionano e garantiscono sia la continuità di percezione del reddito del lavoratore e sia le esigenze aziendali
 
il tuo discorso è razionale e condivisibile solo in una economia chiusa
Il decreto dignità limitando la flessibilità non fa i conti con la spietata competizione internazionale che le nostre aziende devono affrontare in molti settori caratterizzati da ordinativi oscillanti il che rende strategico una organizzazione snella per sopravvivere

Il problema non è la flessibilità in se….il fatto è che in italia non esistono strumenti efficaci al reinserimento nel mondo del lavoro dopo che è terminato il tuo rapporto di lavoro ( magari rinnovato fino ai limiti legali)
la flessibilità se si coniuga con politiche attive del lavoro viene vissuta con minor drammaticità ( perdi il lavoro ti pago il 100% dello stipendio ...ora se le tue skill sono collocabili in breve tempo bene ...l'agenzia per il lavoro o chi per essa prima mi colloca più alto sarà l'incentivo economico ad essa spettante, ...se al contrario le tue competenze sono obsolete ...ti pago ma con l'obbligo di frequentare corsi di formazioni (teorici pratici) in campi in cui il soggetto ha più chance di essere inserito.
Istituti simili già ci sono in altri paesi del nord europa
certo sono costosi ma funzionano e garantiscono sia la continuità di percezione del reddito del lavoratore e sia le esigenze aziendali

Sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto è esattamente il mio pensiero:
Bisogna mettere in piedi un sistema di difesa,non del posto di lavoro,ma del reddito,dopodichè si possono concedere tutte le flessibilità possibili immaginabili per favorire il mercato e le aziende che in esso si riversano.
E per mettere in piedi un sistema di difesa,non del posto di lavoro,ma del reddito,necessitano delle politiche attive del lavoro per cui chi percepisce un reddito minimo garantito in caso di disoccupazione non ritrovando una nuova occupazione viene coinvolto,suo malgrado,in progetti di riqualificazione o proposte alternative di lavoro,e se non vuole perde il diritto al reddito.
Bisogna quindi aspettare per il c.d. reddito di cittadinanza,alias reddito minimo garantito,che si riformino i centri per l'impiego.

Ora , che succede nel frattempo ?????
che in assenza del reddito di cittadinanza ogni forma di flessibilizzazione rischia di peggiorare sul fronte crescita e occupazione,se si pensa che sono decenni,dai tempi di Treu,che si sta investendo sulla precarizzazione nel lavoro e non mi sembra che si stia migliorando sul fronte occupazione e crescita.
Oltretutto ti posso assicurare che oggi nonostante il mercato globale le vera molla per la crescita resta per tutti i paesi occidentali avanzati, compresa la germania, sempre e comunque la domanda interna per cui tutte le azioni,che tendono a frenare questi processi di attacco al lavoro e alla fiducia sociale e nello stato, avranno sempre risultati positivi.
Almenochè tu non faccia come alcuni benpensanti che credono che tramite la flessibilizzazione si richiamano capitali stranieri in italia che farebbero tanto bene al paese.
La verità è che i capitali stranieri che vengono qui,attirati dalla flessibilità è meglio lasciarli dove stanno,senti a me, meglio sarebbe in questi casi sostituire questo debito estero fortemente oneroso con un debito meno oneroso che è il debito pubblico e agire per il tramite della spesa pubblica(ma credo che non è questo un discorso facile da capire ).
 
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