Il punto sull'austerità di Cottarelli

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

luciano sibio

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Senza le politiche di austerità introdotte nel 2012 il rapporto tra debito e Pil sarebbe aumentato più rapidamente e sarebbe attualmente tra il 142 e il 145 per cento a seconda della stima percentuale del valore delle misure applicate (2,4% del Pil o 3,1% come indicato nel Def 2013). È quanto si legge nell'ultimo rapporto dell'Osservatorio dei conti pubblici, diretto da Carlo Cottarelli.

Il rapporto tra debito pubblico e Pil, in assenza della stretta operata da Monti, sarebbe in pratica di almeno 11 punti percentuali al di sopra di quanto attualmente previsto per il rapporto tra debito pubblico e Pil alla fine di quest'anno.

«Il debito pubblico - si legge nello studio - è cresciuto dal 116,5 per cento del Pil a fine 2011 al 131,8 per cento del Pil a fine 2017. Questo aumento è avvenuto in un periodo di presunta “austerità fiscale”, il che viene spesso addotto dai sostenitori di politiche di espansione fiscale per sostenere che le politiche di restrizione fiscale sono controproducenti: per effetto di queste politiche il Pil scende e il rapporto tra debito pubblico e Pil aumenta.

In realtà, dopo la stretta fiscale del 2012, la politica fiscale ha cessato di essere restrittiva, o per lo meno non si è effettuata nessuna ulteriore restrizione: l’intera riduzione del deficit osservata negli ultimi anni è dovuta alla minor spesa per interessi, come effetto di una politica monetaria molto espansiva (con tassi di interesse molto bassi), mentre l’avanzo primario è rimasto pressoché costante. Anzi, al netto del ciclo economico, l’avanzo primario si è ridotto».
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Cottarello sostiene che dopo Monti in italia non c'è stata più austerità, anzi una modesta ripresa della spesa pubblica in deficit che ha determinato proprio essa un incremento del debito pubblico e quindi non è colpa dell'austerità. Poi tale ripresa non ha incrementato come dovrebbe il deficit a seguito dei bassi interessi,come si evince da una constata riduzione dell'avanzo primario,ma ha difatto incrementato il rapporto debito/pil.
E quindi ?
e quindi viva l'austerità rigeneratrice e creatrice di sviluppo e crescita..ah se si continuava con Monti !!!!

E' evidente che questo concetto è una balla colossale, è una balla colossale soprattutto la conclusione della sua analisi perchè non tiene conto di quanto avrebbe potuto aumentare il pil e non è stato per l'italia in concomitanza con la modesta ripresa post monti. Modesta ripresa non certo dovuta all'austerità ingaggiata ma a fattori esterni tipo il basso costo del petrolio e la perdita di valore dell'euro sul dollaro che hanno incrementato il ns export extra ue.
E guarda caso l'austerità è invece proprio quella incriminata per prima tra i fattori che trattengono i consumi e la crescita e non viceversa come paradossalmente vorrebbe dimostrare Cottarello tant'è che non a caso i suoi frutti perdurano anche dopo la somministrazione,anzi soprattutto dopo.

Inoltre anche dando per giusta l'analisi fattuale del Cottarello e quindi lo stop all'austerità dopo monti e la ripresa di una modesta spesa pubblica in deficit che ha ridotto l'avanzo primario del paese e quindi alla fine aumentato il rapporto debito /pil ,questa constatazione non tiene in debito conto della qualità della spesa pubblica fatta se veramente di pubblica utilità e produttiva perchè in questo caso la spesa pubblica non determina debito dopo l'anno di erogazione,ma crea le premesse di una crescita.
 
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Senza le politiche di austerità introdotte nel 2012 il rapporto tra debito e Pil sarebbe aumentato più rapidamente e sarebbe attualmente tra il 142 e il 145 per cento a seconda della stima percentuale del valore delle misure applicate (2,4% del Pil o 3,1% come indicato nel Def 2013). È quanto si legge nell'ultimo rapporto dell'Osservatorio dei conti pubblici, diretto da Carlo Cottarelli.

Il rapporto tra debito pubblico e Pil, in assenza della stretta operata da Monti, sarebbe in pratica di almeno 11 punti percentuali al di sopra di quanto attualmente previsto per il rapporto tra debito pubblico e Pil alla fine di quest'anno.

«Il debito pubblico - si legge nello studio - è cresciuto dal 116,5 per cento del Pil a fine 2011 al 131,8 per cento del Pil a fine 2017. Questo aumento è avvenuto in un periodo di presunta “austerità fiscale”, il che viene spesso addotto dai sostenitori di politiche di espansione fiscale per sostenere che le politiche di restrizione fiscale sono controproducenti: per effetto di queste politiche il Pil scende e il rapporto tra debito pubblico e Pil aumenta.

In realtà, dopo la stretta fiscale del 2012, la politica fiscale ha cessato di essere restrittiva, o per lo meno non si è effettuata nessuna ulteriore restrizione: l’intera riduzione del deficit osservata negli ultimi anni è dovuta alla minor spesa per interessi, come effetto di una politica monetaria molto espansiva (con tassi di interesse molto bassi), mentre l’avanzo primario è rimasto pressoché costante. Anzi, al netto del ciclo economico, l’avanzo primario si è ridotto».
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Cottarello sostiene che dopo Monti in italia non c'è stata più austerità, anzi una modesta ripresa della spesa pubblica in deficit che ha determinato proprio essa un incremento del debito pubblico e quindi non è colpa dell'austerità. Poi tale ripresa non ha incrementato come dovrebbe il deficit a seguito dei bassi interessi,come si evince da una constata riduzione dell'avanzo primario,ma ha difatto incrementato il rapporto debito/pil.
E quindi ?
e quindi viva l'austerità rigeneratrice e creatrice di sviluppo e crescita..ah se si continuava con Monti !!!!

E' evidente che questo concetto è una balla colossale, è una balla colossale soprattutto la conclusione della sua analisi perchè non tiene conto di quanto avrebbe potuto aumentare il pil e non è stato per l'italia in concomitanza con la modesta ripresa post monti. Modesta ripresa non certo dovuta all'austerità ingaggiata ma a fattori esterni tipo il basso costo del petrolio e la perdita di valore dell'euro sul dollaro che hanno incrementato il ns export extra ue.
E guarda caso l'austerità è invece proprio quella incriminata per prima tra i fattori che trattengono i consumi e la crescita e non viceversa come paradossalmente vorrebbe dimostrare Cottarello tant'è che non a caso i suoi frutti perdurano anche dopo la somministrazione,anzi soprattutto dopo.

Inoltre anche dando per giusta l'analisi fattuale del Cottarello e quindi lo stop all'austerità dopo monti e la ripresa di una modesta spesa pubblica in deficit che ha ridotto l'avanzo primario del paese e quindi alla fine aumentato il rapporto debito /pil ,questa constatazione non tiene in debito conto della qualità della spesa pubblica fatta se veramente di pubblica utilità e produttiva perchè in questo caso la spesa pubblica non determina debito dopo l'anno di erogazione,ma crea le premesse di una crescita.
Il governo deve intervenire , la discussione di quel venduto con borghi su la 7 è esemplare.
Sono anni che raccontano balle sui numeri.
Credo che il governo debba iniziare a tagliare qualche contributo che fa tanto spesa pubblica brutta.
E licenziare gente palesemente collusi con estero, ci vorrebbe un erdogan insomma.
Anche la storia che è sempre colpa dei russi oramai ha rotto i co glioni.
 
Senza le politiche di austerità introdotte nel 2012 il rapporto tra debito e Pil sarebbe aumentato più rapidamente e sarebbe attualmente tra il 142 e il 145 per cento a seconda della stima percentuale del valore delle misure applicate (2,4% del Pil o 3,1% come indicato nel Def 2013). È quanto si legge nell'ultimo rapporto dell'Osservatorio dei conti pubblici, diretto da Carlo Cottarelli.

Il rapporto tra debito pubblico e Pil, in assenza della stretta operata da Monti, sarebbe in pratica di almeno 11 punti percentuali al di sopra di quanto attualmente previsto per il rapporto tra debito pubblico e Pil alla fine di quest'anno.

«Il debito pubblico - si legge nello studio - è cresciuto dal 116,5 per cento del Pil a fine 2011 al 131,8 per cento del Pil a fine 2017. Questo aumento è avvenuto in un periodo di presunta “austerità fiscale”, il che viene spesso addotto dai sostenitori di politiche di espansione fiscale per sostenere che le politiche di restrizione fiscale sono controproducenti: per effetto di queste politiche il Pil scende e il rapporto tra debito pubblico e Pil aumenta.

In realtà, dopo la stretta fiscale del 2012, la politica fiscale ha cessato di essere restrittiva, o per lo meno non si è effettuata nessuna ulteriore restrizione: l’intera riduzione del deficit osservata negli ultimi anni è dovuta alla minor spesa per interessi, come effetto di una politica monetaria molto espansiva (con tassi di interesse molto bassi), mentre l’avanzo primario è rimasto pressoché costante. Anzi, al netto del ciclo economico, l’avanzo primario si è ridotto».
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Cottarello sostiene che dopo Monti in italia non c'è stata più austerità, anzi una modesta ripresa della spesa pubblica in deficit che ha determinato proprio essa un incremento del debito pubblico e quindi non è colpa dell'austerità. Poi tale ripresa non ha incrementato come dovrebbe il deficit a seguito dei bassi interessi,come si evince da una constata riduzione dell'avanzo primario,ma ha difatto incrementato il rapporto debito/pil.
E quindi ?
e quindi viva l'austerità rigeneratrice e creatrice di sviluppo e crescita..ah se si continuava con Monti !!!!

E' evidente che questo concetto è una balla colossale, è una balla colossale soprattutto la conclusione della sua analisi perchè non tiene conto di quanto avrebbe potuto aumentare il pil e non è stato per l'italia in concomitanza con la modesta ripresa post monti. Modesta ripresa non certo dovuta all'austerità ingaggiata ma a fattori esterni tipo il basso costo del petrolio e la perdita di valore dell'euro sul dollaro che hanno incrementato il ns export extra ue.
E guarda caso l'austerità è invece proprio quella incriminata per prima tra i fattori che trattengono i consumi e la crescita e non viceversa come paradossalmente vorrebbe dimostrare Cottarello tant'è che non a caso i suoi frutti perdurano anche dopo la somministrazione,anzi soprattutto dopo.

Inoltre anche dando per giusta l'analisi fattuale del Cottarello e quindi lo stop all'austerità dopo monti e la ripresa di una modesta spesa pubblica in deficit che ha ridotto l'avanzo primario del paese e quindi alla fine aumentato il rapporto debito /pil ,questa constatazione non tiene in debito conto della qualità della spesa pubblica fatta se veramente di pubblica utilità e produttiva perchè in questo caso la spesa pubblica non determina debito dopo l'anno di erogazione,ma crea le premesse di una crescita.

Flat tax, Borghi vs Cottarelli: "Basta con le bugie. E tu vorresti insegnarci l'economia?". "Perdio, lasciami parlare" - Il Fatto Quotidiano


Sono anni che citano dati a casaccio ma con lo scopo di inquinare.
Questo sarebbe quello che voleva mattarella?
Un ca zzaro.
 
vediamoli all'opera

intanto i minibot di Borghi sappiamo che fine hanno fatto, prima grande balla
 
vediamoli all'opera

intanto i minibot di Borghi sappiamo che fine hanno fatto, prima grande balla

Cottarelli è un bugiardo, e la prova è lui stesso.
Ma è sempre cosi, si smascherano mentre fanno lezione.
 
Cottarelli è un bugiardo, e la prova è lui stesso.
Ma è sempre cosi, si smascherano mentre fanno lezione.

secondo me intendeva di re che il petrolio in quegli anni è salito, quindi è aumentato il gettito

ma comunque non importa, le idee di borghi le conosciamo, ha già cambaito idea in passato ma non starò qui a fare l'elenco tanto non è che parliamo di Einstein

minibot già scartati

cosa dice Tria della flat tax o l'INPS dell'abolizione della Fornero?

ripeto giudichiamoli dai fatti, ci penseranno loro a spazzare via borghi e compagnia
 
secondo me intendeva di re che il petrolio in quegli anni è salito, quindi è aumentato il gettito

ma comunque non importa, le idee di borghi le conosciamo, ha già cambaito idea in passato ma non starò qui a fare l'elenco tanto non è che parliamo di Einstein

minibot già scartati

cosa dice Tria della flat tax o l'INPS dell'abolizione della Fornero?

ripeto giudichiamoli dai fatti, ci penseranno loro a spazzare via borghi e compagnia
Secondo me ha provato ha dire che borghi diceva il falso dicendo una cosa falsa, modalità che in italia va per la maggiore.
Poi è tornato indietro fino al 97 per tappare la ca zzata....
Ma ci sta....basti leggere le ca zzate sulle disgrazie del no al referendum da confindustria o la fiaba che gli immigrati ci pagano la pensione....stando a giocare al campetto del paese.
Il governo deve fare pulizia, subito o faranno la fine di tutti gli altri che hanno tentato ma sono stati asfaltati.
 
Cottarelli è un bugiardo, e la prova è lui stesso.
Ma è sempre cosi, si smascherano mentre fanno lezione.

più che altro qualsiasi economista un minimo serio sa bene che le previsioni economiche sono difficili e molto sovente errate; quei numeri sul debito che ci sarebbe stato se non ci fosse stato monti e se la storia fosse stata differente, son solo proiezioni di aspettative personali prive di particolar valore.
Perlomeno questo dovrebbe cottarelli dovrebbe riconoscerlo, se invece spaccia per realtà delle sue personali previsioni (fra l'altro su come sarebbe andata la storia se e se se se...) allora forse non è il caso di prender in considerazione quel che scrive.
Ma poi tante fantasie per cosa? Per difendere l'operato di monti? per difendere ulteriormente un fallimento?

Non sarebbe meglio prender atto dei fallimenti e tentare di capire da dove nascono invece di continuare con fantasie e stupidaggini per difenderli.

Ma chi può credere a un tizio che vuol raccontarci che lui sa (con tanto di numeri, tra 142 e 145) come sarebbe oggi il debito pubblico se 7 anni fa in politica... Quel governo non azzeccava manco le previsioni a 6 mesi, o mentiva per far banale propaganda, termine che si addice anche alle dichiarazioni di cottarelli, della stessa famiglia
 
più che altro qualsiasi economista un minimo serio sa bene che le previsioni economiche sono difficili e molto sovente errate; quei numeri sul debito che ci sarebbe stato se non ci fosse stato monti e se la storia fosse stata differente, son solo proiezioni di aspettative personali prive di particolar valore.
Perlomeno questo dovrebbe cottarelli dovrebbe riconoscerlo, se invece spaccia per realtà delle sue personali previsioni (fra l'altro su come sarebbe andata la storia se e se se se...) allora forse non è il caso di prender in considerazione quel che scrive.
Ma poi tante fantasie per cosa? Per difendere l'operato di monti? per difendere ulteriormente un fallimento?

Non sarebbe meglio prender atto dei fallimenti e tentare di capire da dove nascono invece di continuare con fantasie e stupidaggini per difenderli.

Ma chi può credere a un tizio che vuol raccontarci che lui sa (con tanto di numeri, tra 142 e 145) come sarebbe oggi il debito pubblico se 7 anni fa in politica... Quel governo non azzeccava manco le previsioni a 6 mesi, o mentiva per far banale propaganda, termine che si addice anche alle dichiarazioni di cottarelli, della stessa famiglia

Fatte salve che le proiezioni di Cottarelli sono, appunto, proiezioni, (nel senso psicologico del termine, cioè idee, desideri che sono nella testa di una persona e che per sbaglio tale persone crede che abbiano un'esistenza reale fuori di essa), una cosa bisogna ammetterla, ovvero che ogni ripresa dei consumi si va a scontrare con la moneta sopravvalutata, quindi con una maggiore domanda di beni stranieri, per cui ogni effetto positivo viene smorzato.

Diciamo che questa situazione non ha un nome perché non si è mai verificata prima.

Ovvero non è mai successo che nella storia esistessero dei paesi sovrani che non emettessero moneta.

Quindi, la situazione attuale, un continente invischiato in un vortice depressionario, è una novità.

Come è una novità assoluta in politica l'esistenza di un'architettura che si è rivelata totalmente inadeguata e ciononostante si cerca di implementarla ulteriormente.
 
Secondo me ha provato ha dire che borghi diceva il falso dicendo una cosa falsa, modalità che in italia va per la maggiore.
Poi è tornato indietro fino al 97 per tappare la ca zzata....
Ma ci sta....basti leggere le ca zzate sulle disgrazie del no al referendum da confindustria o la fiaba che gli immigrati ci pagano la pensione....stando a giocare al campetto del paese.
Il governo deve fare pulizia, subito o faranno la fine di tutti gli altri che hanno tentato ma sono stati asfaltati.


ora hanno una bella maggioranza in parlamento e dovranno realizzare ciò che hanno promesso

secondo me alla fine faranno in modo che cada il governo per poi dire che non hanno avuto la possibilità di realizzare quanto promesso

a seguire ci sarà la solita campagna elettorale basata sul solito blablio irrealizzabile

ovvero come continuare a prendere per il c. un intero paese
 
contro l'austerità che fa crescere

Cominciamo con il fare una serie di considerazioni base sul principio per cui l'austerità fa crescere.

1) è falso in assoluto che l'austerità fa crescere. Al massimo può indurre in uno stato della maggior fiducia ma poi ci
vogliono sempre gli investimenti o pubblici o privati per sostanziare una crescita che sono sempre debiti sino a prova contraria anche se in un momento iniziale.

2) è falso dire che l'austerità fa crescere inducendo uno stato di maggior fiducia,a prescindere,bisogna che i tagli siano
veramente sugli sprechi
e non siano tagli lineari,se no si incrementa indirettamente e ulteriormente la spesa pubblica ed è peggio almenochè non si voglia impoverire la società.

3) è giusto quando si dice "austerità",e cioè che bisogna mantener i conti pubblici in ordine.Però questo
non deve significare che qualsiasi spesa pubblica non coperta nell'anno fiscale di emissione sia da evitare.
Ci sono spese pubbliche e spese pubbliche alcune di esse che sono poi quelle più utili producono le coperture in anni fiscali successivi per cui la presenza di un deficit non è di per sè stesso sintomo di mala gestione. La mala gestione c'è quando si crea un deficit che si è sicuri di non recuperare in futuro con nuove entrate.

4) Anche per la riduzione della spesa pubblica funziona il motiplicatore dei redditi anche se in maniera inversa e quindi ogni volta che si produce un certo taglio di spesa pubblica in una certa qtà bisogna sempre prevedere un riduzione di redditi superiore in qtà e se per caso i tagli sono lineari e non sugli sprechi la qtà di riduzione di redditi è ancora superiore.

5) non si deve confondere austerità e liberismo cioè austerità e lotta allo stato in sè che è una demenzialità teorica da bassa lega intellettuale.
 
Fatte salve che le proiezioni di Cottarelli sono, appunto, proiezioni, (nel senso psicologico del termine, cioè idee, desideri che sono nella testa di una persona e che per sbaglio tale persone crede che abbiano un'esistenza reale fuori di essa), una cosa bisogna ammetterla, ovvero che ogni ripresa dei consumi si va a scontrare con la moneta sopravvalutata, quindi con una maggiore domanda di beni stranieri, per cui ogni effetto positivo viene smorzato.

Diciamo che questa situazione non ha un nome perché non si è mai verificata prima.

Ovvero non è mai successo che nella storia esistessero dei paesi sovrani che non emettessero moneta.

Quindi, la situazione attuale, un continente invischiato in un vortice depressionario, è una novità.

Come è una novità assoluta in politica l'esistenza di un'architettura che si è rivelata totalmente inadeguata e ciononostante si cerca di implementarla ulteriormente.

San Siro ti condivido in pieno
mi permetto solo di aggiungere una considerazione sull'euro.
Fatte salve le tue giuste considerazioni va da sè che l'euro o lo si elimina o crolla di per sè stesso.

L'unica alternativa è implementarlo, ma alla fine che significa ?
che si creano gli stati uniti d'europa in cui ognuno dà quanto può e riceve in base a quanto gli serve.
Ma ti sembra un ipotesi credibile ???
direi proprio di no !!!!
e per fortuna perchè se ci si riesce alla fine saremo destinati a popolare il mezzogiorno d'europa e a beccarci gli insulti sistematici dal nord europa
e una nostra sistematica non crescita.
 
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