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Senza le politiche di austerità introdotte nel 2012 il rapporto tra debito e Pil sarebbe aumentato più rapidamente e sarebbe attualmente tra il 142 e il 145 per cento a seconda della stima percentuale del valore delle misure applicate (2,4% del Pil o 3,1% come indicato nel Def 2013). È quanto si legge nell'ultimo rapporto dell'Osservatorio dei conti pubblici, diretto da Carlo Cottarelli.
Il rapporto tra debito pubblico e Pil, in assenza della stretta operata da Monti, sarebbe in pratica di almeno 11 punti percentuali al di sopra di quanto attualmente previsto per il rapporto tra debito pubblico e Pil alla fine di quest'anno.
«Il debito pubblico - si legge nello studio - è cresciuto dal 116,5 per cento del Pil a fine 2011 al 131,8 per cento del Pil a fine 2017. Questo aumento è avvenuto in un periodo di presunta “austerità fiscale”, il che viene spesso addotto dai sostenitori di politiche di espansione fiscale per sostenere che le politiche di restrizione fiscale sono controproducenti: per effetto di queste politiche il Pil scende e il rapporto tra debito pubblico e Pil aumenta.
In realtà, dopo la stretta fiscale del 2012, la politica fiscale ha cessato di essere restrittiva, o per lo meno non si è effettuata nessuna ulteriore restrizione: l’intera riduzione del deficit osservata negli ultimi anni è dovuta alla minor spesa per interessi, come effetto di una politica monetaria molto espansiva (con tassi di interesse molto bassi), mentre l’avanzo primario è rimasto pressoché costante. Anzi, al netto del ciclo economico, l’avanzo primario si è ridotto».
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Cottarello sostiene che dopo Monti in italia non c'è stata più austerità, anzi una modesta ripresa della spesa pubblica in deficit che ha determinato proprio essa un incremento del debito pubblico e quindi non è colpa dell'austerità. Poi tale ripresa non ha incrementato come dovrebbe il deficit a seguito dei bassi interessi,come si evince da una constata riduzione dell'avanzo primario,ma ha difatto incrementato il rapporto debito/pil.
E quindi ?
e quindi viva l'austerità rigeneratrice e creatrice di sviluppo e crescita..ah se si continuava con Monti !!!!
E' evidente che questo concetto è una balla colossale, è una balla colossale soprattutto la conclusione della sua analisi perchè non tiene conto di quanto avrebbe potuto aumentare il pil e non è stato per l'italia in concomitanza con la modesta ripresa post monti. Modesta ripresa non certo dovuta all'austerità ingaggiata ma a fattori esterni tipo il basso costo del petrolio e la perdita di valore dell'euro sul dollaro che hanno incrementato il ns export extra ue.
E guarda caso l'austerità è invece proprio quella incriminata per prima tra i fattori che trattengono i consumi e la crescita e non viceversa come paradossalmente vorrebbe dimostrare Cottarello tant'è che non a caso i suoi frutti perdurano anche dopo la somministrazione,anzi soprattutto dopo.
Inoltre anche dando per giusta l'analisi fattuale del Cottarello e quindi lo stop all'austerità dopo monti e la ripresa di una modesta spesa pubblica in deficit che ha ridotto l'avanzo primario del paese e quindi alla fine aumentato il rapporto debito /pil ,questa constatazione non tiene in debito conto della qualità della spesa pubblica fatta se veramente di pubblica utilità e produttiva perchè in questo caso la spesa pubblica non determina debito dopo l'anno di erogazione,ma crea le premesse di una crescita.
Il rapporto tra debito pubblico e Pil, in assenza della stretta operata da Monti, sarebbe in pratica di almeno 11 punti percentuali al di sopra di quanto attualmente previsto per il rapporto tra debito pubblico e Pil alla fine di quest'anno.
«Il debito pubblico - si legge nello studio - è cresciuto dal 116,5 per cento del Pil a fine 2011 al 131,8 per cento del Pil a fine 2017. Questo aumento è avvenuto in un periodo di presunta “austerità fiscale”, il che viene spesso addotto dai sostenitori di politiche di espansione fiscale per sostenere che le politiche di restrizione fiscale sono controproducenti: per effetto di queste politiche il Pil scende e il rapporto tra debito pubblico e Pil aumenta.
In realtà, dopo la stretta fiscale del 2012, la politica fiscale ha cessato di essere restrittiva, o per lo meno non si è effettuata nessuna ulteriore restrizione: l’intera riduzione del deficit osservata negli ultimi anni è dovuta alla minor spesa per interessi, come effetto di una politica monetaria molto espansiva (con tassi di interesse molto bassi), mentre l’avanzo primario è rimasto pressoché costante. Anzi, al netto del ciclo economico, l’avanzo primario si è ridotto».
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Cottarello sostiene che dopo Monti in italia non c'è stata più austerità, anzi una modesta ripresa della spesa pubblica in deficit che ha determinato proprio essa un incremento del debito pubblico e quindi non è colpa dell'austerità. Poi tale ripresa non ha incrementato come dovrebbe il deficit a seguito dei bassi interessi,come si evince da una constata riduzione dell'avanzo primario,ma ha difatto incrementato il rapporto debito/pil.
E quindi ?
e quindi viva l'austerità rigeneratrice e creatrice di sviluppo e crescita..ah se si continuava con Monti !!!!
E' evidente che questo concetto è una balla colossale, è una balla colossale soprattutto la conclusione della sua analisi perchè non tiene conto di quanto avrebbe potuto aumentare il pil e non è stato per l'italia in concomitanza con la modesta ripresa post monti. Modesta ripresa non certo dovuta all'austerità ingaggiata ma a fattori esterni tipo il basso costo del petrolio e la perdita di valore dell'euro sul dollaro che hanno incrementato il ns export extra ue.
E guarda caso l'austerità è invece proprio quella incriminata per prima tra i fattori che trattengono i consumi e la crescita e non viceversa come paradossalmente vorrebbe dimostrare Cottarello tant'è che non a caso i suoi frutti perdurano anche dopo la somministrazione,anzi soprattutto dopo.
Inoltre anche dando per giusta l'analisi fattuale del Cottarello e quindi lo stop all'austerità dopo monti e la ripresa di una modesta spesa pubblica in deficit che ha ridotto l'avanzo primario del paese e quindi alla fine aumentato il rapporto debito /pil ,questa constatazione non tiene in debito conto della qualità della spesa pubblica fatta se veramente di pubblica utilità e produttiva perchè in questo caso la spesa pubblica non determina debito dopo l'anno di erogazione,ma crea le premesse di una crescita.
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