Piccolo esame di economia

San Siro

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Dovete sostenere un esame di economia.
Avete due ore di tempo e un collegamento internet.
Il tema è:

dimostrate, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la globalizzazione è una boiata pazzesca.

Non è difficile.

Buono svolgimento.
 
indimostrabile

Sei in contraddizione con te stesso. Se non si può dimostrare che la globalizzazione è una ciofeca è implicito che non si può dimostrare l'opposto.

Ne consegue che i giganteschi, faraonici vantaggi che la globalizzazione avrebbe dovuto dispensare a cani e porci, sono difficili da reperire e quantificare.

Ergo, la globalizzazione ha fallito il suo scopo.

Quindi è una ciofeca.

Bocciato.
 
Bastano un paio di link a qualche sito con le interviste ai bikers di foodora o a monti che dice che con i negozi aperti la domenica il pil si impenna....
 
Vedi l'allegato 2465076 beh dai non sta andando poi così male... 26173154_10213111515776347_7410399659506082595_o.jpg
 
c'è dentro di tutto ma ANCHE la globalizzazione :)
 
Allora tirala fuori. Separa i periodi globalizzati da quelli che non lo erano.
 
Sei in contraddizione con te stesso. Se non si può dimostrare che la globalizzazione è una ciofeca è implicito che non si può dimostrare l'opposto.

Ne consegue che i giganteschi, faraonici vantaggi che la globalizzazione avrebbe dovuto dispensare a cani e porci, sono difficili da reperire e quantificare.

Ergo, la globalizzazione ha fallito il suo scopo.

Quindi è una ciofeca.

Bocciato.


Cina.
 
Bastano un paio di link a qualche sito con le interviste ai bikers di foodora o a monti che dice che con i negozi aperti la domenica il pil si impenna....

Finora sei quello che più si è avvicinato a quanto richiesto.

Anche se la tua osservazione è più di carattere qualitativo (vent'anni fa chi si sarebbe immaginato che in Europa ci sarebbe stata gente che si sarebbe guadagnata da vivere guidando dei risciò?).

È spaventoso vedere come i liberisti/globalisti che popolano questa sezione non siano in grado di produrre un solo dato a sostegno. Probabilmente non saprebbero neanche dove andare a cercarlo...

Comunque bisogna essere ciechi per non vedere quello che è successo. Vent'anni fa era un fiorire di libri che spiegavano gli straordinari vantaggi che ci avrebbe riservato la globalizzazione.

Adesso non c'è un solo libro che celebra i risultati raggiunti e prospetta una nuova età dell'oro, l'imminente paradiso in terra.
 
Country Rankings: World & Global Economy Rankings on Economic Freedom

È sufficiente osservare studi comparati come questo per rendersi conto che i paesi più global sono i più ricchi e quelli che crescono di più, se confrontati con quelli della stessa area o con loro stessi quando hanno avuto balzi importanti in classifica nel medio periodo.

Mi piace sempre far notare la posizione dei paesi scandinavi, confrontati con litalietta, oggi tra i più globali, liberi e ricchi del mondo.
 
Country Rankings: World & Global Economy Rankings on Economic Freedom

È sufficiente osservare studi comparati come questo per rendersi conto che i paesi più global sono i più ricchi e quelli che crescono di più, se confrontati con quelli della stessa area o con loro stessi quando hanno avuto balzi importanti in classifica nel medio periodo.

Mi piace sempre far notare la posizione dei paesi scandinavi, confrontati con litalietta, oggi tra i più globali, liberi e ricchi del mondo.

Che discorsi vaghi.

Comunque, il tentativo di legare crescita economica a un indice di apertura fu tentato, nel 1995 mi pare, da Sachs e Werner, i quali trovarono una correlazione positiva addirittura esagerata.
Solo che nel 2001 o giù di lì Rodriguez e Rodrik mostrarono che l'indice che avevano costruito era del tutto errato (eliminando un paio di variabili cacciate a forza tipo il black premium la correlazione scompariva).
Ci riprovarono subito Dollar e Kray, con Trade and Growth, cercando una correlazione fra crescita e volume degli scambi, ma anche loro fallirono, nel senso che la correlazione che credettero di trovare venne subito "debunked" e rispedita al mittente.
Del resto, si sa da sempre che non c'è alcun rational economico a favore dell'apertura. Vi sono solo considerazioni micro che vengono generalizzate arbitrariamente. Non vi è alcuna concatenazione logica che possa essere soggetta a verifica.
L'unico modo di venirne a capo resta il semplice empirismo, immerso in buona e onesta conoscenza della storia economica.
 
Che discorsi vaghi.

Comunque, il tentativo di legare crescita economica a un indice di apertura fu tentato, nel 1995 mi pare, da Sachs e Werner, i quali trovarono una correlazione positiva addirittura esagerata.
Solo che nel 2001 o giù di lì Rodriguez e Rodrik mostrarono che l'indice che avevano costruito era del tutto errato (eliminando un paio di variabili cacciate a forza tipo il black premium la correlazione scompariva).
Ci riprovarono subito Dollar e Kray, con Trade and Growth, cercando una correlazione fra crescita e volume degli scambi, ma anche loro fallirono, nel senso che la correlazione che credettero di trovare venne subito "debunked" e rispedita al mittente.
Del resto, si sa da sempre che non c'è alcun rational economico a favore dell'apertura. Vi sono solo considerazioni micro che vengono generalizzate arbitrariamente. Non vi è alcuna concatenazione logica che possa essere soggetta a verifica.
L'unico modo di venirne a capo resta il semplice empirismo, immerso in buona e onesta conoscenza della storia economica.

Io ho postato numeri che sono lì da vedere e da studiare. Le considerazioni arbitrarie mi sembrano le tue.
 
Dovete sostenere un esame di economia.
Avete due ore di tempo e un collegamento internet.
Il tema è:

dimostrate, al di là di ogni ragionevole dubbio, che la globalizzazione è una boiata pazzesca.

Non è difficile.

Buono svolgimento.


Ci permette di leggere perle simili
 
Io ho postato numeri che sono lì da vedere e da studiare. Le considerazioni arbitrarie mi sembrano le tue.

Lui è il professore, sa tutto, non ha bisogno di dimostrare nulla. E poi credi forse di essere su un forum dove si ha il tempo di argomentare, di essere su un forum di finanza, dove l'economia e la statistica sono pane quotidiano e di essere su un forum tematico di macroeconomia dove l'analisi statistica di serie di dati sul commercio mondiale e altre decine di indicatori chiave sono la base di partenza?
 
Io ho postato numeri che sono lì da vedere e da studiare. Le considerazioni arbitrarie mi sembrano le tue.

La letteratura scientifica sull'argomento è quella che ho citato io, non c'è nessun nesso causale fra maggiore apertura agli scambi e crescita economica.
C'è fra investimenti in settori dediti alle esportazioni e crescita, ma questo è ovvio, come mostra l'esempio della Corea, che si è però verificato in periodi che con gli standard attuali non possiamo considerare di massima apertura.
Se la letteratura scientifica degli ultimi dieci anni ha ribaltato la tesi di cui sopra, siete pregati di indicare gli autori e i relativi paper.
Ho forti dubbi però. I dati sono quelli.
Astenetevi dai siti internet dei tink tank liberisti, altrimenti verrò con testi presi da siti bolscevichi e pretenderò che vengano presi altrettanto sul serio.
 
Non avete studiato.

Grave, anzi, gravissimo.

Vi do un esempio di cosa si può fare quando ci si applica solo un po'.

L'altro giorno sono andato sul sito della World Bank e mi sono preso i dati sulla crescita dell'ECONOMIA-MONDO, ovvero il Pil pro capite a dollari costanti di un terrestre dal 1960 al 2016 (per i dati dal 1950 bisognerebbe andare sul Maddison, mi pare che anche il Fondo parta dal 1960 ma non sono sicuro.)
In cinque minuti di calcoli si ottengono i seguenti risultati:

1960-1970 + 3,4%
1970-1980 + 2,0%
1980-1990 + 1,3%
1990-2000 + 1,3%
2000-2016 + 1,5%

Buon anno e buona globbalizzazione a tutti.
 
La globalizzazione è la diffusione sistematica e più estesa possibile del concetto di una liberazione sfrenata e senza regole nei commerci internazionali.
Va da sè pure che l'uscita dall'euro oggi non spaventa più solo in quanto tale,ma perchè può rappresentare uno stop agli effetti della globalizzazione e difatti paesi con un surplus accentuato tipo la germania temono essenzialmente questo,ancor più del vero e proprio tracollo dell'euro.

Sta difatto che una una liberazione sfrenata e senza regole nei commerci internazionali è una mossa controproducente perchè mette in concorrenza paesi tra loro con una diversa attribuzione di costi e cioè paesi emergenti che sfruttano senza regole il lavoro e l'ambiente e quindi agiscono con costi generali bassissimi e paesi avanzati che invece non lo fanno.
Morale.
Quanto sopra ostacola una corretta selezione di migliori fattori produttivi e taglia la domanda globale penalizzando i maggiori produttori della domanda stessa e cioè i paesi avanzati,a fronte di una conseguente rincorsa al ribasso sul costo del lavoro.
Questo cosa crea?
recessione mondiale e cioè bassa crescita e rallentamento nel progresso produttivo.


Da tutto quanto detto sopra ne consegue che per esempio il crollo dell'euro è,oltre alla risoluzione delle intrinseche contraddizioni interne alla ue,anche un freno alla globalizzazione con evidenti vantaggi anche per l'italia.E questo potrebbe avvenire stabilendo e difendendo degli standard da rispettare per ogni paese che vuol commerciare sia a livello salariale che ambientale.
 
Non avete studiato.

Grave, anzi, gravissimo.

Vi do un esempio di cosa si può fare quando ci si applica solo un po'.

L'altro giorno sono andato sul sito della World Bank e mi sono preso i dati sulla crescita dell'ECONOMIA-MONDO, ovvero il Pil pro capite a dollari costanti di un terrestre dal 1960 al 2016 (per i dati dal 1950 bisognerebbe andare sul Maddison, mi pare che anche il Fondo parta dal 1960 ma non sono sicuro.)
In cinque minuti di calcoli si ottengono i seguenti risultati:

1960-1970 + 3,4%
1970-1980 + 2,0%
1980-1990 + 1,3%
1990-2000 + 1,3%
2000-2016 + 1,5%

Buon anno e buona globbalizzazione a tutti.

San Siro dal 1960 ad oggi la popolazione mondiale è aumentata del 150%, il Pil pro-capite "solo" del 100% circa e secondo te questi dati dimostrerebbero che la globalizzazione è un fallimento ? ma facci il piacere ....
 
San Siro dal 1960 ad oggi la popolazione mondiale è aumentata del 150%, il Pil pro-capite "solo" del 100% circa e secondo te questi dati dimostrerebbero che la globalizzazione è un fallimento ? ma facci il piacere ....


Il fatto che quando la globalizzazione non c'era (il commercio era regolato dai dazi, i cambi erano fissi, i movimenti di capitali proibiti o limitati, i governi avevano un forte peso nelle decisioni economiche) i tassi di crescita erano più che doppi degli attuali è per te un particolare del tutto irrilevante.
 
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