Denaro dal nulla e cicli economici

rational

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Secondo il premio Nobel in economia, Milton Friedman, la radice del ciclo economico risiede nella fluttuazione del tasso di crescita dell’offerta di moneta.

Friedman sosteneva che per eliminare questi cicli, la banca centrale avrebbe dovuto far crescere ad un tasso fisso l’offerta di moneta:

La mia scelta al momento sarebbe una regola legislativa che istruisca l’autorità monetaria a raggiungere un tasso specifico di crescita dello stock di moneta. A tal fine, lo stock di moneta dovrebbe includere la valuta al di fuori delle banche commerciali e tutti i depositi delle banche commerciali. Desidero precisare che il Reserve System dovrebbe accorgersi che il totale dello stock così definito dovrebbe aumentare di mese in mese e, per quanto possibile, giorno per giorno, ad un tasso annuo di X per cento, dove X è un numero tra 3 e 5.[1]

Se i cicli economici sono causati dalle fluttuazioni della crescita dello stock monetario, allora avrebbe molto più senso eliminare tali fluttuazioni. In questo contesto, la regola di una crescita costante dello stock monetario sembrerebbe il rimedio giusto per eliminare tali cicli.

Suggeriamo che ciò che mette in atto questi cicli non è la fluttuazione del tasso di crescita dell’offerta di moneta in quanto tale, ma le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta creata “dal nulla”. Con moneta creata “dal nulla” si intende il denaro creato dalla banca centrale e amplificato dai prestiti a riserva frazionaria da parte delle banche commerciali.

Un aumento dell’offerta di moneta creata “dal nulla” fornisce la base per attività non produttive, le quali consumano il bacino della ricchezza reale. Il denaro creato “dal nulla” trasferisce ricchezza reale dai creatori di ricchezze a coloro che la sprecano, indebolendo così il processo di creazione di ricchezza.

Il trasferimento avviene una volta che i vari individui, che sono i primi ricevitori di questo nuovo denaro, lo scambiano per beni e servizi, senza contribuire affatto al bacino della ricchezza reale. I creatori di ricchezza che non hanno ricevuto questo denaro, scoprono che possono ottenere meno beni rispetto a prima. (È in questo modo che si manifesta l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi).

Mentre l’aumento del tasso di crescita di tal denaro stimola attività non produttive, un calo le pregiudica. La loro capacità di trasferire la ricchezza reale dai creatori di ricchezza viene, quindi, ridotta.

Si noti che poiché le attività non produttive non generano ricchezza reale, non possono entrare in possesso delle merci di cui necessitano senza il sostegno di nuovo denaro creato dal nulla.

Una volta che la percentuale di attività non produttive inizia ad aumentare, questo tende ad esercitare pressioni sulla redditività delle imprese. Ciò a sua volta aumenta la probabilità di un aumento di asset deteriorati nelle banche. Questo, di conseguenza, rallenterà l’espansione del credito attraverso il prestito a riserva frazionaria (cioè, l’espansione dei prestiti “dal nulla”), cosa che a sua volta rischia di indebolire il tasso di crescita dell’offerta di moneta.

In un mondo di prestiti a riserva frazionaria, una volta che i soldi dati in prestito sono rimborsati alla banca e la banca non rinnova il prestito, il denaro scompare. Nel caso di prestiti non a riserva frazionaria, una volta che il denaro rimborsato dal mutuatario viene trasferito al prestatore originario, non si verificherà alcuna modifica nell’offerta di moneta. (Nel caso di prestiti a riserva frazionata, i soldi rimborsati alla banca scompaiono dall’economia poiché non vi è alcun prestatore originario a cui il denaro può essere restituito).

Un calo del tasso di crescita del denaro creato “dal nulla” indebolirà quelle attività non produttive che sono state sostenute dal prestito bancario a riserva frazionaria. Ciò metterà in moto una crisi economica.

Abbiamo visto che l’espansione dell’offerta di moneta supporta l’emergere di attività non produttive. Pertanto se dovesse essere applicata la regola di una crescita monetaria fissa, nel tempo porterebbe alla proliferazione di attività non produttive. (Si tratta pur sempre di un’espansione monetaria “dal nulla” anche se ad un tasso fisso). Questo, come abbiamo visto, indebolirà i creatori di ricchezza reale e quindi indebolirà l’economia reale.

Possiamo concludere che la regola monetaria di Friedman è semplicemente un altro modo di alterare l’economia e, di conseguenza, non può portare alla stabilità economica.

L’introduzione di un gold standard eliminerebbe i cicli di boom/bust? Secondo Friedman ciò che provoca i cicli boom/bust sono le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta. Da questo punto di vista, anche con un gold standard, ci saranno delle oscillazioni nel tasso di crescita dell’offerta di moneta. Quindi, secondo Friedman, l’introduzione di un gold standard non eliminerebbe i cicli economici.

È vero che la variabilità del tasso di crescita della produzione di oro creerà fluttuazioni nel tasso di crescita dell’offerta di moneta. Contrariamente all’espansione dell’offerta di moneta con un fiat standard, l’aumento dell’offerta di moneta con un gold standard non comporterà uno scambio di nulla per qualcosa. Non porterà alla deviazione di ricchezza da coloro che la creano a coloro che la sprecano.

Essendo una merce, oltre a fornire i servizi del mezzo di scambio, l’oro è anche richiesto per vari usi industriali, compresi i gioielli. Da questa prospettiva fa parte del bacino della ricchezza reale. Quindi, quando l’oro è scambiato per beni e servizi, qualcosa viene scambiato per qualcos’altro.

Si noti che l’aumento dell’offerta d’oro non è un atto di appropriazione indebita o frode. L’aumento dell’offerta d’oro non produce uno scambio di nulla per qualcosa.

Paragonate quanto detto finora con la stampa di certificati legati all’oro, cioè, ricevute che non sono coperte al 100% da oro. Si tratta di un atto di frode, cioè l’inflazione. Si gettano le basi per un consumo senza fornire alcun contributo al bacino della ricchezza reale. I certificati vuoti mettono in atto uno scambio di nulla per qualcosa che, a sua volta, porta a cicli economici ricorrenti.

Ancora una volta, nel caso dell’incremento dell’offerta d’oro non c’è alcuna frode. L’offerta dell’oro, la miniera d’oro, aumenta la produzione di una merce utile. Quindi in questo senso non abbiamo uno scambio di nulla per qualcosa. Di conseguenza, non abbiamo neanche la comparsa di attività in bolla. Un produttore di ricchezza (producendo qualcosa di utile) può scambiarlo per altre merci. Non ha bisogno di denaro creato “dal nulla” per assicurarsi ricchezza reale.

Con un gold standard, un aumento del tasso di crescita del denaro, cioè l’oro, non farà emergere bolle, vale a dire un boom economico. Quindi un calo del tasso di crescita dell’offerta di moneta non creerà un bust; non verrebbero create bolle che scoppierebbero a causa di un tasso di crescita in rallentamento dell’offerta monetaria.

Abbiamo visto che la scomparsa del denaro creato “dal nulla” è la causa principale delle crisi economiche. (L’iniezione di denaro creato “dal nulla” genera bolle, mentre la sua scomparsa le fa scoppiare).

Con un gold standard questo non può accadere. Senza la banca centrale, il denaro sarebbe l’oro. Di conseguenza con un gold standard il denaro non può scomparire, poiché l’oro non può scomparire a meno che non sia distrutto fisicamente. Possiamo quindi concludere che il gold standard, se non abusato, non favorisce i cicli boom/bust.

Conclusioni

Il famoso economista Milton Friedman disse che le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta potrebbero essere un fattore importante dietro i cicli boom/bust. Quindi suggerì che le banche centrali avrebbero dovuto mirare a stabilizzare il tasso di crescita dell’offerta di moneta ad una certa percentuale e mantenerla per un tempo indefinito. Mantenendo il tasso di crescita dell’offerta di moneta ad una percentuale fissa, Friedman riteneva che l’economia avrebbe seguito un percorso di crescita economica stabile senza cicli boom/bust. La regola di Friedman, comunque, riguarda ancora la stampa di denaro e, in questo senso, genera lo stesso effetto di qualsiasi stampa di denaro, vale a dire, i cicli boom/bust. Abbiamo dimostrato che ciò che conta per i cicli economici non sono le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta, ma le fluttuazioni del tasso di crescita del denaro creato “dal nulla”. Abbiamo dimostrato che solo un gold standard (o un qualche commodity standard) è immune a tali cicli.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: Francesco Simoncelli's Freedonia
 
posso ritenere i piani quinquennali dell'Unione sovietica una forma di crescita costante senza nè boom bè boost. (in teoria ovvio)
Si parla di piano quinquennale come di un disegno dove , sapendo il punto di partenza, si ipotizza un punto di arrivo. La Russia non c'entra.
Lo vado sostenendo da SEMPRE. Col capzo che le 'bolle' non possono essere 'scoperte'.
 
Folgorato sulla via di Damasco?
Comunque, più che di Friedman, questa è la teoria del ciclo austriaca.

E no, non è vero che l'oro sia per definizione immune a tali cicli.
Il vantaggio dell'oro è che la variazione di offerta è limitata, ma in caso non sia così - vedi ad esempio inflazione in Spagna post oro americano - i problemi sono analoghi.

Speriamo nei bitcoin. :o:p
 
Secondo il premio Nobel in economia, Milton Friedman, la radice del ciclo economico risiede nella fluttuazione del tasso di crescita dell’offerta di moneta.

Friedman sosteneva che per eliminare questi cicli, la banca centrale avrebbe dovuto far crescere ad un tasso fisso l’offerta di moneta:

La mia scelta al momento sarebbe una regola legislativa che istruisca ......
Conclusioni

Il famoso economista Milton Friedman disse che le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta potrebbero essere un fattore importante dietro i cicli boom/bust. Quindi suggerì che le banche centrali avrebbero dovuto mirare a stabilizzare il tasso di crescita dell’offerta di moneta ad una certa percentuale e mantenerla per un tempo indefinito. Mantenendo il tasso di crescita dell’offerta di moneta ad una percentuale fissa, Friedman riteneva che l’economia avrebbe seguito un percorso di crescita economica stabile senza cicli boom/bust. La regola di Friedman, comunque, riguarda ancora la stampa di denaro e, in questo senso, genera lo stesso effetto di qualsiasi stampa di denaro, vale a dire, i cicli boom/bust. Abbiamo dimostrato che ciò che conta per i cicli economici non sono le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta, ma le fluttuazioni del tasso di crescita del denaro creato “dal nulla”. Abbiamo dimostrato che solo un gold standard (o un qualche commodity standard) è immune a tali cicli.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: Francesco Simoncelli's Freedonia

Leggo quanto segue:"Un aumento dell’offerta di moneta creata “dal nulla” fornisce la base per attività non produttive, le quali consumano il bacino della ricchezza reale. Il denaro creato “dal nulla” trasferisce ricchezza reale dai creatori di ricchezze a coloro che la sprecano, indebolendo così il processo di creazione di ricchezza"

Sbagliatissimo !!!!

La moneta creata dal nulla e cioè quella emessa come prestito da una banca al netto della riserva frazionaria,utilizzando un deposito bancario precedente,non è affatto detto
che trasferisce ricchezza reale dai creatori di ricchezze a coloro che la sprecano.E questo per il semplice motivo che il prestito può essere utilizzato per scopi produttivi o quanto meno non è assolutamente scontato che sia utilizzato per scopi improduttivi.
Per es. se ne fa richiesta un imprenditore,con questi soldi creati dal nulla si producono altri beni che aumentano l'offerta,quindi non si crea alcun aumento della domanda rispetto all'offerta sul mercato e quindi non si genera alcuna spinta inflazionistica o turbativa sui prezzi,solo diversamente sì crea turbativa sui prezzi ma non è scontato,è solo l'eccezione in senso negativo.
Se invece a chiedere il prestito è un consumatore questo aumenta la domanda del bene e ciò determina un aumento della sua offerta senza generare mai una turbativa sui suoi prezzi.
I recenti sviluppi del capitalismo e la sua richiesta sempre maggiore di capitali e di sostegni alla domanda hanno dimostrato il contrario di quello che si sostiene in questo strampalato scritto e cioè una crescente necessità del denaro creato dal nulla dalle banche in alternativa a una moneta condizionata dalla produzione di altri beni.

Ma non solo !
le considerazioni di cui sopra ci permettono anche di dire che strampalata è la teoria di chi sostiene che per dare stabilità ai prezzi si debba in qualche modo controllare l'offerta di moneta per il tramite della BC stabilizzandone l'emissione(chi lo sostiene è friedman come riportato in questo stesso scritto:"Secondo il premio Nobel in economia, Milton Friedman, la radice del ciclo economico risiede nella fluttuazione del tasso di crescita dell’offerta di moneta").
E' di evidenza che con una riserva frazionaria bassissima e facilmente eludibile,come avviene oggi con l'emissione di moneta prestito in maniera pressocchè illimitata dalle BO, l'influenza sull'offerta di moneta è legata essenzialmemte alla domanda di moneta e questa al numero delle transazioni: ergo la moneta è endogena, cioè legata a fattori esterni e non a chi la emette in qualità di BC.Per dare stabilità ai prezzi bisogna intervenire sulle poltiche espansive dei redditi e non sulle BC che emettono moneta(nb).

nb
ma del resto la cosa è di buon senso e se qualcuno ha sostenuto il contrario è stato più che altro per difendere una categoria di presuntuosi tecnici aspiranti politici.
 
Ultima modifica:
la storia piu' prima che poi fara' fare la fine dei pagliacci ai pagliacci... il tempo e' signore
 
la storia piu' prima che poi fara' fare la fine dei pagliacci ai pagliacci... il tempo e' signore

e chi sarebbero sti pagliacci ????

friedman di sicuro che voleva far credere che azionando la leva delle BC sull'offerta della moneta da loro creata si possa influire sui prezzi regalando loro stabilità.
E' chiaro il suo intento opportunistico di celebrare un potere a carico della tecnocrazia economica.

E poi quanti oggi ripropongono l'idea del gold standard che sicuramente può anche dare maggiore sicurezza e fiducia ai flussi monetari,ci mancherebbe,ma
per piacere,oggi con le necessità di un capitalismo che si sviluppa su scala internazionale,con movimentazioni di capitali di dimensioni impensabili rispetto a ieri è un
ripescaggio nostalgico da far sorridere.
 
l'importante e' che gli euro te li tieni te, poi che sia oro, argento o una crypto a me non interessa, basta che ne il governo ne una banca li crea dal nulla...
perche' vedi distruggere il mio potere d'acquisto aiuta l'economia :o

te l'ho detto, prima o poi la storia viene a chiedere il conto a chi chiama 'capitalismo' stampare i soldi e tenerseli per se
 
l'importante e' che gli euro te li tieni te, poi che sia oro, argento o una crypto a me non interessa, basta che ne il governo ne una banca li crea dal nulla...
perche' vedi distruggere il mio potere d'acquisto aiuta l'economia :o

te l'ho detto, prima o poi la storia viene a chiedere il conto a chi chiama 'capitalismo' stampare i soldi e tenerseli per se


Ho capito che tu c'hai sta fissa dello stampare denaro dal nulla che t'angoscia.
Ma guarda caro amico che anche le giacenza auree ai tempi del gold standard in qualche modo si aprivano spazi alla circolazione dei documenti certificanti che erano tecnicamente basati sul nulla ma che venivano scambiati con beni reali e concreti lo stesso.
O vogliamo tornare all'epoca della circolazione delle monete metalliche, quando si andava in giro con i forzieri o con i sacchetti al posto del portafogli ?
:D

E' necessario che tu te ne faccia una ragione e che tu capisca che il capitalismo non c'entra una beata fava ma è l'elevato sviluppo in sè delle transazioni economiche nell'attuale mondo moderno che ha portato all'aumento dei flussi monetari e al loro vorticoso girare.Era logico che ai beni di transito che fungevano da moneta si sostituissse loro dei documenti a certificazione,ed era inevitabile che ciò desse luogo a una sovrabbondanza di essi rispetto al corrispettivo iniziale.
Corrispettivo che oggi si identifica con la base monetaria e che oramai è sempre più una piccola parte rispetto alla qtà del flusso monetario complessivo vero e proprio,che è sempre meno caratterizzato da beni preziosi ma sempre più da titoli pubblici o valute pregiate.
 
secondo me tu fai bene a spingere per la tua moneta... hai ogni interesse...
ma allo stesso tempo io ho ogni interesse a lasciartela, siccome da ogni beneficio io ne vengo escluso sistematicamente e per sempre (eh sai a qualcuno il cetriolo deve infilarsi, dicono loro)

tentiamo con la BIS, la mia cara banca delle banche, ha fatto uno schema in cui prova a spiegare che non e' che esiste solo la moneta piddina al mondo, quella con su la faccia di alfano e la firma di draghi, che serve a salvare banche e comprare elezioni sulle spalle di chi non arriva fine mese...


BIS taxonomy money 2_0.jpg
 
secondo me tu fai bene a spingere per la tua moneta... hai ogni interesse...
ma allo stesso tempo io ho ogni interesse a lasciartela, siccome da ogni beneficio io ne vengo escluso sistematicamente e per sempre (eh sai a qualcuno il cetriolo deve infilarsi, dicono loro)

tentiamo con la BIS, la mia cara banca delle banche, ha fatto uno schema in cui prova a spiegare che non e' che esiste solo la moneta piddina al mondo, quella con su la faccia di alfano e la firma di draghi, che serve a salvare banche e comprare elezioni sulle spalle di chi non arriva fine mese...


Vedi l'allegato 2432374


Ma come io ti scrivo su base monetaria e ruolo e funzione dei flussi monetari nelle moderne economie e tu mi rispondi con Alfano e draghi e i rimborsi elettorali......????

ho tanto la sensazione che anche tu ahimè abbracci la diffusa e popolana "teoria della società dei magnaccioni" a partire dalla quale qualcun altro,proprio su questo forum,pensa di spiegare chissà che cosa condendola con un pò di arditi grafici rigidamente copia e incollati da internet e in rigoroso dialetto anglosassone.
E così pensa di essere diventato un liberista quando invece e solo un "libberista" o meglio un qualunquista populista che nel mentre critica tutto e tutti è il primo della lista tra i magna magna,
perchè alla fine lo sai qual'e' il fine ultimo non dichiarato della teoria in questione ?
è che se tutti magnano e se ne fregano del prossimo e del popolo,figurarsi i politici,sai che te dico "mo me metto a magnà pure io intanto so giustificato.

Vedo che anche nel tuo caso calza la similitudine.
Anche a te va quindi il mio monito contro ogni forma di qualunquismo la cui presenza soprattutto se insistita è il vero pericolo per forum come questi che così rischiano di perdere ogni tipo di attrattiva per tentativi di approfondimento scientifici,ma ahimè è anche un pericolo per la convivenza civile, è pensiero negativo.
 
ma no che siete onesti, lo so, salutame alfano


io sinceramente continuo a consigliarvi di aggiungere l'ammorbidente
Swiss Mystery: Someone Keeps Flushing €500 Bank Notes Down The Toilet | Zero Hedge

tu dci
siete onesti... continuo a consigliarVi...salutame alfano...

Guarda che io non faccio parte di nessun gruppo, in particolare politico,quindi evita di rivolgerti a me in maniera plurale perchè stai toppando "all'ingrosso".
Per il resto non mi meraviglio di ciò,già mostravi limiti intellettuali in partenza assai evidenti nei tuoi ragionamenti,era inevitabile che tentassi di attribuire il mio pensiero a qualche partito politico perchè in definitiva è una maniera sempliciotta di circoscrivere i dibattiti.
 
Secondo il premio Nobel in economia, Milton Friedman, la radice del ciclo economico risiede nella fluttuazione del tasso di crescita dell’offerta di moneta.

Friedman sosteneva che per eliminare questi cicli, la banca centrale avrebbe dovuto far crescere ad un tasso fisso l’offerta di moneta:

La mia scelta al momento sarebbe una regola legislativa che istruisca l’autorità monetaria a raggiungere un tasso specifico di crescita dello stock di moneta. A tal fine, lo stock di moneta dovrebbe includere la valuta al di fuori delle banche commerciali e tutti i depositi delle banche commerciali. Desidero precisare che il Reserve System dovrebbe accorgersi che il totale dello stock così definito dovrebbe aumentare di mese in mese e, per quanto possibile, giorno per giorno, ad un tasso annuo di X per cento, dove X è un numero tra 3 e 5.[1]

Se i cicli economici sono causati dalle fluttuazioni della crescita dello stock monetario, allora avrebbe molto più senso eliminare tali fluttuazioni. In questo contesto, la regola di una crescita costante dello stock monetario sembrerebbe il rimedio giusto per eliminare tali cicli.

Suggeriamo che ciò che mette in atto questi cicli non è la fluttuazione del tasso di crescita dell’offerta di moneta in quanto tale, ma le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta creata “dal nulla”. Con moneta creata “dal nulla” si intende il denaro creato dalla banca centrale e amplificato dai prestiti a riserva frazionaria da parte delle banche commerciali.

Un aumento dell’offerta di moneta creata “dal nulla” fornisce la base per attività non produttive, le quali consumano il bacino della ricchezza reale. Il denaro creato “dal nulla” trasferisce ricchezza reale dai creatori di ricchezze a coloro che la sprecano, indebolendo così il processo di creazione di ricchezza.

Il trasferimento avviene una volta che i vari individui, che sono i primi ricevitori di questo nuovo denaro, lo scambiano per beni e servizi, senza contribuire affatto al bacino della ricchezza reale. I creatori di ricchezza che non hanno ricevuto questo denaro, scoprono che possono ottenere meno beni rispetto a prima. (È in questo modo che si manifesta l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi).

Mentre l’aumento del tasso di crescita di tal denaro stimola attività non produttive, un calo le pregiudica. La loro capacità di trasferire la ricchezza reale dai creatori di ricchezza viene, quindi, ridotta.

Si noti che poiché le attività non produttive non generano ricchezza reale, non possono entrare in possesso delle merci di cui necessitano senza il sostegno di nuovo denaro creato dal nulla.

Una volta che la percentuale di attività non produttive inizia ad aumentare, questo tende ad esercitare pressioni sulla redditività delle imprese. Ciò a sua volta aumenta la probabilità di un aumento di asset deteriorati nelle banche. Questo, di conseguenza, rallenterà l’espansione del credito attraverso il prestito a riserva frazionaria (cioè, l’espansione dei prestiti “dal nulla”), cosa che a sua volta rischia di indebolire il tasso di crescita dell’offerta di moneta.

In un mondo di prestiti a riserva frazionaria, una volta che i soldi dati in prestito sono rimborsati alla banca e la banca non rinnova il prestito, il denaro scompare. Nel caso di prestiti non a riserva frazionaria, una volta che il denaro rimborsato dal mutuatario viene trasferito al prestatore originario, non si verificherà alcuna modifica nell’offerta di moneta. (Nel caso di prestiti a riserva frazionata, i soldi rimborsati alla banca scompaiono dall’economia poiché non vi è alcun prestatore originario a cui il denaro può essere restituito).

Un calo del tasso di crescita del denaro creato “dal nulla” indebolirà quelle attività non produttive che sono state sostenute dal prestito bancario a riserva frazionaria. Ciò metterà in moto una crisi economica.

Abbiamo visto che l’espansione dell’offerta di moneta supporta l’emergere di attività non produttive. Pertanto se dovesse essere applicata la regola di una crescita monetaria fissa, nel tempo porterebbe alla proliferazione di attività non produttive. (Si tratta pur sempre di un’espansione monetaria “dal nulla” anche se ad un tasso fisso). Questo, come abbiamo visto, indebolirà i creatori di ricchezza reale e quindi indebolirà l’economia reale.

Possiamo concludere che la regola monetaria di Friedman è semplicemente un altro modo di alterare l’economia e, di conseguenza, non può portare alla stabilità economica.

L’introduzione di un gold standard eliminerebbe i cicli di boom/bust? Secondo Friedman ciò che provoca i cicli boom/bust sono le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta. Da questo punto di vista, anche con un gold standard, ci saranno delle oscillazioni nel tasso di crescita dell’offerta di moneta. Quindi, secondo Friedman, l’introduzione di un gold standard non eliminerebbe i cicli economici.

È vero che la variabilità del tasso di crescita della produzione di oro creerà fluttuazioni nel tasso di crescita dell’offerta di moneta. Contrariamente all’espansione dell’offerta di moneta con un fiat standard, l’aumento dell’offerta di moneta con un gold standard non comporterà uno scambio di nulla per qualcosa. Non porterà alla deviazione di ricchezza da coloro che la creano a coloro che la sprecano.

Essendo una merce, oltre a fornire i servizi del mezzo di scambio, l’oro è anche richiesto per vari usi industriali, compresi i gioielli. Da questa prospettiva fa parte del bacino della ricchezza reale. Quindi, quando l’oro è scambiato per beni e servizi, qualcosa viene scambiato per qualcos’altro.

Si noti che l’aumento dell’offerta d’oro non è un atto di appropriazione indebita o frode. L’aumento dell’offerta d’oro non produce uno scambio di nulla per qualcosa.

Paragonate quanto detto finora con la stampa di certificati legati all’oro, cioè, ricevute che non sono coperte al 100% da oro. Si tratta di un atto di frode, cioè l’inflazione. Si gettano le basi per un consumo senza fornire alcun contributo al bacino della ricchezza reale. I certificati vuoti mettono in atto uno scambio di nulla per qualcosa che, a sua volta, porta a cicli economici ricorrenti.

Ancora una volta, nel caso dell’incremento dell’offerta d’oro non c’è alcuna frode. L’offerta dell’oro, la miniera d’oro, aumenta la produzione di una merce utile. Quindi in questo senso non abbiamo uno scambio di nulla per qualcosa. Di conseguenza, non abbiamo neanche la comparsa di attività in bolla. Un produttore di ricchezza (producendo qualcosa di utile) può scambiarlo per altre merci. Non ha bisogno di denaro creato “dal nulla” per assicurarsi ricchezza reale.

Con un gold standard, un aumento del tasso di crescita del denaro, cioè l’oro, non farà emergere bolle, vale a dire un boom economico. Quindi un calo del tasso di crescita dell’offerta di moneta non creerà un bust; non verrebbero create bolle che scoppierebbero a causa di un tasso di crescita in rallentamento dell’offerta monetaria.

Abbiamo visto che la scomparsa del denaro creato “dal nulla” è la causa principale delle crisi economiche. (L’iniezione di denaro creato “dal nulla” genera bolle, mentre la sua scomparsa le fa scoppiare).

Con un gold standard questo non può accadere. Senza la banca centrale, il denaro sarebbe l’oro. Di conseguenza con un gold standard il denaro non può scomparire, poiché l’oro non può scomparire a meno che non sia distrutto fisicamente. Possiamo quindi concludere che il gold standard, se non abusato, non favorisce i cicli boom/bust.

Conclusioni

Il famoso economista Milton Friedman disse che le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta potrebbero essere un fattore importante dietro i cicli boom/bust. Quindi suggerì che le banche centrali avrebbero dovuto mirare a stabilizzare il tasso di crescita dell’offerta di moneta ad una certa percentuale e mantenerla per un tempo indefinito. Mantenendo il tasso di crescita dell’offerta di moneta ad una percentuale fissa, Friedman riteneva che l’economia avrebbe seguito un percorso di crescita economica stabile senza cicli boom/bust. La regola di Friedman, comunque, riguarda ancora la stampa di denaro e, in questo senso, genera lo stesso effetto di qualsiasi stampa di denaro, vale a dire, i cicli boom/bust. Abbiamo dimostrato che ciò che conta per i cicli economici non sono le fluttuazioni del tasso di crescita dell’offerta di moneta, ma le fluttuazioni del tasso di crescita del denaro creato “dal nulla”. Abbiamo dimostrato che solo un gold standard (o un qualche commodity standard) è immune a tali cicli.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: Francesco Simoncelli's Freedonia

In realtà, tranne necessità straordinarie, le banche centrali non fanno altro che accomodare la domanda di moneta dei privati via transazioni/credito. Siccome nessuno sa a priori se il credito (e quindi il processo di creazione/distruzione di moneta) genererà o meno, in misura adeguata, il PIL corrispondente, banca centrale non fa altro che raffreddare gli entusiasmi (o stimolare) quando il credito stesso produce troppa moneta e quindi troppa inflazione (al contrario, quando il deleveraging determina disinflazione).

Non esiste uno che a Francoforte apre o chiude il rubinetto della moneta. Esistono Stati e privati che si indebitano per investire. Se sono furbi il reddito aumenta tanto da ripagare il debito. Se sono scemi, il reddito aumenta poco o niente, il servizio del debito diventa troppo oneroso e la bolla scoppia.

Ma non è così facile sapere prima se Amazon, Google, Facebook, Youtube siano ******* oppure no.
 
banca centrale non fa altro che raffreddare gli entusiasmi (o stimolare) quando il credito stesso produce troppa moneta e quindi troppa inflazione (al contrario, quando il deleveraging determina disinflazione).

Non esiste uno che a Francoforte apre o chiude il rubinetto della moneta.

Ed invece sì, come ammetti tu stesso in realtà nelle righe precedenti.

Questo modo di vedere le cose è il motivo di tutti i disastri che le bc stanno facendo negli ultimi decenni.
Non c'è proprio niente da "accomodare".
 
l'importante e' che gli euro te li tieni te, poi che sia oro, argento o una crypto a me non interessa, basta che ne il governo ne una banca li crea dal nulla...
perche' vedi distruggere il mio potere d'acquisto aiuta l'economia :o

te l'ho detto, prima o poi la storia viene a chiedere il conto a chi chiama 'capitalismo' stampare i soldi e tenerseli per se

chissà come spiegano il successo del bitcoin che è basato solo sul consenso

forse perchè la carta è più debiti che assets ormai:D
 
Ed invece sì, come ammetti tu stesso in realtà nelle righe precedenti.

Questo modo di vedere le cose è il motivo di tutti i disastri che le bc stanno facendo negli ultimi decenni.
Non c'è proprio niente da "accomodare".

Non esiste né è mai esistito un mondo senza cicli economici. Le recessioni/depressioni ci son sempre state. Solo che prima erano violentissime ed ora sono morbide. E nonostante siano morbide la gente si lamenta sino allo sfinimento, tanto da favorire il ritorno del fascismo.

Le banche centrali in queste fasi non fanno altro che sostituire la moneta non più prodotta del credito con la moneta di banca centrale via QE. Ma lo stock di moneta è lo stesso. Lo stesso, cioè, che sarebbe stato creato qualora il credito ci fosse stato. Per questo non c'è inflazione sostenuta. Perché lo stock di moneta è cresciuto ad un ritmo del tutto coerente con l'obiettivo di inflazione.

Che poi questo abbia, come effetto collaterale, l'inflazione degli asset è il prezzo da pagare per non avere le rivolte in strada.
 
Non esiste né è mai esistito un mondo senza cicli economici. Le recessioni/depressioni ci son sempre state. Solo che prima erano violentissime ed ora sono morbide. E nonostante siano morbide la gente si lamenta sino allo sfinimento, tanto da favorire il ritorno del fascismo.

Gli ultimi cicli non sono morbidi proprio per nulla.
Abbiamo (hanno) quasi sfasciato il sistema finanziario del globo intero, e si parla della peggiore crisi economica dagli anni '30, in sostanza.
Per non parlare delle distese di territorio coperte di immobili che non sarebbero mai dovute esistere.

I cicli sono creati, in larghissima parte, precisamente dall'espansione della moneta e del credito.
Da prima che ci fossero le banche centrali, che non fanno sparire il fenomeno, ma cercano di mascherarlo, rimandando in avanti gli squilibri che, ciclicamente, dovrebbero appunto essere corretti, dopo che sono stati creati.

Se non vuoi correggerli, non vanno creati prima. Così ottieni stabilità reale.

Le banche centrali stanno operando con la logica non di eliminare gli squilibri, ma di perpetuarli. Sostanzialmente incrementandoli.
Cosa che in precedenza NON avveniva, visto che le correzioni operavano.

Le conseguenze a lungo termine sono difficili da prevedere, ma essendo il fenomeno relativamente recente, non le abbiamo già sperimentate.

Le banche centrali in queste fasi non fanno altro che sostituire la moneta non più prodotta del credito con la moneta di banca centrale via QE. Ma lo stock di moneta è lo stesso. Lo stesso, cioè, che sarebbe stato creato qualora il credito ci fosse stato. Per questo non c'è inflazione sostenuta. Perché lo stock di moneta è cresciuto ad un ritmo del tutto coerente con l'obiettivo di inflazione.

In parte è vero, ma non tieni conto che:
-questo "obiettivo di inflazione" sia totalmente campato per aria.
-stai operando su un sistema che tende fortemente al deleverage, appunto per spurgare le distorsioni precedentemente indotte.

L'inflazione cercata al 2% non è affatto un qualcosa di "tranquillo" come può sembrare superficialmente, ma il frutto di un fortissimo contrasto tra il mondo economico che spinge con forza in una direzione, ed un pianificatore centrale che spinge da un'altra.

Che poi questo abbia, come effetto collaterale, l'inflazione degli asset è il prezzo da pagare per non avere le rivolte in strada.

Le avrai le rivolte in strada, quando avrai abolito il sistema capitalistico e di mercato e con esso gran parte dello sviluppo economico.
L'intero blocco sovietico è caduto per questo motivo, non per una "crisi" economica violenta.

Siamo di fronte ad una manipolazione dei prezzi generalizzata, centralizzata, di dimensioni oscene.
Le conseguenze di tale impostazione socialista dell'economia ci sono eccome.

Sta succedendo esattamente che la massa nei paesi occidentali non progredisce più.
E la colpa non è della globalizzazione o del commercio internazionale, ma delle risorse che le vengono sottratte (per salvarle, ovviamente), per perseguire una crescita fatta di prezzi gonfiati, falsi, e quindi parzialmente finta.
 
Forse non ti rendi conto che abbiamo avuto, nel dopoguerra, pochi decenni in cui hanno usato la stampante per "evitare le rivolte in strada" e "favorire l'occupazione", col risultato del caos schifoso degli anni '70.

Poi un decennio di disintossicazione, che ha dato i suoi frutti.

Poi si è ricominciato a cercare l'occupazione ed altre favole stampando soldi, e nel giro di 15 anni è arrivata una crisi economica violentissima, da cui non si è ancora recuperato, come dimostra il livello dei tassi ancora in uso.

Non c'è affatto la stabilità economica che pretendi.
La stampante ha creato instabilità.
 
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