Bonus assunzioni 2017

luciano sibio

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Bonus assunzioni 2017-2018

Bonus assunzioni 2017: le agevolazioni per i datori di lavoro

Bonus assunzioni confermati anche nel 2017. I datori di lavoro potranno beneficiare di importanti agevolazioni per l’assunzione di nuovo personale anche per il prossimo anno. L’ultima novità è l’introduzione del Bonus assunzioni Sud, introdotto con la Legge di Bilancio 2017, con il quale è previsto lo sgravio contributivo per i datori di lavoro che assumeranno giovani tra i 15 e i 24 anni e over 25 disoccupati da almeno 6 mesi.
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Legge di bilancio 2018 Nuovi sgravi per assunzione di giovani e investimenti
.........................................................................:
Dopo la pausa estiva, riprendono gli incontri tecnici sui temi caldi da inserire nella prossima legge di bilancio, che verterà prevalentemente sulle misure per il lavoro e su una nuova spinta agli investimenti privati.
In attesa del confronto tra gli esperti del Governo e i ministeri dell’Economia e del Lavoro, finalizzati alla definizione del taglio del cuneo fiscale per favorire l'assunzione stabile di giovani, sono allo studio diverse ipotesi di decontribuzione per i datori di lavoro.


Ma vi sembra credibile che debba ancora circolare sta favola metropolitana per cui con dei premi pecuniari agli imprenditori si riesce a a riattivare in loro il fervore imprenditoriale andato perso.Come se la crisi sia un improvvisa e lacerante crisi depressiva che ha colto come in un'epidemia tutta la classe imprenditoriale.

Io vedrei molto più semplice pensare a una classe imprenditoriale che non rinuncia mai a possibili profitti e se si è verificata una frenata negli investimenti questa l'addebiterei a una improvvisa e sopravvenuta mancanza di opportunità nei profitti,a un indebolimento dei mercati di sbocco, che ne dite ???

Ma allora perchè sta favola metropolitana che non cessa di circolare e che peraltro indebita eccome lo Stato in un momento in cui ciò si dovrebbe evitare ????
e' evidente che c'è lo zampino di una classe imprenditoriale nostrana molto poco imprenditoriale e fortemente collusa con la governance politica da cui ottiene favori e lasciti a piacimento. Si' è vero,questi bonus saranno dati a "condizione che",ma poi si sa che per l'astuzia tipica di noi italiani,alla fine,questi soldi finiranno lo stesso nelle tasche degli imprenditori che incasseranno il bottino,ma la disoccupazione resterà immutata in quanto immutate resteranno le carenze che hanno determinato il calo degli investimenti.

Dall'altro canto,e mò per le aspettative di vità e mò per qualche altra emergenza quello che invece succederà è che si allungherà ancora il periodo lavorativo degli occupati innalzando l'età pensionabile attuale,e incrementando così proporzionalmente la disoccupazione, secondo una ferrea logica matematica.

Morale la disoccupazione non cessa,la crescita è insoddisfacente (la peggiore della ue che cresce tutta ma noi di meno a parte grecia e finlandia che vengono dietro di noi)e il debito pubblico diventa sempre più preoccupante.
E' del resto ovvio che ci sia da noi della ripresa nonostante quanto detto sopra,e questo perchè se cresce tutta la ue è normale che anche noi ne risentiamo in positivo.
Sta difatto che proprio per quanto detto sopra,guarda caso,cresciamo meno di tutti e cioè cresciamo meno di tutti perchè non rimuoviamo la cause strutturali della ns mancata crescita
che risiedono in un deficit della domanda.
 
Ultima modifica:
devono abbassare le tasse in modo strutturale e permanente a tutti, non entra loro in testa... credono di raccattare i voti dei giovani così facendo, ahahaha.

Classe politica da paese sud americano, non c'è che dire.
 
tra l'altro questi sgravi andranno a carico delle generazioni future, perché si finanziano a deficit non con un taglio della spesa corrente ;) un po' come anche avvenuto con le pensioni retributive.

Mi farò due risate quando entrerà in carica il successore di Draghi. :yes:
 
devono abbassare le tasse in modo strutturale e permanente a tutti, non entra loro in testa... credono di raccattare i voti dei giovani così facendo, ahahaha.

Classe politica da paese sud americano, non c'è che dire.


Hai ragione tagliare le tasse per rilanciare l'economia è necessario farlo in maniera "consistente",si deve far sentire nelle tasche di tutti i consumatori,se no siamo ai piccoli bonus di renzi e non si fa mai giorno.

Ma se si tagliano in maniera consistente le tasse è ovvio che calano in maniera consistente le entrate tributarie,ergo bisogna coprire queste minori entrate, e come ?
si devono tagliare significativamente le spese pubbliche.
Nessuna politica efficace di taglio alle tasse si può fare senza taglio significativo di spese pubbliche,figuriamoci in italia con il debito che ci troviamo.

Peraltro se non taglio in maniera significativa la spesa pubblica le persone sospettano che prima o poi quei soldi dovranno ridarli indietro e quindi non spendono
e non creano stimolo alla crescita.

Ma va da sè che in periodi di crisi profonda come quella odierna tagliare le spese pubbliche significative vuol dire,senza girarci intorno,ridurre le sicurezze sociali.
E questa è una misura altamente recessiva,che va sicuramente a superare i benefit del maggior consumo da riduzioni tasse.

Peraltro coloro che giovano delle minor tasse sono persone che già guadagnano,per cui in periodi di crisi hanno una propensione al consumo sicuramente inferiore ai giovani
disoccupati che non gioveranno mai di questo provvedimento.

Qualcuno potrebbe obiettare,e poi concludo,che minori tasse con minore spesa pubblica non significa che bisogna per forza tagliare le sicurezze sociali ma uno stato può trovare le risorse con opportuni tagli agli sprechi. Ma se lo stato fosse così ben capace di scovare gli sprechi vorrà dire che uno stato è diventato efficente dal punto di vista delle spese e quindi perchè a questo punto non fare spesa pubblica anticiclica che è manovra di rilancio più rapida e incisiva e che ottiene effetti di rilancio comunque anche non con cifre esorbitanti giovandosi del meccanismo del moltiplicatore dei redditi ?

In conclusione meno tasse e meno spesa pubblica è manovra recessiva in tutti casi, a prescindere , è chiaro ???
e per uscire dalla recessione necessita quella voce autonoma della domanda aggregata che è la spesa pubblica, che consente anche il controllo di indirizzo sulla crescita dimodochè essa avvenga nell'interesse pubblico e in difesa dell'ambiente,e nello specifico dell'italia ciò deve anche accompagnarsi con l'uscita dall'euro se no si rischia che qualsivoglia politica espansiva dei redditi si converta in maggior import dalla Germania per cui giova più a lei che noi.
 
Ultima modifica:
tra l'altro questi sgravi andranno a carico delle generazioni future, perché si finanziano a deficit non con un taglio della spesa corrente ;) un po' come anche avvenuto con le pensioni retributive.

Mi farò due risate quando entrerà in carica il successore di Draghi. :yes:

Per favore lasciamo perdere le pensioni retributive e il sistema contributivo che non c'entrano una beata fava con il discorso che si sta facendo.

Il contributivo è un tentativo di agganciare il valore delle pensioni ai versamenti pregressi,come se si tentasse di far somigliare sempre più
il sistema pensionistico ad una assicurazione privata.
Ma questo non c'entra nulla con il sistema a ripartizione che egualmente riguarda il ns sistema pensionistico e prevede che il pagamento delle
pensioni avvenga con la distribuzione dei contributi pensionistici incassati,e quest'ultimo caso e solo quest'ultimo può riguardare il discorso che hai fatto tu sul deficit,perchè se non
ce la si fa con il sistema a ripartizione a pagare le pensioni,bisogna ricorrere alla fiscalità generale e se anche con questa non ce la si fa bisogna allora ricorrere al defìcit.

E non è detto che il sistema contributivo potrà garantire pensioni decenti in futuro senza possibili interventi riparatori da parte del pubblico considerato che i giovani entrano tardi nel mondo
del lavoro e spesso con lavori discontinui,ricordando per i poveri di memoria che la previdenza ha essenzialmente nel ns ordinamento costituzionale una finalità sociale e non di investimento
finanziario.Potrebbe averlo semmai solo se il Pubblico riuscisse a garantire per altre vie un reddito minimo e dignitoso alle fasce deboli che non lavorano (vecchi e disoccupati involontari) ma questo richiede come ho detto più volte un discorso generale su un nuovo welfare che tarda a esser fatto a sx,e questo è un altro paio di maniche
 
Purtroppo è difficile per molti da capire che si è fuori strada. Devi mettere le aziende in condizione di crescere e cambiare il management proprietario vecchio, con i giovani che hanno voglia di crescere ed investire. Allo stato attuale non vedo questa volontà da parte dei giovani imprenditori. Tutto il chiacchierare sono spot elettorali. Non c'è speranza.

Molto meglio campare con la pensione di mamma e papà o dei nonni, gli altri cambiano aria. Che sicuramente male non fa.

Occupazione: chi sono e dove vivono i Neet? - Info Data

Oltre 250mila italiani emigrano all’estero, quasi quanti nel Dopoguerra - Il Sole 24 ORE
 
tra l'altro questi sgravi andranno a carico delle generazioni future, perché si finanziano a deficit non con un taglio della spesa corrente ;) un po' come anche avvenuto con le pensioni retributive.

Mi farò due risate quando entrerà in carica il successore di Draghi. :yes:

Si finanzierebbero a deficit?

Ma in realtà il deficit pubblico del 2017 sarà del 2,1% (il più basso degli ultimi 16 anni tranne il 2007 di Prodi e Visco quando però fu aumentata la p.f.) e nel 2018 dell'1,8%.

Nel 2009 il deficit pubblico è stato del 5,6%, nel 2010 del 4,6%, nel 2011 del 3,9%, nel 2005 del 4,3%, nel 2003 del 3,6%.

Se nel 2017 e 2018 ci finanziamo a deficit come dici tu (in realtà i migliori conti pubblici dell'anno dal 2001) che cosa abbiamo fatto allora nel 2003, 2005, 2009, 2010 e 2011?

Se nel 2017 e 2018 lasciamo una pessima eredità in futuro (come dici tu), quale eredità è stata predisposta per il futuro nel 2003,2005,2009,2010 e 2011 peraltro con spread fino a 575 punti e tassi sui btp (le cui cedole fino al 9% stiamo ancora pagando) fino al 7,5%?
 
Si finanzierebbero a deficit?

Ma in realtà il deficit pubblico del 2017 sarà del 2,1% (il più basso degli ultimi 16 anni tranne il 2007 di Prodi e Visco quando però fu aumentata la p.f.) e nel 2018 dell'1,8%.

Nel 2009 il deficit pubblico è stato del 5,6%, nel 2010 del 4,6%, nel 2011 del 3,9%, nel 2005 del 4,3%, nel 2003 del 3,6%.

Se nel 2017 e 2018 ci finanziamo a deficit come dici tu (in realtà i migliori conti pubblici dell'anno dal 2001) che cosa abbiamo fatto allora nel 2003, 2005, 2009, 2010 e 2011?

Se nel 2017 e 2018 lasciamo una pessima eredità in futuro (come dici tu), quale eredità è stata predisposta per il futuro nel 2003,2005,2009,2010 e 2011 peraltro con spread fino a 575 punti e tassi sui btp (le cui cedole fino al 9% stiamo ancora pagando) fino al 7,5%?

dav qui non era in discussione il deficit pubblico ma la capacità da parte degli sgravi fiscali a favore degli imprenditori di incidere in positivo sulla crescita.
Capacità secondo me del tutto assente in quanto la mancata crescita dipende da deficit nella domanda e quindi può esser risolta solo con politiche espansive dei redditi
che possono essere o significative riduzioni di tasse sui redditi dei cittadini consumatori o in spesa pubblica anticiclica.
 
Si finanzierebbero a deficit?

Ma in realtà il deficit pubblico del 2017 sarà del 2,1% (il più basso degli ultimi 16 anni tranne il 2007 di Prodi e Visco quando però fu aumentata la p.f.) e nel 2018 dell'1,8%.

Nel 2009 il deficit pubblico è stato del 5,6%, nel 2010 del 4,6%, nel 2011 del 3,9%, nel 2005 del 4,3%, nel 2003 del 3,6%.

Se nel 2017 e 2018 ci finanziamo a deficit come dici tu (in realtà i migliori conti pubblici dell'anno dal 2001) che cosa abbiamo fatto allora nel 2003, 2005, 2009, 2010 e 2011?

Se nel 2017 e 2018 lasciamo una pessima eredità in futuro (come dici tu), quale eredità è stata predisposta per il futuro nel 2003,2005,2009,2010 e 2011 peraltro con spread fino a 575 punti e tassi sui btp (le cui cedole fino al 9% stiamo ancora pagando) fino al 7,5%?

sempre deficit è, o chi li paga questi contributi figurativi, fammi capire?
 
sempre deficit è, o chi li paga questi contributi figurativi, fammi capire?

ma che c'entrano i contributi figurativi ??? stai dando i numeri al lotto.
I contributi figurativi sono quelli che ti vengono riconosciuti indipendetemente dai versamenti effettivi ed esistono a prescindere dal sistema retributivo e contributivo e riguardano essenzialmente la misura e il calcolo della pensione.
Tu ti riferisci al pagamento delle pensioni in essere e che dipende essenzialmente dal sistema a ripartizione per cui le pensioni si pagano con i contributi "incassati" e quindi sono fortemente legati al problema crescita.
 
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Bonus assunzioni 2017: le agevolazioni per i datori di lavoro

Bonus assunzioni confermati anche nel 2017. I datori di lavoro potranno beneficiare di importanti agevolazioni per l’assunzione di nuovo personale anche per il prossimo anno. L’ultima novità è l’introduzione del Bonus assunzioni Sud, introdotto con la Legge di Bilancio 2017, con il quale è previsto lo sgravio contributivo per i datori di lavoro che assumeranno giovani tra i 15 e i 24 anni e over 25 disoccupati da almeno 6 mesi.
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Legge di bilancio 2018 Nuovi sgravi per assunzione di giovani e investimenti
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Dopo la pausa estiva, riprendono gli incontri tecnici sui temi caldi da inserire nella prossima legge di bilancio, che verterà prevalentemente sulle misure per il lavoro e su una nuova spinta agli investimenti privati.
In attesa del confronto tra gli esperti del Governo e i ministeri dell’Economia e del Lavoro, finalizzati alla definizione del taglio del cuneo fiscale per favorire l'assunzione stabile di giovani, sono allo studio diverse ipotesi di decontribuzione per i datori di lavoro.


Ma vi sembra credibile che debba ancora circolare sta favola metropolitana per cui con dei premi pecuniari agli imprenditori si riesce a a riattivare in loro il fervore imprenditoriale andato perso.Come se la crisi sia un improvvisa e lacerante crisi depressiva che ha colto come in un'epidemia tutta la classe imprenditoriale.

Io vedrei molto più semplice pensare a una classe imprenditoriale che non rinuncia mai a possibili profitti e se si è verificata una frenata negli investimenti questa l'addebiterei a una improvvisa e sopravvenuta mancanza di opportunità nei profitti,a un indebolimento dei mercati di sbocco, che ne dite ???

Ma allora perchè sta favola metropolitana che non cessa di circolare e che peraltro indebita eccome lo Stato in un momento in cui ciò si dovrebbe evitare ????
e' evidente che c'è lo zampino di una classe imprenditoriale nostrana molto poco imprenditoriale e fortemente collusa con la governance politica da cui ottiene favori e lasciti a piacimento. Si' è vero,questi bonus saranno dati a "condizione che",ma poi si sa che per l'astuzia tipica di noi italiani,alla fine,questi soldi finiranno lo stesso nelle tasche degli imprenditori che incasseranno il bottino,ma la disoccupazione resterà immutata in quanto immutate resteranno le carenze che hanno determinato il calo degli investimenti.

Dall'altro canto,e mò per le aspettative di vità e mò per qualche altra emergenza quello che invece succederà è che si allungherà ancora il periodo lavorativo degli occupati innalzando l'età pensionabile attuale,e incrementando così proporzionalmente la disoccupazione, secondo una ferrea logica matematica.

Morale la disoccupazione non cessa,la crescita è insoddisfacente (la peggiore della ue che cresce tutta ma noi di meno a parte grecia e finlandia che vengono dietro di noi)e il debito pubblico diventa sempre più preoccupante.
E' del resto ovvio che ci sia da noi della ripresa nonostante quanto detto sopra,e questo perchè se cresce tutta la ue è normale che anche noi ne risentiamo in positivo.
Sta difatto che proprio per quanto detto sopra,guarda caso,cresciamo meno di tutti e cioè cresciamo meno di tutti perchè non rimuoviamo la cause strutturali della ns mancata crescita
che risiedono in un deficit della domanda.

pare che ci sia anche un problema dal lato dell'offerta. mancano periti specializzati nell'uso di macchine utensili e ingegneri.
Finchè si sentirà più fico chi ha fatto il classico saremmo malmessi da questo punto di vista.
La scuola deve parlare di più con l'impresa.
 
pare che ci sia anche un problema dal lato dell'offerta. mancano periti specializzati nell'uso di macchine utensili e ingegneri.
Finchè si sentirà più fico chi ha fatto il classico saremmo malmessi da questo punto di vista.
La scuola deve parlare di più con l'impresa.

Credo che tu non abbia colto la mia critica. Il problema oggi dell'occupazione dipende da un deficit di domanda che a sua volta genera un deficit di investimenti. Diciamo che in genere i problemi recessivi nascono sempre da cali della domanda che possono esser ciclici e cioè dovuti a fattori naturali di andamento o dovuti a fattori strutturali determinati da cambiamenti nei rapporti di produzione.In particolare l'attuale situazione è la conseguenza logica dei rivolgimenti neoliberisti avvenuti a partire dal 1980 (ricordi reagan tacther?).
Con quei rivolgimenti si sono attaccati i salari e la garanzie sociali di contorno.Per questo è stato posto un argine iniziale rappresentato dalla finanziarizzazione spinta,che però oggi dopo i fallimenti in usa del 2008 mostra i suoi limiti e sembra sempre più un problema e non più una semplice garanzia.
Da noi poi con l'euro il problema della riduzione dei mercati di sbocco per le ns aziende si è ulteriormente allargato.

Quello di cui tu parli per l'occupazione sono dei pannicelli caldi.
 
Credo che tu non abbia colto la mia critica. Il problema oggi dell'occupazione dipende da un deficit di domanda che a sua volta genera un deficit di investimenti. Diciamo che in genere i problemi recessivi nascono sempre da cali della domanda che possono esser ciclici e cioè dovuti a fattori naturali di andamento o dovuti a fattori strutturali determinati da cambiamenti nei rapporti di produzione.In particolare l'attuale situazione è la conseguenza logica dei rivolgimenti neoliberisti avvenuti a partire dal 1980 (ricordi reagan tacther?).
Con quei rivolgimenti si sono attaccati i salari e la garanzie sociali di contorno.Per questo è stato posto un argine iniziale rappresentato dalla finanziarizzazione spinta,che però oggi dopo i fallimenti in usa del 2008 mostra i suoi limiti e sembra sempre più un problema e non più una semplice garanzia.
Da noi poi con l'euro il problema della riduzione dei mercati di sbocco per le ns aziende si è ulteriormente allargato.

Quello di cui tu parli per l'occupazione sono dei pannicelli caldi.

sono perfettamente d'accordo.
Io facevo un'altra osservazione, ed è questa: a partire dal periodo che tu citi, si è progressivamente svalutato culturalmente il lavoro manuale che rimane sempre necessario ed ora sempre più introvabile. Altrimenti non s spiegherebbe perché certi lavori siano appannaggio degli immigrati.
In ogni caso, quali sono le tue conclusioni? Si arriverà ad una società senza lavoro?
 
sono perfettamente d'accordo.
Io facevo un'altra osservazione, ed è questa: a partire dal periodo che tu citi, si è progressivamente svalutato culturalmente il lavoro manuale che rimane sempre necessario ed ora sempre più introvabile. Altrimenti non s spiegherebbe perché certi lavori siano appannaggio degli immigrati.
In ogni caso, quali sono le tue conclusioni? Si arriverà ad una società senza lavoro?

TU DICI
a partire dal periodo che tu citi, si è progressivamente svalutato culturalmente il lavoro manuale

Io direi di no, si è svalutato il mondo del lavoro nel suo complesso.
Poi il fatto che si è svalutato il mondo del lavoro nel suo complesso ha portato a un calo dell'impulso alla meccanizzazione e cioè alla sostituizione del lavoro stesso(nel suo complesso)con le macchine,risultando quest'ultimo meno costoso.
Quello degli immigrati che si sostituiscono a noi nei lavori manuali è un altro paio dimaniche che riguarda il discorso della globalizzazione che è un altro aspetto delle c.d rivoluzione neoliberista degli anni 80 e che anch'essa riduce la domanda globale abbassando il costo del lavoro nel suo complesso.
 
e secondo te quale saranno gli sviluppo futuri di questa tendenza?
 
e secondo te quale saranno gli sviluppo futuri di questa tendenza?

Secondo me esistono 2 alternative possibili alla crisi attuale del capitalismo internazionale,che hanno un comun denominatore e cioè un riacquisto di controllo generale sull'economia con gli opportuni guinzagli alla Finanza e quindi il definitivo superamento della fase neoliberista(nb) :

1) riacquisto del controllo sull'economia mediante un ritorno alla vecchie forme di keynesismo in cui si predica l'intervento statale a prescindere però dai suoi contenuti di interesse pubblico nell'unica prospettiva di una difesa dei grandi interessi privati.

2) riacquisto del controllo sull'economia mediante la riscoperta di nuove forme di keynesismo in cui si predica l'intervento statale in funzione dei suoi contenuti di interesse pubblico
e di difesa dell'ambiente che è un "di cui" dell'interesse pubblico.


mentre l'alternativa 1) è nell'ordine delle cose ed ha già in sè i germi del suo superamento,l'alternativa 2) è invece l'utopia la speranza che si ripone nelle lotte e nelle prese di coscienza collettiva di ognuno di noi.Non è nemmeno escludibile che le due alternative in alcuni casi possono convivere e unire delle forze in un'azione comune così come in certi casi possono diventare elemento di conflitto o addirittura esistere contestualmente nella stessa realtà,diciamo che io vedo queste due alternative come gli orizzonti del conflitto sociale futuro.

nb
la fase neoliberista è ormai al tramonto avendo svolto la sua funzione a partire dagli anni 80 di superamento dell'inflazione. Sta difatto che ha contestualmnate bloccato la crescita
e non ha risolto la disoccupazione che l' ha trasformata in strutturale e contestualmente per sostenere la domanda con la finanziarizzazione ha disseminato il pianeta di debiti e quindi di una grande incertezza sul futuro.
 
Ultima modifica:
ma che c'entrano i contributi figurativi ??? stai dando i numeri al lotto.
I contributi figurativi sono quelli che ti vengono riconosciuti indipendetemente dai versamenti effettivi ed esistono a prescindere dal sistema retributivo e contributivo e riguardano essenzialmente la misura e il calcolo della pensione.
Tu ti riferisci al pagamento delle pensioni in essere e che dipende essenzialmente dal sistema a ripartizione per cui le pensioni si pagano con i contributi "incassati" e quindi sono fortemente legati al problema crescita.

non ci sarà domani un qualcuno che avrà il carico di pagare la pensione delle persone che oggi stanno contribuendo, sulla base di un calcolo del loro montante contributivo composto anche da quantità non effettivamente versate e quindi figurative (decontribuzione)?
 
Secondo me esistono 2 alternative possibili alla crisi attuale del capitalismo internazionale,che hanno un comun denominatore e cioè un riacquisto di controllo generale sull'economia con gli opportuni guinzagli alla Finanza e quindi il definitivo superamento della fase neoliberista(nb) :

1) riacquisto del controllo sull'economia mediante un ritorno alla vecchie forme di keynesismo in cui si predica l'intervento statale a prescindere però dai suoi contenuti di interesse pubblico nell'unica prospettiva di una difesa dei grandi interessi privati.

2) riacquisto del controllo sull'economia mediante la riscoperta di nuove forme di keynesismo in cui si predica l'intervento statale in funzione dei suoi contenuti di interesse pubblico
e di difesa dell'ambiente che è un "di cui" dell'interesse pubblico.


mentre l'alternativa 1) è nell'ordine delle cose ed ha già in sè i germi del suo superamento,l'alternativa 2) è invece l'utopia la speranza che si ripone nelle lotte e nelle prese di coscienza collettiva di ognuno di noi.Non è nemmeno escludibile che le due alternative in alcuni casi possono convivere e unire delle forze in un'azione comune così come in certi casi possono diventare elemento di conflitto o addirittura esistere contestualmente nella stessa realtà,diciamo che io vedo queste due alternative come gli orizzonti del conflitto sociale futuro.

nb
la fase neoliberista è ormai al tramonto avendo svolto la sua funzione a partire dagli anni 80 di superamento dell'inflazione. Sta difatto che ha contestualmnate bloccato la crescita
e non ha risolto la disoccupazione che l' ha trasformata in strutturale e contestualmente per sostenere la domanda con la finanziarizzazione ha disseminato il pianeta di debiti e quindi di una grande incertezza sul futuro.

guarda caso l'italia è il Paese meno liberale d'europa, ed infatti cresce meno di tutti e la disoccupazione non cala.
 
guarda caso l'italia è il Paese meno liberale d'europa, ed infatti cresce meno di tutti e la disoccupazione non cala.

liberale è una cosa e liberista è un'altra.
Tu forse volevi dire che l'italia è il paese meno liberista d'europa ed infatti cresce meno di tutti e la disoccupazione non cala.
E se il metro per valutare il quoziente di liberismo è l'assenza dello stato dall'economia o il suo minor peso nelle questioni economiche io penso che con questo paragone tu hai toppato all'ingrosso.
Pensa al recente caso in francia dei cantieri navali e della ns fincantieri e forse te ne renderai conto meglio,per non parlare degli innumerevoli sostegni pubblici in germania dove peraltro il numero delle aziende private sul mercato si contano sulle dite di una mano...ma fammi il piacere.

Io peraltro per tua norma e regola non ho mai sostenuto con la mia ricetta l'indebolimento del mercato anzi io ritengo che proprio grazie uno stato forte e autorevole che si può conservare al meglio il mercato e farlo fruttare,diversamente il mercato ben presto degenera e porta agli oligopoli e a uno Stato schiavo di pochi interessi privati.
 
Palle. Propaganda. Menzogne. Dovevo assumere una ragazza, sarei rientrato negli sgravi fiscali perché giovane madre. Ma i fondi stanziati erano già terminati a marzo o aprile, quando avevo contattato il consulente del lavoro. La ragazza è stata assunta ugualmente, per fortuna nonostante questo stato che cerca in tutti i modi di soffocarci e spremerci, la mia piccolissima attività è sana e qualche mila euro di contributi li posso pagare. Però avrebbero fatto comodo, li avrei usati per investire in altro, magari con un'altra assunzione, part time
 
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