Come emettere una moneta nazionale italiana senza violare il Trattato Maastricht

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"Carissimi Lettori, Non spaventatevi di fronte a una lettura un pochino impegnativa. Ne vale la pena.

Mettendo in atto questa proposta vedremo finalmente l’inizio di una liberazione dai folli banchieri che ci governano tramite l’Europa. Inoltre sarà possibilecosì non pagare gli interessi sulla moneta che fabbricano a Bruxelles e sentirci di nuovi padroni di noi stessi. Pensate che ancoraieri abbiamo dovuto sopportare seriosissimi moniti su quanto dobbiamo fare per uscire dalla crisi da parte del Governatore dellacosiddetta “Banca d’Italia”, la quale non è per nulla la banca della nostra nazione (come probabilmente sono indotti a credere inbase al nome tanti cittadini italiani) in quanto appartiene ad azionisti privati, così come appartiene a privati la Banca Centrale Europea"
- Ida MagliPer questo capitolo - e per quello su come emettere una moneta privata senza uscire da Maastricht - mi sono rifatto in gran parte allavoro di un insider, Julian D.A. Wiseman [1], pubblicato nel 2000, e l'ho adattato qui alla situazione italiana corrente. Non lasciateviimpressionare dalla terminologia, la questione importante e cruciale, da non perdere di vista, è: si può fare, sia sotto l'aspetto legaleche tecnico, basta volerlo.Un paese della zona euro può creare, senza entrare in violazione del Trattato di Maastricht, una nuova banca centrale per controllarela politica monetaria di una sua nuova moneta. Questa interessante possibilità non è abbastanza conosciuta, almeno apparentemente,nemmeno ad alto livello. In un suo precedente studio, il Wiseman aveva concluso che, se uno dei paesi europei, o anche tutti,abbandonassero l'euro, i titoli ed i debiti denominati in euro rimarrebbero comunque in euro e non sarebbe possibile ritornare allevecchie monete nazionali. Qui si analizza in dettaglio come un paese europeo, l'Italia, potrebbe introdurre una nuova monetanazionale. Questo allo scopo, ad esempio, di attuare una politica monetaria adatta ad affrontare e lenire la gravissima crisi economicain atto. In questo saggio, si suppone che l'Italia ne abbia avuto abbastanza degli illusionisti di Francoforte e che, per motivi politicied economici, decida di introdurre una nuova valuta sotto il controllo delle autorità italiane. Una delle opzioni, per l'Italia, potrebbeessere la strategia chiamata "Germania 1948". A tutti i cittadini italiani (o a quelli che soddisfano alcune condizioni in merito aresidenza e cittadinanza) vengono distribuite tremila Nuove Lire Italiane (NLI). Si promulga una legge che:- rende legali le NLI come valuta sul suolo italico; (una valuta che sia legale unicamente all'interno dei confini dello stato ed,eventualmente, a corso libero all'estero)- richiede che tutte le tasse siano pagate con la nuova valuta;- si assicura che tutti gli statali vengano pagati con stipendi in NLI;- crea delle istituzioni (come una banca centrale di stato) per gestire la politica monetaria.Ci possono essere varianti sul tema. La variante "1990" potrebbe permettere che una certa quantità di euro sia convertita in NLI,magari con un certo limite per ogni persona fisica. Però questa variante particolare potrebbe soffrire delle "perdite". Gli italianidetentori di euro potrebbero usarli per acquistare beni da altri italiani o per prestarglieli, e questi a loro volta potrebbero cambiarli in NLI. In pratica, tutti gli italiani cambierebbero tutti gli euro possibili nella nuova valuta, rendendo minime le differenze pratiche tra latecnica "1948" e quella "1990".Prima di analizzare perché lo stato italiano potrebbe essere riluttante a tentare questa possibilità, occorre fare delle osservazioni. Cosadeterminerebbe il valore delle Nuove Lire? Una delle variabili più importanti è la quantità della nuova emissione. Se se ne emettonodieci volte tanto, allora - rimanendo identiche le altre variabili - ogni unità avrebbe un decimo del valore relativo. Tra i parametriorientativi che dobbiamo tenere d'occhio, dal punto di vista demografico, troviamo: la quantità
dichiarata
d'euro emessi per persona,all'interno della eurozona, e la quantità di debito pubblico procapite. Anche il regime di tassazione ha una sua influenza. Qualcheautore, specialmente Warren B Mosler nel suo articoloSoft Currency Economics

, sostiene che lo scopo primario della tassazione è didare uno scopo e quindi un valore, alla moneta. Senza andare troppo lontano, è chiaro che se lo stato italiano impone una tassa sullesigarette di 10 milioni di Nuove Lire, allora la Nuova Lira deve avere un valore inferiore rispetto al caso in cui la tassa fossesolamente di 10 Nuove Lire. Detto questo, c'è un problema con le due strategie "1948" e "1990"- Il problema consiste nella manifestalesione dell'articolo 106 (ex articolo 105a) del Trattato che stabilisce l'Unione Europea (il Trattato di Maastricht) [2]:1. La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centralinazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità. [3] [4]2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche con l'approvazione delle BCE per quanto riguarda il volume del conio. IlConsiglio, deliberando in conformità della procedura di cui all'articolo 189 C e previa consultazione della BCE, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misuranecessaria per agevolare la loro circolazione nella Comunità.Così l'Italia non può legalmente emettere banconote a corso legale
nella Comunità
eccetto che con il permesso della Banca CentraleEuropea, un permesso abbastanza improbabile. L'Italia potrebbe uscire dal trattato ma in pratica vorrebbe dire uscire dall'UnioneEuropea. Questo sarebbe un impegno troppo gravoso per qualsiasi politico italiano.Quello che non si sa è che l'Italia potrebbe introdurre una valuta completamente nuova, in una maniera completamente regolare,senza ledere il Trattato di Maastricht. E' evidente che non appena l'Italia inizia i primi passi per dare alla luce la Nuova Lira, la sua posizione di negoziazione all'interno dell'Unione ne verrebbe parecchio rafforzata. Gli altri membri dell'eurozona, consci del fattoche un'uscita dell'Italia potrebbe distruggere il valore dell'euro, sarebbero disposti a fare pesanti concessioni pur di tenere dentrol'Italia. Questo destreggiamento all'interno della teoria dei giochi aumenta la possibilità che un politico italiano, magari con una forte personalità come potrebbe avere un giovane premier, voglia tentare la partita.Come potrebbe funzionare?
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- il veicolo-chiave potrebbe essere una banca posseduta dallo stato, magari creata apposta (oppure, ad esempio, la Cassa Depositi ePrestiti - Cassa DDPP - dopo averla nazionalizzata al 100%). Il nome della nuova banca potrebbe essere
Banca Centrale Italiana
(BCI), anche se per l'occasione si potrebbe voler usare una denominazione più ambigua, del tipo:
Banca per la Ricostruzione e loSviluppo
(BRS).- la BCI potrebbe essere una ordinaria banca commerciale (come lo fu la Banca d'Inghilterra tra il 1694 ed il 1946). Comunquesarebbe lo stato a garantire tutti gli impegni della BCI- la BCI potrebbe emettere degli strumenti finanziari rimborsabili e perpetui a zero-coupon (zero-coupon perpetual puttable security).Come vedremo, questi strumenti avrebbero lo stesso aspetto e funzionalità della moneta, ma per evitare il conflitto con il Trattato diMaastricht, non sarebbero "a corso legale". Per enfatizzare il fatto che non sono "moneta" agli occhi del Trattato, ci riferiremo aquesti come a degli "strumenti finanziari" (security). Una specie di Tremonti-bond ma che non generano né costano interessi proprio perché sono zero-coupon;- questi strumenti finanziari (SF) dovranno avere un determinato valore. Il loro valore deriva dal fatto che sono rimborsabili("puttable"). In ogni momento entro tre anni dalla prima emissione da parte della BCI, il portatore potrà rivendere gli strumenti allaBCI per una certa somma predeterminata di valuta estera. Questo ammontare prefissato potrebbe essere rimborsato, ad esempio, inRenminbi o dollari USA a scelta del portatore. La BCI potrebbe anche decidere che, passati tre anni dall'emissione, lo strumentofinanziario sarebbe redimibile al valore di mercato.- gli strumenti finanziari (SF) non hanno scadenza (ecco perché "perpetui") e non comportano il pagamento di interessi (quindi sono"zero-coupon") garantendo una compatibilità etica con i mercati quali quello della finanza islamica (una compatibilità molto utile, sevuoi comprare petrolio);- gli SF saranno disponibili in due tipologie: la prima è quella al portatore, stampata su carta di alta qualità, in denominazioni da 1, 5,10, 20 e 50. Ogni denominazione potrebbe avere il ritratto di un importante personaggio italiano, ognuna avrebbe dei requisiti disicurezza ed ognuno di questi tagli al portatore avrebbe un numero di serie progressivo. In altre parole, camminerebbero e parlerebbero come banconote anche se legalmente sarebbero degli strumenti finanziari al portatore; la seconda è quella elettronica,tenuta come conto presso la BCI. La BCI potrebbe decidere di pagare interessi sugli SF depositati (l'interesse stesso potrebbe esserericonosciuto in NLI, quindi in SF aggiuntivi) oppure di farsi pagare le spese di deposito o le spese per gli scoperti di conto(overdraft). Gli scoperti di conto o linee di credito sarebbero possibili dietro la presentazione di garanzie collaterali accettabili, comead esempio titoli di stato emessi da altri paesi. La politica degli interessi o delle spese rappresenta - anche se non verrà chiamata così- la politica monetaria.In questo modo non si violerebbe il Trattato di Maastricht: il governatore della Banca d''Italia (un'entità completamente diversa dallaBanca Centrale Italiana) continuerebbe a partecipare ed a votare negli incontri della BCE ed il posto dell'Italia nelle varie istituzionidella UE rimarrebbe invariato, senza essere disturbato dalle operazioni commerciali della BCI di recente formazione. L'Italia potrà evorrà continuare a mantenere una sua immagine di innocenza.Alan James, membro del CSFB,suggerisce di far partire l'iniziativa in maniera un po' più discreta utilizzando una agenzia governativa già esistente, come potrebbe essere il caso della Cassa DDPP, piuttosto che usare una denominazione provocatoria comeBANCA CENTRALE ITALIANA. In qualunque modo venga chiamata, sarebbe di fatto una nuova banca centrale che emette una suavaluta ed ha il controllo della politica economica nazionale. Ma poiché la sua valuta non sarà "a corso legale", la gente non saràobbligata ad utilizzarla (potrà sempre usare euro, se lo preferisce). La useranno, allora, su base volontaria?La gente può essere invogliata ad utilizzare la Nuova Lira Italiana: la BCI può aprire filiali in ogni maggiore città italiana e dare3.000 NLI ad ogni cittadino italiano che le accetta (con un valore iniziale convenzionale di 1 a 1 con l'euro, fissato per il primotriennio o fino a che la svalutazione dell'euro non tocca il 20%, cosa possibile anche nel giro di pochi mesi, vista la politicaattualmente adottata dalla BCE). Il governo può rendere le tasse pagabili in NLI, oltreché in euro, fornendo un ulteriore incentivo. Leleggi fiscali verrebbero probabilmente combattute nella Corte Europea di Giustizia, sul terreno del fatto che sono in conflitto colmercato unico europeo. Ma questo non è un problema, la causa ci metterebbe almeno due anni ad andare avanti, un tempo sufficientecol quale le NLI sarebbero ormai un dato di fatto. Per quanto riguarda la magistratura italiana non ci saranno problemi, visto cheesiste un difetto assoluto di giurisdizione: "al giudice non compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le proprie funzionisovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria" [5].In ogni caso, l'appetibilità delle NLI dipenderà dalla facilità di approvvigionamento da parte del pubblico e dalla stabilità neiconfronti dei prezzi.E' presumibile che il governo italiano voglia introdurre questa nuova valuta visto che l'euro continua a svalutarsi velocemente (ormaiha un valore del 40% rispetto alla prima emissione). La gente non vorrà mantenere portafogli in euro per mantenere il proprio potered'acquisto. Nel passato, l'oro, le conchiglie e le sigarette americane (nei campi di concentramento prima e dopo la seconda guerramondiale) sono state usate come valuta senza essere a corso legale. Se diventa evidente che l'euro non è più accettabile, ad esempioanche per via della correlazione con un debito inestinguibile, un'alternativa (qualsiasi alternativa) tenderebbe a diventare il nuovostandard. Se l'Italia annuncerà la creazione della BCI, il valore dell'euro sui mercati valutari crollerà. Questo renderà automatico ilsuccesso della BCI: se lo si fa, funziona. Potremmo immaginare una situazione in cui l'Italia pretenderà che, purtroppo, questa eral'unica soluzione possibile. Come reagirebbe l'eurozona? Se a questo punto i singoli paesi (come l'Italia) hanno perso il loro potere diveto sulle leggi fiscali europee, allora gli altri paesi membri dell'eurozona potrebbero mettersi assieme per imporre una qualchemisura punitiva alla BCI. Tuttavia, se una certa parte di questi paesi (ad esempio, Spagna e Grecia, che condividono un destino simileall'Italia) si rifiutasse di adottare queste misure, allora tutti quanti dovrebbero prestare molta attenzione a qualsiasi richiesta da partedell'Italia. L'Italia non potrebbe certo chiedere tutto l'oro del mondo, ma un qualche alto prezzo, a rispetto della sovranità popolare,sarebbe senz'altro in grado d'imporlo. Il Trattato di Maastricht è stato un golpe morbido imposto da oligarchi travestiti da banchieri estatisti, questa sarebbe una risposta pacifica, proporzionata e abbastanza smaliziata.
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Note:
[1]
Julian D.A. Wiseman, un economista consulente del banchiere Rohatyn che è a sua volta direttore di una delle società svizzere deiRothschild, mi ha concesso gentilmente i diritti per un mio adattamento ed aggiornamento del suo saggio per il pubblico italiano,cosa di cui gli sono grato, purché citassi la fonte del suo sito: Financial Markets and Electoral Systems
[2] Il Trattato di Maastricht (noto anche come Trattato sull'Unione Europea, TUE) venne firmato il 7 febbraio 1992, sulle rivedella Mosa, nella cittadina olandese di Maastricht, dai 12 paesi membri dell'allora Comunità Europea, oggi Unione Europeaed è entrato in vigore il 1º novembre 1993. Il testo originale può essere consultato qui:Page Not Found - EUR-Lex' da notare che, con l'emersione dell'enorme scandalo sulla questione del signoraggio e del relativo alto tradimento, da tuttele versioni in italiano

ed online del Trattato, sono sparite le firme e l'identità dei firmatari. Per l'Italia si trattò di Guido Carli
(già governatore
di
Bankitalia)
e Gianni de Michelis
(Membro dell'Aspen Institute)
, rispettivamente nelle qualità di Ministro delTesoro e Ministro degli Esteri, delegati da Francesco Cossiga - l'allora presidente dellla repubblica. Giulio Andreotti, comepresidente del consiglio, lo ratificò.[3] Il testo suggerisce che le banconote emesse dalla BCE e dalle banche centrali nazionali, sono le uniche a "corso legale"(corso forzoso) emesse da queste istituzioni. Nulla osta quindi ad emettere, da parte di altre istituzioni, cartamoneta con altritipi di corso (ad esempio, a corso libero).[4] E' interessante fare un paragone con la clausola XI del
Bank Charter Act del 1844che dette alla Banca d'Inghilterra unmonopolio sull'emissione di biglietti:… it shall not be lawful for any Banker to draw, accept, make or issue in England or Wales, any Bill of Exchange or Promissory Note or engagement for the payment of Money payable to the Bearer on Demand …Ovvero: ... non sarà legale, per qualsiasi banchiere, il ritirare, accettare, creare od emettere, in Inghilterra e nel Wales, alcun bigliettodi cambio o nota promissoria o impegno di pagamento di moneta a vista al portatore...Se il Trattato avesse usato questa terminologia, il piano che illustriamo non sarebbe stato possibile.Come esempio di una controversia più antica sulle terminologie dei monopoli bancari, citiamo le frasi tratte dalle pagine 307 e 309del testo A History Of Money, di Glyn Davies:
Con una seconda legge (bancaria), passata il 26 maggio 1826, il monopolio centenario della Banca d'Inghilterravenne parzialmente incrinato, permettendo alle società bancarie per azioni, con poteri d'emissione di banconote, diessere stabilite al di fuori di un raggio di 65 miglia dal centro di Londra. In cambio, la Banca d'Inghilterra venneesplicitamente autorizzata ad aprire filiali o "agenzie" in qualsiasi luogo in Inghilterra e nel Wales.[1832]... Thomas Joplin, un commerciante di legname di Newcastle, ... stava attivamente promuovendo un certonumero di [nuove società bancarie per azioni], poiché in modo abbastanza opportuno, era stato uno dei promotori più potenti nel portare modifiche al monopolio della Banca d'Inghilterra. ... Nel frattempo portò il suo contenziosocontro la Banca d'Inghilterra ad una fase ulteriore. Secondo una sua meticolosa lettura delle leggi originali, le società bancarie per azioni, purché non emettessero banconote, potevano stabilire legalmente le sedi anche entro le65 miglia dal centro di Londra, un'argomentazione fortemente discussa dalla Banca d'Inghilterra. La differenzaderivava dal fatto che quando inizialmente era stato garantito il monopolio alla Banca d'Inghilterra, l'emissione dibanconote veniva ritenuta fondamentale per esercitare l'attività bancaria. Che questo non fosse più il caso sembròuna grande scappatoia, per Joplin ed i suoi soci, ma alla Banca d'Inghilterra appariva come un mero cavilloingiustificato.[By a second [Bank] Act, passed on 26 May 1826, the Bank of England’s century-old monopoly was partly broken, byallowing joint-stock banks with note-issuing powers to be set up outside a radius of sixty-five miles of the centre of London. In return, the Bank of England was explicitly authorised to set up branches, or ‘agencies’, anywhere in England and Wales.[1832] … Thomas Joplin, a Newcastle timber merchant, … was actively promoting a number of [new joint-stock banks], for fittingly enough, he had been one of the most powerful forces in bringing about the modification of the Bank of England’s monopoly. … In the mean time he took his quarrel with the Bank of England a stage further. According to his meticulous reading of the original Acts, joint-stock banks, provided that they did not issue notes,could quite legally be set up even with sixty-five miles of London, an opinion hotly disputed by the Bank. Thedifference arose from the fact that when the Bank was first granted its monopoly, note issue was considered inseparably essential to banking. That this was no longer the case seemed a large loophole for Joplin and his supporters, but a mere unjustified quibble to the Bank of England.]
Ed infatti, quando venne creata la Banca Centrale Europea, l'emissione di banconote veniva considerata come inseparabilmentelegata al "corso legale". Continuerà ancora ad essere così?
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Moneta Nostra
 
Non ho ben capito chi abbia scritto questo delirio. Ida Magli? Un delirio, un vero delirio.
 
Non ho ben capito chi abbia scritto questo delirio. Ida Magli? Un delirio, un vero delirio.

principalmente è gente che non ha ben chiaro il senso di un forum,dove si scrivono proprie idee o riflessioni e non si riportano scritti terzi peraltro copia e incollati quando uno se li può andare al leggere quando e come vuole altrove su internet.
Mah ?????
 
Ma non c'è bisogno della pappardella,basta sostituire le cippe con l'euro e dire ai creditori di quei 2132miliardi di euro di titoli di debito,a partire dal 1° aprile ti rimborseremo il debito con le cippe.

Il tempo c'è mancano 10 gg per il pesce d'aprile.
 
io il mio modesto contributo a un dibattito senza tesi predefinite l'ho dato qui
80 euro si ma in buoni

"Intanto che siamo nell'euro ci costruiamo una nostra moneta nazionale.
Non serve crearla ex novo ce l'abbiamo già. Gli ottanta euro anzichè in busta paga li stampiamo (con la facciona di Renzie per la cioia dei piddini) e poi gli mettiamo sopra come per i buoni pasto una scadenza entro il 31/12 entro cui vanno spesi ma solo presso negozi nazionali e acquistando prodotti nazionali.
Risultato:
non usciamo dall'euro (che poi si inkakkiano)
ma abbiamo sin da ora una nostra moneta utile solo per effettuare acquisti di prodotti italiani con i conseguenti benefici effetti per i produttori."
 
nessuna legislazione occidentale che io sappia vieta l'emissione di nuove monete sia a livello nazionale che internazionale, si tratta infatti di semplice libertà contrattuale

tra l'altro esistono già diversi esempi anche nazionali

speriamo che ne vengano emesse sempre di nuove quanto prima così ci leviamo dalle scatole queste banche centrali
 
SULLO STATUTO DEL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

Articolo 16 (Banconote)

Conformemente all'articolo 128, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il consiglio direttivo ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione. La BCE e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione.

La BCE rispetta per quanto possibile la prassi esistente in materia di emissione e di progettazione di banconote.

TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
(VERSIONE CONSOLIDATA)

Articolo 128

1. La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione.

2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche in euro con l'approvazione della Banca centrale europea per quanto riguarda il volume del conio. Il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura necessaria per agevolare la loro circolazione nell'Unione.
 
SULLO STATUTO DEL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

Articolo 16 (Banconote)

Conformemente all'articolo 128, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il consiglio direttivo ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione. La BCE e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione.

La BCE rispetta per quanto possibile la prassi esistente in materia di emissione e di progettazione di banconote.

TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
(VERSIONE CONSOLIDATA)

Articolo 128

1. La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione.

2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche in euro con l'approvazione della Banca centrale europea per quanto riguarda il volume del conio. Il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura necessaria per agevolare la loro circolazione nell'Unione.

Ma infatti né in Europa né in USA si può emettere moneta al di fuori della banca centrale.
 
Ma infatti né in Europa né in USA si può emettere moneta al di fuori della banca centrale.

In realtà ci sono alcuni modi per aggirare l'ostacolo... ;)
A me personalmente ne vengono in mente almeno 3 o 4...
 
è pieno di monete alternative

il corso legale è un'altra cosa, non confondetevi
 
è pieno di monete alternative

il corso legale è un'altra cosa, non confondetevi

Ma quelle sono vicendevoli aperture di credito. Sono club. Che si chiamino monete è solo un vezzo. Il problema è il rapporto Stato/cittadini.
 
Ma quelle sono vicendevoli aperture di credito. Sono club. Che si chiamino monete è solo un vezzo. Il problema è il rapporto Stato/cittadini.

In verità quello di cui più sente parlare oggi è della c.d. moneta fiscale,veri e propri buoni sconti sulla tasse da pagare allo stato, a valere tra 2 anni.
Funzionerebbero per la spesa pubblica e principalmente nelle transazioni tra aziende e P.a., con il preciso scopo di bypassare i vincoli del deficit,aiutando così la crescita e con l'optional di poter tornare utile anche per tagliare il cuneo fiscale.
Ovviamente semprechè si faccia buona spesa pubblica se no rappresenta il solito viatico per la mala gestione che così avrebbe anche l'alibi dell'assenza di debito immediato.
E purtroppo questa verifica e cioè se si riesce a fare buona spesa pubblica non potrà mai mancare nel ns paese ed è un vero proprio passaggio obbligato per la crescita e il futuro sviluppo del nostro paese.
 
In verità quello di cui più sente parlare oggi è della c.d. moneta fiscale,veri e propri buoni sconti sulla tasse da pagare allo stato, a valere tra 2 anni.
Funzionerebbero per la spesa pubblica e principalmente nelle transazioni tra aziende e P.a., con il preciso scopo di bypassare i vincoli del deficit,aiutando così la crescita e con l'optional di poter tornare utile anche per tagliare il cuneo fiscale.
Ovviamente semprechè si faccia buona spesa pubblica se no rappresenta il solito viatico per la mala gestione che così avrebbe anche l'alibi dell'assenza di debito immediato.
E purtroppo questa verifica e cioè se si riesce a fare buona spesa pubblica non potrà mai mancare nel ns paese ed è un vero proprio passaggio obbligato per la crescita e il futuro sviluppo del nostro paese.

Cose partorite da capre. Se Stato ha obbligo di accettare i certificati fiscali, anche dopo un certo periodo di tempo, vuol dire che quei certificati devono essere conteggiati nel deficit e quindi nel debito pubblico. E allora non cambia niente.

Se, invece, Stato non ha obbligo di accettarli, significa che quei certificati diventano progressivamente carta straccia.

Questo paese non si rassegna all'evidenza: che tocca diventare efficienti. Il gioco è finito. Game over.
 
Cose partorite da capre. Se Stato ha obbligo di accettare i certificati fiscali, anche dopo un certo periodo di tempo, vuol dire che quei certificati devono essere conteggiati nel deficit e quindi nel debito pubblico. E allora non cambia niente.

Se, invece, Stato non ha obbligo di accettarli, significa che quei certificati diventano progressivamente carta straccia.

Questo paese non si rassegna all'evidenza: che tocca diventare efficienti. Il gioco è finito. Game over.

roundmidnight non è lo stato che ha l'obbligo di accettare i certificati fiscali ma è lo stato che li emette a valere tra 2 anni per fare spesa pubblica, quindi senza toccare il debito pubblico in "maniera immediata".
Tu mi dirai ma se non è zuppa è pan bagnato in quanto questi buoni sono minor entrate accertate.
CERTO MA CON LA SOSPENSIVA DI DUE ANNI COME HO AVUTO MODO DI DIRE, e per questo ho precisato che non toccano il debito in "maniera immediata" ma dopo sì però.
Questo quindi permetterà di far crescere il pil e quindi in 2 anni si potranno avere quei surplus da maggiori entrate che copriranno il debito nuovo così emesso.

Certo hai ragione tu poi quando dici: "tocca diventare efficienti"
Ma questo mi sembra di averlo già precisato io stesso , se non diventiamo efficenti non c'è trippa per gatti non ti puoi inventare niente.

NB
A tal proposito però non mi stancherò mai di ricordare ai forumisti che noi siamo inefficenti da secoli,dal 1861 e oltre,ciononostante
abbiamo conosciuto periodi di crescita e non.Quindi senza sottovalutare il problema di diventare efficenti,va da sè che le formule economiche
hanno comunque un loro autonomo peso da non sottovalutare ... che ne dici ???
 
roundmidnight non è lo stato che ha l'obbligo di accettare i certificati fiscali ma è lo stato che li emette a valere tra 2 anni per fare spesa pubblica, quindi senza toccare il debito pubblico in "maniera immediata".
Tu mi dirai ma se non è zuppa è pan bagnato in quanto questi buoni sono minor entrate accertate.
CERTO MA CON LA SOSPENSIVA DI DUE ANNI COME HO AVUTO MODO DI DIRE, e per questo ho precisato che non toccano il debito in "maniera immediata" ma dopo sì però.
Questo quindi permetterà di far crescere il pil e quindi in 2 anni si potranno avere quei surplus da maggiori entrate che copriranno il debito nuovo così emesso.

Certo hai ragione tu poi quando dici: "tocca diventare efficienti"
Ma questo mi sembra di averlo già precisato io stesso , se non diventiamo efficenti non c'è trippa per gatti non ti puoi inventare niente.

NB
A tal proposito però non mi stancherò mai di ricordare ai forumisti che noi siamo inefficenti da secoli,dal 1861 e oltre,ciononostante
abbiamo conosciuto periodi di crescita e non.Quindi senza sottovalutare il problema di diventare efficenti,va da sè che le formule economiche
hanno comunque un loro autonomo peso da non sottovalutare ... che ne dici ???

Sinteticamente: questa cosa dei certificati non ha senso logico. E' fuffa.
 
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