Liberalizzazioni

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

dottoraus

aaannamo bene
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A eccezione di medicinali e telefonia, nei settori che negli ultimi 20 anni sono stati interessati dal processo di apertura alla concorrenza, i prezzi e le tariffe sono aumentati in misura maggiore dell’inflazione: in pratica, l’obbiettivo di favorire i consumatori finali non è stato raggiunto.

A denunciarlo è l’Ufficio studi della CGIA.

La situazione più “clamorosa” si è verificata nel campo delle assicurazioni sui mezzi di trasporto. Dal 1994 a oggi, le tariffe sono aumentate del 189,3 per cento, a fronte di un incremento dell’inflazione del 50,1 per cento. In questi vent’anni le assicurazioni sono aumentate 3,8 volte in più del costo della vita.

Altrettanto preoccupante è il quadro emerso dall’analisi dei servizi bancari/finanziari. Sempre dal 1994 al 2014, le tariffe sono cresciute del 115,6 per cento, mentre l’inflazione “solo” del 50,1 per cento. Ciò vuol dire che le prime sono aumentate di 2,3 volte in più rispetto alla seconda.

Anche i trasporti aerei hanno fatto segnare un incremento dei prezzi molto consistente: tra il 1997 ed il 2014, infatti, sono aumentati del 71,7 per cento. Nello stesso periodo, il costo della vita è salito del 41,5 per cento.

I pedaggi autostradali, invece, sono stati interessati dalle liberalizzazioni a partire dal 1999: in questi ultimi 15 anni le tariffe sono mediamente cresciute del 69,9 per cento, mentre l’inflazione del +36,5 per cento.

Dal 2000, anche il settore del trasporto ferroviario è stato “aperto” alle aziende private. Ebbene, i prezzi dei biglietti sono aumentati mediamente del 58,3 per cento, a fronte di un incremento dell’inflazione del 33,1 per cento.

A partire dal 2003, anno in cui ebbe inizio il processo di liberalizzazione, il settore del gas ha subito un ritocco all’insù del prezzo medio del 43,2 per cento: l’inflazione, invece, è salita del 23,1 per cento.

I servizi postali, liberalizzati a partire dal 1999, hanno fatto registrare un incremento delle tariffe del 40,4 per cento, mentre il costo della vita è salito del 36,5 per cento.

I trasporti urbani hanno conosciuto l’apertura del settore alle aziende private solo nel 2009. In appena 5 anni l’aumento medio dei biglietti è stato del 27,3 per cento, ma la dinamica dei prezzi è cresciuta “solo” del 9 per cento. In pratica, i primi sono aumentati 3 volte in più della seconda.

L’energia elettrica, infine, è l’ultimo settore dove il costo della vita è cresciuto meno dell’incremento della tariffa. Dal 2007 ad oggi, i prezzi sono saliti del 13,6 per cento, mentre le bollette elettriche del 21 per cento.

Come dicevamo più sopra, solo nella telefonia (- 23 per cento) e nei medicinali (-12,1 per cento) le liberalizzazioni hanno contribuito a ridurre i prezzi/tariffe, nonostante nel primo caso l’inflazione sia salita del 38,8 per cento e nel secondo caso del 50,1 per cento.

“Premesso che noi siamo a favore di un’economia più aperta che combatta le rendite corporative e parassitarie – esordisce il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – non possiamo nascondere la preoccupazione per l’esito che le liberalizzazioni hanno avuto nel nostro Paese. In molti casi, i settori interessati da questo processo sono passati da un monopolio pubblico che funzionava poco e male a vere e proprie oligarchie di privati che hanno fatto pagare il conto di questa operazione ai consumatori finali”.

Detto ciò, dalla CGIA tengono a precisare che la dinamica delle tariffe nell’energia e nei trasporti è stata parzialmente condizionata da alcune specificità di tali settori, di cui però non è stato possibile tenere conto.

“I rincari avvenuti nel settore del gas – conclude Giuseppe Bortolussi – hanno sicuramente risentito del costo della materia prima, mentre l’energia elettrica è stata influenzata dall’andamento delle quotazioni petrolifere e dall’aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, hanno subito gli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro. Non va dimenticato che molti rincari sono stati condizionati anche, e qualche volta soprattutto, dall’ aggravio fiscale. Tuttavia, nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti negli ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati deludenti. In linea di massima, oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi resi non ha subito miglioramenti sensibili, anzi in molti casi è addirittura peggiorata”

LIBERALIZZAZIONI. Pochi vantaggi per le tasche dei consumatori italiani | CGIA MESTRE

L'articolo è un po' datato, però si capisce che come sempre la teoria del liberismo produce la realtà dei cartelli.
 
Analisi troppo semplicistica.

Le assicurazioni costano di più e sappiamo il motivo, incominciamo con una giustizia severa e poi vediamo se continueranno tutti a mangiarci sopra, perchè tanto basta spalmare i costi sulle tariffe.

I costi (palesi) delle banche sono diminuiti, oggi esistono conti a costo zero, chi vuole l'impiegato allo sportello si sobbarchi il costo ma non è un obbligo.

Nel 97 quanto costava volare a londra ?

Le autostrade sappiamo, monopolio agli amici della casta.

I trasporti costano di più oppure prima e forse ancora oggi non si coprono del tutto i costi ? la differenza deve essere in tasse per avere il biglietto a prezzo politico ?

Le tariffe energia non dipendono dal fornitore, oneri di sistema e incentivi pseudo ecologici li decide il pubblico.
 
In effetti molte delle "liberalizzazioni" elencate sono solo mascherate. Autostrade "liberalizzate"? Poste "liberalizzate"?? Mah.
Forse PRIVATIZZATE e poi cmq rimaste in regime di monopolio o quasi. Liberalizzazione è altra cosa.
 
In effetti molte delle "liberalizzazioni" elencate sono solo mascherate. Autostrade "liberalizzate"? Poste "liberalizzate"?? Mah.
Forse PRIVATIZZATE e poi cmq rimaste in regime di monopolio o quasi. Liberalizzazione è altra cosa.

concordo
 
A volte la sensazione effettivamente c'è......

E però nel fare confronti a 20 anni ci vorrebbero raffronti più dettagliati voce per voce:

a) una parte del costo di allora potrebbe essere stata a carico della fiscalità generale (il che fra parentesi rende ancora maggiore l'aumento delle imposte nel periodo)
b) possono essere nettamente cambiati i costi di produzione per quel settore e i relativi oneri

Per esempio l'acqua qui a Livorno è aumentata moltissimo eppure l'ASA è pubblica...

E poi l'articolo fa alcuni raffronti tendenziosi.
 
...E poi l'articolo fa alcuni raffronti tendenziosi.

:)

Prendiamo la storia dei taxi: emblematica, più che significativa.

Potremmo tutti, TUTTI, permetterci taxi molto più economici, città più pulite e organizzate, addirittura più lavoro, ed invece ci preoccupiamo di proteggere "privilegi" di categoria.

Perché gli USA vanno sempre più veloci? Perché capiscono queste semplici equazioni, mentre noi ci preoccupiamo di capire le necessità di lavoratori destinati prima o poi inevitabilmente alla fine, piuttosto che quelle della comunità intera (pura e semplice miopia).

Figuriamoci quando ci saranno le guide automatiche (ovviamente in Italia con almeno 10 anni di ritardo, e grazie socialismo!)

Per le liberalizzazioni dovremmo scendere tutti in piazza, tutti; e magari di fronte ai tassisti!
 
Qualsiasi privatizzazione o liberalizzazione di un mercato ha necessità di autorità di garanzia, realmente indipendenti e con strumenti efficaci, che smussino il divario tra peso contrattuale del singolo e peso contrattuale di chi fornisce il servizio, oltre a sanzionare 'cartelli' ed evitare posizioni, di fatto, monopolistiche.

In alternativa (o in associazione) a queste autorità ci dovrebbe essere una giustizia civile rapida ed efficace per sanzionare eventuali abusi colpendo il portafoglio che, notoriamente, è la parte del corpo che sanguina di più.
 
Quella dei taxisti è la classica battaglia di retroguardia. Della serie "fermate il mondo, voglio scendere!"

Quella del taxy contro Uber è una battaglia combattuta in tutta Europa e perfino negli Stati Uniti dove il servizio è nato, infatti in poche città è permessa. Non credo si possa banalizzare così.
Le liberalizzazioni son state fatte all'italiana, come all'italiana erano gestite pubblicamente. Secondo me non c'è nulla di nuovo sotto il sole, i risultati di ogni teoria son sempre diversi dalle aspettative, una volta che si applica alla realtà.
 
Quella dei taxisti è la classica battaglia di retroguardia. Della serie "fermate il mondo, voglio scendere!"

Lo sono quasi tutte. Soprattutto in Italia.

Tanto alla fine "il mondo" li fa partire sparati per la tangente in forza centrifuga. E' solo questione di tempo per spezzare quella centripeta.

Il dilemma del secolo è: quanto dureranno i notai? :confused:

Blockchain sarà come internet: 10-20 anni, e spazzerà via montagne e montagne di inefficienze.
 
Il dilemma del secolo è: quanto dureranno i notai? :confused:

Blockchain sarà come internet: 10-20 anni, e spazzerà via montagne e montagne di inefficienze.

I notai dureranno ancora parecchio perché sono mediamente ricchi e potenti e ben rappresentati in parlamento....
 
I dati sull'inflazione sono ben poco veritieri... qualsiasi cosa si confronti ad essa (esclusi specifiche eccezioni) è cresciuta più velocemente...

Vero cmq che le liberalizzazioni in Italia sono spesso solo passaggi da monopoli pubblici a privati...
 
Credo anch'io. Purtroppo.

Solo la tecnologia li potrà fermare, un bel giorno lontano.

P.S. La Raggi in piazza (illegalmente) con i tassisti non si può guardare!!! Ma che tristezza! Ora mi vendo un altro po' di BTP! :D

Non penserai mica che i 5S rappresentino il domani?
 
[...]
Blockchain sarà come internet: 10-20 anni, e spazzerà via montagne e montagne di inefficienze.

Concordo OK!
anche perchè tenderebbe all'ottimizzazione del rapporto qualità(affidabilità)/prezzo del servizio che, visto che si parlava di liberalizzazioni, è il fine ultimo ben più che la gara al massimo ribasso dei costi.

Dubito però di vivere abbastanza a lungo per vederlo da noi.:rolleyes:
 
Non penserai mica che i 5S rappresentino il domani?

P.S. Leggere qui Borghi che crede di poter far fallire la BdI senza troppi problemi per lo stato mi porta al limite tra l'euforia isterica e la depressione post traumatica.

Come se la moneta potesse avere alcun valore senza la garanzia statale! :rolleyes:
 
Non vedo alcuna rappresentazione adeguata per il domani, in Italia. Vedo solo troika in salsa greca.

Eh, sì, purtroppo è vero, si vede solo il nulla......

Sai, come ho detto varie volte, a me può anche importare poco, ma per i giovani è triste. E però li vedo terribilmente passivi, senza idee nuove.... mi sembra più vitale la Spagna....
 
Articolo tendenzioso. E il passo avanti dell'efficienza dove la mettiamo? 25 anni fa spedivi una cartolina e contemporaneamente iniziavi a pregare che arrivasse entro 1 mese e soprattutto che arrivasse. Oggi facciamo la nota di demerito su ebay e amazon se una cosa qualsiasi ci arrivi in più di 2 giorni.
La liberalizzazione fa rima con competizione. E con selezione.
Se le poste non si fossero evolute e migliorate, sarebbero sparite travolte dal primo pincopallo privato che avrebbe assicurato spedizione celere e precisa.
Che valore diamo a questo?
 
Articolo tendenzioso. E il passo avanti dell'efficienza dove la mettiamo? 25 anni fa spedivi una cartolina e contemporaneamente iniziavi a pregare che arrivasse entro 1 mese e soprattutto che arrivasse. Oggi facciamo la nota di demerito su ebay e amazon se una cosa qualsiasi ci arrivi in più di 2 giorni.
La liberalizzazione fa rima con competizione. E con selezione.
Se le poste non si fossero evolute e migliorate, sarebbero sparite travolte dal primo pincopallo privato che avrebbe assicurato spedizione celere e precisa.
Che valore diamo a questo?

Beh in 25 anni è cambiato qualcosa dal punto di vista dell'uso di internet e non mi pare poco.
 
Beh in 25 anni è cambiato qualcosa dal punto di vista dell'uso di internet e non mi pare poco.

Certo ma se non hai competitors non hai la spinta vitale a contrastare l'inefficienza, nonostante il progresso tecnologico.
 
Analisi troppo semplicistica.

Le assicurazioni costano di più e sappiamo il motivo, incominciamo con una giustizia severa e poi vediamo se continueranno tutti a mangiarci sopra, perchè tanto basta spalmare i costi sulle tariffe.

I costi (palesi) delle banche sono diminuiti, oggi esistono conti a costo zero, chi vuole l'impiegato allo sportello si sobbarchi il costo ma non è un obbligo.

Nel 97 quanto costava volare a londra ?

Le autostrade sappiamo, monopolio agli amici della casta.

I trasporti costano di più oppure prima e forse ancora oggi non si coprono del tutto i costi ? la differenza deve essere in tasse per avere il biglietto a prezzo politico ?

Le tariffe energia non dipendono dal fornitore, oneri di sistema e incentivi pseudo ecologici li decide il pubblico.

Infatti.

In che film i voli aerei costino di più, poi, è davvero un mistero. :D
 
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