Ci sono effetti contrastanti.
Per la parità dei tassi, dovrebbe essere indifferente detenere euro o dollari.
Quindi, se i dollari hanno un rendimento maggiore, il dollaro dovrà deprezzarsi per ottenere l'equivalenza del montante a scadenza.
La parità coperta, cioè vendendo anche la valuta a scadenza e non esponendosi al rischio di cambio, dovrebbe essere generalmente verificata (però l'eventuale maggior rendimento è in realtà ignoto, quindi certezze non ce ne sono comunque).
Nello stesso tempo, però, se ipotizziamo che gli Usa attuino una politica monetaria più restrittiva dell'Europa, questo dovrebbe portare il dollaro ad apprezzarsi, per la parità dei poteri di acquisto.
In realtà è tutto da vedere, nel senso che è opinabile che tassi più alti negli Usa corrispondano effettivamente ad una politica monetaria più restrittiva, cioè a meno inflazione che porti ad un apprezzamento del dollaro.
Secondo me occorre partire da alcuni presupposti:
1) tutte le presunte parità sono spesso troppo teoriche, basate su ipotesi che non sempre sono verificate. La parità dei poteri di acquisto vale fino ad un certo punto, ad esempio. Potrà valere per comprare barili di petrolio, ma sarà difficile valga per comprare il famoso panino di McDonald's a NY e a Francoforte.
2) tutte le parità, condizioni di non arbitraggio, non sono automatiche per magia, ma occorre che qualcuno compri e venda attivamente per farle realizzare, e quindi delle possibilità ci sarebbero.
3) fondamentale guardare non solo cosa "dovrebbe succedere", ma anche che flussi ci sono / ci si aspetta.
Una parte importante di questi flussi è data da bc / governi, e questo apre delle opportunità, perchè queste non si muovono necessariamente per guadagnare, ma per altri motivi, che si possono sfruttare.
Il carry trade giapponese, ad esempio, non può prescindere da quanto fatto da governo e bc giapponese, non solo in termini di tassi bassi, ma anche di flussi valutari volti ad acquistare dollari.
Mi pare che, pochi anni fa, non pochi siano rimasti infastiditi quando la bc svizzera ha lasciato rivalutare il franco, perchè avevano costruito posizioni ipotizzando che mantenesse stabile il cambio ad oltranza. Cosa che poi non si è verificata, e che ha reso "corrette" altre operazioni (molto belle perchè "opzionali"
), di cui si era parlato anche qui (luciom ricordo ad esempio).