Carry trade?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

The Beast

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Dunque, il caso più lampante e prolungato che mi ricordi è quando nel "decennio perduto" giapponese con tassi a zero ci si indebitava in yen per investire altrove a tassi più elevati.
Ora, se facciamo fare la parte alla zona Euro del Giappone con tassi a zero e prolungati, mentre abbiamo un USA con tassi crescenti.... non si potrebbe vedere un carry trade analogo?
Che conseguenze si potrebbe avere nei rapporti di valuta Euro/Dollaro?
 
Dunque, il caso più lampante e prolungato che mi ricordi è quando nel "decennio perduto" giapponese con tassi a zero ci si indebitava in yen per investire altrove a tassi più elevati.
Ora, se facciamo fare la parte alla zona Euro del Giappone con tassi a zero e prolungati, mentre abbiamo un USA con tassi crescenti.... non si potrebbe vedere un carry trade analogo?
Che conseguenze si potrebbe avere nei rapporti di valuta Euro/Dollaro?

non credo che si verificherà lo scenario, c'è la Germania nella UE
 
come sei criptico e ermetico!
Che intendi?

PS: forse ho inteso, i tassi bassi a lungo in area Euro sono fuori dall'equazione...


esatto, il Giappone non ha scelta (come non ce l'ha l'Italia del resto) ma la Germania vuole pensare ad un normalizzazione e sinceramente tranne noi appunto e la Grecia le altre nazioni euro possono reggere qualche rialzo
 
In questo momento la differenza tra i tassi Libor in € e in $ è di circa 1,1 % ... è vero che negli ultimi mesi si è ampliata in modo considerevole ma non mi sembra che sia tale da compensare il rischio cambio. Certo se si ha una visione rialzista sul dollaro potrebbe essere favorevole ma sarebbe principalmente una speculazione sul cambio.
 
In questo momento la differenza tra i tassi Libor in € e in $ è di circa 1,1 % ... è vero che negli ultimi mesi si è ampliata in modo considerevole ma non mi sembra che sia tale da compensare il rischio cambio. Certo se si ha una visione rialzista sul dollaro potrebbe essere favorevole ma sarebbe principalmente una speculazione sul cambio.

Chiaro che sto disegnando uno scenario molto "what if" ma lo faccio per capire meglio:
se ( ed è un se che Zerohedge non considera fattibile ma lasciatemi nel campo delle ipotesi ) l'area euro rimane con tassi a zero e gli USA veleggiano con tassi decisamente più alti ( anche qui mera speculazione ), avrebbe senso indebitarsi in Euro per acquistare in dollari. La mia domanda e il mio dubbio è: in questo scenario ripeto puramente ipotetico teoricamente è più il dollaro o l'Euro ad apprezzarsi?
 
in senso puramente teorico quando si alzano i tassi si riduce l'offerta di moneta e quindi si alza il valore della stessa per cui il dollaro dovrebbe apprezzarsi, nel mondo reale però ci sono anche altri fattori che influenzano il valore del cambio.
 
Hai perfettamente ragione, ma ci sono due rischi da non sottovalutare..trump ha tuonato contro l'euro eccessivamente svalutato...la fine del qe di draghi causato dall'inflazione tedesca prossima al 2% ...considerando un moderato rialzo dei tassi usa, ma anche l'enorme deficit commerciale americano, io eviterei di comprare dollari ..al massimo il cambio rimane così, o scende di qualche punto, ma il rischio concreto è l'euro torni a rivalutarsi c'è, specie se dovesse uscire la grecia in estate come si vagheggia da qualche parte...
 
si ma c´e´ il rischio che il dollaro si svaluti rispetto all´euro nei prossimi mesi
 
Hai perfettamente ragione, ma ci sono due rischi da non sottovalutare..trump ha tuonato contro l'euro eccessivamente svalutato...la fine del qe di draghi causato dall'inflazione tedesca prossima al 2% ...considerando un moderato rialzo dei tassi usa, ma anche l'enorme deficit commerciale americano, io eviterei di comprare dollari ..al massimo il cambio rimane così, o scende di qualche punto, ma il rischio concreto è l'euro torni a rivalutarsi c'è, specie se dovesse uscire la grecia in estate come si vagheggia da qualche parte...

Trump effettivamente si è schierato apertamente per un dollaro debole, ma il boccino in mano l'ha la Yellen, e i dati macro USA non sono ignorabili! Perchè dovrebbe rivalutarsi l'Euro con l'affacciarsi di una crisi Grecia bis con rischio di fuoriuscita di membri?
 
Siamo così sicuri che in fatto di problemi di bilancio gli Stati Uniti siano messi meglio dell'Eurozona ? Certo possono sempre stampare moneta per comprare il debito pubblico ma questo causerebbe un calo di valore della moneta. Ovvio tutte ipotesi ma dobbiamo tenerne conto.
 
Chiaro che sto disegnando uno scenario molto "what if" ma lo faccio per capire meglio:
se ( ed è un se che Zerohedge non considera fattibile ma lasciatemi nel campo delle ipotesi ) l'area euro rimane con tassi a zero e gli USA veleggiano con tassi decisamente più alti ( anche qui mera speculazione ), avrebbe senso indebitarsi in Euro per acquistare in dollari. La mia domanda e il mio dubbio è: in questo scenario ripeto puramente ipotetico teoricamente è più il dollaro o l'Euro ad apprezzarsi?

Ci sono effetti contrastanti.

Per la parità dei tassi, dovrebbe essere indifferente detenere euro o dollari.
Quindi, se i dollari hanno un rendimento maggiore, il dollaro dovrà deprezzarsi per ottenere l'equivalenza del montante a scadenza.
La parità coperta, cioè vendendo anche la valuta a scadenza e non esponendosi al rischio di cambio, dovrebbe essere generalmente verificata (però l'eventuale maggior rendimento è in realtà ignoto, quindi certezze non ce ne sono comunque).

Nello stesso tempo, però, se ipotizziamo che gli Usa attuino una politica monetaria più restrittiva dell'Europa, questo dovrebbe portare il dollaro ad apprezzarsi, per la parità dei poteri di acquisto.
In realtà è tutto da vedere, nel senso che è opinabile che tassi più alti negli Usa corrispondano effettivamente ad una politica monetaria più restrittiva, cioè a meno inflazione che porti ad un apprezzamento del dollaro.

Secondo me occorre partire da alcuni presupposti:
1) tutte le presunte parità sono spesso troppo teoriche, basate su ipotesi che non sempre sono verificate. La parità dei poteri di acquisto vale fino ad un certo punto, ad esempio. Potrà valere per comprare barili di petrolio, ma sarà difficile valga per comprare il famoso panino di McDonald's a NY e a Francoforte.

2) tutte le parità, condizioni di non arbitraggio, non sono automatiche per magia, ma occorre che qualcuno compri e venda attivamente per farle realizzare, e quindi delle possibilità ci sarebbero.

3) fondamentale guardare non solo cosa "dovrebbe succedere", ma anche che flussi ci sono / ci si aspetta.
Una parte importante di questi flussi è data da bc / governi, e questo apre delle opportunità, perchè queste non si muovono necessariamente per guadagnare, ma per altri motivi, che si possono sfruttare.

Il carry trade giapponese, ad esempio, non può prescindere da quanto fatto da governo e bc giapponese, non solo in termini di tassi bassi, ma anche di flussi valutari volti ad acquistare dollari.

Mi pare che, pochi anni fa, non pochi siano rimasti infastiditi quando la bc svizzera ha lasciato rivalutare il franco, perchè avevano costruito posizioni ipotizzando che mantenesse stabile il cambio ad oltranza. Cosa che poi non si è verificata, e che ha reso "corrette" altre operazioni (molto belle perchè "opzionali" :o), di cui si era parlato anche qui (luciom ricordo ad esempio).
 
Ci sono effetti contrastanti.

Per la parità dei tassi, dovrebbe essere indifferente detenere euro o dollari.
Quindi, se i dollari hanno un rendimento maggiore, il dollaro dovrà deprezzarsi per ottenere l'equivalenza del montante a scadenza.
La parità coperta, cioè vendendo anche la valuta a scadenza e non esponendosi al rischio di cambio, dovrebbe essere generalmente verificata (però l'eventuale maggior rendimento è in realtà ignoto, quindi certezze non ce ne sono comunque).

La parità la ottieni ex ante in un regime di informazioni perfette. Ovvero sui tassi a termine ad oggi e sul cambio ad oggi (al minuto direi).
 
Siamo così sicuri che in fatto di problemi di bilancio gli Stati Uniti siano messi meglio dell'Eurozona ? Certo possono sempre stampare moneta per comprare il debito pubblico ma questo causerebbe un calo di valore della moneta. Ovvio tutte ipotesi ma dobbiamo tenerne conto.

E come mai se quello che scrivi è vero, cosa che non ritengo per nulla, il giappone nonostante siano decenni che stampa a manetta e si compra il debito che gli pare lotta continuamente per deprezzare il cambio?
Ultimo intervento della banca giapponese è stato imponente eppure non ha sortito un bel nulla visto che lo vedo ancora aggirarsi sui 120 contro euro?
Sia mai che conta anche la bilancia commerciale?
La vera anomalia è il dollaro che con uno stato in perenne deficit si è apprezzato su tutto e tutti.
Ma una anomalia consapevole visto che la si usa per 85% degli scambi commerciali e moneta di riserva del sistema.
Il problema del dollaro è che molti si sono indebitati in dollari e ora tentano di rientrare del debito o falliscono.
Fallendo ci sono meno dollari in circolazione.
Poi il fatto di aver portato cosi in basso i rendimenti zona euro ha innescato un movimento di acquisto sul dollaro sia per il rendimento che per la sicurezza come moneta.
 
Ci sono effetti contrastanti.

Per la parità dei tassi, dovrebbe essere indifferente detenere euro o dollari.
Quindi, se i dollari hanno un rendimento maggiore, il dollaro dovrà deprezzarsi per ottenere l'equivalenza del montante a scadenza.
La parità coperta, cioè vendendo anche la valuta a scadenza e non esponendosi al rischio di cambio, dovrebbe essere generalmente verificata (però l'eventuale maggior rendimento è in realtà ignoto, quindi certezze non ce ne sono comunque).

Nello stesso tempo, però, se ipotizziamo che gli Usa attuino una politica monetaria più restrittiva dell'Europa, questo dovrebbe portare il dollaro ad apprezzarsi, per la parità dei poteri di acquisto.
In realtà è tutto da vedere, nel senso che è opinabile che tassi più alti negli Usa corrispondano effettivamente ad una politica monetaria più restrittiva, cioè a meno inflazione che porti ad un apprezzamento del dollaro.

Secondo me occorre partire da alcuni presupposti:
1) tutte le presunte parità sono spesso troppo teoriche, basate su ipotesi che non sempre sono verificate. La parità dei poteri di acquisto vale fino ad un certo punto, ad esempio. Potrà valere per comprare barili di petrolio, ma sarà difficile valga per comprare il famoso panino di McDonald's a NY e a Francoforte.

2) tutte le parità, condizioni di non arbitraggio, non sono automatiche per magia, ma occorre che qualcuno compri e venda attivamente per farle realizzare, e quindi delle possibilità ci sarebbero.

3) fondamentale guardare non solo cosa "dovrebbe succedere", ma anche che flussi ci sono / ci si aspetta.
Una parte importante di questi flussi è data da bc / governi, e questo apre delle opportunità, perchè queste non si muovono necessariamente per guadagnare, ma per altri motivi, che si possono sfruttare.

Il carry trade giapponese, ad esempio, non può prescindere da quanto fatto da governo e bc giapponese, non solo in termini di tassi bassi, ma anche di flussi valutari volti ad acquistare dollari.

Mi pare che, pochi anni fa, non pochi siano rimasti infastiditi quando la bc svizzera ha lasciato rivalutare il franco, perchè avevano costruito posizioni ipotizzando che mantenesse stabile il cambio ad oltranza. Cosa che poi non si è verificata, e che ha reso "corrette" altre operazioni (molto belle perchè "opzionali" :o), di cui si era parlato anche qui (luciom ricordo ad esempio).
Mi pare che, pochi anni fa, non pochi siano rimasti infastiditi quando la bc svizzera ha lasciato rivalutare il franco, perchè avevano costruito posizioni ipotizzando che mantenesse stabile il cambio ad oltranza. Cosa che poi non si è verificata, e che ha reso "corrette" altre operazioni (molto belle perchè "opzionali" ), di cui si era parlato anche qui (luciom ricordo ad esempio).


E questo ha fatto capire a chiare lettere che fermare il mercato dei cambi o meglio ancorarlo in maniera irrevocabile è impossibile anche per una banca centrale perche si incorre in rischi che non vengono assecondati dai benefici.
 
Yellen Signals Rate Increase Likely at March Fed Meeting - WSJ

Un rialzo del costo del denaro statunitense nel meeting in calendario a metà mese potrebbe essere appropriato. È quanto ha dichiarato Janet Yellen nel corso dell'intervento all'Executives Club di Chicago.

"Nel corso della riunione, il Federal Open Market Committee valuterà se l'occupazione e l'inflazione continuano ad evolversi in linea con le nostre attese". Nel caso in cui dai dati dovessero arrivare indicazioni positive, "un ulteriore aggiustamento del tasso sui Fed Funds potrebbe probabilmente essere appropriato".

La stretta che potrebbe essere annunciata il 15 marzo non resterà isolata. "Visto che siamo molto vicini al raggiungimento degli obiettivi fissati dal nostro statuto, e in assenza di nuovi sviluppi che potrebbero peggiorare materialmente l'outlook economico, il processo di riduzione degli stimoli probabilmente non sarà così lento come nel 2015 e nel 2016".
 
Yellen Signals Rate Increase Likely at March Fed Meeting - WSJ

Un rialzo del costo del denaro statunitense nel meeting in calendario a metà mese potrebbe essere appropriato. È quanto ha dichiarato Janet Yellen nel corso dell'intervento all'Executives Club di Chicago.

"Nel corso della riunione, il Federal Open Market Committee valuterà se l'occupazione e l'inflazione continuano ad evolversi in linea con le nostre attese". Nel caso in cui dai dati dovessero arrivare indicazioni positive, "un ulteriore aggiustamento del tasso sui Fed Funds potrebbe probabilmente essere appropriato".

La stretta che potrebbe essere annunciata il 15 marzo non resterà isolata. "Visto che siamo molto vicini al raggiungimento degli obiettivi fissati dal nostro statuto, e in assenza di nuovi sviluppi che potrebbero peggiorare materialmente l'outlook economico, il processo di riduzione degli stimoli probabilmente non sarà così lento come nel 2015 e nel 2016".

Sono anni che ripetono le stesse cose.
Dei 15 rialzi ne hanno fatti due.
Il loro grosso problema è che sono a conoscenza che i dati sono manipolati e sono a conoscenza perche sono loro che li manipolano.
Del resto se quello che scrivono da anni fosse vero come si potrebbe spiegare la vittoria di trump?
Uno dei problemi dei nostri giorni ossia l" informazione è completamente asservita e succube delle lobby e del capitale finanziario e non.
 
Per esempio puoi fare al mutuo prima casa al 80% e comprare obbligazioni banca mondiale o simili AAA in valuta turca, russa, indiana e ti porti a casa l'8% di interesse medio a 5 anni. Se l'euro non si rivaluta di brutto porti a casa bei soldi
 
Per esempio puoi fare al mutuo prima casa al 80% e comprare obbligazioni banca mondiale o simili AAA in valuta turca, russa, indiana e ti porti a casa l'8% di interesse medio a 5 anni. Se l'euro non si rivaluta di brutto porti a casa bei soldi

Ah veramente geniale. Alla prima crisetta degli emergenti ti trovi sotto i ponti.
 
beh spero che nessuno segua i consigli degli anonimi su internet
 
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