Finanza in mano alle banche in europa, la madre di tutte le liberalizzazioni

deltamarco

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Ieri leggevo la notizia che il figlio di mario draghi lascia Morgan Stanley per andare a lavorare in un fondo hedge americano...eh si perché negli usa la finanza è bancaria e privata, family houses e hedge fund sono possibili, ancorché normati da regole severissime, l'inside trading ad esempio è punito da 20 anni di carcere.
Questo fa si che la finanza sia un enorme risorsa, fonte di guadagno e di lavoro per migliaia di addetti
In europa la finanza è totalmente gestita dalle banche, con i risultati disastrosi che vediamo, ed è totalmente esclusa ai privati...quindi anche questa fonte di guadagno ci è preclusa...
Vorrei sapere che ne pensate, e perché in europa non si avvia quella che a mio parere è la madre di tutte le riforme,come da titolo..
Prego i vari troll di astenersi, se non hanno nulla da dire inutile fare battute..
Grazie
 
manca una certa cultura finanziaria (c'è da dire che poi però i disastri finanziari sono partiti sempre da quella parte dell'oceano)

ad ogni modo a ben guardare hedge funds ne esistono anche in Europa, certo il numero è diverso ma le regolamentazioni li prevedono
 
In europa la finanza è totalmente gestita dalle banche, con i risultati disastrosi che vediamo, ed è totalmente esclusa ai privati...quindi anche questa fonte di guadagno ci è preclusa...
Vorrei sapere che ne pensate, e perché in europa non si avvia quella che a mio parere è la madre di tutte le riforme,come da titolo..
Prego i vari troll di astenersi, se non hanno nulla da dire inutile fare battute..
Grazie

La prima inutile battuta è che è abbastanza tautologico che le banche abbiano un ruolo importante in finanza, visto che sono i principali intermediari finanziari. :D

Per il resto, io penso che il problema esista, nel senso che le banche sono spesso troppo "colluse" col potere pubblico.
Governativo o "monetario".
Nota però che non è un problema necessariamente bancario. LTCM era "colluso" anch'esso, ad esempio.

Il problema è:
-giocare coi soldi degli altri invece che coi propri, o dei propri clienti
-un arbitro "amico".

Giova ricordare, in generale, che in Italia le banche erano quasi interamente pubbliche, e che si è cercato di fare un passo in avanti in questa direzione privatizzandole.
Privatizzazione che in Italia è stata fatta con la presa per i fondelli delle fondazioni bancarie.

Purtroppo, però, in un sistema con un ruolo così forte delle banche centrali, il problema è molto più ampio.
C'è una monarchia da abbattere.
Se siamo fortunati, ci penseranno monete tecnologiche.
 
I fondi bancari incassano le commissioni dalla raccolta, dalla gestione e dall'ingresso/ uscita...e non sul rendimento finanziario...

pochi fanno una gestione attiva, anche se il numero recentemente è aumentato, e ancora meno sono gli equity fund neutral, che danno guadagni anche in caso di ribassi...
Diciamo che la gestione bancaria dei fondi è abbastanza pigra, per mancanza appunto di concorrenza reale..

L'apertura ai privati, con tutte le cautele del caso, porterebbe una certa concorrenza e una maggiore vivacità al settore, oltre ad aprire un nuovo interessante mercato, anche come posti di lavoro. Considerate che negli Usa solo le family house, considerate dei nani del settore, possono gestire patrimoni , vado a memoria, fino a 200 mln di dollari...
 
Tu non vuoi concorrenza genericamente "nella finanza".
Vuoi concorrenza nell'asset management. ;)
 
No non dico poco.. solo preciso :D

Il primo problema, secondo me, sta nella distribuzione.
L'italico ama comprare i prodotti proposti dalla propria banca.
 
No non dico poco.. solo preciso :D

Il primo problema, secondo me, sta nella distribuzione.
L'italico ama comprare i prodotti proposti dalla propria banca.

Non ci sono al momento alternative, anche volendo cambiare
 
Dalle banche rionali io non credo verrà fuori nulla di buono, il problema è impedire alle casse di risparmio di fare le lehman ed evitare collusioni con la politica...dici poco eh! Forse la verità sta nel mezzo, ossia impedire la formazione di mostri come la JP Morgan o nel nostro piccolo come la MPS.
I debiti della COOP (che non è banca) sono dovuti in massima parte alla tendenza degli amministratori a giocar d'azzardo con i soldi dei soci, tanto che poi si socializzano le perdite direttamente o indirettamente con le crisi finanziarie o le tasse.
 
Non ci sono al momento alternative, anche volendo cambiare

Le alternative a cercarle li trovi.Tu non hai rappresentato il nocciolo della questione.Fuori dall'europa l'economia si finanzia direttamente sul mercato e questo apre immense prospettive alle banche di affari e filiera del risparmio.

In europa e vieppiù in italia non è cosi,il ricorso al mercato diretto è l'eccezione.
 
Le alternative a cercarle li trovi.Tu non hai rappresentato il nocciolo della questione.Fuori dall'europa l'economia si finanzia direttamente sul mercato e questo apre immense prospettive alle banche di affari e filiera del risparmio.

In europa e vieppiù in italia non è cosi,il ricorso al mercato diretto è l'eccezione.

Questo è un altro punto molto dolente, che si intreccia col tema del 3d, e che hai fatto bene a sottolineare...concordo con te. Sulla gestione del risparmio, non ci sono però alternative, la finanza Usa è strutturata in maniera molto diversa dalla nostra..
 
Ieri leggevo la notizia che il figlio di mario draghi lascia Morgan Stanley per andare a lavorare in un fondo hedge americano...eh si perché negli usa la finanza è bancaria e privata, family houses e hedge fund sono possibili, ancorché normati da regole severissime, l'inside trading ad esempio è punito da 20 anni di carcere.
Questo fa si che la finanza sia un enorme risorsa, fonte di guadagno e di lavoro per migliaia di addetti
In europa la finanza è totalmente gestita dalle banche, con i risultati disastrosi che vediamo, ed è totalmente esclusa ai privati...quindi anche questa fonte di guadagno ci è preclusa...
Vorrei sapere che ne pensate, e perché in europa non si avvia quella che a mio parere è la madre di tutte le riforme,come da titolo..
Prego i vari troll di astenersi, se non hanno nulla da dire inutile fare battute..
Grazie

deltamarco
la distinzione che fai è discutibile poichè a modo suo anche il fondo di investimento fa alucne cose simili a una banca seppur diversamente regolamentata.
In america ancora si deve riformare se si vogliono fare passi in avanti significativi dopo i capitomboli del 2008 reintroducendo la vecchia legge glass steagal del 1933 .
Il problema vero secondo me, e l'ho più volte ribadito in questa sede, è stabilire una distinzione netta tra banche ordinarie e banche di investimento come era una volta prima delle riforma amato del 1992 dove c'erano banche ordinarie orientate sui piccoli clienti con gli sportelli e lo svolgimento di operazioni ordinarie di raccolta fondi e impieghi e banche d'affari con grossi clienti attente ai grossi investimenti (Nb) .

Nb
Riporto una definizione più precisa ripresa su internet per chi si crede specialista e poi comincia a puntualizzare sulla definizione con fare accademico pensando ancora di stare a scuola

"Le banche commerciali sono quelle che lavorano al dettaglio; in pratica sono quelle a cui si rivolgono i clienti privati (vale a dire singoli individui, famiglie) ma anche gli esercenti e le PMI (piccole e medie imprese).
In estrema sintesi si può affermare che l’attività principale delle banche commerciali è quella di permettere alle categorie appena elencate l’accesso al credito e di gestirne al tempo stesso i risparmi.
Tutt’altro ruolo svolgono invece le banche d’investimento.
Esse infatti stanno al di sopra delle banche commerciali e svolgono attività diverse. Innanzitutto non lavorano con clienti “retail”; il loro target sono le grandi aziende o la gestione patrimoniale di grossi gruppi privati.
Per questi soggetti le banche d’investimento prestano la loro consulenza, interessandosi ad esempio di compravendita di aziende o ristrutturazione delle stesse; ma anche gestione di fondi d’investimento, investimenti su prodotti finanziari ad alto rischio ma ad alto rendimento;
aiutano le imprese ad emettere obbligazioni con le quali finanziarsi e non è raro che prestino la loro consulenza anche ai governi".

Se si introduce questa distinzione è meglio,perchè si potrà riuscire meglio a controllare la finanza circoscrivendola e sosprattutto evitando il ricasco inevitabile di certe speculazioni sulla massa dei risparmiatori che determina la necesstà di interventi pubblici di dubbia effcacia in quanto tendenti a favorire la speculazione troppo esposta.
 
Ultima modifica:
Le alternative a cercarle li trovi.Tu non hai rappresentato il nocciolo della questione.Fuori dall'europa l'economia si finanzia direttamente sul mercato e questo apre immense prospettive alle banche di affari e filiera del risparmio.

In europa e vieppiù in italia non è cosi,il ricorso al mercato diretto è l'eccezione.

mander secondo me il nocciolo della questione è generale e riguarda anche gli USA,ed è rappresentato dal fatto che non esiste una distinzione in base alla legge (tipo legge glass steagal del 33:banche ordinarie e d'investimento)per cui tutti potrebbero fare tutto in campo finanziario. Questo coinvolge i soldi dei piccoli risparmiatori in operazioni di investimento altamente pericolose.
Va da sè che i fallimenti di banche che ne potrebbero seguire imporrebbero interventi pubblici onde evitare pericolosi tracolli sull'economia reale di un paese.
Questo però porta a chè si dia giustifcazioni a speculazioni troppo spericolate,"tanto ci pensa lo stato poi a ripianare",nonchè l'assenza DELLA DISTINZIONE LEGALE non facilta il controllo stesso sul fenomeno finanziarizzazione.
 
Ultima modifica:
deltamarco
la distinzione che fai è discutibile poichè a modo suo anche il fondo di investimento fa alucne cose simili a una banca seppur diversamente regolamentata.
In america ancora si deve riformare se si vogliono fare passi in avanti significativi dopo i capitomboli del 2008 reintroducendo la vecchia legge glass steagal del 1933 .
Il problema vero secondo me, e l'ho più volte ribadito in questa sede, è stabilire una distinzione netta tra banche ordinarie e banche di investimento come era una volta prima delle riforma amato del 1992 dove c'erano banche ordinarie orientate sui piccoli clienti con gli sportelli e lo svolgimento di operazioni ordinarie di raccolta fondi e impieghi e banche d'affari con grossi clienti attente ai grossi investimenti (Nb) .

Nb
Riporto una definizione più precisa ripresa su internet per chi si crede specialista e poi comincia a puntualizzare sulla definizione con fare accademico pensando ancora di stare a scuola

"Le banche commerciali sono quelle che lavorano al dettaglio; in pratica sono quelle a cui si rivolgono i clienti privati (vale a dire singoli individui, famiglie) ma anche gli esercenti e le PMI (piccole e medie imprese).
In estrema sintesi si può affermare che l’attività principale delle banche commerciali è quella di permettere alle categorie appena elencate l’accesso al credito e di gestirne al tempo stesso i risparmi.
Tutt’altro ruolo svolgono invece le banche d’investimento.
Esse infatti stanno al di sopra delle banche commerciali e svolgono attività diverse. Innanzitutto non lavorano con clienti “retail”; il loro target sono le grandi aziende o la gestione patrimoniale di grossi gruppi privati.
Per questi soggetti le banche d’investimento prestano la loro consulenza, interessandosi ad esempio di compravendita di aziende o ristrutturazione delle stesse; ma anche gestione di fondi d’investimento, investimenti su prodotti finanziari ad alto rischio ma ad alto rendimento;
aiutano le imprese ad emettere obbligazioni con le quali finanziarsi e non è raro che prestino la loro consulenza anche ai governi".

Se si introduce questa distinzione è meglio,perchè si potrà riuscire meglio a controllare la finanza circoscrivendola e sosprattutto evitando il ricasco inevitabile di certe speculazioni sulla massa dei risparmiatori che determina la necesstà di interventi pubblici di dubbia effcacia in quanto tendenti a favorire la speculazione troppo esposta.

Sono due argomenti diversi...la gestione del risparmio negli usa è stata liberalizzata, è stato permesso anche ai privati di gestire il risparmio retail, questo ha permesso a wall street, grazie al lavoro e all'impegno degli hedge fund e delle family house, di diffondere ricchezza come mai nella storia..creando decine di migliaia di posti di lavoro, per di piu.
Il tuo discorso, che anch'io ho affrontato piu volte, riguarda le banche, ma è leggermente ot.
Il discorso è che oltre ritornare alla distinzione banche commerciali e banche d'affari, va tolto assolutamente alle banche il monopolio della gestione del risparmio.
 
Sono due argomenti diversi...la gestione del risparmio negli usa è stata liberalizzata, è stato permesso anche ai privati di gestire il risparmio retail, questo ha permesso a wall street, grazie al lavoro e all'impegno degli hedge fund e delle family house, di diffondere ricchezza come mai nella storia..creando decine di migliaia di posti di lavoro, per di piu.
Il tuo discorso, che anch'io ho affrontato piu volte, riguarda le banche, ma è leggermente ot.
Il discorso è che oltre ritornare alla distinzione banche commerciali e banche d'affari, va tolto assolutamente alle banche il monopolio della gestione del risparmio.

tu dici
Il discorso è che oltre ritornare alla distinzione banche commerciali e banche d'affari, va tolto assolutamente alle banche il monopolio della gestione del risparmio

ma le 2 cose secondo me non coincidono,e perchè mai si dovrebbe tornare alla distinzione banche commerciali e banche d'affari e nello stesso tempo estendere le attività degli
hedge fund e delle family house sui risparmi retail ?
L'obiettivo è proprio quello di contenere le spinte speculative, così altro che diffondere la ricchezza, così si estende il rischio anche alle parti deboli della popolazione.
E come detto questo in casi di default richiede interventi dello stato in qualità di garante d ultima istanza che determina una sorta di lasciapassare sulle più ardite speculazioni.
Ti ricordo che le migliaia di posti di lavoro in usa sono stai creati negli ultima anni dalla perdita del primato del dollaro come valuta e dall'obama care,e anche ammesso e non concesso
quello che tu sostieni è del tutto sconsigliabile ricreare processi di crescita in usa basati su sviluppi della finanza e basta .
 
ma tornando al risparmio gestito tempo addietro leggendo i dati del 2016 ho calcolato che il totale delle commissioni pagate dagli investitori ammonta a circa il 2-3% del PIL Italiano. Ora è vero che gli intermediari devono recuperare i loro costi ma alla fine significa che si toglie una cifra corrispondente a decine di migliaia di euro all'economia reale anche se non necessariamente nel nostro paese. Mi confermate che le cifre che ho citate sono grosso modo corrette ? Non pensate che tutto questo può avere un impatto molto rilevante sulla competitività del sistema economico ?
 
ma tornando al risparmio gestito tempo addietro leggendo i dati del 2016 ho calcolato che il totale delle commissioni pagate dagli investitori ammonta a circa il 2-3% del PIL Italiano. Ora è vero che gli intermediari devono recuperare i loro costi ma alla fine significa che si toglie una cifra corrispondente a decine di migliaia di euro all'economia reale anche se non necessariamente nel nostro paese. Mi confermate che le cifre che ho citate sono grosso modo corrette ? Non pensate che tutto questo può avere un impatto molto rilevante sulla competitività del sistema economico ?

Assolutamente si, è una vera e propria tassa occulta,e spesso per non guadagnare nulla, anzi magari per perdere soldi. In regime di monopolio bancario non c'è altra scelta del resto. Ecco perché la gestione del risparmio andrebbe liberalizzata, si libererebbero enormi risorse ..
 
tu dici
Il discorso è che oltre ritornare alla distinzione banche commerciali e banche d'affari, va tolto assolutamente alle banche il monopolio della gestione del risparmio

ma le 2 cose secondo me non coincidono,e perchè mai si dovrebbe tornare alla distinzione banche commerciali e banche d'affari e nello stesso tempo estendere le attività degli
hedge fund e delle family house sui risparmi retail ?
L'obiettivo è proprio quello di contenere le spinte speculative, così altro che diffondere la ricchezza, così si estende il rischio anche alle parti deboli della popolazione.
E come detto questo in casi di default richiede interventi dello stato in qualità di garante d ultima istanza che determina una sorta di lasciapassare sulle più ardite speculazioni.
Ti ricordo che le migliaia di posti di lavoro in usa sono stai creati negli ultima anni dalla perdita del primato del dollaro come valuta e dall'obama care,e anche ammesso e non concesso
quello che tu sostieni è del tutto sconsigliabile ricreare processi di crescita in usa basati su sviluppi della finanza e basta .

La finanza negli usa è una enorme risorsa e fonte di ricchezza, credo che tu non conosca a fondo la materia..è la,piu grande industria nazionale...in italia abbiamo un risparmio interamente gestito, (male ) dalle banche...la possibilità di una gestione più efficace ed efficiente, farebbe bene alla ns economia, oltre a premiare le aziende italiane più meritevoli..una liberalizzazione della gestione del risparmio porterebbe ricchezza e benessere a molti..e fsrebbe decollare finalmente la borsa italiana, visto l'entità della cifra in ballo, 4,000 mld di euro...a tanto ammonta il,risparmio italico..
 
Due mondi totalmente a parte USA e Italia. La cultura finanziaria è ben diversa come l'approcciarsi al business e il modus operandi per svilupparlo.
Concordo con Deltamarco. Anche io mi auspicherei la stessa cosa in Italia ma ci sono non pochi ostacoli sul cammino. Una rivoluzione in assoluto sarebbe il minimo da proporre.

Anche perché di fronte a tali massi gestite lo vedo un gran peccato. Mi viene da dire che come sempre in ogni campo anche al di fuori della finanza in Italia ci sono le qualità e i presupposti per far bene ma come sempre le modalità ed i mezzi per farli crescere sono scarsini e non i più idonei, per i vincoli di qualsiasi natura, culturali, politici, burocratici, fiscali ecc...
 
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