Punto di Rottura: Quando?

amartya78

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Lo scopo di questo nuovo argomento è quello di innescare un dibattito al fine di capire se e quando ci sarà un punto di rottura in Italia. Dove con punto di rottura si intende la presa di coscienza del totale fallimento del paese, l impossibilità e/o la non volontà da parte del popolo e dello Stato ad andare avanti nella stessa direzione. Personalmente lo intendo come l abbandono delle politiche stataliste e consociativiste che hanno fatto lievitare oltre ogni misura la spesa pubblica e quindi i livelli di imposizione fiscale e causando quindi una crescita del PIL che negli ultimi 20 anni è stata meno della metà dei paesi europei nella loro media in favore di una riduzione gigantesca della pressione fiscale.
Ritengo che tale punto ci sia sostanzialmete per ogni paese ed è legato al PIL procapite ppp in relazione a quello degli altri paesi.
L Italia nel 2014 occupava la 32' posizione con 32.000$. A mio avviso considerando le immense forze conservatrici di questo paese un punto di rottura andrebbe cercato laddove si arriva al 60' posto al mondo come PIL procapite ppp, cioè quando l Italia potrebbe raggiungere la posizione che oggi con ca 21.000$ occupa il Gabon.
Considerando una variazione media annuale dell Italia dello 0,5% ( anche se negli ultimi 8 anni la variazione media è stata -1,3%) ed ipotizzando per il Gabon una variazione annua media del 3,5% uguale a quella degli ultimi 5
anni tra 10 anni il Gabon avrà raggiunto quota 30.000$ mentre l Italia si attesterà a quota 33.500. Tutte le variazioni calcolate sono a prezzi costanti.
Si consideri che oggi nelle posizioni inferiore alla 32' molti paesi appartengono a quelli emergenti che crescono al tasso medio del 4%.
La Spagna e molto probabile che quest anno ci superi, visto che cresce al 3% e noi allo 0,7%
 
Ritengo che tale punto ci sia sostanzialmete per ogni paese ed è legato al PIL procapite ppp in relazione a quello degli altri paesi.
Penso che tu abbia ragione nell'ipotizzare il fatto che ogni Paese abbia un punto di rottura. Ce l'hanno le persone e dunque devono necessariamente averlo il Paese nel quale vivono le persone stesse e anche i mercati che sono fatti da quelle persone medesime e ne riflettono dunque le istanze, i comportamenti, etc.

Relazioni questo punto ad un parametro economico e anche qui è difficile darti torto.

Ritengo tuttavia che sia riduttivo individuare una relazione solo economica e addirittura nell'ambito economico legarla ad un solo indicatore.
Credo infatti che ciò che può portare un Paese al punto di rottura sia il frutto di una serie di parametri non solo economici. E quand'anche mi sbagliassi e la relazione fosse solo economica non si può pensare che c'entri solo il PIL. Su quest'ultima affermazione nutro pochi dubbi che essa possa essere non corretta.
 
Ritengo che tale punto ci sia sostanzialmete per ogni paese ed è legato al PIL procapite ppp in relazione a quello degli altri paesi.

A proposito di punto di rottura: ma tu non dicevi, nel 2012 e nel 2013, che saremmo andati presto in default, rimandando ogni mese tale punto di rottura?

:D
 
A proposito di punto di rottura: ma tu non dicevi, nel 2012 e nel 2013, che saremmo andati presto in default, rimandando ogni mese tale punto di rottura?

:D

Mai detto e ti sfido a trovarmi il thread in cui io lo affermo.

Ho sempre detto invece una cosa : "delle due l una o noi falliamo come Stato e ricominciamo su basi reali e solide oppure siamo destinati a 10 20 e forse più anni di stagnazione sino alla rottura inevitabile "
Questa volta mi sto spingendo più in la visto che il nostro PIL procapite ppp sta precipitando nella graduatoria mondiale.
Esiste una forte correlazione tra PIL procapite ppp e stabilità degli ordinamenti statuali, sopratutto per quelli a metà classifica. Nelle cose o sei troppo ricco o sei troppo povero.
 
Lo scopo di questo nuovo argomento è quello di innescare un dibattito al fine di capire se e quando ci sarà un punto di rottura in Italia. Dove con punto di rottura si intende la presa di coscienza del totale fallimento del paese, l impossibilità e/o la non volontà da parte del popolo e dello Stato ad andare avanti nella stessa direzione. Personalmente lo intendo come l abbandono delle politiche stataliste e consociativiste che hanno fatto lievitare oltre ogni misura la spesa pubblica e quindi i livelli di imposizione fiscale e causando quindi una crescita del PIL che negli ultimi 20 anni è stata meno della metà dei paesi europei nella loro media in favore di una riduzione gigantesca della pressione fiscale.
Ritengo che tale punto ci sia sostanzialmete per ogni paese ed è legato al PIL procapite ppp in relazione a quello degli altri paesi.
L Italia nel 2014 occupava la 32' posizione con 32.000$. A mio avviso considerando le immense forze conservatrici di questo paese un punto di rottura andrebbe cercato laddove si arriva al 60' posto al mondo come PIL procapite ppp, cioè quando l Italia potrebbe raggiungere la posizione che oggi con ca 21.000$ occupa il Gabon.
Considerando una variazione media annuale dell Italia dello 0,5% ( anche se negli ultimi 8 anni la variazione media è stata -1,3%) ed ipotizzando per il Gabon una variazione annua media del 3,5% uguale a quella degli ultimi 5
anni tra 10 anni il Gabon avrà raggiunto quota 30.000$ mentre l Italia si attesterà a quota 33.500. Tutte le variazioni calcolate sono a prezzi costanti.
Si consideri che oggi nelle posizioni inferiore alla 32' molti paesi appartengono a quelli emergenti che crescono al tasso medio del 4%.
La Spagna e molto probabile che quest anno ci superi, visto che cresce al 3% e noi allo 0,7%
Io non riesco proprio a capire come si possa parlare della questione italia o spagna senza passare per una discussione di quando la situazione è iniziata a precipitare e perche??
Cioè come discutere di uno che avendo problemi respiratori inizia a fumare 3 pacchetti al giorno di sigarette come medicina.
 
Io non riesco proprio a capire come si possa parlare della questione italia o spagna senza passare per una discussione di quando la situazione è iniziata a precipitare e perche??
Cioè come discutere di uno che avendo problemi respiratori inizia a fumare 3 pacchetti al giorno di sigarette come medicina.

Beh do per scontato che il passato si conosca.

Nel 1990 la Spagna era poco più del terzo mondo, oggi ha un PIL procapite superiore al nostro.
Nel 2008-2009 la Spagna attraversa una crisi gravissima tanto quella italiana, ma cosa fanno gli spagnoli?
Il primo provvedimento che adottano è un condono fiscale tombale, il secondo è togliere la 13' e sterilizzano i salari pubblici, fanno una spendono review da paura e riducono le tasse. Ecco perché la Spagna vola già dallo scorso anno (+1,4%) quando noi facemmo (-0,4%)
 
Beh do per scontato che il passato si conosca.

Nel 1990 la Spagna era poco più del terzo mondo, oggi ha un PIL procapite superiore al nostro.
Nel 2008-2009 la Spagna attraversa una crisi gravissima tanto quella italiana, ma cosa fanno gli spagnoli?
Il primo provvedimento che adottano è un condono fiscale tombale, il secondo è togliere la 13' e sterilizzano i salari pubblici, fanno una spendono review da paura e riducono le tasse. Ecco perché la Spagna vola già dallo scorso anno (+1,4%) quando noi facemmo (-0,4%)

Magari se guardi a quanto sta il deficit rispetto al 2.7 nostro ci arrivi meglio;)
 
Beh do per scontato che il passato si conosca.

Nel 1990 la Spagna era poco più del terzo mondo, oggi ha un PIL procapite superiore al nostro.
Nel 2008-2009 la Spagna attraversa una crisi gravissima tanto quella italiana, ma cosa fanno gli spagnoli?
Il primo provvedimento che adottano è un condono fiscale tombale, il secondo è togliere la 13' e sterilizzano i salari pubblici, fanno una spendono review da paura e riducono le tasse. Ecco perché la Spagna vola già dallo scorso anno (+1,4%) quando noi facemmo (-0,4%)

condoni fiscali ne abbiamo avuti a volontà, sarebbe ora di finirla, ....le tasse caleranno quando tutti saranno costretti a pagarle. Il grosso problema dell'italia è anche che il denaro raccolto con le tasse prende la via dei paradisi fiscali tramite la corruzione invece di essere usato per i servizi ai cittadini.
 
Personalmente lo intendo come l'abbandono delle politiche stataliste e consociativiste che hanno fatto lievitare oltre ogni misura la spesa pubblica e quindi i livelli di imposizione fiscale e causando quindi una crescita del PIL che negli ultimi 20 anni è stata meno della metà dei paesi europei nella loro media in favore di una riduzione gigantesca della pressione fiscale.

Non è avvenuto finora, quindi non avverrà mai, non si rimedia a un disastro socio culturale che dura dal 1968 ed è stato alimentato senza sosta dal baraccone chiamato scuola.. L'italiano medio è impregnato fino al midollo di consociativismo, collettivismo e assistenzialismo.

Quando la magica riforma pensionistica che salvaguardia i diritti acquisiti avrà raggiunto i suoi effetti con milioni di pensionati a redditi di sussistenza finirà la festa. Consumi ridotti all'osso, incassi fiscali conseguenti, fine della festa per la spesa pubblica.
Ne parliamo fra 15 anni, nel frattempo ottimismo.
 
condoni fiscali ne abbiamo avuti a volontà, sarebbe ora di finirla, ....le tasse caleranno quando tutti saranno costretti a pagarle. Il grosso problema dell'italia è anche che il denaro raccolto con le tasse prende la via dei paradisi fiscali tramite la corruzione invece di essere usato per i servizi ai cittadini.

E per questi ragionamenti che l Italia non parte. Non perché in linea di principio non possano essere corretti, no. Molto più semplicemente la ragion pratica, la realtà dura e pura del Capitalismo con la C maiuscola se ne FOTTE altamente delle morali e bastona sino alla morte chi si ostina a non capire che l unica è l essenza schumpeteriana del Capitalismo. Quello scegliere tra vita e morte, tra rinascita e distruzione, quella sua amazing distruzione-rigeneratrice lo rende l unico vero Verbo che abbiamo su questo Pianeta.
Non uno, ribadisco non uno può anche solo pensare di fotterlo, la morte e arrivata per la Cina di Mao, per il Soviet di di Kruscev arriverà inevitabile per l Eurocarrozzone e per il suo stato più ideologico l Italia dove già le necrosi sono ad uno stadio avanzatissimo.
I più scaltri ( la Germania di Schroeder prima e di Merkel oggi e lo UK di Blair e Cameron)la lezione l hanno capita prima delle bastonate, i più stolti gli italiani prendono bastonate da 20 anni e le prenderanno sino alla resa definitiva.
Sono cadute l Unione Sovietica e la Cina di Mao figurarsi se non cade uno stato già morto di suo.
Il Gabon è vicino, ripeto il Gabon è vicino !
 
Lo scopo di questo nuovo argomento è quello di innescare un dibattito al fine di capire se e quando ci sarà un punto di rottura in Italia. Dove con punto di rottura si intende la presa di coscienza del totale fallimento del paese, l impossibilità e/o la non volontà da parte del popolo e dello Stato ad andare avanti nella stessa direzione. Personalmente lo intendo come l abbandono delle politiche stataliste e consociativiste che hanno fatto lievitare oltre ogni misura la spesa pubblica e quindi i livelli di imposizione fiscale e causando quindi una crescita del PIL che negli ultimi 20 anni è stata meno della metà dei paesi europei nella loro media in favore di una riduzione gigantesca della pressione fiscale.
Ritengo che tale punto ci sia sostanzialmete per ogni paese ed è legato al PIL procapite ppp in relazione a quello degli altri paesi.
L Italia nel 2014 occupava la 32' posizione con 32.000$. A mio avviso considerando le immense forze conservatrici di questo paese un punto di rottura andrebbe cercato laddove si arriva al 60' posto al mondo come PIL procapite ppp, cioè quando l Italia potrebbe raggiungere la posizione che oggi con ca 21.000$ occupa il Gabon.
Considerando una variazione media annuale dell Italia dello 0,5% ( anche se negli ultimi 8 anni la variazione media è stata -1,3%) ed ipotizzando per il Gabon una variazione annua media del 3,5% uguale a quella degli ultimi 5
anni tra 10 anni il Gabon avrà raggiunto quota 30.000$ mentre l Italia si attesterà a quota 33.500. Tutte le variazioni calcolate sono a prezzi costanti.
Si consideri che oggi nelle posizioni inferiore alla 32' molti paesi appartengono a quelli emergenti che crescono al tasso medio del 4%.
La Spagna e molto probabile che quest anno ci superi, visto che cresce al 3% e noi allo 0,7%

pretendi innescare un dibattito a partire da superstizioni e strampalate fantasie.
con l'aggiunta di generiche e qualunquistiche pseudoaffermazioni dal tono moralistico.

l'attuale governo e gia' una positiva reazione contro la combricola di criminali, che hanno nomi e cognomi, che hanno devastato l'italia per decenni dietro slogan pseudoprogressisti diventati particolarmente nefasti una volta che sono riusciti a eliminare la grande DC
 
Non è avvenuto finora, quindi non avverrà mai, non si rimedia a un disastro socio culturale che dura dal 1968 ed è stato alimentato senza sosta dal baraccone chiamato scuola.. L'italiano medio è impregnato fino al midollo di consociativismo, collettivismo e assistenzialismo.

Quando la magica riforma pensionistica che salvaguardia i diritti acquisiti avrà raggiunto i suoi effetti con milioni di pensionati a redditi di sussistenza finirà la festa. Consumi ridotti all'osso, incassi fiscali conseguenti, fine della festa per la spesa pubblica.
Ne parliamo fra 15 anni, nel frattempo ottimismo.

Condivido, ahimè.

Vedo che sei uno dei pochi che ha ben conscio il fatto che oggi il PIL di oggi è sostenuto da trasferimenti pubblici che non ci possiamo permettere e vengono fatti attraverso le cambiali che le generazioni di persone di età inferiore ai 50 si troverà a cominciare a pagare tra 15-20 anni quando la loro pensione sarà miseria pura e di conseguenza il PIL non potrà che calare ulteriormente.
Parliamoci chiaro siamo già falliti com'è Stato.
 
pretendi innescare un dibattito a partire da superstizioni e strampalate fantasie.
con l'aggiunta di generiche e qualunquistiche pseudoaffermazioni dal tono moralistico.

l'attuale governo e gia' una positiva reazione contro la combricola di criminali, che hanno nomi e cognomi, che hanno devastato l'italia per decenni dietro slogan pseudoprogressisti diventati particolarmente nefasti una volta che sono riusciti a eliminare la grande DC

Mi pare che il PIL procapite ppp nel 2014 a 32.000$ è quello del Gabon a 21.000$ non sono fantasie, così come non sono fantasie i tassi di crescita media dei due paesi.

Ma perché molti italiani hanno così paura della Realtà Verità che preferiscono pensare che i dati che alcuni postano sono frutto della fantasia ( come UK che nel 2016 avrà un PIL nominale che sarà ca. Il DOPPIO di quello Italiano)?
Siamo ormai alla dissociazione tra Realtà e quella che alcuni vorrebbero fosse la Realtà. In inglese le chiamano wishful thinkings.
L Italiano medio è talmente stato manipolato dai media che è ancora convinto che l Italia sia una Potenza planetaria, che abbia un reddito tra i più elevati.
Non si accorge che i giovani italiani emigrano in UK, in Germania, in Francia, in Spagna, in Danimarca etc etc in misura che è 20,30,40 volte maggiore di quanto da questi paesi vengono da noi. Non si accorgono che l Italia attira solo africano ed arabi analfabeti.
Mah.
 
Condivido, ahimè.

Vedo che sei uno dei pochi che ha ben conscio il fatto che oggi il PIL di oggi è sostenuto da trasferimenti pubblici che non ci possiamo permettere e vengono fatti attraverso le cambiali che le generazioni di persone di età inferiore ai 50 si troverà a cominciare a pagare tra 15-20 anni quando la loro pensione sarà miseria pura e di conseguenza il PIL non potrà che calare ulteriormente.
Parliamoci chiaro siamo già falliti com'è Stato.

A troppi senza le basi di conoscenza è stato fatto credere che sia sostenibile tassando gli "speculatori", aggredendo i patrimoni (cit.), inventandosi sempre nuove tasse. Per gli altri ovviamente.
Questo in prima battuta, in seconda gli è stato tenuto nascosto come ricorderai dal precedente (attualmente ai domiciliari) presidente inps che aveva cassato le famose buste arancioni.
Ne sta parlando adesso Boeri, scommetti che non dura ?
 
I ritmi di crescita non sono una costante, chi fa proiezioni lineari non c'ha capito molto di macroeconomia...l'Italia presto rialzerà la testa e tornerà a fiorire, in un contesto in cui altri invece andranno in difficoltà, quelli che oggi sembrano in salute.
 
Non è avvenuto finora, quindi non avverrà mai, non si rimedia a un disastro socio culturale che dura dal 1968 ed è stato alimentato senza sosta dal baraccone chiamato scuola.. L'italiano medio è impregnato fino al midollo di consociativismo, collettivismo e assistenzialismo.

Quando la magica riforma pensionistica che salvaguardia i diritti acquisiti avrà raggiunto i suoi effetti con milioni di pensionati a redditi di sussistenza finirà la festa. Consumi ridotti all'osso, incassi fiscali conseguenti, fine della festa per la spesa pubblica.
Ne parliamo fra 15 anni, nel frattempo ottimismo.

Fra 15 anni qualcosa come il 40% della popolazione è over60. Gli anziani non fanno la rivoluzione.
 
I ritmi di crescita non sono una costante, chi fa proiezioni lineari non c'ha capito molto di macroeconomia...l'Italia presto rialzerà la testa e tornerà a fiorire, in un contesto in cui altri invece andranno in difficoltà, quelli che oggi sembrano in salute.

Infatti ho proiettato una crescita dello 0,5% medio nei prossimi 10. Se avessi proiettato linearmente avrei dovuto considerare il -1,3% medio degli ultimi 8.
 
Lascia perdere, non è il tuo campo...non ti avventurare nelle previsioni...sai cos'è il catch-up effect o anche "convergence"?
 
Lascia perdere, non è il tuo campo...non ti avventurare nelle previsioni...sai cos'è il catch-up effect o anche "convergence"?

Ma guarda che fare una previsione sopratutto macroeconomica e con un punto di proiezione nel tempo di 10 anni non è assolutamente una cosa impossibile. Quello che conta è il margine di errore. Posto quello allora se vuoi fare una analisi tutto sommato credibile basta porsi nel range migliore o se puoi più conservativo
Quindi posto che ragionevolmente l Ialia nei prossimi 10 anni non crescerà alla media del 2% annuo, che probabilmente starà nei prossimi tre (2015 compreso) intorno a 0,8%. Considerando che dal 2018 gli USA saranno all 11 anno di espansione consecutiva e che una correzione è inevitabile, siamo già di nuovo in recessione. E sono passati 5 anni.

Poi si potrebbe fare il discorso del PIL potenziale che l Italia ha vicino allo ZERO.
Popolazione giovane ed istruita che emigra, invecchia quella che rimane, pensioni sempre più magre etc etc.

A parità di condizioni (euro, scenario internazionale) e già un miracolo se avremo una media dello 0,5%, Max 0,7%
 
Mi spieghi perchè una recessione in Usa dovrebbe portarne una anche in Italia? Semmai accade il contrario, visto che frena i tassi internazionali...mai sentito la parola "decoupling"?
 
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