Brexit : scenario futuro

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In una mail «scappata di mano» il piano-Brexit di Bank of England - Il Sole 24 ORE

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In una mail «scappata di mano» il piano-Brexit di Bank of England

24 maggio 2015
In questo articolo

Argomenti: Banca d'Inghilterra | Borsa di Londra | Lavoro
My24

Grande imbarazzo alla Banca d’Inghilterra: un documento riservato sulla creazione di un’unità speciale supersegreta sui rischi finanziari di Brexit è stato pubblicato sul quotidiano The Guardian. A peggiorare le cose è il fatto che il documento non è stato carpito da un giornalista senza scrupoli, ma è stato inviato via mail per errore da un dirigente della Bank of England.

Poche ore dopo la pubblicazione del documento, la BoE ha ammesso che sta studiando vari possibili scenari, tra i quali la possibilità di un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea in seguito al referendum che il Governo ha promesso di tenere entro il 2017. Brexit potrebbe portare a un crollo della sterlina, della Borsa di Londra o dei buoni del Tesoro britannici, o a una fuga all’estero di grandi banche e imprese.

È «molto spiacevole» che la notizia sia trapelata in seguito all’errore definito «involontario» di un dirigente, ha detto la BoE, che però ha difeso la creazione di una taskforce su Brexit, perché «è responsabilità della Banca studiare le questioni economiche e finanziarie che si pongono nel contesto dei negoziati e del referendum». Parlare di queste cose in pubblico, ha aggiunto, «non sarebbe sensato».


E intanto i cittadini britannici cercano di pararsi one's back :

La Brexit fa paura agli inglesi, è caccia grossa alla doppia cittadinanza - Il Sole 24 ORE

"La Brexit fa paura agli inglesi, è caccia grossa alla doppia cittadinanza

17 agosto 2015

La possibilità che la Gran Bretagna esca dall'Europa fa paura e molti cittadini già si stanno organizzando per evitare problemi in futuro. Secondo una ricerca online condotta dal quotidiano Guardian, centinaia di persone, sia cittadini dell'Europa continentale che vivono nel Regno Unito sia i britannici residenti in altri Paesi Ue, sono così preoccupati dell'impatto di una Brexit che stanno facendo richiesta di un passaporto per avere una seconda nazionalità. Questo permetterebbe di non incorrere in tutta una serie di problemi, che riguardano ad esempio residenza, permessi di lavoro o copertura sanitaria, nel caso i britannici scegliessero la via dell'uscita dall'Ue col referendum che si terrà nel Regno Unito entro la fine del 2017.

L’indagine si basa su circa 1.200 risposte di cittadini europei, molti dei quali stanno per cambiare nazionalità e cittadinanza o stanno pensando di farlo. La preoccupazioni di molti di coloro che hanno risposto all’indagine è la doppia nazionalità. Con il referendum promosso e promesso dal premier David Cameron, i cittadini del Regno Unito potranno scegliere se rimanere o no nell’Unione europea. Nel caso in cui il referendum passasse e la Gran Bretagna uscisse dall’Unione europea, ci potrebbero essere problemi per i cittadini europei nel Regno Unito o viceversa per i cittadini del Regno Unito nell’Unione europea.

Brexit è un acronimo nato sul modello di Grexit. In entrambi i Paesi si è deciso un referendum, in Grecia si è tenuto lo scorso luglio, nel Regno Unito si terrà fra due anni. La Grecia deve avviare riforme e dare assicurazione ai creditori e rimanere nella zona euro di cui ha sempre fatto parte, la Gran Bretagna ha sempre rifiutato la moneta unica ma è membro dell’Ue anche se una parte dell’opinione pubblica vede con crescente insofferenza Bruxelles. La Gran Bretagna non solo ha mantenuto la sterlina ma non fa parte dell’Area Schenghen, cittadina lussemburghese che dà il nome al trattato con cui fu decisa la libera circolazione dei cittadini all’Unione europea - in pratica non fu più necessario il passaporto ma la sola carta di identità. L’immigrazione è tuttavia diventato un tema dell’agenda politica britannica usata in vario modo da conservatori e soprattutto dagli euroscettici dell’Ukip.

Durante la campagna elettorale per le politiche di maggio il premier conservatore Cameron, la cui vittoria era incerta stando ai sondaggi, ha promesso un referendum che era già stata la rassicurazione agli scozzesi che hanno votato per l’indipendenza di Edimburgo da Londra lo scorso settembre. La Scozia è rimasta nel Regno Unito con la promessa di una maggiore autonomia soprattutto fiscale, David Cameron ha vinto e il referendum, sostenuto dai conservatori e l’Ukip, pare si farà.

A febbraio il commissario al commercio Ue Cecilia Malmstrom ha detto alla Bbc che la Brexit sarebbe un disastro «per noi e voi». A maggio sempre il Guardian ha pubblicato una documento della Bank of England, uno studio sulle conseguuenze economiche e finanziarie di una eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Unione, una email pare inviata per sbaglio da un dirigente della BoE al quotidiano."
 
Addirittura un’unità speciale supersegreta?
Ma se e' noto a cani e porci!
Ma se un mio buon amico (brianzolo) e' stato assunto 6 mesi fa per fare gli stress test in caso di uscita?

Mah, Il sole 24 ore e' davvero un giornale misero.
 
Io mi auguro che escano proprio per questo: meno investimenti per loro, più investimenti per l'Europa continentale.

Veramente esilarante.
Un ragionamento da chi è in panchina e spera che i titolari più forti se ne vadano per poter giocare, per via della classica mentalità dell'ingiustizia meritocratica.

Io penso che un leave, possa fare solo bene a tutti i paesi europei. Per cambiare e ripartire con basi solide bisogna aver coraggio. E mi sembra che all'Italia mancano queste 2 caratteristiche, le basi solide ed il coraggio di cambiare veramente, anche a costo di soffrire inizialmente.
Poi a chiacchiere gattopardiane ve lo fanno credere. Cambiare tutto perchè nulla cambi.
 
Il fatto che un ministro delle finanze di un paese della unione minacci il paese che intende o forse non intende fare quello che è scritto nei trattati ossia decidere di uscire non lo consideriamo?
Ma la commissione europea è l"organo che deve fare o non fare rispettare i trattati?
Secondacosa non irrilevante la uk è importatore netto da ue per 11 miliarducoli......che facciamo mettiamo i dazi contro noi stessi come contro la russia....da sti fessi potrebbe essere.
 
In realtà penso sarebbe più dannoso perché la ricerca più avanzata nel farmaceutico (soprattutto oncologico) si fa in UK e se a questa vengono a mancare i finanziamenti l'intero comparto ne soffre e gli investitori scappano
 
Il fatto che un ministro delle finanze di un paese della unione minacci il paese che intende o forse non intende fare quello che è scritto nei trattati ossia decidere di uscire non lo consideriamo?
Ma la commissione europea è l"organo che deve fare o non fare rispettare i trattati?
Secondacosa non irrilevante la uk è importatore netto da ue per 11 miliarducoli......che facciamo mettiamo i dazi contro noi stessi come contro la russia....da sti fessi potrebbe essere.

La Germania ha fatto benissimo. Non si può uscire da un accordo, pretendendo che alcune clausole rimangano in piedi. In or Out.
 
In realtà penso sarebbe più dannoso perché la ricerca più avanzata nel farmaceutico (soprattutto oncologico) si fa in UK e se a questa vengono a mancare i finanziamenti l'intero comparto ne soffre e gli investitori scappano

Tranquillo. L'UK dentro o fuori l'Europa non può modificare la domanda di questi farmaci. Se sarà difficile reperire i fondi in UK, i team di ricerca ci mettono poco a traslocare in altre nazioni. Penso alla Francia o alla Germania o a qualsiasi paese del Nord Europa.
 
La Germania ha fatto benissimo. Non si può uscire da un accordo, pretendendo che alcune clausole rimangano in piedi. In or Out.

Fammi capire, se nell" accordo c" è scritto che possono uscire non lo possono fare se vogliono perchè lo dicono i tedeschi?
Poi se non lo hai capito loro sono in deficit con noi mica in surplus quindi se metti i dazi o quello che può partorire una mente malata il danno te lo fai da solo visto che sei te che esporti da loro.
Ripeto se dicono sempre che i trattati vanno rispettati come mai poi i tedeschi sono quelli che non li rispettano?
A che titolo parlano questi?
 
Fammi capire, se nell" accordo c" è scritto che possono uscire non lo possono fare se vogliono perchè lo dicono i tedeschi?
Poi se non lo hai capito loro sono in deficit con noi mica in surplus quindi se metti i dazi o quello che può partorire una mente malata il danno te lo fai da solo visto che sei te che esporti da loro.
Ripeto se dicono sempre che i trattati vanno rispettati come mai poi i tedeschi sono quelli che non li rispettano?
A che titolo parlano questi?

signor pomata
io francamente non sono molto interessato alle possibili misure ritorsive contro l'Uk per la sua uscita dalla ue.
Misure ritorsive che rappresenterebbero un dettaglio nel mare delle problematiche aperte dalla possibile brexit.
La brexit per me rappresenta in piccolo quello che potrebbe verificarsi in più grande stile con la fuoriuscita dell'italia o della spagna
etc e in genere di uno stato che ha anche adottato la moneta unica.
l'UK con uscita dalla ue quasi sicuramente andrà incontro ad un'immediato aumento degli interessi sui suoi titoli sovrani e a una svalutazione
della sterlina. Questo comporterà per i suoi cittadini perdite di potere d'acquisto e tagli alla spesa sociale.
Sta di fatto che nel medio lungo periodo questo trand tenderà a convertirsi in un generale miglioramento della sua economia conseguente a una riacquistata
competitività sui mercati internazionali.
Miglioramento della sua economia che consentirà di riacquistare i diritti e il potere di aquisto momentaneamente perso e di volare verso nuovi traguardi.
Tutto ciò costituirebbe un primo esempio di exit anche se partire da una situazione meno coinvolgente di quella in cui si trovano i paesi abbraccianti l'euro, ma pur sempre
un esempio che indica un strada possibile da percorrere e tutto ciò indebolisce l'euro e pertanto va scongiurato e combattuto..

Ma è proprio per questo che io spero che sia brexit perchè esso introdurrà nuovi parametri di valutazione utili alle valutazioni di quell'evento
ormai ineludibile che sarà il crollo dell'euro e che oggi è osteggiato solo in nome di paure o di un irrazionale conformismo da parte delle
principali consorterie di potere.
 
In realtà penso sarebbe più dannoso perché la ricerca più avanzata nel farmaceutico (soprattutto oncologico) si fa in UK e se a questa vengono a mancare i finanziamenti l'intero comparto ne soffre e gli investitori scappano

dovrebbe essere un bene abbassare i costi e alzare il fatturato, anzi credo che sia proprio una moneta forte a essere il problema che allontana redditività e investimenti

se poi vogliamo credere che sia il burkina faso, beh, va bene... strano che parliamo tutti inglese e non il dialetto burkinese, sarebbe vero per l'italia il discorso... ma la city non è che la spostano e la portano a bruxelles...
http://www.zerohedge.com/news/2016-...it-poll-if-it-happens-gold-will-be-worlds-str
 
L'UK è gia fuori o meglio non è mai entrata ha sempre fatto (giustamente) quello che voleva adesso otterra ancora più privilegi con il mitico "status speciale" :eek:
 
voglio proprio vedere se escono davvero

come sempre sono gli ultimi giorni che contano nella formazione delle decisioni
 
signor pomata
io francamente non sono molto interessato alle possibili misure ritorsive contro l'Uk per la sua uscita dalla ue.
Misure ritorsive che rappresenterebbero un dettaglio nel mare delle problematiche aperte dalla possibile brexit.
La brexit per me rappresenta in piccolo quello che potrebbe verificarsi in più grande stile con la fuoriuscita dell'italia o della spagna
etc e in genere di uno stato che ha anche adottato la moneta unica.
l'UK con uscita dalla ue quasi sicuramente andrà incontro ad un'immediato aumento degli interessi sui suoi titoli sovrani e a una svalutazione
della sterlina. Questo comporterà per i suoi cittadini perdite di potere d'acquisto e tagli alla spesa sociale.
Sta di fatto che nel medio lungo periodo questo trand tenderà a convertirsi in un generale miglioramento della sua economia conseguente a una riacquistata
competitività sui mercati internazionali.
Miglioramento della sua economia che consentirà di riacquistare i diritti e il potere di aquisto momentaneamente perso e di volare verso nuovi traguardi.
Tutto ciò costituirebbe un primo esempio di exit anche se partire da una situazione meno coinvolgente di quella in cui si trovano i paesi abbraccianti l'euro, ma pur sempre
un esempio che indica un strada possibile da percorrere e tutto ciò indebolisce l'euro e pertanto va scongiurato e combattuto..

Ma è proprio per questo che io spero che sia brexit perchè esso introdurrà nuovi parametri di valutazione utili alle valutazioni di quell'evento
ormai ineludibile che sarà il crollo dell'euro e che oggi è osteggiato solo in nome di paure o di un irrazionale conformismo da parte delle
principali consorterie di potere.

Un chiaro caso di "esorcismo monetario", l'uscita di una moneta da se stessa, del tipo: l'uscita della sterlina dalla sterlina. :o:D
Basta che vi dicono exit... con un generico suffisso... ed entrate nel gorgo del no sense... :D
 
L'economia della Crusca... :D

Grexit e Brexit sono due esempi di ciò che Bruno Migliorini chiamava "parole macedonia", cioè casi in cui «una o più parole maciullate sono state messe insieme con una parola intatta» (Bruno Migliorini, Uso ed abuso delle sigle, in Id., Conversazioni sulla lingua italiana, Firenze Le Monnier, 1949, p. 89). Le due parole macedonia sono state formate in inglese, e di qui sono entrate in italiano come prestiti. Sia la loro analisi morfologica che il loro statuto di prestito sono pertinenti per dare una risposta ai quesiti posti.

Per prima è stata formata la voce Grexit, in un intervento di Willem Buiter e Ebrahim Rahbari su Global Economics View del 6 febbraio 2012. I due analisti dichiarano esplicitamente di aver coniato Grexit allo scopo di abbreviare la lunga espressione Greek Euro Area Exit ‘uscita greca dall’area euro’. In analogia con Grexit, in Gran Bretagna, per designare l’ipotetica uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea (non dall’eurozona, cui non ha mai appartenuto), viene formato dapprima Brixit (The Economist, 21 giugno 2012), e poco dopo Brexit, il termine oggi corrente sia in inglese che in altre lingue (fonte di queste notizie, e di ulteriori indicazioni, il Macmillan Dictionary). Grexit e Brexit derivano quindi da Greek exit e British exit, due sintagmi nominali la cui testa è exit ‘uscita’: exit è la "parola intatta" che si combina con le "parole maciullate" Greek ‘greco’ e British ‘britannico’, ridotte entrambe all’attacco della loro prima sillaba. Se Grexit e Brexit sono una ‘uscita’, è normale che in italiano gli venga attribuito genere femminile, secondo uno dei principi che si applicano nell’assegnare un genere a nomi presi in prestito da lingue straniere, cioè l’assegnazione del genere di un traducente o di una parola della lingua che accoglie il prestito che sia sentita come equivalente. Che exit sia sentita in italiano come equivalente di uscita pare fuor di dubbio: si pensi per esempio a frequenti indicazioni bilingui italiano-inglese in luoghi pubblici siti in Italia, dove troviamo exit e uscita scritte una accanto all’altra per indicare la via d’uscita.

Tuttavia, come osserva un lettore, si trova a volte Brexit accordato al maschile: per esempio, in un articolo di Enrico Franceschini, corrispondente da Londra della "Repubblica": «se la Gran Bretagna votasse per il "Brexit" (Britain exit — ovvero esce dalla Ue)» (6 gennaio 2016). Qui (e anche in diversi altri articoli pubblicati tra il novembre 2014 e l’aprile 2016) Franceschini scioglie la voce Brexit come "Britain exit", e glossa exit con ‘esce’. La sequenza Britain exit è però agrammaticale in inglese, se il verbo deve essere interpretato come terza persona singolare del presente indicativo, ‘esce’; sembra risultare da un incrocio, nell’analisi di parlanti non nativi dell’inglese, tra due possibili espressioni inglesi: exit Britain, e Britain exits. Nel primo caso, exit è forma verbale latina, usata in inglese come prestito nella formulazione di didascalie teatrali (si veda la voce exit v.1 nell’Oxford English Dictionary): in questo uso, tuttavia, il soggetto del verbo exit se esplicitato nella didascalia è sempre posposto, non preposto come nella sequenza proposta da Franceschini. Nel secondo caso, se exit si usa non come prestito latino non adattato ma come verbo inglese (si veda la voce exit v.2 nell’Oxford English Dictionary), con il senso di ‘andarsene, abbandonare un luogo o un’impresa’, la forma da usare in accordo con un soggetto di terza persona è exits, non exit. Indipendentemente dall’agrammaticalità della sequenza Britain exit, comunque, se Brexit è considerato da chi lo usa in italiano equivalente a una sequenza soggetto + verbo ‘la Gran Bretagna esce’, diviene una frase, e le frasi controllano accordo al maschile. Tecnicamente, le frasi sono "controllori di accordo non prototipici", proprio perché non sono dotate di un valore di genere, come invece i nomi e i pronomi di terza persona: tuttavia, anche le frasi possono entrare in costruzioni sintattiche nelle quali controllano accordo su articoli o altri elementi. In questi casi, in italiano l’accordo è al maschile: diciamo, per esempio, Che Paolo venga è sicuro, Andare in certi posti è pericoloso, ecc., dove gli aggettivi sicuro e pericoloso si accordano con un soggetto rappresentato da una frase e sono maschili. Anche il cosiddetto infinito sostantivato in italiano controlla accordo al maschile, come si vede dalla forma dell’articolo: per es. il rimanere nell’UE. Se Brexit viene interpretato non come ‘l’uscita della Gran Bretagna dall’UE’, ma come ‘l’uscire della Gran Bretagna dall’UE’, si spiega un accordo al maschile (il Brexit).

La possibilità di analizzare la componente exit di Brexit non come un nome ma come una forma verbale è respinta con forza dai parlanti nativi dell’inglese (tra i quali Martin Maiden, professore di lingue romanze a Oxford, che mi ha gentilmente offerto alcune sue osservazioni sul problema in esame); tuttavia, chi invoca questa analisi può addurre in suo favore il fatto che Brexit ha fatto da modello per una creazione che contiene sicuramente un secondo elemento verbale, e non nominale. In un articolo di Anthony Giddens (ex direttore della London School of Economics), pubblicato in inglese il 24 febbraio 2015 da Europe’s World e in italiano il 3 marzo 2015 dalla "Repubblica", si legge: «‘Brexit’ is a clumsy neologism, and it leads me to coin an equally awkward one of my own — ‘Bremain’, in which the UK stays in the EU / "Brexit" è un brutto neologismo e mi induce a coniarne un altro altrettanto brutto, "Bremain", per indicare lo scenario in cui il Regno Unito rimane nell'Unione europea». In Bremain la componente remain è certamente un verbo. Un sostantivo remain in inglese è obsoleto nel senso di ‘soggiorno’ (voce †remain n.2 nell’Oxford English Dictionary), e usato solo al plurale nel senso di ‘avanzi, resti’; nessuno di questi sensi è selezionato per l’interpretazione di Bremain, che sembra quasi un’esortazione, da sciogliere con Britain, remain! ‘Gran Bretagna, resta’ (Giddens si dichiara esplicitamente favorevole alla permanenza della Gran Bretagna nell’UE nell’articolo in discussione). Secondo Maiden, la creazione di Bremain è frutto di «un tentativo disperato di trovare un equivalente prosodico di Brexit, in mancanza di un sostantivo bisillabo (o addirittura di qualsiasi sostantivo) che significhi ‘il fatto di rimanere dentro’». Maiden ritiene che per coniare un nome che significhi l’opposto di Brexit «si sia giocato sul fatto che exit può anche essere verbo, onde l'impiego del verbo remain in Bremain». Va anche osservato che nella creazione di parole macedonia è molto favorito l’uso di due basi che contengano una sequenza fonologica e/o ortografica comune, tale che non si possa distinguere, nella parola macedonia, a quale delle due basi la sequenza appartenga: in Bremain l’elemento r ha proprio questa caratteristica, può (anzi, deve) essere interpretato sia come parte di Britain che come parte di remain. Questo può aver favorito il conio di Bremain nonostante il parallelismo con Brexit non sia perfetto, dato che exit in Brexit è nome mentre remain in Bremain è verbo, e nonostante il fatto che il verbo normalmente usato in inglese per indicare la permanenza della Gran Bretagna nell’UE sia stay (come si vede anche nel testo di Giddens citato sopra) e non il più formale remain.

In inglese Brexit è usato senza articolo (è noto che l’inglese omette l’articolo in un insieme di contesti sintattici più ampio di quello in cui si omette in italiano). L’uso di Brexit senza articolo si osserva anche in italiano, soprattutto in titoli di giornale, dove l’omissione dell’articolo è vantaggiosa per motivi di spazio. La possibilità di omettere l’articolo davanti a Brexit va messa in relazione, oltre che con il modello costituito dall’uso inglese, con il fatto che Brexit è usato come un nome proprio, che indica un insieme di fattori costitutivi di un determinato scenario politico ed economico. L’interpretazione come nome proprio è probabilmente favorita dal fatto che la voce si scrive con iniziale maiuscola, dato che in inglese si scrive con iniziale maiuscola il primo elemento della parola macedonia, che sia British (come sembra etimologicamente certo, se la voce è stata coniata in analogia con Grexit) o Britain (come nella reinterpretazione di Franceschini e forse di Giddens, e anche di alcuni miei informanti inglesi, che analizzano Brexit come Britain’s exit ‘uscita della Gran Bretagna’).

In italiano non tutti i nomi propri si comportano allo stesso modo per quanto riguarda l’uso dell’articolo. Non lo richiedono i nomi propri di persone e di città: Renzi, Roma, non il Renzi (che suona antiquato o regionale), la Roma (che indica la squadra e non la città). Richiedono però l’articolo i nomi di nazioni, organismi sovranazionali e continenti (la Gran Bretagna esce dall’Europa, non Gran Bretagna esce da Europa, se non forse nello stile telegrafico dei titoli di giornale). Infine, come ha mostrato Vittorio Coletti, è documentata e accettabile in italiano contemporaneo un’oscillazione nell’uso dell’articolo davanti a nomi propri di aziende (Fiat / la Fiat ha venduto le sue azioni). Quale sia o debba essere l’uso dell’articolo con i nomi propri di eventi, come Brexit, non è tematizzato dalla pur ricchissima trattazione contenuta nella Grammatica italiana di Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi, Torino, UTET, 1988, cap. IV), forse perché pare non problematico il fatto che l’articolo si usi, pensando a casi come il Risorgimento, la Rivoluzione francese, la Seconda guerra mondiale. Vi sono però in italiano anche nomi che si riferiscono a eventi che hanno assunto il valore di nomi propri e sono usati senza articolo, per es. Tangentopoli, che è usato senza articolo se riferito al determinato insieme di eventi oggetto di indagine da parte della magistratura milanese nel 1992, ma con l’articolo se riferito in senso generico (dunque come nome comune, non proprio) a qualunque scandalo comprendente tangenti (la tangentopoli del fisco, degli affitti, del calcio, ecc.).

È possibile che un’oscillazione nell’uso dell’articolo davanti a Brexit sia determinata anche dal fatto che la voce è attratta contemporaneamente da diversi modelli, che favoriscono scelte opposte o che permettono indifferentemente i due usi: quello dei nomi di evento, quello dei nomi di nazione (se il primo membro della parola è percepito come Britain) e quello dei nomi di aziende, che sono spesso parole macedonia come Brexit (cfr. Assitalia, Carige, Fininvest).

Altra motivazione dell’omissione dell’articolo (anche dopo una preposizione) prima di Brexit può essere proprio l’incertezza sul genere della voce: se questa controlla accordo sull’articolo, l’incertezza deve essere sciolta, mentre se la voce è usata senza articolo il suo genere può rimanere indeterminato, come negli esempi seguenti, tratti da articoli di Federico Rampini sulla "Repubblica": «Da questa parte dell’Atlantico sono davvero pochi a tifare per Brexit» (22 aprile 2016), «Alle spinte centrifughe che lambiscono l’Est [...] si aggiunge lo spettro di Brexit» (18 gennaio 2016).

In conclusione, dovendo formulare una raccomandazione, mi sembra preferibile accordare Brexit al femminile, dato che la componente exit è etimologicamente un sostantivo corrispondente all’italiano ‘uscita’ (nonostante il fatto che sia analizzato come verbo da alcuni parlanti italiani, come Enrico Franceschini). Inoltre, mi sembra più normale usare la voce preceduta da articolo, come avviene per la maggior parte degli altri nomi di eventi (reali o ipotetici): ad esempio, la perestrojka, il global warming (altri due prestiti che indicano scenari complessi).


Anna M. Thornton

Quindi LA uscita dall'aereo fermo... si dice come LA uscita dall'aereo in volo... che si dice come LA uscita con paracadute... che si dice come LA uscita senza paracadute... etc... etc... :D:o:D
 
Un chiaro caso di "esorcismo monetario", l'uscita di una moneta da se stessa, del tipo: l'uscita della sterlina dalla sterlina. :o:D
Basta che vi dicono exit... con un generico suffisso... ed entrate nel gorgo del no sense... :D

Uedro sei il solo perditempo con repliche tanto per "votare contro".
Tu gli esorcismi te li fa nella tua testa evidentemente.

Ho già precisato a chiare note che la brexit è una uscita dalla ue e non dalla moneta unica.
Ciò non toglie che questo avrà,se succederà un effetto sicuro sulla sterlina e sui titoli sovrani di UK.
Lo stesso avverrà su una neomoneta nazionale,ma con effetto assai maggiorato,se ad uscire sarà un membro UE aderente all'euro.
 
L'economia della Crusca... :D

Grexit e Brexit sono due esempi di ciò che Bruno Migliorini chiamava "parole macedonia", cioè casi in cui «una o più parole maciullate sono state messe insieme con una parola intatta» (Bruno Migliorini, Uso ed abuso delle sigle, in Id., Conversazioni sulla lingua italiana, Firenze Le Monnier, 1949, p. 89). Le due parole macedonia sono state formate in inglese, e di qui sono entrate in italiano come prestiti. Sia la loro analisi morfologica che il loro statuto di prestito sono pertinenti per dare una risposta ai quesiti posti......




Secondo me fai bene a buttarti sui problemi linguistici ma anche in questo caso hai sbagliato .
hai sbagliato forum
 
Uedro sei il solo perditempo con repliche tanto per "votare contro".
Tu gli esorcismi te li fa nella tua testa evidentemente.

Ho già precisato a chiare note che la brexit è una uscita dalla ue e non dalla moneta unica.
Ciò non toglie che questo avrà,se succederà un effetto sicuro sulla sterlina e sui titoli sovrani di UK.
Lo stesso avverrà su una neomoneta nazionale,ma con effetto assai maggiorato,se ad uscire sarà un membro UE aderente all'euro.

Anche per uscire dall'aereo scendi... ma se l'aereo è fermo ci sono le scale... se l'aereo si muove no...
Mi frega nulla che dici che uscendo dall'aereo scendi... non è quello il punto evidentemente...
 
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