zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Uedro

zzzzzzzzzzzzzzzzzz..
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Dopo circa 4-5 anni dall’avvio di un primo (e per il momento sterile) dibattito su euro ed europa ci troviamo ancor oggi ad assistere ad una infinita serie di imprecisioni e banalità, da entrambe le parti, che a mio avviso sminuiscono gran parte del significato di una discussione seria sui problemi odierni.

Il dibattito sarebbe comico se non fosse così tragico.

Si prenda, a titolo meramente esemplificativo, l’intero dibattito su svalutazione ed inflazione post uscita dall’euro. Dozzine e dozzine di interventi, riflessioni, critiche, repliche piccate, grafici, tabelle. Anni di inutili discussioni. Eppure l’intera discussione, con tutti i ragionamenti giusti o sbagliati che può contenere, nasce e si basa su un presupposto che definire de.menziale è dir poco, ovvero: che una svalutazione monetaria sia come una uscita dall’euro.

Qui vorrei essere molto chiaro a riguardo, quindi semplificherò la questione all’estremo. Le uscite da una unione monetaria possono catalogarsi in due macro classi: uscite con canale monetario già pronto (e funzionante) ed uscite senza canale monetario pronto.

Se può avere un briciolo di senso confrontare una svalutazione monetaria con una uscita da una unione monetaria avendo già un canale monetario pronto, avendo già una moneta propria circolante, dall’altra parte, analizzare una uscita da una unione monetaria senza moneta propria già circolante è sintomo di una profonda sottovalutazione dei problemi.

Proverò (inutilmente…) a far comprendere la differenza sostanziale.
 
Soggetto A vive nel paese A (che ha una propria valuta). In caso di svalutazione improvvisa si avrà un rincaro dei beni esteri, in misura più o meno limitata e parziale, quindi l’intero listino tenderà ad assestarsi a vantaggio del consumo interno di beni nazionali, favorendo allo stesso tempo la loro offerta estera. Tutto ciò accade unicamente poiché l’unità di conto che forma l’intero listino dei prezzi non è mutata! Si può ragionare della utilità o meno della svalutazione, ma l’evento non è di per se stesso traumatico.

Cosa accade invece se ragiono in termini di uscita senza canale monetario?

Immaginiamo il soggetto B viva nel paese B, che NON ha una propria valuta. Cosa accade se il paese B abbandona la moneta B da una “posizione di debolezza”? Che muta l’unità di conto! E cosa comporta tutto ciò? Che l’intero listino dei prezzi non si muove più secondo una dinamica di “svalutazione classica” perché l’intero listino dei prezzi non è più reso rigido dalla dinamica di mercato, domanda ed offerta, ma è reso “contabilmente flessibile”, affidando l’intero listino dei prezzi (esterni ed interni) al tasso di cambio sul mercato dei cambi. L’intero listino dei prezzi diventa cioè improvvisamente “flessibile”, in modo differente rispetto a ciò che accade in caso di una svalutazione classica, avendo già la propria moneta di riferimento ed un proprio canale monetario attivo.
 
La dinamica che viene surrettiziamente prodotta da una uscita dall’euro è quindi radicalmente diversa rispetto a quella di una svalutazione monetaria classica. Una svalutazione del 20-30% (quando il canale monetario non è mutato ed il listino prezzi è relativamente stabile) è un evento economico "normale", storicamente frequente, relativamente regolare. Cresceranno probabilmente maggiormente i prezzi dei beni esteri importati rispetto al prezzo dei beni nazionali. (Sarebbe utile analizzare qualitativamente quali prezzi risentirebbero maggiormente della svalutazione, poiché questi potrebbero essere beni di consumo o beni produttivi: e già molto cambierebbe. Ma questo è un altro discorso…) Un soggetto dentro un sistema monetario funzionante che svaluta del 20-30% non affronta alcun evento traumatico particolare, vedrà un po’ di inflazione in più, ma tendenzialmente il listino prezzi dei beni che il soggetto consuma non subirà particolari traumi.

Si può valutare se la svalutazione sia (caso per caso) utile o meno… e se utile: quanto… e per chi… ma evidentemente (…o forse no…) si tratta di una dinamica COMPLETAMENTE DIFFERENTE rispetto ad una presunta “uscita dall’euro”… uscita dall'euro senza canale monetario alternativo… peggio! …presupponendo un unico possibile canale monetario alternativo iniziale… ovvero il sistema monetario telematico bancario.

Cosa accade se il tasso di cambio si riflette in automatico su tutto il listino dei prezzi? Questa domanda pare che nessuno voglia porsela.

L’intera attuale discussione sulla uscita dall’euro oggi non comprende minimamente la differenza sostanziale tra i due scenari.

Cerchiamo quindi di chiarirla.
 
Durante una svalutazione monetaria classica su n beni avremo che alcuni beni saliranno di prezzo, secondo una dinamica complessiva legata alle dinamiche di domanda ed offerta dei singoli beni: in base a loro costi di produzione, provenienza, mercati di vendita, etc… etc... Ogni prezzo si muove verso un nuovo punto di equilibrio. Invece durante un cambio di moneta (che non è la rottura di una parità tra monete distinte!) il listino dei prezzi nella moneta originaria tende, per ovvie ragioni, a non muoversi. Il processo deflattivo (in termini di prezzo nella moneta originaria, in questo caso l’euro…) inizia quindi soltanto dopo, in alcuni casi anche molto tempo dopo... Ciò vuol dire che l’impatto inflattivo iniziale è pressoché totale ed istantaneo, con tutto ciò che comporta. Se il bene x continua a costare 100 euro durante tutta la fase di svalutazione della neo-lira sull’euro ciò vuol dire che l’inflazione interna (in lire) dell’intero listino dei prezzi è (necessariamente!) pari alla svalutazione stessa. A questo punto si aprono due scenari: uno di prezzi sincroni (in euro e neo-lire), un altro invece di prezzi asincroni (sempre in euro e neo-lire), con due distinte dinamiche dei prezzi.

Nel primo caso (con prezzi sincroni) o i prezzi in euro deflazionano bruscamente (appena usciti dall’euro) oppure, inevitabilmente, come conseguenza logica, inflazione (in lire) e svalutazione saranno due variabili con valori molto prossimi. L’intera dinamica dei prezzi è quindi radicalmente differente rispetto ad una svalutazione classica! In una svalutazione classica importatore carica progressivamente e con più o meno ritardo maggior prezzo sui consumatori finali del bene. Alcuni prezzi si muovono gradualmente verso nuovo equilibrio. Qui invece è l’intero sistema di riferimento che slitta da una valuta all’altra, per di più in tempo reale e senza che i prezzi (in euro) possano cambiare così velocemente! O vogliano cambiare…
Anche perché: quale dinamica dovrebbe portare i prezzi in euro a scendere simultaneamente alla discesa del tasso di cambio? Discesa del cambio immediatamente riprodotta sulla moneta virtuale bancaria. Come convincere, in pratica, l’intera filiera dei prezzi ad inseguire la moneta di minor valore? Perché un venditore dovrebbe adeguare i prezzi al valore in lire prefissato inizialmente, ma subito perso?
 
Prendiamo proprio il caso di euro e neo-lira. Diciamo ad esempio che il cambio iniziale sia fissato ad 1 (ovvero con 1 lira compri 1 euro). In pochi giorni il cambio, sul mercato dei cambi, ipotizziamo raggiunga 1,30 lire per euro. I conti correnti bancari, gli stipendi, le pensioni adesso sono in neo-lire, tutti al cambio di 1, mentre invece i prezzi, come è naturale che sia, restano stabili in euro, ma al cambio di mercato, ovvero ad 1,30 lire per euro. Ciò vuol dire che inflazione e svalutazione (in neo-lire!) sono inizialmente identiche, con tutto ciò che ne consegue!

Questione di giorni?

No, perché purtroppo il circolo vizioso rischia di auto-alimentarsi e di tramutare una uscita dall’euro in cosa ben differente da una classica svalutazione difensiva.
 
Se salari, pensioni e risparmi passano quindi da euro in lire (ma con il cambio fisso di 1 lira per euro) mentre dall’altra parte i prezzi restano in euro ( ma con il cambio flessibile e secondo cui servono 1,30 lire per euro) tutto ciò, già nell’immediato, può produrre effetti devastanti. Vuol dire, sostanzialmente, riuscire a distruggere il mercato interno (dopo esser riusciti, probabilmente, a bloccare anche l’export).

“Ma poi i prezzi si adeguano” penseranno i più ottimisti. Dipende, ho alcuni dubbi a riguardo, servirebbe spiegare come, quando e perché... ma soprattutto in che misura… ciò però vorrebbe dire dover spiegare che il cosiddetto “adeguamento” molto probabilmente significherebbe (ancora una volta… l’ennesima…) dover affrontare una ulteriore crisi di domanda interna ed una successiva, ben più forte, deflazione.
Tanto rumore per nulla… quindi.
 
In caso di una uscita e di una svalutazione immediata del 30% (diciamo in un mese) l’Italia (proprio per la modalità di uscita proposta…) si potrebbe trovare, durante la fase di doppia circolazione, nel breve periodo, dopo un mese, con una inflazione dei prezzi (in lire) proprio nell’ordine del 30%.

Tutto ciò accadrebbe proprio poiché i prezzi in euro non si muoverebbero!

Tutti i risparmi ed il potere d’acquisto reale (ora da misurarsi in neo-lire…) subirebbe quindi immediatamente, già il primo mese, una riduzione nell’ordine di grandezza della svalutazione stessa, su tutti i beni, esteri ed interni. Sarebbe inevitabile, fissate le premesse.

Tutto ciò è opinabile solo e soltanto nella ipotesi si sia in grado di dimostrare che durante il primo mese i prezzi, tutti i prezzi, scendano (nei termini della moneta che si va apprezzando! …l’euro…) del 30%, cioè si stabilizzino in neo-Lire. Purtroppo tutto ciò è contrario a qualsiasi condotta razionale di un qualsiasi agente economico senziente. Con due monete che circolano (inizialmente addirittura in formati differenti), se valore di euro è stabile, mentre neo-lira fluttua, l’aggancio del listino prezzi all’euro e la sua reticenza a ribassare i prezzi in euro è resa quasi inevitabile proprio dalla doppia circolazione iniziale, oltre che dal presupposto di razionalità economica.

Affinché il prezzo in euro dei beni scenda servirebbe uno shock da domanda interna, solo per tentare di avere una deflazione in euro (mentre l’euro si apprezza!) dei prezzi interni in euro. Nel migliore dei casi l’uscita dall’euro produce la medesima situazione attuale: crollo della domanda e deflazione (in euro)… che probabilmente significherà inflazione (in neo-lire). Il tutto ovviamente poiché si ragiona di un sistema a doppia valuta, con due distinti listini dei prezzi: uno in euro, l’altro in neo-lire, non necessariamente sincroni, tanto più inizialmente, tanto più con moneta cartacea circolante soltanto in euro (per necessità) e moneta virtuale telematica in neo-lire, con concambio ad 1:1.
 
Concludendo… in estrema sintesi.

Chiunque ragioni di uscita dall’euro ha due strade in fronte: o propone (come prima azione da compiersi...) l’instaurazione di un sistema monetario parallelo all’euro (interamente nazionale!), secondo criteri e logiche non preventivamente contrarie ad euro ed europa (cosa questa che evidentemente non sarà sufficiente ad eliminare le differenze sostanziali tra uscita e svalutazione), oppure (quantomeno) dovrà tenere in considerazione (e quindi spiegare...) il semplicissimo fatto secondo cui uscire da una moneta senza canale monetario è cosa radicalmente differente rispetto a svalutare la propria moneta del 20-30%.

Che ragionare di uscire dall’euro trattando l’argomento come se si ragionasse di svalutare semplicemente una moneta del 20-30% (e su ciò costruirci dei modelli) è un po’ come investigare su come sia stata fatta nella storia la torta di mele per trarre da ciò importanti spunti su come cucinare le quaglie.

Una stron.zzzzzzzzzzzzzzzzzzata pazzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzesca…
 
Ma io direi di fare cosi, aspettiamo che accada poi vediamo come gli tocca fare.
Del resto sarà la prima volta che accade nella storia che una unione monetaria si rompe.......o no?
Tu hai paura di cose che gli esperti considerano pacifiche, il punto è se conviene aspettare di essere distrutti o tentare di salvare il salvabile?
Dico questo perche che la moneta unica sia una cazzzzzzzzzata.....era già preventivato ma lo scopo era saccheggiare i redditi delle classi subalterne e reprime oltre modo i salari oltre che mettere con le spalle al muro intere nazioni riccattandole se non avessero fatto le riforme......quelle che oggi ti spremono come un limone e loro raccolgono il succo e domani forse.....forse....forse.....dalla sofferenza ritornerai a essere forte.
L" euro è solo un mezzo per truffare le popolazioni, la più grande truffa della storia che verrà narrata per secoli e verremo derisi per come ci siamo fatti prendere per il cu lo.
 
Io direi di no...

Siccome in questa dialettica ne io ne te contiamo un ca zzo succederà come dico io perche è la storia che lo dice.
Continuiamo a parlare di problemi che sorgerebbero in caso di dissoluzione dell" euro mentre il non farlo ci sta ammazzando.
Come quando si tenta di fare terrorismo tentando di far intendere che una dissoluzione creerebbe svalutazioni tipo slavina delle case mentre oggi il problema non sussiste perche all" offerta enorme non esiste domanda quindi la svalutazione non la vedi perche non vendi!!!
Un paradosso.
Ma che possiamo farci se la logica dominante pensa che l" euro e le sue regole contino nulla??
Dicono cosi poi stanno tutto il giorno a prendere provvedimenti non per salvarci dalla crisi ma per salvare la moneta dalla crisi.......ma chi se ne può accorgere quando praticamente tutti dicono le stesse cose???
Ci siamo ridotti a sperare in un professore di pescara e questo la dice lunga della disperazione di chi ha iniziato a capire, mentre non si apre bocca per un governo mai votato con un programma mai messo al vaglio elettorale che per volere divino distrugge tutto quello che gli pare in un consenso generale di tutte le forze politiche maggiori.
Quindi è chiaro che noi non contiamo un ca zzo...e che faranno quello che gli hanno ordinato .......e parlano di fascismo mentre gli scorre ogni giorno sotto il naso e se ne compiacciono.
 
Siccome in questa dialettica ne io ne te contiamo un ca zzo succederà come dico io perche è la storia che lo dice.
Continuiamo a parlare di problemi che sorgerebbero in caso di dissoluzione dell" euro mentre il non farlo ci sta ammazzando.

senti ti sta dicendo che per uscire come delle persone normali serve una doppia circolazione e un piano concordato non una bomba nucleare sui mercati nel week end con festa al lunedi in coda ai bancomat bloccati, oh toh abbiamo svalutato del xx%, che fortunati (che adesso a 1.13 non vedo boom di export)

lo so che è dura, ma prova a leggere ;)

ps per essere chiari, sarebbe ora di smettere di fare finta che sia solo un problema di quantità di moneta e di livelli di cambio
 
@uedro Veramente l'equazione svalutazione=inflazione la *devi*dimostrare*tu* visto che se analizzi tutti i paesi (non "agganciati" ad alcuna moneta) che hanno svalutato con la medesima moneta od una nuova per default/scelta o altro non hanno assolutamente seguito questa fantastica equazione che i cattivi educatori tentano di spacciare in giro.
La possibilità, purtroppo realistica e che sicuramente verrà (anzi, già la propongono i giornalisti "del nord") della doppia moneta è letteralmente ferale, porta gli svantaggi dell'euro e non porterebbe i vantaggi di una nuova moneta.

@Emi_ sembra di parlare con il muro da *anni* a questa parte ancora non avete capito come e perché la politica mercantilista, unita ad un'area monetaria come la nostra, che non è ottimale, è un qualcosa da cui specie un Paese come l'Italia ha il dovere rifuggire, per il bene della nazione.

Ad esempio:

1 QE
Peggiorerà la bilancia commerciale, anche ammettendo (e non è così) che i soldi piovano in mano agli italiani, gli stessi italiani compreranno semplicemente merci estere, perché più convenienti;

2 Recuperare sui Paesi leader
2.1 le famose "riforme"
ovvero svalutare i salari. Comporta un peggioramento del PIL e quindi del debito/PIL e se i Paesi leader non fanno politiche espansive, semplicemente non recuperi il gap, piuttosto non peggiori lo svantaggio.
Senza poi considerare che ad un tedesco con le riforme hartz ed a seguire comunque "campa", un italiano no, come neanche un greco, spagnolo o portoghese etc. e si *vede*
2.2 I "tagli" alla PA
Ancora peggioramenti debito/PIL e meno domanda
2.3 recupero dell'evasione.
E' uno stock, non un flusso. Mettiamo un'evasione del 10% (ed è un'esagerazione voluta), recuperi quest'anno il 10% (ma con questa crisi hai già perso il 15%) ed il prossimo anno sei di nuovo daccapo.
2.4 corruzione
Ma veramente pensiamo che la corruzione (i cui valori teorici, calcolati su sondaggi della percezione di corruzione, sono pubblicati da una società in mano ai tedeschi) possa da sola farci recuperare il gap con i Paesi leader? Tesi letteralmente ridicola.

L'unico modo è recuperare la sovranità, tornando ad una moneta nazionale e annullando pure il famoso "divorzio". Proprio quelli che escludono questa realistica possibilità compromettono uno studio serio sul "piano B".

Comunque sì, ormai è evidente, ci sarà un'uscita scoordinata perché chi ha gestito il potere negli ultimi 30 anni (PCI/PDS/DS/PD) non ha alcun interesse a fare ammenda e dire "ci siamo sbagliati" ma al contrario penserà di poter gestire anche il "dopo" dicendo al solito che "altri" hanno sbagliato. Magari dando nuovamente la colpa di ogni male a Berlusconi.
 
senti ti sta dicendo che per uscire come delle persone normali serve una doppia circolazione e un piano concordato non una bomba nucleare sui mercati nel week end con festa al lunedi in coda ai bancomat bloccati, oh toh abbiamo svalutato del xx%, che fortunati (che adesso a 1.13 non vedo boom di export)

lo so che è dura, ma prova a leggere ;)

ps per essere chiari, sarebbe ora di smettere di fare finta che sia solo un problema di quantità di moneta e di livelli di cambio

Quindi come tutto il mondo oramai mette in primo piano i mercati e poi se magari riesco a sopravvivere......bene....i mercati credo che siano diventati come gli dei a cui si facevano i sacrifici e noi siamo gli agnelli sgozzati per placare la loro collera nel malaugurato caso, che ne so di perdite di qualche conglomerata finanziaria o banca commerciale.
Cioè mi vieni a dire a me che devo smetterla perche non è solo una questione di quantità di moneta e di livelli di cambio???
Come ma non era la tesi sole 24ore e tutto il mondo globale che se svaluti il cambio di 20 punti l" inflazione schizza????
Di quanto ha svalutato la nostra moneta??schizza inflazione???
Di che parliamo allora????
Il punto è che quando ti rendi conto che non puoi fare una fava allora o taci e fai finta come renzi e magari tsipras o domandi!!
Se ti dicono di no?????
SE TI DICONO DI NO, IL PROBLEMA è RISOLTO????????????
 
@uedro Veramente l'equazione svalutazione=inflazione la *devi*dimostrare*tu* visto che se analizzi tutti i paesi (non "agganciati" ad alcuna moneta) che hanno svalutato con la medesima moneta od una nuova per default/scelta o altro non hanno assolutamente seguito questa fantastica equazione che i cattivi educatori tentano di spacciare in giro.
La possibilità, purtroppo realistica e che sicuramente verrà (anzi, già la propongono i giornalisti "del nord") della doppia moneta è letteralmente ferale, porta gli svantaggi dell'euro e non porterebbe i vantaggi di una nuova moneta.

@Emi_ sembra di parlare con il muro da *anni* a questa parte ancora non avete capito come e perché la politica mercantilista, unita ad un'area monetaria come la nostra, che non è ottimale, è un qualcosa da cui specie un Paese come l'Italia ha il dovere rifuggire, per il bene della nazione.

Ad esempio:

1 QE
Peggiorerà la bilancia commerciale, anche ammettendo (e non è così) che i soldi piovano in mano agli italiani, gli stessi italiani compreranno semplicemente merci estere, perché più convenienti;

2 Recuperare sui Paesi leader
2.1 le famose "riforme"
ovvero svalutare i salari. Comporta un peggioramento del PIL e quindi del debito/PIL e se i Paesi leader non fanno politiche espansive, semplicemente non recuperi il gap, piuttosto non peggiori lo svantaggio.
Senza poi considerare che ad un tedesco con le riforme hartz ed a seguire comunque "campa", un italiano no, come neanche un greco, spagnolo o portoghese etc. e si *vede*
2.2 I "tagli" alla PA
Ancora peggioramenti debito/PIL e meno domanda
2.3 recupero dell'evasione.
E' uno stock, non un flusso. Mettiamo un'evasione del 10% (ed è un'esagerazione voluta), recuperi quest'anno il 10% (ma con questa crisi hai già perso il 15%) ed il prossimo anno sei di nuovo daccapo.
2.4 corruzione
Ma veramente pensiamo che la corruzione (i cui valori teorici, calcolati su sondaggi della percezione di corruzione, sono pubblicati da una società in mano ai tedeschi) possa da sola farci recuperare il gap con i Paesi leader? Tesi letteralmente ridicola.

L'unico modo è recuperare la sovranità, tornando ad una moneta nazionale e annullando pure il famoso "divorzio". Proprio quelli che escludono questa realistica possibilità compromettono uno studio serio sul "piano B".

Comunque sì, ormai è evidente, ci sarà un'uscita scoordinata perché chi ha gestito il potere negli ultimi 30 anni (PCI/PDS/DS/PD) non ha alcun interesse a fare ammenda e dire "ci siamo sbagliati" ma al contrario penserà di poter gestire anche il "dopo" dicendo al solito che "altri" hanno sbagliato. Magari dando nuovamente la colpa di ogni male a Berlusconi.

Ti quoto, da quello che alcune volte scrivevi prima devi aver letto roba seria e questo ti fa onore perche è solo conoscendo il problema che si riesce a instaurare una parvenza di conversazione.
complimenti.
 
Dalle critiche di Zappa e Pomata mi viene il dubbio che sui vostri terminali compaiano parole diverse ed in ordine differente rispetto a quella scritte...

Continuate a confondere svalutazione con "uscita senza canale monetario"...
Sono due cose radicalmente differenti...

Ps Che in caso di uscita scoordinata inflazione (in neo lire) sia uguale a svalutazione lo ho gia' dimostrato (se si accetta l'idea che i prezzi in euro non crollino immotivatamentr immediatamente)... e' tautologico...
 
Vedi Uedro, io ho tratto due conclusioni:

la prima è che euristi e anti-euristi evitano accuratamente i problemi scomodi
la seconda è che i followers sono più realisti del loro re

:)
 
Dalle critiche di Zappa e Pomata mi viene il dubbio che sui vostri terminali compaiano parole diverse ed in ordine differente rispetto a quella scritte...

Continuate a confondere svalutazione con "uscita senza canale monetario"...
Sono due cose radicalmente differenti...

Io ti ho chiesto di fare un esempio storico dove un cambio di moneta di un Paese sovrano, non "agganciato" ad alcun altra moneta (Argentina per esempio) vi è stata questa equivalenza svalutazione=inflazione.

Se fosse un'ipotesi realistica non dovresti aver problemi. Io sinceramente non vedo nessun caso del genere ma magari mi sbaglio. Più probabile che le tue siano esattamente *tue* ipotesi basate su tue *opinioni*.

Ps Che in caso di uscita scoordinata inflazione (in neo lire) sia uguale a svalutazione lo ho gia' dimostrato (se si accetta l'idea che i prezzi in euro non crollino immotivatamentr immediatamente)... e' tautologico...

Lo hai già dimostrato "se si accetta l'idea"... ma cosa c'è di scientifico in questo?
Voglio almeno qualche esempio, se le cose andassero come dici te ce ne sarebbero no?

Secondo la mia opinione le tue sono sciocchezze che progressivamente si stanno sempre più adeguando alla realtà dei fatti. L'euro non può durare perché non c'è disponibilità a "cacciare il grano" da parte di chi dovrebbe.
Fior di economisti, da Bagnai a Zingales passando per Krugman, Stiglitz etc. hanno dichiarato che così le cose non vanno e proponendo soluzioni che comunque portano ad una condivisione di spese, dagli eurobond al sussidio di disoccupazione europeo.

In pratica qualsiasi cosa che limiti lo strapotere che hanno oggi i creditori nella zona euro. Se così non accade l'euro non dura e... non durerà.
 
Dalle critiche di Zappa e Pomata mi viene il dubbio che sui vostri terminali compaiano parole diverse ed in ordine differente rispetto a quella scritte...

Continuate a confondere svalutazione con "uscita senza canale monetario"...
Sono due cose radicalmente differenti...

Ps Che in caso di uscita scoordinata inflazione (in neo lire) sia uguale a svalutazione lo ho gia' dimostrato (se si accetta l'idea che i prezzi in euro non crollino immotivatamentr immediatamente)... e' tautologico...

Devo essere io che non capisco il perche se domani rimetti il cavallino d" oro come moneta se il cavallino svaluta del 40% immediatamente l" inflazione sarà del 40%.
La russia che come sistema industriale non è paragonabile a noi pochi mesi fa ha dovuto subire una svalutazione del 100-120% del rublo, non voglio entrare in merito sul perche o come possa una moneta che non ha un aggancio evidente con dollaro e euro se non considerando che il valore rublo era valore petrolio.....a oggi ha una inflazione del 100%????
L" economia russa si basa su quello che ha cioè materia prima mentre noi che non la abbiamo ci basiamo sulla trasformazione.
Devo essere io a non capire il perche il latte del trentino o il formaggio della sardegna o le scarpe marchigiane domani dovrebbero costare il 40% in più.....è una mia lacuna ...che vuoi che ti dica.
 
Uedro sta facendo un discorso diverso....
 
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