Usa: a che punto siamo del ciclo?

kasparek

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Metto un po' di disegnini che mi piacciono tanto. :D

Il pil ormai cresce in modo abbastanza stabile da ormai 4 anni.
Certo non sono tassi di crescita cinesi ma non sono numeri affatto da buttare via.
Rimango critico verso il modo con il quale si è cercato di ottenere la crescita (si poteva fare molto meglio), ma comunque parliamo di crescita apprezzabile.

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La disoccupazione è scesa parecchio.
Questo è uno dei miei disegnini preferiti, perchè penso sia bellissimo ed immediato nel descrivere il ciclo economico.
Purtroppo i disegnini della disoccupazione dei paesi europei non sono fatti affatto così, e perdono tutto il loro fascino (questo è Uk per esempio: http://bilbo.economicoutlook.net/blog/wp-content/uploads/2009/07/UK_unemployment_rate_1970_2009.jpg)

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I mkt azionari sono in grande spolvero, ben oltre i massimi precedenti.

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I tassi della fed sono però ancora ai minimi. Si comincia a parlare di rialzi, ma per ora se ne parla e basta:
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L'inflazione dei prezzi al consumo è ancora tranquilla.
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Però, oltre ai mkt azionari, anche quelli immobiliari danno qualche segno di brio (era anche ora, direte voi, dopo i disastri degli anni precedenti).
(questo lo metto solo per segnalare il brio, anche se imho è molto meno ciclico delle altre cose che ho mostrato).
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Per la cronaca, tutto questo è molto bello ma è stato ottenuto a questo prezzo. Lo dico per non perdere un pezzo così importante per strada ma lo vedo non molto importante in relazione al ciclo economico (ma è importante nel senso che è stato uno dei principali strumenti usati per ottenere l'espansione).
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(la cosa se vogliamo curiosa è che non è che in Italia il debito sia cresciuto molto di meno.. parliamo di 30 punti di pil di debito aggiuntivo contro 40 http://www.bluenomics.com/press-room/component-file/30701138046, ma magari ne parliamo in separata sede).

---------------

Per farla breve, la mia impressione è che gli Usa non siano "appena usciti dalla crisi".
Ma, anzi, che siano ad un buon punto della fase espansiva.
Psicologicamente la crescita è sempre appena cominciata ed è sempre troppo debole, e le recessioni arrivano sempre troppo presto e sono sempre troppo severe, però i numeri mi sembrano suggerire che ci sia stata già una bella espansione.

Ora, tra queste variabili non mi pare si vedano ancora segnali di un'inversione di tendenza, però, se guardiamo ai cicli precedenti, la sensazione è che non manchi poi tantissimo agli scricchiolii. Un paio d'anni? Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo, quindi finchè i segnali non compaiono (se ne avete visti e mi sono sfuggiti, fateli vedere anche a me :D) sono numeri in libertà.

-------

La cosa inquietante, se pensiamo all'Italia, è che in tutti questi anni non siamo riusciti ad agganciare la crescita, ed anzi siamo ancora in piena difficoltà.
Se la congiuntura globale dovesse virare in negativo in tempi non lunghissimi, come saremmo in grado di gestire la cosa? Molto male, temo.
 
ho letto il programma dei Rep. se vincono il senato USA alle prossime elezioni di novembre. Giù le tasse per gli imprenditori..permessi di 'bucare' per ricerca petrolio dovunque...Pipeline per trasporto gas/oil..insomma tutto pro business.
Certo c'è il veto di Obama..ma sino a quando Obama resta (due anni).
Secondo loro l'economia parte alla grande..
questo ho letto..
 
Il rischio (se non si considera il fenomeno della crescente diseguale distribuzione di ricchezza e reddito) è quello di vedere il mondo soltanto con gli occhi di una ristretta e sempre più esigua minoranza di persone... che evidentemente hanno tutto il vantaggio a far vedere il mondo... e con esso anche i dati stessi... con i loro occhi... e con la loro personale visione del mondo...

Iniziamo considerando questo video... e ciò che ci comunica... che per quanto banale appaia non ritengo sia da sottovalutare affatto...

Wealth Inequality in America - YouTube

Da tutto ciò una semplicissima prima riflessione...

Se il delta di crescita complessivo di una economia risultasse minore del delta redistributivo dal 90% al 10%... il concetto stesso di crisi e di crescita non sarebbe largamente svuotato di significato?

Se il 90% delle persone vivesse una crisi (o comunque una decrescita) mentre il 10% vivesse una forte crescita... sarebbe così fondamentale chiamare crescita l'aumento complessivo di ricchezza se questa si limitasse ad interessare soltanto una esigua minoranza? Se (ad esempio) le condizioni di vita del 90% dei cittadini consumatori di un dato paese scendessero progressivamente, domanda: sarebbe ancora la ricchezza complessiva prodotta dal paese a definire se il suddetto paese deve considerarsi in crescita o meno?

Evidentemente fintanto che si ragiona di PIL il paese apparentemente starebbe crescendo... ma il termine crescita o crisi possono leggersi in molti differenti piani... Che senso ha quindi (ad esempio) parlare di ciclo a chi dal suddetto ciclo risulterà perennemente fuori? O parlare di crescita... quando la stragrande maggioranza delle persone vive (ipotesi generica da analizzare...) una decrescita?

Parlare o meno di crisi americana non dovrebbe significare quindi parlare unicamente di dati macroeconomici, più o meno criticabili nella loro costruzione... Aggiungo e concludo... Si criticano a volte i dati ufficiali poiché essi spesso sono la catena di trasmissione di modelli di valutazione del reale radicalmente distorti, illogici ed irrazionali... i primi martiri nella guerra alla rappresentazione distorta della realtà sono spesso i medesimi numeri indice utilizzati... ad esempio... legare la politica monetaria USA ad obiettivi specifici e specificati di disoccupazione ha senso? ... Per quanto tutto ciò (ad esempio) in linea di principio sembri nobile e razionale... è profondamente illogico... Legare politica monetaria a tasso di disoccupazione significa sostanzialmente accettare che un parametro monetario fondamentale sia formalmente governabile dai dati sulla disoccupazione: molto facilmente manipolabili ad uso e consumo della politica monetaria stessa... Se poi la politica monetaria in questione è quella della moneta e della banca centrale di riferimento mondiale... questo è evidentemente un ulteriore problema...
E' un cane che si morde la coda... la Banca centrale USA si lega quindi ad un indice statistico dai parametri profondamente aleatori... beh... ora siamo tutti molto più tranquilli... gli obiettivi di Banca centrale e dei politici eletti in pratica dipendono dal medesimo parametro, facilmente manipolabile... che è un po' come dire che... "ci penserà il robustissimo grissino (indice di disoccupazione) a dare maggiore rigidità (credibilità e prevedibilità) alla trave d'acciaio (politica monetaria Fed)... :D
Che messa giù così è un po' sconcertante... non trovate?:D
Chi calcola inflazione... o disoccupazione... pare sia più grosso di Godzilla... :p

Qui sotto tre indici di disoccupazione in USA... ufficiale oggi... ufficiale ieri... stima di pinco pallo... Giustamente... voi mi direte... ma che te ne frega... non c'entra con il ragionamento precedente... l'importante è usare sempre stesso metodo di valutazione e porre quindi un obiettivo rispetto al metodo di valutazione adottato... che sia disoccupazione al 6% od al 12%... cambia nulla...

Da un lato avreste ragione... dall'altro... beh... non è proprio così normale ragionare in questi termini... non trovate? Funziona così (ad esempio) per la valutazione degli extra bonus nella PA... tipo... il soggetto stesso sceglie i criteri con cui valutare raggiungimento dei suoi obiettivi... da quando i criteri di valutazione degli obiettivi sono direttamente gestiti da chi quegli obiettivi deve raggiungere? Vale per un parametro fondamentale come inflazione... ma vale anche per tasso di disoccupazione... specie se Fed lega propria azione ad un parametro come questo... che può misurarsi essere al 6%... al 12%... i più estremisti parlano addirittura di oltre il 20%... certo... cambiando i parametri!

Ora (riallacciandomi al video) perché disoccupazione usa appare essere al 6% quando lo sanno anche i sassi che usando parametri più sensati risulterebbe essere quasi del doppio? Non è questa una rappresentazione distorta della realtà? Fed può porre il target al 6% come all'equivalente 10% (calcolato con altri metodi...) ... non cambia nulla... facciamo finta di scordare della possibilità di manipolare direttamente i dati stessi... perché USA si presentano al mondo con un tasso di disoccupazione così palesemente irrealistico? E non solo gli usa? Si prenda il tasso di disoccupazione giovanile e non giovanile in Italia... qualche d'uno crede che quando dicono che la disoccupazione giovanile è al 45% quello sia il tasso reale di disoccupazione giovanile? Non sono disoccupati un giovane su due... :no:
Perché allora tutti lo dicono ed altri lo ripetono?
Due fenomeni... uno spontaneo... simile alla propagazione delle leggende... leggende che si propagano perché piacciono... anche se non vere... e così accade anche per i numerini ad captzum... se questi numerini piacciono attecchiscono... e se attecchiscono i media li usano e ne abusano... in una sorta di ciclo... l'altro fenomeno... affatto spontaneo... preordinato... è gestito... voluto... in questo caso i numerini di solito servono a coprire altri numeri (più utili per comprendere un fenomeno)... i numerini servono cioè a mostrare una specifica fetta di mondo... e servono a mostrarla con gli occhi di un'altra specifica parte del mondo... normalmente, banalmente, può ipotizzarsi per uno specifico interesse di questa stessa parte del mondo... sempre a voler pensare male... ovvio... :yes:
 

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ci metto il becco :) gli usa sono in crisi strutturale (di output) dal 2001, quello che vediamo aumentare adesso è solo pura e semplice inflazione da qe, soma, zirp e lo si vede dagli indicatori non eletti a essere ufficiali

quanto sia l'inflazione, disoccupazione, come lo stesso pil, debt to gdp ma senza liabilities sinceramente non lo saprei neanche dire, sono numerini buttati li (è stata l'ammistrazione kennedy mi sembra di ricordare cha ha tolto gli 'scoraggiati' dai disoccupati), poi i cambi di calcolo sull'inflazione, il paniere variabile, boh, capisco poco

ad esempio chiamo serenamente inflazione l'aumento sproporzionato dei listini di borsa, è inflazione dal mio punto di vista, come il credito facile ha portato la bolla immobiliare, anche questa la chiamo inflazione monetaria, ma potete benissimo dirmi che l'inflazione è altro e si misura su altri prezzi e non questi (e avete ragione). Ma sempre al consumo. Che poi le commodity decollino, schioppino e ripartano in base alle fase del ciclo monetario fa niente. Rumore da stabilizzare con le tasse. Vabbuò magari mi sono spiegato ;)

ps l'ultimo grafico sono miglia percorse per capita (con la macchina)
ps1 e sono talmente eretico da cercare inflazione o deflazione per cause monetarie anche nel costo del lavoro, non uccidetemi, so di fare una cosa oscena :yes:
 

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Mutamento nella distribuzione della ricchezza nel corso degli anni in america... :eek:
 

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Mutamento nella distribuzione della ricchezza nel corso degli anni in america... :eek:

ma secondo te una cattiva distribuzione della moneta, non è di per se deflattiva?
che deve essere davvero difficile portare inflazione in un sistema con disparità crescenti

ragionamento mio... devi veramente stamparne una marea di dollari prima che arrivino al fondo

ps ma il tuo grafico da forse una botta nel 1971? altro dubbio, che non si vede prima
 
Quindi riassumendo qual è la vostra posizione?
Che non c'è nessuna crescita? Che la disoccupazione non è stata neanche toccata?
 
Quindi riassumendo qual è la vostra posizione?
Che non c'è nessuna crescita? Che la disoccupazione non è stata neanche toccata?

ma no, c'è crescita e aumento degli occupati, tanto che (se non ci fosse stato il petrolio a scendere) avrebbero probabilmente dovuto davvero alzare i tassi per contenerla, l'inflazione.

Che poi l'inflazione sia crescita, beh, è il classico assunto che si discuteva, il calcolo del gdp massimizza gli sprechi (favorisce la spesa pubblica), l'ottimizzazione di queste variabili spesso porta ad effetti distorsivi (che non chiameremmo benessere)

il modo in cui vengono costruite le metriche di riferimento non è ateorico o neutro, anzi contiene già una forte impostazione assiomatica, poi quali scegli? disoccupazione ad un soglia e inflazione ad un altra, ok tuttoapposto il resto fa niente

tipo non si tiene conto della distribuzione della moneta, stranamente, ma solo del suo esito nei prezzi, non tieni conto dell'house affordability, strano per una banca centrale che deve proccuparsi della sostenibilità dei debiti....
 

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ma no, c'è crescita e aumento degli occupati, tanto che (se non ci fosse stato il petrolio a scendere) avrebbero probabilmente dovuto davvero alzare i tassi per contenerla, l'inflazione.

Ok.
In realtà cercavo di fare una discussione un pelo più pratica, meno sui massimi sistemi, di altre.
C'è crescita ed aumento degli occupati: quindi siamo (sono, loro, noi no) in una fase espansiva.

Mi sembrava interessante capire a che punto siamo della ciclicità di questa fase espansiva.
Nel senso: non andrà avanti all'infinito, quando si romperà il giochino? Presto? Tardi?
Per quanto si può stare relativamente tranquilli, e quando iniziare a preoccuparsi?

Poi si possono fare mille critiche a mille cose, a mille convenzioni, sistemi di misurazione, ecc. e diverse le condivido.
 
Mutamento nella distribuzione della ricchezza nel corso degli anni in america... :eek:

La linea rossa relativa al top 1% è scesa tra 2000 e 2002 in concomitanza con il ribasso dei mercati azionari ed è salita tra 2003 e 2007 in concomitanza con il rialzo dei mercati azionari USA.

Gli imprenditori, fondatori e azionisti di società quotate , durante i bull markets mediamente diventano più ricchi, mentre durante i mercati orso vedono calare il proprio patrimonio.
Anche per chi viene retribuito tramite stock options le fasi di rialzo delle quotazioni azionarie sono favorevoli.

Chi vuole avere un andamento analogo per i propri investimenti può investire sui mercati azionari USA
 

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Ok.
In realtà cercavo di fare una discussione un pelo più pratica, meno sui massimi sistemi, di altre.
C'è crescita ed aumento degli occupati: quindi siamo (sono, loro, noi no) in una fase espansiva.

Mi sembrava interessante capire a che punto siamo della ciclicità di questa fase espansiva.
Nel senso: non andrà avanti all'infinito, quando si romperà il giochino? Presto? Tardi?
Per quanto si può stare relativamente tranquilli, e quando iniziare a preoccuparsi?

Dunque, fare una valutazione "da praticone" non è semplicissimo (almeno per quanto mi riguarda, ma del resto io sono ignorante :D ), ma a spanne provo a buttare un sassolino e vediamo cosa ne dite: premessi appunto i buoni risultati in termini di tasso di disoccupazione ed, in un certo senso, d'inflazione (considerato il QE massivo evidentemente circoscritto alla finanza e comunque quantomeno non rischiano il baratro deflattivo come noi...BCE, dove sei?), i grafici sull'azionario ed il Case-Schiller fanno abbastanza riflettere.
Siamo nel primo caso ben oltre i valori del 2007 e nel secondo caso non lontani da quelle quotazioni. Sappiamo cos'è successo subito dopo quei picchi e che portata ha avuto la vicenda.

Sono valori sostenibili o è una nuova bolla? Credo che la domanda chiave sia proprio questa.

L'immobiliare è quello che attira maggiormente la mia attenzione e mi preoccupa abbastanza, tuttavia la sua crescita è un fenomeno non circoscritto agli USA (e me ne sono accorto trasferendomi in UK...)
 
Metto un po' di disegnini che mi piacciono tanto. :D

Il pil ormai cresce in modo abbastanza stabile da ormai 4 anni.
Certo non sono tassi di crescita cinesi ma non sono numeri affatto da buttare via.
Rimango critico verso il modo con il quale si è cercato di ottenere la crescita (si poteva fare molto meglio), ma comunque parliamo di crescita apprezzabile.

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La disoccupazione è scesa parecchio.
Questo è uno dei miei disegnini preferiti, perchè penso sia bellissimo ed immediato nel descrivere il ciclo economico.
Purtroppo i disegnini della disoccupazione dei paesi europei non sono fatti affatto così, e perdono tutto il loro fascino (questo è Uk per esempio: http://bilbo.economicoutlook.net/blog/wp-content/uploads/2009/07/UK_unemployment_rate_1970_2009.jpg)

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I mkt azionari sono in grande spolvero, ben oltre i massimi precedenti.

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I tassi della fed sono però ancora ai minimi. Si comincia a parlare di rialzi, ma per ora se ne parla e basta:
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L'inflazione dei prezzi al consumo è ancora tranquilla.
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Però, oltre ai mkt azionari, anche quelli immobiliari danno qualche segno di brio (era anche ora, direte voi, dopo i disastri degli anni precedenti).
(questo lo metto solo per segnalare il brio, anche se imho è molto meno ciclico delle altre cose che ho mostrato).
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Per la cronaca, tutto questo è molto bello ma è stato ottenuto a questo prezzo. Lo dico per non perdere un pezzo così importante per strada ma lo vedo non molto importante in relazione al ciclo economico (ma è importante nel senso che è stato uno dei principali strumenti usati per ottenere l'espansione).
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(la cosa se vogliamo curiosa è che non è che in Italia il debito sia cresciuto molto di meno.. parliamo di 30 punti di pil di debito aggiuntivo contro 40 http://www.bluenomics.com/press-room/component-file/30701138046, ma magari ne parliamo in separata sede).

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Per farla breve, la mia impressione è che gli Usa non siano "appena usciti dalla crisi".
Ma, anzi, che siano ad un buon punto della fase espansiva.
Psicologicamente la crescita è sempre appena cominciata ed è sempre troppo debole, e le recessioni arrivano sempre troppo presto e sono sempre troppo severe, però i numeri mi sembrano suggerire che ci sia stata già una bella espansione.

Ora, tra queste variabili non mi pare si vedano ancora segnali di un'inversione di tendenza, però, se guardiamo ai cicli precedenti, la sensazione è che non manchi poi tantissimo agli scricchiolii. Un paio d'anni? Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo, quindi finchè i segnali non compaiono (se ne avete visti e mi sono sfuggiti, fateli vedere anche a me :D) sono numeri in libertà.

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La cosa inquietante, se pensiamo all'Italia, è che in tutti questi anni non siamo riusciti ad agganciare la crescita, ed anzi siamo ancora in piena difficoltà.
Se la congiuntura globale dovesse virare in negativo in tempi non lunghissimi, come saremmo in grado di gestire la cosa? Molto male, temo.

Non vedo più cicli naturale perché manca una domanda aggregata naturale.

Vedo solo aumento della domanda drogato da stampa di moneta e debito pubblico e privato. Stampa di moneta che ha anche avuto la finalità di svalutare il dollaro ed esportare la deflazione nei paesi che non avevano stampato e che avevano provato a fare austerità.

Ma serve sempre più stampa di moneta per fare sempre meno PIL.
La Fed ha dovuto stampare 3400 miliardi dal 2008 per fare 2500 miliardi di PIL aggiuntivo.
 
Non vedo più cicli naturale perché manca una domanda aggregata naturale.

Vedo solo aumento della domanda drogato da stampa di moneta e debito pubblico e privato. Stampa di moneta che ha anche avuto la finalità di svalutare il dollaro ed esportare la deflazione nei paesi che non avevano stampato e che avevano provato a fare austerità.

Ma serve sempre più stampa di moneta per fare sempre meno PIL.
La Fed ha dovuto stampare 3400 miliardi dal 2008 per fare 2500 miliardi di PIL aggiuntivo.

dav guarda che se tu lo chiami esportare deflazione non ci capiremo mai, siccome esportano inflazione casomai nel resto del mondo, o meglio inflazionano il resto, commodity comprese...

tanto che se osi stampare meno di loro ti trovi a dover definire austerità (quale? dove? taglio delle spese? :eek:) la politica tassa e spendi attuale

ma sono in tanti convinti che quello che sta facendo il dollaro sia possibile farlo per ogni altra moneta fiat, niente di nuovo (e niente di personale), solo che poi alla fine fai la fine dello yen (e del giappone)
 
Dunque, fare una valutazione "da praticone" non è semplicissimo (almeno per quanto mi riguarda, ma del resto io sono ignorante :D ),

Mah sai, anche il modello più complesso comunque deve avere delle idee, possibilmente buone, alla base. ;)

I prezzi azionari sono indubbiamente alti.
I prezzi immobiliari danno segni di vita ma sono ancora lontanissimi dai livelli pre crisi.

Valori sostenibili o nuova bolla? Difficile da dire, però teniamo anche presente che negli anni '90 sono entrambi cresciuti parecchio senza andare incontro a vere e proprie recessioni.
(recessioni, per me, evitate ricorrendo a lassismo monetario - ma allora c'era un margine di azione in tal senso che oggi non vedo).

Ad ogni modo per ora non vedo segni di cedimento, ma solo di vitalità.
 
Non vedo più cicli naturale perché manca una domanda aggregata naturale.

Vedo solo aumento della domanda drogato da stampa di moneta e debito pubblico e privato. Stampa di moneta che ha anche avuto la finalità di svalutare il dollaro ed esportare la deflazione nei paesi che non avevano stampato e che avevano provato a fare austerità.

Ma serve sempre più stampa di moneta per fare sempre meno PIL.
La Fed ha dovuto stampare 3400 miliardi dal 2008 per fare 2500 miliardi di PIL aggiuntivo.

Perdinci, però, sarà anche vero che hanno stampato, pompato, ecc. (a me lo dici ?!?), però i dati sul pil sono lì da vedere, sulla disoccupazione pure.
Quindi, stampando e pompando qualche risultato è stato ottenuto. Non si può far finta di niente, a prescindere dalle proprie idee.

Ottenuto con la droga? Allora a maggior ragione dovremmo temere la fine del ciclo, con l'emergere degli scompensi derivanti da questa droga.
Il ciclo scorso, iniziato nei primi anni 2000, non è stato affatto diverso da questo punto di vista.

Con la droga gli scompensi e quindi la ciclicità tendono ad aumentare, non a diminuire.
Motivo per prestare maggiore attenzione alla cosa, secondo me (difatti ho aperto questo 3d :D).

(PS: esportare la deflazione no, te ne prego)
 
(recessioni, per me, evitate ricorrendo a lassismo monetario - ma allora c'era un margine di azione in tal senso che oggi non vedo)

E questo è un punto cruciale, se il banco dovesse saltare in un tempo non lontanissimo...
C'è anche da considerare, e questa pulce nell'orecchio me l'hai messa col tuo ultimo post, l'effetto "disintossicante": QE finito, niente più droga (anche se i tassi rimarranno bassi, appunto). S&P500 e compagnia per ora hanno ampiamente beneficiato dei soldi pompati dalla FED, ora che la festa è finita bisogna tener conto di possibili cambi di rotta, IMHO.

Vedremo
 
E questo è un punto cruciale, se il banco dovesse saltare in un tempo non lontanissimo...
C'è anche da considerare, e questa pulce nell'orecchio me l'hai messa col tuo ultimo post, l'effetto "disintossicante": QE finito, niente più droga (anche se i tassi rimarranno bassi, appunto). S&P500 e compagnia per ora hanno ampiamente beneficiato dei soldi pompati dalla FED, ora che la festa è finita bisogna tener conto di possibili cambi di rotta, IMHO.

Vedremo

la fed ha in mano oltre il 50% di tutti i decennali tanto che la liquidità (per questi cosi) si sta riducendo, non potevano continuare :yes: è il limite questo (saturazione avvenuta)

ma sereni, finita la robba ci si può mettere a cercare altro, tanto il pusher cosa volete che faccia di lavoro?

ed ecco qua i repo
Reverse repurchase agreements held by the Federal Reserve: All Maturities - FRED - St. Louis Fed
 

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ma secondo te una cattiva distribuzione della moneta, non è di per se deflattiva?
che deve essere davvero difficile portare inflazione in un sistema con disparità crescenti

ragionamento mio... devi veramente stamparne una marea di dollari prima che arrivino al fondo

ps ma il tuo grafico da forse una botta nel 1971? altro dubbio, che non si vede prima

Ciao. Una distribuzione fortemente diseguale molto probabilmente riduce effetti sui prezzi di politiche monetarie o fiscali espansive... ma non è a mio avviso necessario che ciò accada semplicemente in seguito a distribuzione... più della diseguaglianza nella distribuzione è fondamentale a chi distribuisci... ed all'uso che ne farà di quella ricchezza... notazione tautologica forte... che aggiunge poco... ma utile per prevenire incrostazioni mentali possibili ed eventuali... opinione personale... ;)

Non è detto infatti che 100 persone con 1 a testa consumino od investano nella economia reale costantemente più di 1 persona con 100... tanto più uscendo via via, lentamente e progressivamente da economie povere di sussistenza...

...al crescere del benessere è anche possibile questa relazione si inverta... ad oggi sembra reggere... ma potrebbe anche trattarsi di un fenomeno temporaneo... di un semplice ritardo...


Grafico non è mio... dopo documentario postato mi è venuta la curiosità di seguire andamento storico ed ho trovato qualche grafico a riguardo... su cui non ci metto la mano sul fuoco... che dovrei pure accendere un fuoco... e non ne vedo per nulla il motivo... :D;)
 
Quindi riassumendo qual è la vostra posizione?
Che non c'è nessuna crescita? Che la disoccupazione non è stata neanche toccata?

Sul tasso di disoccupazione reale americano sono molto dubbioso...
... e comunque, come detto... trovo il suo stesso utilizzo come target Fed concettualmente criticabile...

Per quanto riguarda il concetto di ciclo... a mio modestissimo avviso negli usa si è rotto il trend crescente di lungo periodo... continueranno ad esistere cicli... ma in un contesto complessivo mutato e profondamente differente...

Salvo sconvolgimenti tecnologici... il trend economico e storico della economia statunitense è entrato in una fase di stasi... non più di crescita... oscillazioni cicliche su un trend statico dovrebbero essere anche più prevedibili... in teoria... specie all'inizio... quando già è un azzardo ragionare di cambio di trend di lungo periodo...

In un mondo economicamente in affanno e che si è auto-imposto l'obbligo di crescere... la falsificazione continua e costante dei dati... quindi... della apparente realtà... da parte di organi pubblici o privati... diventa la norma...
In apnea iniziano le allucinazioni... :yes:
 
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