ANNINOVANTA - Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 3

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Visto lo straordinario successo ottenuto dal precedente thread:

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 2​

visibile allapagina web:

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 2 - Forum di Finanzaonline.com


che dalla sua "nascita" il 15-04-08 ha avuto ben 15.337 visite/accessi

ma dove purtroppo non si può più scrivere perchè ha raggiunto il limite massimo di risposte ovvero 494 messaggi.

Apro ufficialmente il nuovo thread:

Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.) nr. 3
 
L'investimento in arte, pur essendo definito rischioso dagli economisti, ha spesso di

INVESTIRE IN ARTE​
"Oggi si conosce il prezzo di tutto e il valore di niente".(Oscar Wilde)

Prima di entrare in argomento è bene fare delle precisazioni su che cosa, genericamente, viene indicato come mercato dell'arte. La prima cosa che viene subito alla mente sono i quadri e le sculture, ma le offerte degli operatori e gli interessi degli investitori si sono decisamente ampliate. Le categorie tradizionali comprendono dipinti, grafiche e sculture contemporanei (dagli anni Cinquanta ai nostri giorni), dipinti, grafiche e sculture moderni ( dalle avanguardie del primo Novecento al secondo dopoguerra), dipinti, grafiche e sculture dell'Ottocento, dipinti, stampe e sculture antichi (dall'età medievale al Neoclassicismo), archeologia e arte tribale. Questi comparti rappresentano,oggi, il 50%-60%, degli scambi internazionali. Circa il 25%, invece, è determinato dai gioielli e dagli orologi da collezione, sia antichi che moderni, il 10%-15% da mobili antichi, moderni e di design contemporaneo e il rimanente 10% degli scambi interessa il settore dei tappeti e degli arredi d'epoca (bronzetti, ceramiche, argenti, vetri).

Anche le più recenti espressioni artistiche di fine millennio iniziano ad avere mercato e giovani collezionisti. Tra queste sono già oggetto di aste internazionali il settore della fotografia d'autore, quello dei poster cinematografici e dei manifesti pubblicitari, i fotogrammi in celluloide detti "cell" di celebri cartoni animati. Altro settore in crescita è quello dei memorabilia (oggetti feticcio) dello sport e del rock, le bottiglie di vino, le automobili, le bambole e i giocattoli d'epoca, i costumi militari e i vestiti indossati dalle celebrità, gli strumenti scientifici e di meccanica di precisione, l'antiquariato nautico. Altro dato interessante è il giro di affari annuo generato tra scambi pubblici e privati che si aggira ad una cifra stimabile intorno ai 30 mila milioni di euro, dove l'Italia è interessata per una piccola parte intorno ai 350 milioni di euro. Si tratta di cifre esigue se paragonate a quelle sviluppate dai settori tradizionali dell'economia, ma il valore simbolico del mercato dell'arte non ha paragoni, e il record stabilito da un'opera di Picasso o di Canaletto fa il giro del mondo alla stessa velocità degli annunci di fusioni di grandi aziende o di operazioni finanziarie che investono l'interesse di decine di migliaia di risparmiatori. La clientela privata si rivolge al settore dell'arte con sempre maggiore attenzione, nel tentativo di conciliare l'esigenza di realizzare un buon investimento con il desiderio di appagare il proprio senso estetico, il piacere della contemplazione, l'appartenere ad un sistema elitario. In relazione a queste motivazione si comprende che il mercato dell'arte va analizzato nella sua specificità, con la consapevolezza di non appartenere alla categoria dei mercati perfetti, ammesso che esistano. Le caratteristiche peculiari di questo mercato sono: l'infungibilità, l'improduttività e l'incomparabilità. Rispetto a queste cerchiamo di definire il suo funzionamento, i meccanismi che determinano la formazione del prezzo e le strutture che lo caratterizzano. Cosa determina il prezzo di un'opera d'arte? Per quale motivo dipinti di una stessa epoca, in apparenza analoghi hanno quotazioni molto diverse? Nel mercato dell'arte, l'acquirente, oltre al suo senso estetico, se nell'acquisto vuole ricercare un valore in termini d'investimento finanziario, deve riconoscere e tenere in considerazione una serie di fattori strettamente correlati. Tali fattori si possono dividere in fattori oggettivi e fattori indotti.

I fattori oggettivi sono: il ruolo dell'artista nell'ambito della storia dell'arte; la diffusione internazionale dell'artista; la sicurezza dell'autenticità; la presenza dell'opera su pubblicazioni specializzate o sui cataloghi generali; il curriculum espositivo; la qualità dell'opera all'interno della produzione dell'artista; il periodo di esecuzione; la dimensione dell'opera; la tecnica; lo stato di conservazione; la piacevolezza del soggetto. La conoscenza di tali elementi permette un'analisi simile a quella che riguarda la bontà o meno di un titolo azionario. Si tratta di informazioni verificabili, anche se non sempre la loro determinazione è immediata; ciò vale , in particolare, per l'autenticità. I fattori indotti possono essere: le acquisizioni pubbliche; i media; il ruolo del museo; il ruolo della galleria; il ruolo delle case d'asta; il ruolo del critico; il ruolo del curatore museale; il ruolo del collezionista; l'influenza delle mode e del contesto culturale. Il gusto della collettività, rappresenta un aspetto essenziale per stabilire il prezzo, ed è determinante che il valore culturale trovi una conferma nell'ambito del sistema arte. A questo punto parte quella che il critico d'arte Achille Bonito Oliva ha definito "catena di Sant'Antonio", intendendo con questa definizione il legame tra aspetti differenti del sistema. Fino a circa venti anni fa i giocatori erano pochi e si limitavano essenzialmente ai galleristi e ai critici, oggi il campo di gioco è diventato più vasto e si sono aggiunti altri giocatori come il museo, il collezionista e la casa d'asta. In questo contesto, è evidente che la vera novità è rappresentata dal mercato che riflette l'intero meccanismo facendo in modo che non ci sia mostra, monografia o acquisizione che non abbia riflessi sui prezzi. Va ricordato che il mercato dell'arte si muove secondo parametri propri, quindi sarebbe scorretto valutare la convenienza all'acquisto con criteri presi in prestito da altri settori. In termini generali l'investimento, e il suo rapporto rischio/rendimento, varia a secondo delle categorie prese in esame. L'arte antica rappresenta un investimento conservativo, avvicinandosi all'arte contemporanea, il rischio cresce, e con esso anche la possibilità di guadagni consistenti. L'investimento in arte, pur essendo definito rischioso dagli economisti, ha spesso dimostrato di essere molto remunerativo, con vantaggi superiori a qualsiasi altro tipo di bene. La scelta dell'autore, l'individuazione dell'opera giusta, il timing nell'acquisto, la certezza dell'autenticità e il canale utilizzato determinano la fortuna dell'investitore. Confrontata con altre forme di ricchezza, l'arte ha il vantaggio di non dover pagare le tasse sul capital gain e di non dover essere riportata in sede di dichiarazione dei redditi. I beni artistici, se notificati, possono essere considerati merce di scambio con lo Stato al posto del pagamento dell'imposta di successione. Inoltre i liberi professionisti possono detrarre l'1 per cento del costo dell'acquisto come spesa di rappresentanza, e le aziende possono detrarre, come costi di produzione, le spese per ogni oggetto o opera d'arte collocati in un locale di rappresentanza. Ma, il grande vantaggio dell'arte è di avere dalla sua il plusvalore estetico, elemento senza il quale sarebbe difficile concepire un acquisto in questo settore.

Nadia Toffaloni


Tratto da: http://www.caosmanagement.it/n5/patr_art3.htm
 
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Via Solferino 44
20121 Milano
tel/ fax +39.02.29060171
















-ANDREA MASTROVITO

Nickelodeon

Circa un secolo fa gli Hale's Tour, fittizi vagoni di treno sulla parete anteriore dei quali era proiettata la visuale "soggettiva" di una locomotiva in movimento, venivano trasformati in vere e proprie sale cinematografiche. Nasce così la prima catena di cinema moderni: i Nickelodeon, neologismo nato dall’unione di nickel, cioè il costo del biglietto di ingresso, e Odeon, “teatro" in greco.

In occasione della sua seconda doppia personale milanese presso 1000eventi e Antonio Colombo Arte Contemporanea, Andrea Mastrovito reinventa gli spazi delle due gallerie trasformandoli in "cinema da un soldo" nei quali i materiali stessi del cinema e del mondo dello spettacolo ribaltano la magia del cinematografo attuando una momentanea sospensione della credulità nello spettatore ormai assuefatto al bombardamento visivo contemporaneo e portandolo a interrogarsi sulla effettiva genesi e riproducibilità delle immagini proposte.

Mastrovito ha indagato a lungo il rapporto tra segno e immagine nell'ambito pittorico, del disegno, letterario e del sistema dell'arte stesso: ne sono un esempio i suoi collages bianco su bianco, dove il soggetto è leggibile solo tramite l’ombra dei diversi strati di carta, Eine Symphonie des Grauens, esposta fino a settembre alla Quadriennale di Roma, Libraries are not made; they grow, dove un'intera biblioteca è stata fotocopiata e racchiusa in un unico grosso volume e, infine, l’intervento alla galleria Analix Forever di Ginevra, interamente fotocopiata e ricoperta di fotocopie o Postmodem presso la Galleria Civica di Monfalcone dove le opere costituiscono un tutt'uno con la struttura cartacea appositamente creata per l'esposizione.

In questi nuovi lavori l'artista concentra la sua attenzione analizzando le relazioni esistenti tra cinema, musica e i loro mezzi di riproduzione e diffusione: dal nastro magnetico della vhs o delle musicassette alle locandine, dalle cover-band al rapporto particolare - universale esistente tra ogni singolo fotogramma e la ripresa nel suo insieme, in cui la finzione, trasposta nel mondo delle cose reali, diventa copia tautologica, e quindi reale, di se stessa.

La mostra inaugurerà venerdì 19 settembre 2008, alle ore 18.00
apertura speciale nell’ambito dell’iniziativa START- Milano
Venerdì 19 dalle h. 15 alle 22 - Sabato 20 dalle h. 11 alle 22 - Domenica 21 dalle h. 11 alle 19
e rimarrà aperta fino all’8 novembre
da martedì a sabato, dalle 15.00 alle 19.00
 
Non potevo non "postarlo" anche qui...

La crisi dei mercati travolgerà anche l'arte?

La prova del nove sarà l'asta che si apre stasera a Londra: le attese su "Beautiful Inside My Head Forever" di Damien Hirst, in calendario oggi e domani, non hanno giovato la scorsa settimana al titolo Sotheby's, che da lunedì 8 settembre ha perso il 9,3% attestandosi venerdì 12 a 23,03 dollari e da mercoledì 10 settembre il 7,12%. Dalla fine di luglio quando la casa d'asta ha annunciato l'incanto straordinario dell'artista inglese il titolo ha perso il 18,2%. Oggi alle 9,30 a New York ha aperto a 22,50 dollari con il segno meno davanti (-2,30%). Effetto Hirst o crollo dei mercati finanziari a seguito del fallimento di Lehman Brothers?
Gli analisti si domandano se il mercato sarà in grado di assorbire gli oltre 230 lotti d'arte in formaldeide, dipinti con farfalle e spin (i puntini), teschi, cabinet di medicinali e molto altro ancora della star inglese. Pesano sul mercato dell'arte, certo la crisi dei mercati finanziari internazionali, ma soprattutto le variazioni sul tema della proposta artistica di Hirst, ormai per tutte le tasche, che allontana i collezionisti della prima ora. L'offerta inusuale per un artista di porre direttamente all'incanto i suoi lavori potrebbe avere l'effetto boomerang su Wall Street, e i segnali sul titolo non sono dei migliori. Oppure, viceversa, l'arte potrebbe essere considerato ancora come in passato, quando tutto crolla, un bene rifugio?
I risultati dell'asta di contemporanea di New York di Sotheby's della scorsa settimana non sono stati del tutto positivi: l'incanto ha realizzato meno dello scorso anno, 10,6 milioni di dollari, meno della stima massima di 14 milioni e con un venduto del 69% contro l'81% di inizio settembre di un anno fa. Di certo il 2008 in borsa per Sotheby's non è stato una passeggiata, anzi: -39,4% da inizio anno e oggi siamo lontani dai massimi dell'autunno 2007 quando il titolo puntava a raggiungere i 60 dollari.
Il mercato dell'arte è più volatile del solito, affermano gli addetti ai lavori, ma c'è chi come Gurr Johns, art advisor, ritiene che sul mercato ci sia ancora molta liquidità a disposizione per comprare arte. E l'Indicatore di confidenza di ArtTactic, sebbene dal novembre 2006 sia crollato del 26%, per Hirst si mantiene ancora alto. Sul fronte dei prezzi dopo l'asta "Pharmacy" del 2004 il livello dei prezzi dell'artista si è mantenuto su valori elevati con la rottura della soglia del milione di dollari prima del 2007, la galoppata è durata per tutto lo scorso anno, mentre dal 2008 la tendenza si è invertita con un calo di oltre il 12% sulla stima media. Infine l'ArtTactic Auction Indicator (che misura l'andamento dei prezzi in rapporto alle stime massime e minime in asta) dal 2007 è caduto del 56% da 69 a 30, il che significa che la maggior parte dei lotti è stata venduta alla stima più bassa. Finora quest'anno 30 dei 43 lotti battuti sono passati alle stime minime (compresi 10 invenduti). Questo suggerisce - spiegano gli analisti di ArtTactic – che le recenti opere in vendita stanno lottando per incontrare le attese della casa d'aste e dei venditori. Nonostante la percezione che la solidità del mercato dell'arte sia al limite, i dati d'asta del 2008 mostrano che 7 dei 16 lotti di Hirst venduti oltre il milione sono passati in media sotto il 9% della stima minima.
L'asta di questa settimana ci dirà in che direzione va il mercato e quale sarà la sorte futura della creatività del capofila della Young British Art. E' la prima volta quest'anno che l'andamento del mercato dell'arte e il difficile trend dei mercati finanziari evidenziano una così stretta correlazione.

Tratto da un messaggio dell'Amico AbdulAzizalSaud visibile ( con grafico del titolo ) alla "nostra" pagina web degli "Amici dell'Arte" ( http://www.finanzaonline.com/forum/group.php?groupid=46 )
 
[/QUOTE]mi dici dove li ho pubblicati? infilo immagini dappertutto...se sono di galliano sono stati copiati..perché li raccatto andando a zonzo in internet [/QUOTE]

E' Galliano ???
 

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Per Lukbper: grazie della segnalazione su Mastrovito!
Se sono confermate le indiscrezioni che ho sentito, credo che sarà una gran bella mostra, davvero particolare. Oggi forse faccio un salto a vedere la preview.

Per Investart: credo che sia normale che il mercato dell'arte possa avere adesso un rallentamento o una discesa. Sarei davvero stupito del contrario, visti i tonfi di borsa di questi giorni...
 
Per Lukbper: grazie della segnalazione su Mastrovito!
Se sono confermate le indiscrezioni che ho sentito, credo che sarà una gran bella mostra, davvero particolare. Oggi forse faccio un salto a vedere la preview.

Per Investart: credo che sia normale che il mercato dell'arte possa avere adesso un rallentamento o una discesa. Sarei davvero stupito del contrario, visti i tonfi di borsa di questi giorni...

figurati, 1 piacere...goditelo.....io ne possiedo 1 graziosetto ma appena posso raddoppio. troppo forte.
 
Giorgio De Chirico & Mario Dellavedova "insieme" a Roma

fino al 19.X.2008
The Big Bang
Roma, Museo Carlo Bilotti

Una mostra di opere anche importanti. Ma combinate senza un filo conduttore comprensibile. Per dare uno sguardo al cosmo. E capirci, probabilmente, poco...


A parte quello del titolo, una mostra senza il botto, schiacciata da un poco di confusione e, soprattutto, da uno spazio espositivo assai poco funzionale. Questo viene da pensare a proposito di un progetto sulla carta importante, che però proprio dalla carta trae le prime difficoltà.
L’introduzione critica principale cita Einstein e Platone, salta dalla cosmologia greca al telescopio galileiano, mescola diagrammi tantrici a “raffigurazioni cosmiche quali simboli del potere universale” rappresentanti “una realtà unitaria e totale di stampo newtoniano” (sic). Troppa roba, francamente, specie quando la presenza di uno squadrone di nomi illustri dal Nordamerica in contrapposizione espositiva a una pattuglia di italiani, noti ma non notissimi, avrebbe richiesto prima di tutto qualche maggior chiarimento sulle scelte di fondo, quindi l’indicazione di almeno un’idea unificante l’operazione (ché quella del cosmo pare davvero lasca, con l’arte chiamata a dare brevi cenni sull’universo).
Ciò premesso, alcuni dei lavori in mostra risultano di sicuro interesse: è il caso della grande foto aerea (tre metri per nove) del Roden Crater sviluppata e ritoccata su carta emulsionata da James Turrell, oppure della serie di stampe su tela combinate da Peter Halley in una divertente parete pop, apparentemente lontana dai rigori neo-geo che l’hanno reso celebre. Soprattutto, impressionano i potenti disegni a grafite di Robert Longo, dedicati a vedute planetarie ed esplosioni nucleari con uno sguardo totalizzante, degno delle visioni di William Blake.
Tutti i lavori citati sono ospitati al piano terra, insieme a un pregevole ma isolato dipinto di Ross Bleckner. La mostra prosegue al piano superiore, dove un’opera di Domenico Bianchi -ennesima conferma dell’elegante misura compositiva dell’artista, tutta incentrata sulla trasparente materialità della cera e l’emergere metallico di evocative calligrafie- viene confinata in un soprascala, accanto all’oscura saletta riservata a un neon di Mario Dellavedova.
Miglior sorte espositiva tocca alle esercitazioni neuro-psichedeliche di Alberto Di Fabio, raggruppate però in uno spazio da raggiungere al fondo di un corridoio zeppo di improbabili memorabilia bilottiane -e ogni volta ci si chiede perché vada pagato il biglietto d’ingresso per vedere le immagini di un magnate in barca o alle corse dei cavalli- cui segue l’attraversamento della collezione permanente del museo, un gruppo di tardi de Chirico di qualità imbarazzante, obiettivamente di scarso aiuto per entrare nello spirito più adatto ad apprezzare la conclusione della mostra temporanea.
Resta ancora da dire della tenda nera (ma passa troppa luce) nello spazio della libreria al pianterreno, dove gli ormai stanchi visitatori cosmonauti possono assistere alle proiezioni dei video -tra l’optical e il kitsch post-rinascimentale, con dettagli di tarsie marmoree a vorticare mandaliche sul telone- dell’artista pakistano-newyorkese Shahzia Sikander, traendone un’impressione definitiva di caos, più che di cosmo.
 
Aggiornamento Lista "Giovani Artisti" 2008

Fonte : www.artfacts.net
ANNO 2006 2007 2008
ARTISTA
Mario*Airò 1624- 1703- 2256-
Maurizio*Arcangeli 7529- 11027- 19960-
Stefano*Arienti 887+ 1097- 1507+
Guglielmo*Aschieri s.v. s.v. s.v.
Massimo*Barzagli 6718+ 10265- 12950-
Alessandro*Bazan 18621- 28757- 12315+
Paolo*Bresciani s.v. s.v. s.v.
Betty*Bee s.v. 3706+ 5912-
Vanessa*Beecroft 262+ 300- 363-
Luca*Caccioni 8199- 7259- 9547-
Paolo*Canevari 12373- 4170+ 2753-
Maurizio*Cannavacciuolo 4102- 4246- 4564-
Monica*Carocci 2401- 3443- 6397-
Sergio*Cascavilla s.v. s.v. s.v.
Gennaro*Castellano s.v. s.v. s.v.
Maurizio*Cattelan 63- 73- 67+
Marco*Cingolani 3272- 5089- 8342-
Cuoghi*Corsello 12117+ 11148- 17855-
Nizzo De Curtis n.p n.p. n.p.
Mario*Dellavedova 4072- 3932- 5167-
Santolo De*Luca s.v. s.v. s.v.
Enrico Tommaso de*Paris 5774- 5275+ 13172-
Francesco Di Lernia n.p. s.v. s.v.
Sergio*Fermariello 8026+ 8410- 16332-
Daniele*Galliano 4924- 4248- 6122-
Massimo*Kaufmann 3544- 3049- 5822-
Ronald Victor*Kastelic 10103- 15499- s.v.
Thorsten*Kirchhoff 10224- 6952- 8018-
Gabriele Lamberti n.p. s.v. s.v.
Eva*Marisaldi 766- 956- 965-
Amedeo*Martegani 5173- 4478- 6965-
Antonella*Mazzoni 13492- 21493- s.v.
Marco*Mazzucconi s.v. s.v. s.v.
Luca*Pancrazzi 2156+ 2461- 3087+
Liliana*Moro 1709+ 1309+ 1718-
Stefano*Peroli s.v. s.v. s.v.
Alessandro*Pessoli 3350+ 1779+ 2228+
Paola*Pezzi 4384+ 6433- 14600-
Stefano Pisano n.p. n.p. n.p.
Pierluigi*Pusole 2959- 3514+ 6541-
Sergio*Sarra s.v. 29237 s.v.
Fabrizio Sibona n.p. n.p. n.p.
Gianluca*Sgherri s.v. s.v. s.v.
Cesare*Viel 7223- 9599- 11404-
Luca*Vitone 1283- 1787- 882-

Artisti Classificati 52012 82323 122173
Data rilevazione 25/08/2006 26/08/2007 17/08/2008

n.p. : non presente
s.v. : senza voto
 
Fonte : www.artfacts.net
ANNO 2006 2007 2008
ARTISTA
Mario*Airò 1624- 1703- 2256-
Maurizio*Arcangeli 7529- 11027- 19960-
Stefano*Arienti 887+ 1097- 1507+
Guglielmo*Aschieri s.v. s.v. s.v.
Massimo*Barzagli 6718+ 10265- 12950-
Alessandro*Bazan 18621- 28757- 12315+
Paolo*Bresciani s.v. s.v. s.v.
Betty*Bee s.v. 3706+ 5912-
Vanessa*Beecroft 262+ 300- 363-
Luca*Caccioni 8199- 7259- 9547-
Paolo*Canevari 12373- 4170+ 2753-
Maurizio*Cannavacciuolo 4102- 4246- 4564-
Monica*Carocci 2401- 3443- 6397-
Sergio*Cascavilla s.v. s.v. s.v.
Gennaro*Castellano s.v. s.v. s.v.
Maurizio*Cattelan 63- 73- 67+
Marco*Cingolani 3272- 5089- 8342-
Cuoghi*Corsello 12117+ 11148- 17855-
Nizzo De Curtis n.p n.p. n.p.
Mario*Dellavedova 4072- 3932- 5167-
Santolo De*Luca s.v. s.v. s.v.
Enrico Tommaso de*Paris 5774- 5275+ 13172-
Francesco Di Lernia n.p. s.v. s.v.
Sergio*Fermariello 8026+ 8410- 16332-
Daniele*Galliano 4924- 4248- 6122-
Massimo*Kaufmann 3544- 3049- 5822-
Ronald Victor*Kastelic 10103- 15499- s.v.
Thorsten*Kirchhoff 10224- 6952- 8018-
Gabriele Lamberti n.p. s.v. s.v.
Eva*Marisaldi 766- 956- 965-
Amedeo*Martegani 5173- 4478- 6965-
Antonella*Mazzoni 13492- 21493- s.v.
Marco*Mazzucconi s.v. s.v. s.v.
Luca*Pancrazzi 2156+ 2461- 3087+
Liliana*Moro 1709+ 1309+ 1718-
Stefano*Peroli s.v. s.v. s.v.
Alessandro*Pessoli 3350+ 1779+ 2228+
Paola*Pezzi 4384+ 6433- 14600-
Stefano Pisano n.p. n.p. n.p.
Pierluigi*Pusole 2959- 3514+ 6541-
Sergio*Sarra s.v. 29237 s.v.
Fabrizio Sibona n.p. n.p. n.p.
Gianluca*Sgherri s.v. s.v. s.v.
Cesare*Viel 7223- 9599- 11404-
Luca*Vitone 1283- 1787- 882-

Artisti Classificati 52012 82323 122173
Data rilevazione 25/08/2006 26/08/2007 17/08/2008

n.p. : non presente
s.v. : senza voto

Opere nelle prossime aste dei tuoi artisti prefertiti.

Alessandro Bazan
SENZA TITOLO, 2008
TEMPERA SU CARTA, altezza: 35 cm, larghezza: 50 cm, min.: [UTF-8?]€ 700.00
da Artesegno 9/10/2008
NEGRA 8, 2002
OLIO SU TELA, altezza: 50 cm, larghezza: 40 cm, min.: [UTF-8?]€ 1,300.00
da Artesegno 9/10/2008

Vanessa Beecroft

da Artesegno 11/10/2008
SENZA TITOLO, 1993
COLLAGE ACQUARELLATO SU CARTONCINO, altezza: 80 cm, larghezza: 50 cm, min.: [UTF-8?]€ 4,800.00

Marco Cingolani

da Fidesarte 28/9/2008
SENZA TITOLO, 1992
GOUACHE SU CARTA, altezza: 50 cm, larghezza: 70 cm, min.: [UTF-8?]€ 800.00, max.: [UTF-8?]€ 1,000.00

Massimo Barzagli
da Fidesarte 28/9/2008
FIORILE BIANCO, 2002
OLIO SU CARTONE TELATO, altezza: 20 cm, larghezza: 15 cm, min.: [UTF-8?]€ 400.00, max.: [UTF-8?]€ 600.00
&
FIORILE ROSSO, 2002
OLIO SU CARTONE TELATO, altezza: 20 cm, larghezza: 15 cm, min.: [UTF-8?]€ 400.00, max.: [UTF-8?]€ 600.00


Thorsten Kirchhoff

da CASA D'ASTE VIP il 2/10/2008
POST MERIDIEM, 1989
OLIO SU TELA, altezza: 100 cm, larghezza: 150 cm, min.: [UTF-8?]€ 5,000.00

Pierluigi Pusole

da Fabiani Arte il 27/9/2008
IO SONO DIO, 1999
TECNICA MISTA SU CARTA, altezza: 23.5 cm, larghezza: 35.5 cm, min.: [UTF-8?]€ 190.00, max.: [UTF-8?]€ 220.00

Sergio Fermariello
da CASA D'ASTE VIP il 2/10/2008
SENZA TITOLO
ACRILICO SU CARTONCINO, altezza: 70 cm, larghezza: 100 cm, min.: [UTF-8?]€ 2,500.00
 
L’arte d’investire in arte

(tratto dalla pagina web: http://www.raiffeisen.it/it/stand-alone-news/archivio/larte-dinvestire-in-arte.html )

Investire in opere d’arte è un’attività che può rivelarsi anche molto remunerativa. Ciò che conta maggiormente, come per gli investimenti in capitali, è disporre di buone informazioni. Come e dove investire nell’arte con successo è stato il tema degli appuntamenti autunnali del Raiffeisen InvestmentCub di Magrè e Vipiteno.

Possedere buone informazioni è il primo requisito per il successo di un investimento. L’obiettivo del Raiffeisen InvestmentClub è quello di fornire ai propri soci le conoscenze di base per fare buoni affari. In occasione degli ultimi appuntamenti autunnali, si è parlato d’investimenti in opere d’arte.

Solo chi è informato può guadagnare “Che si tratti di poche migliaia o di alcuni milioni di euro, la musica non cambia”, ci ha confidato Monika Wiltschnigg della casa d’aste Sotheby’s di Vienna. Chi vuole investire nell’arte deve conoscere a fondo l’argomento e, soprattutto, deve essere ben informato affinché l’affare gli convenga dal punto di vista emotivo e sotto il profilo finanziario. Tali informazioni possono essere raccolte in occasione di fiere, gallerie e aste, come l’asta d’arte bolzanina che si è tenuta il 2 dicembre, oppure anche consultando esperti del settore e su internet.

Sono molti i fattori che formano un prezzo
Nel settore artistico non vigono leggi di mercato rigide: nell’investimento in arte contano soprattutto i criteri di qualità, rarità, autenticità e provenienza. Qualità significa anche investire nelle migliori opere di un’artista. “Che non devono essere, per forza di cose, le più costose, ma solo quelle più pregiate da un punto di vista della qualità”, ci ha detto lo storico d’arte Carl Kraus.

Mercato d’arte: nulla a che vedere con quello azionario
Anche se il prezzo è la conseguenza di molti fattori, in fin dei conti un oggetto d’arte vale tanto quanto il compratore è disposto a pagare. Non di rado, l’intera questione è un fatto di prestigio. “In molti casi, i prezzi si basano su criteri soggettivi. Per questo motivo, una valutazione oggettiva è più difficile rispetto al mercato azionario, i cui titoli sono valutati in base ai risultati dell’azienda”, ha affermato Zenone Giacomuzzi, Presidente del Raiffeisen InvestmentClub. Tuttavia, investire ponderatamente in oggetti d’arte può dare i suoi frutti, a condizione di essere consapevoli che si tratta di un investimento a lungo termine e di scarsa liquidità.
 
Vorrei segnalare questa mostra che si terra da domani a Palazzo Grassi.
Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008.
Qui alcuni artisti.
Carla Accardi,Getulio Alviani,Pietro Annigoni,Vanessa Beecroft,Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi,Alice Cattaneo, Maurizio Cattelan,Lucio Fontana,Giorgio de Chirico,Mimmo Rotella, Andrea Salvino,Mario Schifano,Emilio Vedova.
 
sottolineo:

mercato d’arte: Nulla a che vedere con quello azionario
anche se il prezzo è la conseguenza di molti fattori, in fin dei conti un oggetto d’arte vale tanto quanto il compratore è disposto a pagare. Non di rado, l’intera questione è un fatto di prestigio. “in molti casi, i prezzi si basano su criteri soggettivi. Per questo motivo, una valutazione oggettiva è più difficile rispetto al mercato azionario, i cui titoli sono valutati in base ai risultati dell’azienda”, ha affermato zenone giacomuzzi, presidente del raiffeisen investmentclub. Tuttavia, investire ponderatamente in oggetti d’arte può dare i suoi frutti, a condizione di essere consapevoli che si tratta di un investimento a lungo termine e di scarsa liquidità.
 
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