Riccardo De Marchi

Alessandro Celli

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Di Lui ne avevo già trattato in modo un po’ disincantato, ma dopo che ho avuto l’occasione di conoscerlo personalmente, tanto vale che gli dedichi un 3D, almeno non mi direte che mi dedico solo ad artisti che hanno più di settant’anni, eh?:p

Se l’utente:cool: del FOL che mi era con me durante l’incontro con l’artista vuole partecipare qui, lo ringrazio.



Riccardo De Marchi, nato nel 1964.

Al Guggenheim di Venezia Luca Massim Barbero lo ha esposto insieme a :
In mostra sono presenti le opere di Vincenzo Agnetti, Anni Albers, Josef Albers, Rodolfo Aricò, John Armleder, Francis Bacon, Cristiano Bianchin, Carlo Carrà, Enrico Castellani, Carlo Ciussi, Gianni Colombo, William Congdon, Joseph Cornell, Dadamaino, Gino De Dominicis, Riccardo De Marchi, Arthur Duff, Max Ernst, Flavio Favelli, Lucio Fontana, Henry Krokatsis, Bice Lazzari, Sol LeWitt, Mirko, Piet Mondrian, François Morellet, Hidetoshi Nagasawa, Maurizio Nannucci, Mario Nigro, Kenneth Noland, Gastone Novelli, Luigi Ontani, Roman Opalka, Pablo Picasso, Michelangelo Pistoletto, Jackson Pollock, Mario Sironi, Rudolf Stingel, Rufino Tamayo, Theo van Doesburg, Georges Vantongerloo, Lawrence Weiner.
 

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Mi ha emozionato sapere che espose accanto ad Alan Charlton nel giugno del 2009 - Villa Pisani Bonetti

Quell’Alan Charlton che disse:
“ha affermato di essere un artista che dipinge quadri grigi. In questa che è una delle poche dichiarazioni che ha rilasciato nel corso della sua carriera, è sintetizzata tutta la coerenza della sua ricerca linguistica. Nel 1968, nel corso dell’annuale esposizione degli studenti dell’accademia, realizza il suo primo quadro grigio che verrà rifiutato e non sarà presentato nell’ambito della mostra. Questa esperienza anziché distoglierlo dal suo linguaggio espressivo lo esorta a proseguire con coerenza nel cammino intrapreso. “
 

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Voglio anche sottolineare la sua presenza alla Galleria d’arte Plurima di Udine, un gallerista che per me dovrebbe solo insegnare ai galleristi:
“Una babele di fiere, prezzi gonfiati per artisti di bassa qualità. Internet, qualunquismo, ignoranza, una cultura che non c’è, un’Italia che non c’è. L’arte è considerata qui un oggetto d’arredamento.”
Disse Turchetto, prima di chiudere i battenti.
:'(:'(:'(:'(:'(:'(


Ma torno su De Marchi.
“ La fisicità accentuata dei primi lavori, vissuti, attraversati e calpestati quali pezzi di esistenza, si stempera progressivamente nei supporti in acciaio e plexiglas, in cui il percorso dei buchi diventa semplicemente un modo per evocare i ritmi di un ricordo e le varie fasi della memoria.”
 

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= La scrittura-foratura di De Marchi riporta la traccia del passaggio dell’artista all’interno di un percorso mentale, metaforico e soprattutto fisico, che trasforma l’assenza della materia in presenza, all’interno di un percorso in cui ciò che si percepisce come una mancanza, in realtà, non sparisce ma trova un altro luogo dove far emergere la propria esistenza.=


Per non dilungarmi ancora chiudo per il momento qui, con un pensiero che mi fece andare lontano:yeah:, quando l’artista mi disse che Maurizio Ferraris scrisse di lui.
E quel filosofo lo considero fra i maggiori pensatori italiani.

Ciao.
 

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Non sono io l'utente che ha accompagnato Brixia da Riccardo De Marchi, ma per parlar bene di lui sono sempre pronto. Un bravo Artista, intelligente, serio, deciso, coerente. Un bravissimo "ragazzo" (ma sì dai, come Artista è decisamente giovane) con un curriculum già buono, che merita molta attenzione. OK!
 
Mi ero segnato il suo nome andando a fare un giro per la galleria d'arte moderna di Udine 4 anni fa...mi fa piacere averci capito qualcosa :D
Va detto che mi ero anche segnato tale Nane Zavagno, ma lì probabilmente c'ho visto un po' meno lungo :D

Cmq artista che mi pare faccia una ricerca molto elegante, con il giusto connubio di contenuto ed estetica (che non guasta...)
 
Voi due, state buoni!
Lasciate ai poveracci la possibilità di collezionare prima che se ne accorga qualcun altro. :D
Di lui ho letto tutto, tutto, tutto.
Gestito al momento da 3 gallerie di cui un ottima galleria bresciana da cui Brixia ha preso una bella carta. ;)
Sono al momento solo indeciso sulla tipologia di materiale che cambia molto in base alle dimensioni.
Il prossimo anno pensavo anche io di andarlo a trovare, oltretutto ha lo studio vicino a quello di un altro artista di mio interesse. Devo solo trovare i contatti e anzi, se ne hai Brixia, saresti così gentile da girarmeli? Vorrei capire meglio tante cose del suo lavoro.
Assolutamente interessante.
 
Non lo conoscevo come artista, però non mi sembra male, certo che vista la giovane età costicchia un po'...
 
;)
In effetti è superfluo negarvi che mi aveva fin dall’inizio incuriosito la sua “sfida” per aver prodotto un ciclo che io ho studiato ed approfondito con Lucio Fontana, si sa che ho un debole per i buchi che non i tagli:

Lucio Fontana

Lucio Fontana II

Ovviamente mi chiesi, ma Costui, si rende conto di come la critica potrà esimersi dal collocarlo in pagine simili?:cool::cool:
Chi ha ispirato chi?

Ecco il motivo per cui mi incuriosì e mi parse doveroso approfondirlo e conoscerlo, tanto per scambiarci due parole.
In realtà è ben consapevole delle possibili malelingue, ma altrettanto dignitosamente contemporaneo da aver voluto dialogare con Lucio Fontana:
“uso il buco perché non ha connotazioni simboliche definite, è in qualche modo indecifrabile, ma nel suo farsi buco mi permette di iscrivere irreparabilmente la materia. Il buco come mezzo piuttosto che come fine.”
Dice De Marchi,
quando Fontana affermava:
“un buco che per me è la base di tutta l’arte contemporanea, per chi la vuol capire. sennò continua a dire che l’è un büs, e ciao…
io buco, passa l’infinito di lì, passa la luce, non c’è bisogno di dipingere. tutti han creduto che io volessi distruggere: ma non è vero, io ho costruito, non distrutto, è lì la cosa. che, dopo, io gli dia una strutturazione estetica, perchè il quadro sta bene così, è una ragione di gusto estetico”

Ed ecco alla mia domanda : “leggi anche tu nel gusto estetico (es. metalli) una sorta di strutturazione estetica, rispetto alle carte poveriste?”
Ha saputo egregiamente decifrarmi il suo linguaggio, perché di linguaggio si tratta, in un dialogo davvero efficace.OK!

Tutto qui, mi andava di dirvelo:doh:
 

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V....... Devo solo trovare i contatti e anzi, se ne hai Brixia, saresti così gentile da girarmeli? Vorrei capire meglio tante cose del suo lavoro.
Assolutamente interessante.

In tutta sincerità non amo scavalcare il lavoro dei galleristi,
quando sono ottimi galleristi.

L'incontro è avvenuto grazie alla collaborazione con la E3 Arte Contemporanea di Brescia.
Mi piace giocare in casa, è venuto qui.:D
Ciao
 
In tutta sincerità non amo scavalcare il lavoro dei galleristi,
quando sono ottimi galleristi.

L'incontro è avvenuto grazie alla collaborazione con la E3 Arte Contemporanea di Brescia.
Mi piace giocare in casa, è venuto qui.:D
Ciao

Pensavo avessi visitato lo studio.
Certo non era mia intenzione "acquistare" da lui.
Chiederò alla Sig.ra Emanuela per fissare un incontro a Brescia. L'ho conosciuta ad ArtVerona ed è stata gentilissima.
 
eh no.

I collezionisti importanti:sborone: si fanno venire a trovare, mica il contrario.

Scherzo, dai:asd:
 
A questo punto mi vien da chiedere perché nel caso di De Marchi non si parli di anacronismo come puntualmente viene fatto su determinati altri artisti? Abbiamo massacrato i neo-estroflettori, i neo-metafisici, i neo-figurativi e su De Marchi possiamo solo che parlar bene a fronte della giovane età, della sua bella persona e del CV? Forse in ottica di investimento queste cose premieranno, ma della sua arte cosa diciamo? Luce, infinito, scrivere la materia, ritmica, memoria, attraversamento dell'esistenza, “mezzo—fine”, ormai gli abbiamo visti condire in tutte le salse dalla critica più abile. E poi :mmmm:
 
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dai vari
i neo-estroflettori, i neo-metafisici, i neo-figurativi
non ho mai letto un dialogo che vada oltre il "neo"

Poi sarà un mio limite
ma dovresti prima vedere diverse opere di De Marchi
ed ascoltare le motivazioni.

Almeno così ho fatto io,
poi ti ripeto
con Amadio non ci parlai mai:rolleyes:
 
Infatti Ale, e poi? ;)
Per quanto riguarda Amadio forse non ti ricordi che nel 2015 tra caos e battute (eravamo in tanti a scrivere) il 3D andò in vacca. Difficile in quelle condizioni dire la propria opinione su un artista conosciuto personalmente.
Da questo punto di vista sei più fortunato, siamo rimasti in quattro gatti e credo che nessuno in questo 3D farà battute sul trapano e i buchi ;)

Questa ad acci però la devo proprio fare :)
De Marchi, un artista destinato a lasciare un solco vero nella storia dell’arte :D
 
Infatti Ale, e poi? ;)
Per quanto riguarda Amadio forse non ti ricordi che nel 2015 tra caos e battute (eravamo in tanti a scrivere) il 3D andò in vacca. Difficile in quelle condizioni dire la propria opinione su un artista conosciuto personalmente.
Da questo punto di vista sei più fortunato, siamo rimasti in quattro gatti e credo che nessuno in questo 3D farà battute sul trapano e i buchi ;)

Questa ad acci però la devo proprio fare :)
De Marchi, un artista destinato a lasciare un solco vero nella storia dell’arte :D

Per carità non evochiamo Amadio!
De Marchi io lo trovo di un’eleganza rara e il suo lavoro è sempre perfetto, rigoroso e raffinato.
E poi sta così bene nella mia collezione...:D
 
Buonasera a tutti, sono io il fortunato che ha avuto la possibilità di conoscere il Maestro De Marchi, e di questo ringrazio ancora Ale ed il gallerista Walter.

Premetto che non avevo mai conosciuto di persona un artista “di livello” e non sapevo davvero che tipo di persona mi sarei trovato davanti...
Che dire, la persona Riccardo De Marchi riflette appieno quelle che sono le caratteristiche delle sue opere: eleganti, raffinate, coerenti e curate in ogni dettaglio. Parlando con lui ho scoperto una persona estremamente colta, profondo conoscitore della storia dell'arte e consapevole delle dinamiche del mercato.
Una battuta mi ha colpito in modo particolare. Nel pomeriggio aveva visitato una preview d'asta e ci ha raccontato come fosse stato impossibile per lui restare in quelle sale per più di 5 minuti: vedere tutte quelle opere, anche opere storicamente importanti, “buttate li”, ammassate, appese a quelle orribili catenelle di metallo senza alcuna coerenza... era insostenibile...
Credo che De Marchi, artisticamente parlando, sia ormai maturo, nel senso che il suo linguaggio espressivo, possa piacere o meno, si è coerentemente sviluppato con estrema originalità lungo un percorso ormai quasi trentennale che ha ampiamente raccontato la sua visione artistica, peraltro letta ed interpretata da critici e filosofi di livello. Invece, sono convinto che il De Marchi riferito al suo percorso espositivo ed al suo riconoscimento da parte del mercato, sia ancora “giovane” e potenzialmente tutto da raccontare. Non so se questa consacrazione avverrà mai, secondo me "la stoffa" ce l'ha, ma per certe cose serve anche molta fortuna....che non è da confondersi con la qualità e la forza espressiva di un artista...
 
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