Come si valuta l'arte contemporanea

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

marcdeni

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Come si valuta l'arte contemporanea - Collezione da Tiffany

Interessanti questi passaggi

" I collezionisti, peraltro, nelle loro risposte hanno anche indicato la galleria di riferimento come un fattore importante per quanto riguarda la propria decisione d’acquisto."

"«alcune opere d’arte contemporanea si vendono benissimo anche se il loro valore artistico rasenta lo zero».
 
Secondo me assieme la datazione, la qualità dell'opera, la conservazione, la provenienza é un altro di quelli elementi importanti.

Un valore aggiunto é se l'opera proviene da una galleria importante (ancor di più, secondo me, se acquistata ad una fiera importante, tipo Artbasel), se é stata pubblicata e se é stata esposta.
 
gabriban,

per arte contemporanea che intendono loro( credo ) sia quella fatta "ieri" e non quella anni 70 o 80.....quindi la datazione e conservazione non c'entrano molto infatti non vengono citate.
cmq la ritengo una disamina interessante, effettivamente mi ritrovo in alcuni ragionamenti che faccio anche io (che galleria tratta l'artista, dove ha esposto, ranking ecc...)
se posso aggiungere un dettaglio: mi è capitato di avere lista di opere disponibili con relativi prezzi da varie gallerie e devo dire che a parità di prezzo c'erano opere molto belle e altre che trovavo decisamente inferiori....forse nel mercato primario vige ancora una sorta di regola prezzo in relazione alle dimensioni....mentre solo dopo con il riconoscimento del mercato del valore di un dato artista il prezzo cambia non solo su dimensione ma anche su qualità del lavoro stesso.
ola
 
Se posso permettermi, devo dire che Collezione da Tiffany mi sembra ormai un blog parecchio "sfiatato". Fino a qualche tempo fa aveva una sua verve, ma ultimamente pare proprio scivolare a livelli di informazione davvero bassi: dalle mezze marchette per mostre e gallerie "amiche", alle "segnalazioni" di aste anche queste "amiche", ai resoconti delle aste sempre molto allineati. Ora anche questo articolone tutt'altro che illuminante direi che ricalca le cose che sappiamo dire tutti, discorsi fatti e rifatti, ottimi per ogni bar di periferia. Sono sinceramente convinto che moltissimi qui sul fol potrebbero scrivere con poco sforzo cose ben più interessanti.
 
Sono d' accordo con Accipicchia

In merito al valore di un' opera qualità e datazione su tutto. Che provenga da una galleria importante oppure una fiera importante poco importa se ha i documenti d' autenticita' in regalo. Se arriva da una galleria importante vuol dire che e' stata strapagata e di conseguenza chi la vende non la potrà mai proporre ad una cifra corretta, a meno che non voglia svenderla...
 
Esatto Schiavo.

Secondo me dopo un po' che si segue, si comincia ad avere una certa direzione nella scelta e l'occhio ti dice l'opera che vale la pena acquistare e quella che magari non ti convince.

E' difficile da spiegare, ma ci sono opere, magari anche più piccole di altre, che veramente sembrano delle gemme.

Se compero in asta e non c'é nessuna provenienza e se non é un'opera che conosco (perché pubblicata o altro), di solito non compero (almeno é così da qualche tempo in qua).

Tra l'altro molto bello il quadro che hai nell'avatar.
 
Sono d' accordo con Accipicchia

In merito al valore di un' opera qualità e datazione su tutto. Che provenga da una galleria importante oppure una fiera importante poco importa se ha i documenti d' autenticita' in regalo. Se arriva da una galleria importante vuol dire che e' stata strapagata e di conseguenza chi la vende non la potrà mai proporre ad una cifra corretta, a meno che non voglia svenderla...

Secondo me però la provenienza da una galleria importante é un valore aggiunto.

Per un'opera di qualità simile, sinceramente preferisco spendere qualcosa di più ed acquistare quella con la provenienza.

Secondo me é un valore aggiunto e la differenza iniziale di "prezzo", se non esagerata, secondo me vale la pena di pagarla, soprattutto se credi nell'artista.


I lotti che fanno i record di solito sono quelli con provenienze da gallerie o collezioni importanti e con esposizioni e pubblicazioni.

Vedo le differenze in asta.

Quelle con pubblicazioni o provenienze importanti vanno sempre di più di altre.

Se conosci bene l'artista a volte puoi comperare un'opera magari pubblicata diverse volte ed esposta, senza che il catalogo le riporti (perché magari gli eredi di quell'artista e di quel quadro non sapevano nulla).
 
Un articolo che non fa nè un'analisi nè un approfondimento ma si limita a snocciolare una serie di dati che avusi dal contesto lasciano il tempo che trovano, banali e quasi scontati per chi qualcosa ci capisce o si informa in autonomia, del tutto inutili per chi del mercato dell'arte conosce poco o nulla.
 
Sono d' accordo con Accipicchia

In merito al valore di un' opera qualità e datazione su tutto. Che provenga da una galleria importante oppure una fiera importante poco importa se ha i documenti d' autenticita' in regalo. Se arriva da una galleria importante vuol dire che e' stata strapagata e di conseguenza chi la vende non la potrà mai proporre ad una cifra corretta, a meno che non voglia svenderla...
Guarda che non stai tenendo conto del fattore tempo .
Posso avere anche pagato cara un'opera 10 o 20 anni fa , in una galleria primaria, per aver comprato un buon artista che però si è rivalutato bene nel tempo. Ed il fatto di avere acquistato un'opera di qualità in una galleria di riferimento è un binomio da tenere in grande considerazione
 
Io invece trovo che le critiche a questo articolo e, in generale al blog, siano ingiustificate.

L'articolo parla di un'indagine di Axa Art, quindi non è uno snocciolare di dati avulso dal contesto ma è proprio un riferire, in un tentativo obiettivo, di dati circostanziati e precisi. Se si cerca altro, per esempio, un approfondimento su un qualche tema, occorre guardare altri articoli.
Sulla qualità degli articoli occorre sapere che, avendo qualcosa da dire di interessante, la redazione, credo sia ben felice di offrire lo spazio per dare voce a questo qualcosa.
Occorre considerare che è un blog con pubblicazione regolare e frequente, con tutte le conseguenze del caso. Ci sono stati e, ne sono certo, ci saranno anche in futuro articoli di varia natura, appaganti le diverse sensibilità.

Ovviamente posso sembrare parte in causa, per aver scritto diversi articoli su questo blog ma vi pregherei di segnalare altri blog e riviste, orientate al giovane collezionismo, da confrontare per vastità di contenuti e autori.
 
Se posso permettermi, devo dire che Collezione da Tiffany mi sembra ormai un blog parecchio "sfiatato".

Bravo Fabius!
Averne di blog di quella qualità!
Certo...abituato ai pompaggi nostrani...quello può parerti sfiatato!!
 
Io invece trovo che le critiche a questo articolo e, in generale al blog, siano ingiustificate.

L'articolo parla di un'indagine di Axa Art, quindi non è uno snocciolare di dati avulso dal contesto ma è proprio un riferire, in un tentativo obiettivo, di dati circostanziati e precisi. Se si cerca altro, per esempio, un approfondimento su un qualche tema, occorre guardare altri articoli.
Sulla qualità degli articoli occorre sapere che, avendo qualcosa da dire di interessante, la redazione, credo sia ben felice di offrire lo spazio per dare voce a questo qualcosa.
Occorre considerare che è un blog con pubblicazione regolare e frequente, con tutte le conseguenze del caso. Ci sono stati e, ne sono certo, ci saranno anche in futuro articoli di varia natura, appaganti le diverse sensibilità.

Ovviamente posso sembrare parte in causa, per aver scritto diversi articoli su questo blog ma vi pregherei di segnalare altri blog e riviste, orientate al giovane collezionismo, da confrontare per vastità di contenuti e autori.

Voglio chiarire visto che hai riportato uno stralcio del mio post che la mia critica si riferisce esclusivamente all'articolo e non al blog nel suo complesso, che ha il merito di costituire una fonte comunque gratuita e piuttosto variegata e condivido le problematiche e difficoltà che hai citato sulla necessità di alimentare costantemente con nuovi argomenti ed immagini una pubblicazione on line di questo tipo.

La mancanza di approfondimento che ho sottolineato non si riferisce ai temi trattati ma all'articolo linkato a commento della ricerca. Mi aspetterei un'analisi dei dati e non la loro presentazione sintetica; il semplice riassunto può servire unicamente come rinvio alla lettura completa perchè per "addetti ai lavori/collezionisti" quanto scritto risulta noto e piuttosto scontato, per neofiti e lettori occasionali dice poco o nulla, per carità nessuno alla fine è costretto a leggere.
 
Ultima modifica:
Voglio chiarire visto che hai riportato uno stralcio del mio post che la mia critica si riferisce esclusivamente all'articolo e non al blog nel suo complesso, che ha il merito di costituire una fonte comunque gratuita e piuttosto variegata e condivido le problematiche e difficoltà che hai citato sulla necessità di alimentare costantemente con nuovi argomenti ed immagini una pubblicazione on line di questo tipo.

La mancanza di approfondimento che ho sottolineato non si riferisce ai temi trattati ma all'articolo linkato a commento della ricerca. Mi aspetterei un'analisi dei dati e non la loro presentazione sintetica; il semplice riassunto può servire unicamente come rinvio alla lettura completa perchè per "addetti ai lavori/collezionisti" quanto scritto risulta noto e piuttosto scontato, per neofiti e lettori occasionali dice poco o nulla, per carità nessuno alla fine è costretto a leggere.

Scusami se non ho riportato il tuo nome ma ho commentato direttamente nel testo per motivi di velocità di stesura.
La mia non condivisione, nel tuo caso, era proprio relativa al fatto che a me sembra corretto, parlando dei dati di una ricerca di riportarne quelli considerati significativi senza aggiungere commenti, come ha fatto Maggi.
La critica relativa al blog (che non condivido) era quella di @accipicchia (che poi @Cento Arte ha sottoscritta); ho messo insieme in una veloce risposta tutte le posizioni.
 
Scusami se non ho riportato il tuo nome ma ho commentato direttamente nel testo per motivi di velocità di stesura.
La mia non condivisione, nel tuo caso, era proprio relativa al fatto che a me sembra corretto, parlando dei dati di una ricerca di riportarne quelli considerati significativi senza aggiungere commenti, come ha fatto Maggi.
La critica relativa al blog (che non condivido) era quella di @accipicchia (che poi @Cento Arte ha sottoscritta); ho messo insieme in una veloce risposta tutte le posizioni.

Tranquillo, non mi interessava essere "nominata";), il fatto che si possa avere opinioni differenti è del tutto plausibile e non credo pregiudichi una stima che spero reciproca. Lo scopo del mio intervento era soprattutto precisare che la mia opinione era riferita al caso specifico e prendere le distanze dalla critica generalizzata al blog che trovo francamente ingenerosa! :bye:
 
Non è facile scrivere un articolo che soddisfi gli utenti esperti del Fol.
Qualche giorno fa ho partecipato ad un convegno organizzato da Deloitte su Arte e Finanza a palazzo Mezzanotte , pur essendoci dei panels di assoluto rilievo tra cui la Zorloni , Domenico Filipponi , Paola Musile Tanzi , Giuseppe Calabi, Anastasia Tennant , Massimo Penco ed altri ,la discussione non era molto approfondita , dettagliata ed esaustiva degli argomenti trattati .
Quindi il bravo Nicola Maggi fa un buon lavoro , interessante .
 
Visto che come ben sapete anch'io Roberto Brunelli scrivo su "Collezione da Tiffany" non posso dare che un giudizio positivo sul blog dell'Amico Nicola Maggi.

Per fornire ulteriori spunti di riflessione alla discussione aperta da marcdeni segnalo un libro del 2006 edito da "Il Mulino" di Bologna:


Mercanti d'aura. Logiche dell'arte contemporanea​

di Alessandro Dal Lago e Serena Giordano

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Negli anni Trenta Walter Benjamin suggerì che la riproducibilità tecnica nel cinema e nella fotografia dissolvesse l'aura, cioè l'unicità in qualche modo sacrale dell'opera d'arte. La serialità avrebbe allargato la fruizione dell'arte, democratizzandola. Ma la produzione artistica, soprattutto nel secondo dopoguerra, ha preso altre strade. Più che verso la dispersione dell'aura si è mossa piuttosto verso la sua ri-generazione. Jackson Pollock ha stabilito il sopravvento del gesto artistico sul prodotto, con il che l'aura si estendeva all'artista. Andy Warhol ha operato in modo esattamente contrario all'ipotesi di Benjamin: la riproduzione serializzata (le fotografie di Marilyn Monroe o di Mao) diventava essa stessa fonte di aura. La definizione dell'arte si sposta quindi dal "che cosa" al "come", cioè alle modalità di produzione dell'aura a partire da qualsiasi materiale o situazione, come aveva già compreso Duchamp con il celebre orinatoio. Un oggetto, un'immagine fissa o in movimento, un'installazione, una performance, il corpo dell'artista (Hermann Nitzsch) o, al limite, un'operazione chirurgica (Orlan) sono arte se inseriti in una cornice di significazione. L'essenza dell'arte contemporanea può essere compresa solo all'interno del circuito di "definitori" (critici, promotori, organizzatori), esecutori (artisti), luoghi di esibizione (musei, mostre, rassegne) e fruitori (pubblico, amatori, collezionisti). In una parola, all'interno del mercato.
 
Tranquillo, non mi interessava essere "nominata";), il fatto che si possa avere opinioni differenti è del tutto plausibile e non credo pregiudichi una stima che spero reciproca. Lo scopo del mio intervento era soprattutto precisare che la mia opinione era riferita al caso specifico e prendere le distanze dalla critica generalizzata al blog che trovo francamente ingenerosa! :bye:
Le opinioni differenti sono il sale del dialogo, la mia stima è immutata.
 
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