Sotheby's Milano 3-20 novembre 2017 online only - no buyer's premium

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

E chi e' il calesto?

Alessio Calestani di Arte Atelier...
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Sotheby's Milano entra nel circuito delle aste online 'no buyer premium' - ArtsLife |
ArtsLife


Lo scorso agosto la casa d’aste Sotheby’s ha annunciato l’abolizione, dal 16 settembre, delle commissioni sulle aste online. Forse perché le vendite online rappresentano oramai quasi il 45% delle entrate. E’ invece di questi giorni l’annuncio che anche Milano entra nel circuito delle No Buyer’s Premium Auctions, le aste online che semplificano il bidding poiché non prevedono commissioni sul prezzo di aggiudicazione. L’asta si terrà dalle ore 13 del 3 novembre sino alle ore 13 del 20 novembre. I lotti saranno esposti a Palazzo Serbelloni dal 6 al 10 novembre.

Filippo Lotti, amministratore delegato di Sotheby’s Italia, ha commentato: «Milano terrà la sua prima online sale di Arte Moderna e Contemporanea, entrando in tal modo nel circuito delle No Buyer’s Premium Auctions di Sotheby’s aggiungendosi alle sedi di Londra, New York e Hong Kong e, più recentemente, di Ginevra e Parigi»

La selezione – appositamente costituita dal Dipartimento italiano di arte moderna e contemporanea – presenterà per questa prima occasione opere di Fontana, Licini (“Composizione”, 1950, est. €22.000-28.000), Boetti, Melotti, Ceroli, Alviani, Del Pezzo, Mambor, Salvo, Paolini, Toderi ed altri, così come lavori di artisti internazionali quali Grosz, Balkenhol, Hartung, Vautier etc.

Mario Ceroli
Mario Ceroli
Un anno d’amore
1980
Est. € 4.000-5.000

Al centro dell’asta un interessante nucleo di opere della Pop Art Italiana focalizzata su un intrigante lavoro di Cesare Tacchi, “Com’è liscia la tua pelle”, a cui il Palazzo dell’Esposizione di Roma dedicherà da febbraio 2018 un’importante monografica. Si tratta di un’opera del 1965 stimata €40-60.000. Da segnalare inoltre, sempre in ambito pop, il ricalco su tela di un metro per un metro “Ape”, un raro lavoro dedl 1965-67 di Renato Mambor valutato €15.000-20.000.

Della seconda metà degli anni Sessanta il dipartimento ha scelto per questa occasione una “Tavola sinottica 2” collage e legno sagomato dipinto su tavola del 1964 di Lucio Del Pezzo valutata 15.000-20.000 euro e “Superficie a testura vibratile” un’opera anticipatrice di Getulio Alviani datata 1960, alluminio su tavola, che reca una stima di €15.000-20.000.

Lucio Del Pezzo
Lucio Del Pezzo
Tavola sinottica 2
1964
Est. € 15.000-20.000


Segue, una carrellata di selezionate opere degli anni Settanta introdotta dal marmo inciso e vernice “L’uomo che spaccò la statuta del dio” (es.36/50) di Salvo eseguito nel 1972 (est. €2.000-3.000 euro), dal celebre libro dei fiumi “Classifying the thousand longest rivers in the world”, commovente e preziosa opera realizzata da Alighiero Boetti con la moglie (recentemente scomparsa) Annemarie Sauzeau Boetti tra il 1971 ed il 1977 (est. €15.000-20.000) e dalla matita rossa e collage su carta di Giulio Paolini “Studio per Liber Veritatis”, 1979 (est. €8.000-12.000).

Nel gruppo di sculture di questa vendita online ci piace ricordare “Le musée de Ben” cabinet con assemblaggio di vari oggetti (es. 1/25) di Ben Vautier, 1972 (est.€6.000-8.000), il legno sagomato di Mario Ceroli del 1980 “Un anno d’amore”(es.3/55) (est. €4.000-5.000) e “Riposo” un ottone di Fausto Melotti del 1975 che è valutato €40.000-60.000.
Tra gli artisti stranieri, non si può trascurare la grande scultura in legno dipinto “Senza titolo” (cm 176 x 24 x 28) di Stephan Balkenhol (est. €22.000-28.000) e l’acrilico su tela “T 1966-H 42” di Hans Hartung (est. €18.000-25.000).

Ben Vautier
Ben Vautier
Le musée de Ben
1972
Est. €6.000-8.000

Stephan Balkenhol
Stephan Balkenhol
Senza Titolo
Est. €22.000-28.000

Asta Milano
3-20 novembre 2017

Esposizione da Sotheby’s Milano,
Palazzo Serbelloni, Corso Venezia 16,
dal 6 al 10 Novembre ore 10-13 e 14-18

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Temo che per certi versi alla Sotheby's (Milano in particolare) brancolino nel buio...
 
Anche il diritto di seguito sarà a carico del venditore?
 
Per quale motivo? Non capisco..:mmmm: Tu vorresti pagate i diritti d asta ? Questa novità non ti piace ?

Detta così sembra che siamo dediti al masochismo. Nessuno desidera ardentemente pagare i diritti d'asta (a parte il fatto che non è detto che Sotheby's rinunci completamente ai diritti ma potrebbe benissimo aver scelto di includerli almeno in parte tra le commissioni chieste a chi vende) ma sono le modalità nel loro insieme che appaiono, ora almeno, abbastanza tristi. Mi par di capire che, perdendo ormai abbastanza stabilmente i duelli con Christie's, Sotheby's stia annaspando alla ricerca di fatturato cercando di occupare quegli spazi che finora erano stati lasciati alle Case d'asta minori. Credo che per prestigio e attrattività un'asta organizzata evidentemente al risparmio se non altro in termini di rinuncia al classico catalogo e con opere di pregio assai ridotto, non sia paragonabile a quelle internazionali tradizionali. Può essere che sbagli io, ma mi sembra un netto ridimensionamento difronte alla corazzata avversaria che invece sta conquistando il mercato ricco con ben altra capacità organizzativa.
 
Detta così sembra che siamo dediti al masochismo. Nessuno desidera ardentemente pagare i diritti d'asta (a parte il fatto che non è detto che Sotheby's rinunci completamente ai diritti ma potrebbe benissimo aver scelto di includerli almeno in parte tra le commissioni chieste a chi vende) ma sono le modalità nel loro insieme che appaiono, ora almeno, abbastanza tristi. Mi par di capire che, perdendo ormai abbastanza stabilmente i duelli con Christie's, Sotheby's stia annaspando alla ricerca di fatturato cercando di occupare quegli spazi che finora erano stati lasciati alle Case d'asta minori. Credo che per prestigio e attrattività un'asta organizzata evidentemente al risparmio se non altro in termini di rinuncia al classico catalogo e con opere di pregio assai ridotto, non sia paragonabile a quelle internazionali tradizionali. Può essere che sbagli io, ma mi sembra un netto ridimensionamento difronte alla corazzata avversaria che invece sta conquistando il mercato ricco con ben altra capacità organizzativa.

Mah...
se mi metto dalla parte di chi compera poco mi importa delle motivazioni/necessità di tale decisione. Quello che valuto é il prodotto che mi viene proposto ( quindi il quadro) e la convenienza che ho nell'acquistarlo. Il resto poi...

Cosa non si fa per il fatturato caro mio!!
 
Mah...
se mi metto dalla parte di chi compera poco mi importa delle motivazioni/necessità di tale decisione. Quello che valuto é il prodotto che mi viene proposto ( quindi il quadro) e la convenienza che ho nell'acquistarlo. Il resto poi...

Cosa non si fa per il fatturato caro mio!!

Hai ragione. Ma da un punto di vista aziendale, il non comportarsi più da leader è un chiaro segno di sofferenza. In ogni settore il leader di mercato imposta la politica in modo aggressivo ma è sempre "avanti" nelle scelte e nelle decisioni. Nel caso specifico rincorrere le aste minori, modificando la strategia secondo il vento che tira e muovendosi per tentativi allo scopo di cercare di rubacchiare spazi minori, fa inevitabilmente pensare ad una presa d'atto: quella di non avere la forza di essere leader. Infatti da troppi anni Christie's vince un po' tutti i confronti diretti. Io credo che un'asta come questa e impostata con queste modalità, Christie's non avrebbe mai deciso di farla.
 
Temo che per certi versi alla Sotheby's (Milano in particolare) brancolino nel buio...
Direi proprio di no, visto che è lo stesso format già collaudato nelle sedi di Londra, New York, Hong Kong, Ginevra e Parigi.... Non Canicattì, Tropea, Sabbioneta, Frassinoro e Caprera
 
Per quale motivo? Non capisco..:mmmm: Tu vorresti pagate i diritti d asta ? Questa novità non ti piace ?

@zong non mi riferisco ai diritti d'asta! certo che sarebbe meglio non pagarli (ma poi siamo davvero sicuri che una parte non sia già inlcusa nel prezzo... :confused:).
I miei dubbi sono grossomodo gli stessi espressi da @acci.
Naturalmente spero veramente di sbagliare e che tutto ciò si riveli un successo.
Però veramente non capisco bene dove questa nuova "politica" possa portare. Più che ingrossare il fatturato temo il rischio sia quello di ridurlo. Vedo delle contraddizioni: da un lato si alzano i diritti nelle sessioni tradizionali e dall'altra si "eliminano" nelle sessioni online, dove evidentemente il margine operativo diminuisce.
Già non è facile reperire opere di qualità al giusto prezzo, ma se una casa d'asta di quella portata opta per inserirle nelle aste online, a me pare evidente che le sottragga alle sessioni tradizionali che conseguentemente verranno impoverite (di opere, di fatturato e di margine sui diritti).
Il tutto a fronte di cosa? Di un salto nel buio verso una partecipazione online che (sempre sperando di essere contraddetto dai fatti!!!) potrebbe non essere così eclatante?
Magari questo primo "esperimento" potrebbe rivelarsi una interessante opportunità per chi compra (forse); ma per chi vende?
Voi affidereste una vostra opera alla Sotheby's per un'asta online al posto di una tradizionale?
Io proprio no! :no:
Temo le ripercussioni possano essere il ridimensionamento di Sotheby's Milano, delle sue aste e del suo personale.
Quindi potrei dire che come potenziale compratore forse (sempre da valutare il prezzo finale) potrei anche avere una possibilità di vantaggio; ma le mie riserve sono sulle politiche della Sotheby's verso se stessa e verso il suo futuro e per questo ho scritto che temo "brancolino nel buio".
La mia percezione è che il gigante Golia (Sotheby's) si mette a combattere contro David (le case d'asta Italiane) azzoppandosi da solo i piedi e forse anche con la mascherina sugli occhi.

Poi nei panni di compratore mi può andare benissimo... figuriamoci.

PS. @Brixia perchè @Sattin dovrebbe prendersela con me? :'(
 
Maciao:)

mi riferivo a Sattin perché se lo tocchi su Soth's & Christie's si infervora, visto che le considera intoccabili :D

per il resto mi sa che anche la sorella si adeguerà al format, prima o poi:o
 
Direi proprio di no, visto che è lo stesso format già collaudato nelle sedi di Londra, New York, Hong Kong, Ginevra e Parigi.... Non Canicattì, Tropea, Sabbioneta, Frassinoro e Caprera

ah ah ah
di questo passo apriranno qualche filiale anche in val Trompia:D
formato outlet:eek:
 
Direi proprio di no, visto che è lo stesso format già collaudato nelle sedi di Londra, New York, Hong Kong, Ginevra e Parigi.... Non Canicattì, Tropea, Sabbioneta, Frassinoro e Caprera

@mambor Io per diversi motivi temo di si (purtroppo Milano non è Londra, New York, Hong Kong, Ginevra o Parigi), ma chiaramente mi auguro in ogni modo che sia un successo sia per le loro aste online che quelle tradizionali, e spero continuino a farle entrambe anche se secondo me non è un'operazione "risk-free".
 
Maciao:)

mi riferivo a Sattin perché se lo tocchi su Soth's & Christie's si infervora, visto che le considera intoccabili :D

per il resto mi sa che anche la sorella si adeguerà al format, prima o poi:o

@Ale conto che l'amico @Sattin colga che la mia non è una critica bensì l'esternazione di un timore. Che peraltro spero si riveli del tutto infondato! :)
 
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