Antonio Scaccabarozzi

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Recentemente mi hanno regalato questo testo su Antonio Scaccabarozzi! Mi è piaciuto molto e per questo lo consiglio agli amanti
del genere! Racconta la vista di questo artista assai irrequieto ed ha tantissime illustrazioni che rappresentano la sua opera pittorica molto variegata ne l tempo.

“Scaccabarozzi è pittore antico, della razza dei ‘buveurs d’eau’ di Henri Murger. Gente che all’arte crede, alla sua intima moralità, alla sua incontaminabilità. Che non fa sconti alla realtà, anche alla propria: non si tratta d’essere disposti al sacrificio: semplicemente, l’arte è pratica esclusiva ed esigente, e nessuna mediazione è ammessa.”

Antonio Scaccabarozzi, artista e sperimentatore, ha sempre tenuto a mantenere una traccia del suo lavoro, documentandolo, conservando schizzi, appunti metodologici e idee, rivedendo il materiale anche a distanza di tempo da prospettive diverse. Dopo anni ci si accinge a guardare a ritroso il suo percorso artistico riprendendo spunti e partendo dalle sue impostazioni iniziali. Io sono un pittore descrive il percorso di Antonio Scaccabarozzi attraverso le sue opere più importanti e un significativo testo di Flaminio Gualdoni. Ne emerge il ritratto dell’artista attraverso i suoi cicli di opere, tra l’avanguardia e il suo estremo rigore, evidenziando la sua pratica creativa costante, rigorosa e intransigente. Dalla pittura astratta degli inizi fino agli esperimenti concettuali, alle variazioni cromatiche, ai Polietileni e alle Velature. La testimonianza di una volontà di espressione artistica che si fa dovere.
 

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«Ordire trame visive, mettere alla prova il funzionamento percettivo, che, com’è noto, non è riducibile alla meccanica fisiologica dell’occhio, ma implica diverse zone del sentire, regioni culturali e ragioni del cuore. Questo è il compito svolto costantemente da Scaccabarozzi nel corso della sua opera, vasta come lo sguardo». Elisabetta Longari
«Le opere di Scaccabarozzi nascono da una scelta di semplicità, come reazione alla posizione inizialmente romantica di enfatizzazione e di ridondanza dell’immagine e della comunicazione.
Non il mettere bensì il levare è il segreto dell’operazione più sperimentale dell’arte, come dimostrano le ricerche di Von Greavenitz, Morellet e Colombo.
Semplicità che giunge in Scaccabarozzi fi no alla rinuncia dei materiali nobili per riabilitare l’umile tela sulla quale interviene tuttavia non più con il pennello ma con altri strumenti, la fustella a mano, il martello a mano.
La tela è colorata di bianco. Sul piano bianco le tondature da fustella, sollevate di un certo angolo e in una medesima direzione per ogni insieme lineare e ruotando l’angolatura di fi la in fi la, provoca effetti straordinari di ripartizione luminosa. Le ore del giorno e della stagione determinano le infinite variazioni cromatiche delle sue opere.
 

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Segnalo un'opera di Scaccabarozzi alla meeting visto che non ne passano molte...
 

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Artista conosciuto grazie alla galleria Clivio :yes:
Assolutamente molto molto interessante OK!
Ho visto che la galleria Cortesi lo presenterà alla prossima fiera di Bologna e che da poco la galleria 10amart l’ha inserito tra gli artisti che rappresenta :mmmm:
10 A.M. ART Gallery | 10 A.M. ART Galleria d'Arte | Milano
In più, anche se non lo presenta da diverso tempo, risulta anche nella “scuderia” della P420
Antonio Scaccabarozzi artista e opere alla galleria P420 - P420 Galleria d'Arte
Cortesi, 10amart, P420...
Mica male come gallerie OK!
 
Purtroppo non ho mai avuto sue opere (spero in futuro) e quindi l’Archivio non so come lavora.
Mi fido del moderatore :-)
Ma sulle gallerie presenti e future qualcuno ne sa di più?
 
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Purtroppo non ho mai avuto sue opere (spero in futuro) e quindi l’Archivio non so come lavora.
Mi fido del moderatore :-)
Ma sulle gallerie presenti e future qualcuno ne sa di più?

Tempo fa andai da Cortesi a vede l'esposizione "Walter Leblanc e la Neo - avanguardia Europea" ed aveva esposto questo
 

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Purtroppo non ho mai avuto sue opere (spero in futuro) e quindi l’Archivio non so come lavora.
Mi fido del moderatore :-)
Ma sulle gallerie presenti e future qualcuno ne sa di più?

Beh direi poi che hai tralasciato al Galleria Monopoli

Antonio Scaccabarozzi : GALLERIAMONOPOLI

Ricordo anche qui una bella mostra sui suoi "polietilene" curata da Gualdoni
qui hai le foto

• 2016_01 - Antonio Scaccabarozzi. Dello spazio e della luce, Galleria Monopoli, Milano (I)
 

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Un match generazionale in questo capitolo di “Versus”: il professor Renato Barilli, critico militante con settant’anni di onorata carriera alle spalle, dialoga con Ilaria Bignotti, classe 1979, storica dell’arte e curatrice, tra i promotori del progetto teorico e culturale di “Resilienza italiana”.

Parola a Renato Barilli e Ilaria Bignotti | Artribune
 
aggiungo la serietà dell'archivioOK!

Archivio Antonio Scaccabarozzi

Lettera aperta di Anastasia Scaccabarozzi | Artribune

CHI ERA SCACCABAROZZI

Scaccabarozzi non era un artista “famoso” e nemmeno tanto “quotato”. Aveva creato un suo, esiguo mercato essenzialmente in Germania, dovuto alle gallerie con cui lavorava ancora mentre in Italia, dopo un discreto successo grazie alla Galleria Lorenzelli di Bergamo (alla metà degli anni 70) e la stima che manifestava per lui il grande amico Antonio Calderara, veniva gradualmente dimenticato. Anche se le sue amicizie artistiche, basate su progetti espositivi comuni, in passato, erano di prim’ordine e il rispetto e la stima, vera stima, per lui da parte di molti artisti importanti, di critici, di teorici, e di galleristi, era grande, sincero e testimoniato da me, Antonio Scaccabarozzi veniva, nei primi anni del 2000, invitato solo a delle mostre estremamente marginali… Ma, continuava a lavorare e ad evolvere, secondo lui, ovviamente, dai primi anni 60 all’agosto del 2008. Scaccabarozzi non ha fatto altro che essere un artista e non ci teneva assolutamente a fare altro; per lui, vivere del suo lavoro, solo quello che attualmente creava e non quello che aveva in passato prodotto, era l’unico modo di esistere. Viveva completamente dedicato alla sua arte.
Ho raccontato in breve questo essenziale background per far capire che io, ora, ero l’”erede universale” di un artista che ha prodotto molto, che ha venduto molto, ma che, paradossalmente era fuori di quello che si chiama” mercato” e che io, anche per amore e rispetto, dovevo far riemergere! Immagino che molti eredi di artisti si possano riconoscere nel racconto di questa situazione.


LE SIRENE DEL MERCATO

“Far riemergere” non significa solo “vendere” le opere per campare, o, come mi indicavano in modo fermo e a volte perfino offensivo alcuni personaggi, “vivere meglio”. Nel mio caso c’era anche la convinzione reale del valore dell’artista dato che io, fino all’età di allora, sia per studio che per lavoro, non ho fatto altro che studiare i percorsi degli artisti. Questa convinzione non poteva e non doveva per forza coincidere in modo automatico con l’affermazione dell’artista sul mercato. Capisco benissimo parenti ed eredi di artisti che si trovano in una situazione analoga e che non hanno nemmeno i mezzi -essenziali – della mia valutazione. Come fare? Attorno a te hai tante “sirene” che in modo di solito sommario, sperimentale e comunque assolutamente non scientifico, ai limiti del truffaldino, cercano di convincerti di “cedere” o di voler “ritirare” per “lanciare” attraverso “operazioni”…. Non so quale angelo mi ha preservato dal non commettere tali colossali errori, di non cascare in queste trappole lusinghiere ma riesco a capire e provare empatia per chi cede per stanchezza, per bisogno, per incompetenza, per faciloneria e non sempre per avidità.

GLI ARCHIVI

La parola Archivio (ne parliamo lungamente nella nostra rubrica Talk Show, ndr) ha magicamente illuminato la mia strada un paio di anni dopo la morte di Scaccabarozzi, e se devo essere sincera è stata lanciata come idea da realizzare proprio da una galleria di giovani e non dalle gallerie storiche di Scaccabarozzi, situate soprattutto in Germania. Non finirò mai di ringraziarli per la delicatezza e l’intuizione che hanno avuto nei confronti dell’artista! Sicuramente ai tempi, né questi giovani e né tantomeno io avevamo le idee chiare su cosa fosse un Archivio, quanto lavoro, tempo, denaro e infine dedizione richiedeva. È passato un altro anno per capire che non poteva essere solo un servizio di autenticazione delle opere di mio marito e di qualche occasionale vendita di un periodo che veniva chiamato, non da me, “storico” prima ancora di tentare una storicizzazione vera dell’artista! Già, storicizzazione, valorizzazione, ma come si potrebbe arrivare a realizzare questi percorsi solo esponendo i lavori in galleria o nelle fiere o ancora nelle aste? Dopo aver sentito varie versioni contrastanti su cosa sia un Archivio e soprattutto su come si organizza e avendo, per mia grande fortuna a disposizione il magnifico libro mastro di Antonio Scaccabarozzi, dove tutto il suo operato era stato annotato dall’artista stesso, mi sono decisa a fare delle scelte radicali.

Continua....
 
Tre generazioni... durante la mostra Variabile alla Fondazione Calderara!
 

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allestimento di 'Passerella' (Essenziali), 1993
 

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superficie modulata, 1969
 

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Lettera aperta di Anastasia Scaccabarozzi | Artribune

CHI ERA SCACCABAROZZI

Scaccabarozzi non era un artista “famoso” e nemmeno tanto “quotato”. Aveva creato un suo, esiguo mercato essenzialmente in Germania, dovuto alle gallerie con cui lavorava ancora mentre in Italia, dopo un discreto successo grazie alla Galleria Lorenzelli di Bergamo (alla metà degli anni 70) e la stima che manifestava per lui il grande amico Antonio Calderara, veniva gradualmente dimenticato. Anche se le sue amicizie artistiche, basate su progetti espositivi comuni, in passato, erano di prim’ordine e il rispetto e la stima, vera stima, per lui da parte di molti artisti importanti, di critici, di teorici, e di galleristi, era grande, sincero e testimoniato da me, Antonio Scaccabarozzi veniva, nei primi anni del 2000, invitato solo a delle mostre estremamente marginali… Ma, continuava a lavorare e ad evolvere, secondo lui, ovviamente, dai primi anni 60 all’agosto del 2008. Scaccabarozzi non ha fatto altro che essere un artista e non ci teneva assolutamente a fare altro; per lui, vivere del suo lavoro, solo quello che attualmente creava e non quello che aveva in passato prodotto, era l’unico modo di esistere. Viveva completamente dedicato alla sua arte.
Ho raccontato in breve questo essenziale background per far capire che io, ora, ero l’”erede universale” di un artista che ha prodotto molto, che ha venduto molto, ma che, paradossalmente era fuori di quello che si chiama” mercato” e che io, anche per amore e rispetto, dovevo far riemergere! Immagino che molti eredi di artisti si possano riconoscere nel racconto di questa situazione.


LE SIRENE DEL MERCATO

“Far riemergere” non significa solo “vendere” le opere per campare, o, come mi indicavano in modo fermo e a volte perfino offensivo alcuni personaggi, “vivere meglio”. Nel mio caso c’era anche la convinzione reale del valore dell’artista dato che io, fino all’età di allora, sia per studio che per lavoro, non ho fatto altro che studiare i percorsi degli artisti. Questa convinzione non poteva e non doveva per forza coincidere in modo automatico con l’affermazione dell’artista sul mercato. Capisco benissimo parenti ed eredi di artisti che si trovano in una situazione analoga e che non hanno nemmeno i mezzi -essenziali – della mia valutazione. Come fare? Attorno a te hai tante “sirene” che in modo di solito sommario, sperimentale e comunque assolutamente non scientifico, ai limiti del truffaldino, cercano di convincerti di “cedere” o di voler “ritirare” per “lanciare” attraverso “operazioni”…. Non so quale angelo mi ha preservato dal non commettere tali colossali errori, di non cascare in queste trappole lusinghiere ma riesco a capire e provare empatia per chi cede per stanchezza, per bisogno, per incompetenza, per faciloneria e non sempre per avidità.

GLI ARCHIVI

La parola Archivio (ne parliamo lungamente nella nostra rubrica Talk Show, ndr) ha magicamente illuminato la mia strada un paio di anni dopo la morte di Scaccabarozzi, e se devo essere sincera è stata lanciata come idea da realizzare proprio da una galleria di giovani e non dalle gallerie storiche di Scaccabarozzi, situate soprattutto in Germania. Non finirò mai di ringraziarli per la delicatezza e l’intuizione che hanno avuto nei confronti dell’artista! Sicuramente ai tempi, né questi giovani e né tantomeno io avevamo le idee chiare su cosa fosse un Archivio, quanto lavoro, tempo, denaro e infine dedizione richiedeva. È passato un altro anno per capire che non poteva essere solo un servizio di autenticazione delle opere di mio marito e di qualche occasionale vendita di un periodo che veniva chiamato, non da me, “storico” prima ancora di tentare una storicizzazione vera dell’artista! Già, storicizzazione, valorizzazione, ma come si potrebbe arrivare a realizzare questi percorsi solo esponendo i lavori in galleria o nelle fiere o ancora nelle aste? Dopo aver sentito varie versioni contrastanti su cosa sia un Archivio e soprattutto su come si organizza e avendo, per mia grande fortuna a disposizione il magnifico libro mastro di Antonio Scaccabarozzi, dove tutto il suo operato era stato annotato dall’artista stesso, mi sono decisa a fare delle scelte radicali.

Continua....

Evviva la sincerità.........
 
Giusto dare ordine, dignità e visibilità al buon Scaccabarozzi nella consapevolezza però di non farsi illusioni riguardo le sue quotazioni future, altrimenti saremmo alle solite cioè saremmo difronte ad un altra storia come altre già viste e trattate sul forum con fiumi di interventi. I nomi che hanno contato in quell’ambito sono arcinoti e non tutti hanno quotazioni elevate anzi molti hanno quotazioni sottodimensionate ed oggi costano meno di Scaccabarozzi, Morandini, Grignani etc...con buona pace della giovane galleria che si da un gran da fare per realizzare i suoi business. Saluti
 
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