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La collezione come opera d’arte
Tante volte ne abbiamo parlato ma a oggi non abbiamo mai affrontato la discussione con una seria e attenta riflessione.
Mi riferisco al fatto di come la collezione può divenire nella sua interezza e rappresentitività essa stessa un opera d'arte.
Il 2 aprile del 2003 a Trieste presso la Facoltà di Architettura, nell’ambito del ciclo Progettare la storia a cura di G.Fraziano si è addirittura tenuto un convegno dal titolo "La collezione come opera d’arte".
Personalmente come vado da sempre scrivendo qui sulle pagine del FOL:
"...ciò che dà il valore o, meglio, un valore aggiunto alla collezione è la sua rappresentatività, la sua interezza, la capacità che hanno le Opere che la compongono di dialogare tra loro, facendo sì che questa rappresentatività divenga essa stessa valore, non solo economico ma anche estetico. Quando ci si avvicina al collezionismo, o quando si cerca di dare un'identità alla collezione che si sta pian piano creando, è bene fin dagli esordi valutare la possibilità di realizzare collezioni che siano in qualche modo significative e rappresentative di un determinato periodo storico. L'esaustività di un mondo garantisce infatti, oltre al piacere estetico dato dal poterlo esplorare sotto la superficie, un valore storico-antologico che può essere misurato anche in termini di investimento...."
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