Trasparenza & Considerazioni su galleristi e mercanti

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

chiro60

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Visto che esiste un 3D identico sulle case d'asta, mi pare giusto crearne, per par condicio, uno identico sui mercanti d'arte.

Gli argomenti, anche qui, non mancheranno.
 
Due precisazioni.

1. Nel 3D sulle trasparenza delle case d'asta, facendo ricerche sui diritti SIAE,
sono emersi dati sconcertanti, anche sui galleristi.

2. per il resto i galleristi non solo muovono il mercato ma ormai riescono ad entrare a pieno titolo
anche nelle sedi museali, forse perché lo Stato non avrà sufficienti fondi
Ti basti vedere come al Museo Madre hanno sponsorizzato questo evento :
"Gian Maria Tosatti, Sette Stagioni dello Spirito, 2013-2016.
Si ringrazia Fondazione Morra, Napoli e Galleria Lia Rumma"

Ma non così difficile trovare intrecci fra musei e gallerie, basta fare un giro per l'Italia
e sapere quali sono i galleristi più noti a seconda delle zone di appartenenza di alcuni musei.

'sti poveri direttori museali non so quanto realmente possano avere una loro linea
o dover dipendere dai mercanti, sai?:cool:
 
... vorrei precisare ancora ...
ovvio che se fosse una fondazione a promuovere il lavoro dell'artista con un museo
non ci troverei nulla di strano

Sarebbe il suo ruolo.

Ma fondazione o archivio, però
non gallerista:no:
 
... vorrei precisare ancora ...
ovvio che se fosse una fondazione a promuovere il lavoro dell'artista con un museo
non ci troverei nulla di strano

Sarebbe il suo ruolo.

Ma fondazione o archivio, però
non gallerista:no:

Io non mi stupisco se una galleria che investe per affermare un proprio artista cerchi anche di "sistemarlo" in sedi museali, che c'è di male??
Il vero problema sta nei curatori o direttori dei musei che ormai sempre più spesso sono permeabili alle proposte di galleristi bravi e famosi, sempre in cambio di nulla??:cool::cool::censored:
 
Ma siamo in Italia nel 2017 o negli USA alla fine degli anni '50?

Arriviamo sempre un po in ritardo su certe tematiche ma quasi 60 anni mi sembra eccessivo 😁😁
Mi riferisco alle dinamiche di commistioni tra musei e galleristi, (Castelli docet).
 
Ma siamo in Italia nel 2017 o negli USA alla fine degli anni '50?

Arriviamo sempre un po in ritardo su certe tematiche ma quasi 60 anni mi sembra eccessivo 😁😁
Mi riferisco alle dinamiche di commistioni tra musei e galleristi, (Castelli docet).

Io direi:

1) Commistione Musei-Galleristi
2) Commistione Galleristi-Aste

Tutto sta a vedere di che tipo di commistione si tratta e su che assunti si basa.
 
"le collusioni fra gallerie e case d'aste "
è emersa quando ho fatto alcune ricerche sul sito della SIAE
ho trovato alcuni artisti trattati quasi esclusivamente da una galleria ed una sola casa d'asta.

Poi ho fatto un rapido controllo incrociato fra qualche catalogo d'asta e un paio di mostre
e mi son detto :
apperò:p
 
"le collusioni fra gallerie e case d'aste "
è emersa quando ho fatto alcune ricerche sul sito della SIAE
ho trovato alcuni artisti trattati quasi esclusivamente da una galleria ed una sola casa d'asta.

Poi ho fatto un rapido controllo incrociato fra qualche catalogo d'asta e un paio di mostre
e mi son detto :
apperò:p

Beh, direi che il giochetto di far passare in asta artisti che sarebbero altrimenti invendibili per sostenerne i prezzi anche in galleria mi pare un qualcosa di abbastanza fattibile no?

Attenzione: questo non vuol dire che i passaggi in asta debbano per forza essere farlocchi. Potrebbe essere lo stesso gallerista come privato a batterlo o fare gara in 2-3 persone magari lontane (in apparenza) dalla galleria. Sarà mai successo? ;)

A proposito di trasparenza eh...
 
viste le recentissime notizie sulla chiusura di diverse gallerie (due soltanto un paio di giorni fa), suggerisco, ove non sia già esistente, 3d sul ruolo delle gallerie e la sua evoluzione.
 
viste le recentissime notizie sulla chiusura di diverse gallerie (due soltanto un paio di giorni fa), suggerisco, ove non sia già esistente, 3d sul ruolo delle gallerie e la sua evoluzione.

Cito Accipicchia da un vecchio Suo post:
Nel suo ruolo ideale un bravo gallerista dovrebbe:
a) creare un rapporto duraturo e positivo di collaborazione con un artista valido (intendo un Artista vero, non una mezza figurina buona sola per produrre quantità industriali a prezzi da fame, sulla quale poter ricaricare margini altissimi).
b) creare tutte le condizioni per sviluppare per quell'Artista un mercato sano (non un mercataccio fatto di aste di infimo livello, televendite imbarazzanti, scambi di pacchi di opere, e altre attività degradanti di questo tipo).
c) organizzare per quell'Artista mostre di ottimo livello nella propria galleria ma anche in altre gallerie di grande prestigio, evitando come la peste ogni contaminazione con galleristi scadenti, mercanti e pseudo-mercanti capaci solo di svilire ogni cosa.
d) dare il massimo risalto al lavoro di quell'Artista inserendolo negli ambienti culturali che contano e nelle mostre tematiche, portandolo nelle fiere importanti, pubblicando cataloghi seri, libri d'arte e creando quel circuito virtuoso capace di fargli guadagnare visibilità e credibilità possibilmente internazionali.
e) curare l'inserimento delle opere migliori di quell'Artista in collezioni prestigiose, in raccolte importanti e nei musei.
 
Cito Accipicchia da un vecchio Suo post:
Nel suo ruolo ideale un bravo gallerista dovrebbe:
a) creare un rapporto duraturo e positivo di collaborazione con un artista valido (intendo un Artista vero, non una mezza figurina buona sola per produrre quantità industriali a prezzi da fame, sulla quale poter ricaricare margini altissimi).
b) creare tutte le condizioni per sviluppare per quell'Artista un mercato sano (non un mercataccio fatto di aste di infimo livello, televendite imbarazzanti, scambi di pacchi di opere, e altre attività degradanti di questo tipo).
c) organizzare per quell'Artista mostre di ottimo livello nella propria galleria ma anche in altre gallerie di grande prestigio, evitando come la peste ogni contaminazione con galleristi scadenti, mercanti e pseudo-mercanti capaci solo di svilire ogni cosa.
d) dare il massimo risalto al lavoro di quell'Artista inserendolo negli ambienti culturali che contano e nelle mostre tematiche, portandolo nelle fiere importanti, pubblicando cataloghi seri, libri d'arte e creando quel circuito virtuoso capace di fargli guadagnare visibilità e credibilità possibilmente internazionali.
e) curare l'inserimento delle opere migliori di quell'Artista in collezioni prestigiose, in raccolte importanti e nei musei.

Condivido pienamente ogni singolo punto OK!
Ma quanti sono in Italia i "veri galleristi" che seguono questi punti?
Vogliamo provare a fare qualche nome?
Troppo troppo pochi:(
 
Condivido pienamente ogni singolo punto OK!
Ma quanti sono in Italia i "veri galleristi" che seguono questi punti?
Vogliamo provare a fare qualche nome?
Troppo troppo pochi:(

Siamo abituati a considerare "galleristi" tutti quelli che vediamo in uno stand delle innumerevoli fiere che non contano niente. Basterebbe sapere che qualcuno di questi espositori non ha nemmeno la galleria, ma un magazzino e, spesso, lavorano con quadri in prestito. Se si riuscisse a capire la differenza tra Galleristi di grande qualità e folcloristici venditori da mercato che non sono nemmeno in grado di spiegare quello che vendono, una sana e sacrosanta scrematura ripulirebbe non poco l'ambiente.
 
Cito Accipicchia da un vecchio Suo post:
Nel suo ruolo ideale un bravo gallerista dovrebbe:
a) creare un rapporto duraturo e positivo di collaborazione con un artista valido (intendo un Artista vero, non una mezza figurina buona sola per produrre quantità industriali a prezzi da fame, sulla quale poter ricaricare margini altissimi).
b) creare tutte le condizioni per sviluppare per quell'Artista un mercato sano (non un mercataccio fatto di aste di infimo livello, televendite imbarazzanti, scambi di pacchi di opere, e altre attività degradanti di questo tipo).
c) organizzare per quell'Artista mostre di ottimo livello nella propria galleria ma anche in altre gallerie di grande prestigio, evitando come la peste ogni contaminazione con galleristi scadenti, mercanti e pseudo-mercanti capaci solo di svilire ogni cosa.
d) dare il massimo risalto al lavoro di quell'Artista inserendolo negli ambienti culturali che contano e nelle mostre tematiche, portandolo nelle fiere importanti, pubblicando cataloghi seri, libri d'arte e creando quel circuito virtuoso capace di fargli guadagnare visibilità e credibilità possibilmente internazionali.
e) curare l'inserimento delle opere migliori di quell'Artista in collezioni prestigiose, in raccolte importanti e nei musei.

Insomma..il mondo ( dell'Arte ) perfetto...un paradiso terrestre, un idillio etc etc...peccato che non sia proprio così..
 
Insomma..il mondo ( dell'Arte ) perfetto...un paradiso terrestre, un idillio etc etc...peccato che non sia proprio così..

Infatti io descrivevo l'ideale di Gallerista e galleristi che si avvicinino all'ideale nella realtà ce ne sono pochi. Purtroppo invece di venditori di quadri che non assomigliano proprio in niente all'ideale descritto ne abbiamo in quantità.
 
Insomma..il mondo ( dell'Arte ) perfetto...un paradiso terrestre, un idillio etc etc...peccato che non sia proprio così..

Beh, ma questo lo sappiamo da sempre.
Ma il problema non sono le aste. Le aste sono usate anche da galleristi.
E' il mondo dell'arte nel suo complesso ad essere da sempre fumoso e poco trasparente...non essendoci controlli stringenti si presta ad operazioni poco chiare di vario tipo, le cronache ne sono piene da tempo immemore.

Per riferimenti basta chiedere ad Arcange, che qualche esempio l'ha portato, mi pare di aver letto in passato...
 
Ormai i tempi sono cambiati molto, i primi segnali di cambiamento qui arrivarono quando l’asta Il Ponte aprì le porte ai privati, quella loro iniziale intenzione era una valvola di sfogo per soli galleristi, erano sessioni frequentate solo da galleristi, e lì si determinavano molti accordi:cool:.
Poi i privati sono diventati tutti mercanti, tutti a portare opere in asta e tutti a voler speculare su un mercato asfittico e già colmo.:rolleyes:
I Toselli, i Cannaviello, Pio Monti, prima di mettere in asta proponevano i pezzi ad altri galleristi, ma ora è inutile, tutto arriva in asta, come al mercato dell'ingrosso.

Quando gli speculatori diventano troppi le lenzuola diventano corte per tutti.:o
Solo sui pezzi che superano i 50k ci sarà ancora un buon respiro nel mercato, anche perché quella è gente che ha bisogno di pulire denari non dichiarati, o perchè ne hanno talmente tanti che non sanno come spenderli?:mmmm:

Sotto la fascia dei 20k la middle class, come la chiamano ad artBasel, si sta un pochetto allontanando, avranno ben altro a cui pensare...

Del resto i galleristi avevano margini molto alti e oggi non si può pensare che vadano a rincorrere le opere in asta per difenderle, se i loro magazzini sono pieniKO!

Ma per fortuna oggi è domenica:clap:, non piove:clap: e sono certo che il collezionismo non scomparirà, sarà solo sempre più evidente la forbice fra i ricchi ed i poveri, di collezionisti, e non solo di quelli:D
Quelli poveri si dovranno però rendere conto che se vogliono tentare qualche speculazione devono giocare sulla ruota degli emergenti, dove il rischio è alto ma se fai tombola, inviti a cena pure il gallerista:eek::eek:

Per il resto il mercato è ancora gestito dai mercanti in accordo con le case d’asta che contano, illusi quelli che speravano di far studiare i figli comprando arte alla moda, a saldo, per rivenderla dopo un paio di anni.:no:
Il mercato sa quando dare inizio ad una operazione ma soprattutto sa quando chiuderla.

Troppe palle in bocca sono difficili da gestire per tenere a galla il sistema:p

Godiamoci 'sta domenica, almeno dove ancora non piove:bye::bye::bye:
 

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Ormai i tempi sono cambiati molto, i primi segnali di cambiamento qui arrivarono quando l’asta Il Ponte aprì le porte ai privati, quella loro iniziale intenzione era una valvola di sfogo per soli galleristi, erano sessioni frequentate solo da galleristi, e lì si determinavano molti accordi:cool:.
Poi i privati sono diventati tutti mercanti, tutti a portare opere in asta e tutti a voler speculare su un mercato asfittico e già colmo.:rolleyes:
I Toselli, i Cannaviello, Pio Monti, prima di mettere in asta proponevano i pezzi ad altri galleristi, ma ora è inutile, tutto arriva in asta, come al mercato dell'ingrosso.

Quando gli speculatori diventano troppi le lenzuola diventano corte per tutti.:o
Solo sui pezzi che superano i 50k ci sarà ancora un buon respiro nel mercato, anche perché quella è gente che ha bisogno di pulire denari non dichiarati, o perchè ne hanno talmente tanti che non sanno come spenderli?:mmmm:

Sotto la fascia dei 20k la middle class, come la chiamano ad artBasel, si sta un pochetto allontanando, avranno ben altro a cui pensare...

Del resto i galleristi avevano margini molto alti e oggi non si può pensare che vadano a rincorrere le opere in asta per difenderle, se i loro magazzini sono pieniKO!

Ma per fortuna oggi è domenica:clap:, non piove:clap: e sono certo che il collezionismo non scomparirà, sarà solo sempre più evidente la forbice fra i ricchi ed i poveri, di collezionisti, e non solo di quelli:D
Quelli poveri si dovranno però rendere conto che se vogliono tentare qualche speculazione devono giocare sulla ruota degli emergenti, dove il rischio è alto ma se fai tombola, inviti a cena pure il gallerista:eek::eek:

Per il resto il mercato è ancora gestito dai mercanti in accordo con le case d’asta che contano, illusi quelli che speravano di far studiare i figli comprando arte alla moda, a saldo, per rivenderla dopo un paio di anni.:no:
Il mercato sa quando dare inizio ad una operazione ma soprattutto sa quando chiuderla.

Troppe palle in bocca sono difficili da gestire per tenere a galla il sistema:p

Godiamoci 'sta domenica, almeno dove ancora non piove:bye::bye::bye:

Si potrebbe aggiungere che oggi molti, o meglio comunque sempre troppi Galleristi lavorano esclusivamente e/o quasi esclusivamente "con il magazzino"....
 
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