Pierpaolo Calzolari

Alessandro Celli

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Nato a Bologna nel 1943, Calzolari trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Venezia, il cui patrimonio artistico bizantino e la particolare luce lasciano una traccia profonda sulla sensibilità del futuro artista.

Pier Paolo Calzolari | Flash Art
Non far fare alla rosa quello che la rosa non vuole fare

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Incredibile! Abbiamo un diluvio di discussioni su artisti che non valgono una cippa... e invece solo ora se ne apre una su Calzolari!! Bravo Brixia.
 
Il lavoro di Calzolari è quanto di meno ripetitivo e scontato sia dato nel panorama artistico degli ultimi cinquant'anni, così come il suo percorso non è immediatamente riconducibile a schemi precostituiti.
L'arte, per lui, è luogo di trasformazione che si avvale di materiali effimeri e precari. Nella fase più recente del lavoro di Calzolari il dialogo con la storia si è fatto più serrato, quasi a sviluppare quell'attitudine "a determinare incontri" dichiarati già nel 1969 nel suo testo "La casa ideale".

Fonte : Studio La Città
 
"Osservavo in che modi la luce colpisse i balconi di marmo e ho cercato di rappresentarla. […] Pensavo di essere abbastanza bravo ma avevo sempre lo stesso problema.
Non appena il quadro era finito la luce era completamente diversa.
Rincorrevo qualcosa che era in continuo cambiamento.“

Pierpaolo Calzolari
 

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"Osservavo in che modi la luce colpisse i balconi di marmo e ho cercato di rappresentarla. […] Pensavo di essere abbastanza bravo ma avevo sempre lo stesso problema.
Non appena il quadro era finito la luce era completamente diversa.
Rincorrevo qualcosa che era in continuo cambiamento.“

Pierpaolo Calzolari

OK!
 
Nulla da dire

Anche Lui da Christie's oggi ha ottenuto un ottimo riscontro:o

mi pare più di € 147 mila
 

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C'è molto esoterismo in queste opere

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Questo uso sfrenato del bianco con candele sale.....mah!
Devo indagare di più un colore che nel mio inconscio turba e non poco.

IL BIANCO

Storia del bianco:
Da sempre il bianco è stato associato alla purezza, al candore e all'innocenza. In molte culture sacerdoti e sacerdotesse indossavano abiti bianchi, così come le vergini e le spose.
Per i cristiani ad esempio, il bianco è il colore del paradiso, degli eletti e dei santi, lo spirito santo è rappresentato come una colomba bianca e bianche sono le vesti del pontefice.
Il bianco però ha avuto per alcuni popoli orientali un connotato negativo, esso rappresenta la morte, il pallore dei cadaveri, la vecchiaia, l'infelicità, la castità. I cinesi ad esempio considerano il bianco il colore del lutto e anche sognare un cavallo bianco è considerato un presagio di morte.

Il bianco in psicologia:
Il bianco risulta essere il colore preferito dalle persone più ingenue, ottimiste generose. È un colore amato dai filantropi e dai religiosi, dai conservatori e dai moralisti.
Chi ama il bianco è solitamente una persona fragile che teme i turbamenti e preferisce non dover affrontare sfide ed ostacoli. È il colore delle persone assertive e pacifiche, delle persone umili e arrendevoli.
Diversi studi dimostrano anche che è un colore molto amato dai materialisti amanti del lusso.

Il bianco in alchimia:
In alchimia il bianco corrisponde all'albedo, ovvero il rischiaramento che posticipa lo stato nigredo e che dunque segnala il cammino verso la pietra filosofale della materia originaria.
Esso insieme al rosso rappresenta per gli alchimisti il colore della creazione, (rosso il sangue mestruale e bianco lo ******).

Il bianco in magia:
Il bianco viene utilizzato notoriamente per purificare, ma vediamone il perché. Ovviamente non centra nulla la banale concezione di bianco uguale "buono", "positivo", ma questo è stato lungamente spiegato già per il colore nero e non mi ripeterò.
Dovete cercare di concepire ogni colore come energie dotate di caratteristiche proprie e che tali caratteristiche entrano in contatto con la nostra energia o quella ambientale dando così diversi effetti.
Il nero come dicevamo, essendo assenza di colore, è anche assenza di energia, esso è neutrale, è l'assoluto, il Nuit. Il bianco invece è il suo esatto opposto,esso è l'unione di tutti i colori dello spettro e pertanto ha in sé ogni energia e caratteristica.
Il nero è il buio, l'assenza di dualità, l'antimateria, l'invisibile. Il bianco è invece la luce, la dualità terrena, la materia, il visibile. Essi sono complementari, il bianco è Akasha contenuta nel Nuit, quasi come sfere concentriche e sovrapposte, divise, ma coesistenti. Come l'Akasha è l'unione di tutti gli elementi separati, così il bianco è l'unione di tutti i colori separati.
Il bianco ha dunque la capacità di assorbire ed espandere tutte le energie con cui viene in contatto.
Se infatti volessimo purificare un ambiente potremmo utilizzare una candela bianca che assorbirà le negatività e le espanderà….
Nota bene, questo vale solo per le candele in quanto la fase di espansione sarà influenzata dall'elemento igneo (il fuoco è infatti noto per la sua capacità di solvere e pertanto porterà l'energia assorbita dal bianco su un altro piano). Se invece non si avesse a che fare con una candela, ma ad esempio con una stanza dalle mura bianche, esse assorbirebbero ogni energia (anche negativa dunque) e la espanderebbero, la rifletterebbero più potentemente nell'ambiente circostante. Quindi il bianco purifica SOLO se si utilizza l'ausilio del fuoco, come con le candele, non usatelo mai singolarmente per purificare poiché esso, senza il fuoco, ciò che assorbirà lo rifletterà nella vostra stessa dimensione, positiva o negativa che sia l'energia da esso assorbita.
La sua dote di assorbire ed espandere è infatti sfruttata dai cristiani che riempiono le loro chiese di ceri bianchi, in modo da assorbire l'energia dei fedeli ed espanderla oltre, attraverso il fuoco, verso il loro Dio.
Usate dunque le candele bianche per purificare ed inviare energia nel mondo spirituale. Ricordo che per purificare però deve essere associato al calore, al fuoco, altrimenti la negatività non passerà oltre, bensì vi si rifletterà addosso.
 
A tutti voi amanti dell'arte povera e del bianco vi regalo una perla dei leggendari Arcana:

 
"A Pescara, nel 1965, alla Galleria Lucrezia de Domizio, mancava la luna; allora ho fatto una pozzanghera e ho messo un faro nella strada buia in modo che si riflettesse e diventasse la luna.
Mi pongo in parità d’ascolto e di disponibilità nei confronti di tutte le entità."

Pierpaolo Calzolari
 

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“Il luogo comune è entrato nella sfera dell'arte e l'insignificante ha iniziato ad esistere”

(Arte Povera - Im Spazio, Germano Celant)
 

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