Antonio fomez

mattiamarty

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Mi sembra molto interessante, anche ai fini dell'investimento, segnalare Antonio Fomez.
Artista le cui opere sono state esposte nella recente mostra presso la Fondazione Magnani Rocca: ITALIA POP. L'arte negli anni del boom - Fondazione Magnani Rocca.
Le opere mi pare costino praticamente nulla, eppure mi sembrano molto rappresentative ed evocative dello stile della pop art. Forse anche più di quelle da tutti definite tali.
E voi, cosa ne pensate???
 
ci sono esperienze coeve condivise con gli esponenti della pop italiana?
 
Mi sembra molto interessante, anche ai fini dell'investimento, segnalare Antonio Fomez.
Artista le cui opere sono state esposte nella recente mostra presso la Fondazione Magnani Rocca: ITALIA POP. L'arte negli anni del boom - Fondazione Magnani Rocca.
Le opere mi pare costino praticamente nulla, eppure mi sembrano molto rappresentative ed evocative dello stile della pop art. Forse anche più di quelle da tutti definite tali.
E voi, cosa ne pensate???

Bravo!:bow: ,sono pienamente d'accordo, Fomez già all'inizio degli anni '60 è tra i primi artisti a utilizzare il linguaggio della pop art.
Sono sempre stato convinto che meriti il giusto riconoscimento asta meetingart settembre 2016.
 
Intervengo con piacere alla discussione riguardo le opere di Antonio Fomez, artista che conosco personalmente, di cui possiedo alcune opere degli anni 70.
A tal proposito, visto l'ondata pubblicitaria effettuata sulla Pop Art, ho avuto piacere vedere le opere di Fomez esposte nelle recenti mostre dedicate all'arte popolare, con relativo articolo sui giornali specializzati.
Di particolare bellezza le opere dedicate al ciclo dei poeti, di carattere altamente concettuale.
Una folta critica si è occupata del suo lavoro, da Umberto Eco a Gillo Dorfles, annoverato come artista nel testo "oggi il kitsch". Ricordando anche le sue mostre alla Galleria Annunciata di Milano e in altre gallerie italiane. I suoi quadri sono in numerose collezioni importanti, basti vedere le numerose pubblicazioni che ci sono in circolo.
Artista che mi piace tantissimo!!!
 
Concordo pienamente.
Ritengo tra l'altro un investimento davvero redditizio in considerazione del fatto che le opere del Maestro costano nulla paragonate al valore storico ed artistico.
Mi riferisco in particolare ai pezzi anni sessanta, di qualità davvero elevata e ben rappresentativi del clima artistico culturale di quegli anni.
Anche gli altri cicli non sono meno importanti e significativi. Lo ritengo un investimento davvero redditizio.
 
ci sono esperienze coeve condivise con gli esponenti della pop italiana?

Non conoscevo questo artista, anche perchè non sono particolarmente portata alla pop, ma da "onnivora" cerco di non tralasciare prima di capire... Riporto questo scritto suo con riferimento alla mostra recente sulla pop alla quale ha partecipato (f.te sito web).

Italia Pop. L’Arte negli anni del boom

Questa mostra sulla Pop Art Italiana è stata inaugurata il 10 settembre negli spazi della Fondazione Magnani Rocca di Traversetolo (Parma) nella cosiddetta “Villa dei Capolavori”.
La rassegna, che sarà chiusa il giorno 11 dicembre 2016, è curata da Walter Guadagnini e Stefano Roffi, che hanno scelto una settantina di lavori tra quelli realizzati dai protagonisti degli anni ’60, e da quelli successivi, non meno interessanti, che intorno alla fine degli anni ’60, ispirandosi al linguaggio della Pop Art utilizzarono gli stilemi della cultura di massa per conseguire un’arte esplicitamente politica che durerà fino ai primi anni del decennio successivo.
Il mio interesse per la nuova tendenza, che fece piazza pulita dell'interiorità e dell'istintività, guardando, invece, al mondo esterno, fu quasi immediato. Realizzai le prime opere pop intorno agli anni 1963/64, ma con un impatto diverso, anche di tipo sociologico, rispetto agli artisti americani e inglesi che avevano dato il via al movimento. Cito, uno per tutti, Roy Lichtenstein che usava le immagini dei fumetti di Topolino o di Paperino, ad esempio per l’ingrandimento di una lacrima, che sgorga dal volto di una fanciulla. L’artista americano intendeva realizzare un quadro, mentre il mio interesse era completamente diverso, in quanto usavo il fumetto, ma non per fare semplicemente pittura, in quanto le icone coeve dei media, come marche di biscotti, detersivi o immagini artistiche di opere d’arte, le caricavo di altre significazioni, una delle quali aveva il perfido intento di rispedirla ironicamente al produttore.
Prima della mia partecipazione a questa importante mostra molti ignoravano l’esistenza di questo mio ciclo artistico e conoscevano solo la pop dei romani Schifano, Angeli e Festa, che per decenni hanno invaso il mercato con opere per lo più ripetitive. Per quanto mi riguarda tendono a diminuire quelli che non conoscono i miei vecchi lavori, visto che all'inaugurazione della mostra “Italia Pop” ho ricevuto vari consensi. Alla luce di ciò, ricordo che al Premio Ramazzotti del 1966, allestito al Palazzo Reale di Milano, quando presentai il quadro “Monumento al Buon Ramazzotti” in cui compariva, sullo sfondo nero, una bottiglia del famoso amaro, in compagnia dei mitici Diabolik, Nembo Kid, Braccobaldo e delle immagini pubblicitarie dei Vangeli pubblicate dall'editore Fabbri, un collega mi bollò come un furbo che voleva ingraziarsi l’industriale dell’Amaro. Altri invece mi consigliarono di contattare i produttori degli altri elementi presenti nel dipinto, per proporre loro una commissione di quadri a tema a suon di pesanti lire.… In realtà la figlia dell’industriale Ramazzotti mi scrisse una lettera, che conservo gelosamente, nella quale mi chiese di cederle il quadro in cambio merce, in quanto riteneva che l’opera non potesse essere utilizzata per altre mostre né mi sarebbe stato facile venderla ad altro acquirente.
Ma tant’è: rientro da Parma in auto dopo essere passato con un amico in una trattoria per gustare piacevolmente un bel piatto di ravioloni che mi hanno trasmesso allegria. Ma tale buon umore c’è stato perché dopo questa mia partecipazione a Italia Pop, ho ritenuto presuntuosamente che Giustizia sia stata fatta? Non lo so, perché l’insidia dell’accantonamento per le grandi mostre esiste ancora e chissà quanti più fortunati di me, bravi ma sostenuti dalle grandi gallerie d’arte e dai politici mariuoli, spiccheranno ben altri voli. Nel frattempo non mi esalto perché il pericolo di essere ancora ai margini è dietro l’angolo, anche perché all'inaugurazione della mostra nella “Villa dei Capolavori” un collega espositore che stimo mi ha chiesto se il mio quadro esposto (“Invito al consumo o del bimbo che mangia la pappa”) l’abbia dipinto ora……
 
Sperando di fare cosa gradita, segnalo tre opere davvero interessanti e storiche in asta da meeting art del Maestro Fomez a prezzo molto abbordabile.
 
Segnalo l'interessante aggiudicazione dell'opera di Fomez nell'asta odierna meeting art. Praticamente 6 mila euro con diritti.
Finalmente il mercato sta, lentamente, premiando questo grande artista.
 
Segnalo l'interessante aggiudicazione dell'opera di Fomez nell'asta odierna meeting art. Praticamente 6 mila euro con diritti.
Finalmente il mercato sta, lentamente, premiando questo grande artista.

C'è da dire però che il lavoro è di grandi dimensioni (140×120 cm)...
 
Segnalo l'interessante aggiudicazione dell'opera di Fomez nell'asta odierna meeting art. Praticamente 6 mila euro con diritti.
Finalmente il mercato sta, lentamente, premiando questo grande artista.

Altro che lentamente...
Mah
 
Beh l'artista ha fatto una bella esposizione di recente presso la Fondazione Magnani Rocca, è uscito su una bella intervista. Il mercato si sta risvegliando ed io ne sono molto contento.
L'opera di oggi è molto grande e sicuramente molto significativa, poteva fare ancora molto. Però, il risultato è comunque molto buon in virtù della riscoperta molto recente. Io ci credo molto come investimento.
Se si sceglie l'opera giusta, degli anni giusti, non si sbaglia di certo!!!!
 
De gustibus io li trovo brutti.
Se fomez costa più di tadini c' e' qualcosa che non va
 
Il problema non è che fomez costa più di Tadini. Il problema vero è che Tadini dovrebbe costare veramente molto di più. Non è Fomez il problema, anzi...
 
Gentile utente, in merito al fatto che il mercato si sia ricordato di un artista come Fomez e che ci sia un risveglio e un interesse sulle sue opere mi sembra un pochino azzardato.
La penso in questo modo apprezzando il lavoro dell'artista, di cui possiedo da decenni parecchie opere dai cicli pittorici più svariati, tra cui il ciclo dei poeti, bambini e scalette e così via.
Io non voglio parlare d'investimento, di rivalutazione dell'opera di Fomez, come d'altronde del lavoro di qualsiasi altro artista.
Sicuramente il pensiero artistico di Fomez per certi versi anticipa il fenomeno nostrano della pop art nostrana, e le date apposte sulle opere parlano chiaro, bensì è apprezzabile il suo approccio artistico all'Italia pop, con i suoi soggetti e marchi contestualizzati a condanna morale, un additamento politico, nel confronto del marchio e del consumismo, pop sicuramente ma di denuncia.
Le ultime mostre sull'ondata pop, gli articoli sui giornali specializzati sono sicuramente da apprezzare.
Se non ci fosse stata quest'ondata modaiola pop qualcuno si sarebbe ricordato delle sue opere? o meglio, è apprezzabile il lavoro storiografico di alcuni critici e curatori che si sono ricordati dell'importante lavoro di Fomez, presente in quella Milano del bar Jamaica in quel di Brera con i più famosi artisti e critici.
Lavoro apprezzabile, d'alto intelletto, mi piace ricordare un'opera del ciclo dei poeti "osso di seppia", opera dedicata a Montale, così come tante altre.
Io credo che sino a quando molte persone pensano all'investimento che rispetto ma non condivido per scelta..... in tanti avranno delle brutte sorprese in termini di monetizzazione .... credo sempre nell'acquisto fatto con il cuore, per piacere critico, per passione.
Fomez è un artista ottimo, perfetto, con una storia fantastica, ma non oserei a parlare d'investimento, i pensieri, le mode soprattutto sono ambigue e molte volte spregiudicate, l'arte è sempre stata ciclica con dei tempi lunghissimi.
qualcuno un giorno si ricorderà di Enea Ferrari? ma ancor più se un giorno si dovesse parlare di Surrealismo? Osanneranno per quell'evento Luca Crippa?
Credo che il vero valore dell'arte, sia nella storia dell'arte stessa, con le sue connessioni storiche, politiche e sociali.
Poi vogliamo parlare d'investimento? io non capisco nulla di tutto questo....
Credo solamente, che in molti sono stati fortunati a vedere e indagare le opere di Fomez, riscoperte in tempi non sospetti, e spero vivamente che possache avere il giusto riconoscimento collezionistico e critico,
A voi quest' opera "omaggio a Majakovsky",Vedi l'allegato 2379359
 
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