Ecco i vincitori del Praemium Imperiale 2019: Kentridge, Hatoum, Williams e Tsien, Mutter e Tamasaburo
Sono stati comunicati questa mattina a Roma i vincitori della XXXI edizione del Praemium Imperiale, il più importante premio internazionale per le arti, che ogni anno viene assegnato dalla Japan Art Association nei campi della pittura, della scultura, dell’architettura, della musica e del teatro/cinema. Per la pittura, il premio va a William Kentridge (Johannesburg, 1955). Nel campo della scultura, il riconoscimento è assegnato a Mona Hatoum (Beirut, 1952), mentre per l’architettura vincono Tod Williams (New York, 1943) e Billie Tsien (Ithaca, New York, 1949) dell’omonimo studio di architettura. Infine, il premio per la musica va a Anne-Sophie Mutter (Rheinfelden, 1963) e quello per il teatro/cinema viene riconosciuto a Bandō Tamasaburō (Tokyo, 1950). I premiati arrivano dunque da tutti i cinque continenti.
William Kentridge : Ha cominciato la carriera di artista con i disegni in movimento, tecnica che permette di effettuare aggiunte e cancellature a disegni in carboncino che vengono filmati un fotogramma alla volta e collegati tra loro tecnicamente così da dare uno stile di animazione.
Questa è una tecnica apparentemente molto semplice, rispetto ad altri stili moderni, che però si dice catturi la profondità del tempo.
Mona Hatoum: Ha sviluppato un linguaggio in cui i soggetti familiari, domestici, della vita quotidiana, vengono trasformati in qualcosa di estraneo, minaccioso e pericoloso (per esempio gli oggetti da cucina o strumenti di uso domestico). Lei dice di essere interessata al “perturbante”: quando una situazione è perfettamente familiare improvvisamente appare strana perché associata a un evento traumatico, questo crea sentimenti di ansia, disagio, terrore. In questo modo, Mona Hatoum sfida le nostre certezze.
Tod Williams e Billie Tsien: Il loro studio esplora potenzialità e materiali, e il loro lavoro è segnato da bellezza, atemporalità e utilizzo. “La gente”, dice Billie Tsien, “dice che le strutture progettate da noi sono come persone, cerchiamo di fare in modo che i nostri edifici siano intrisi di un senso di appartenenza. Inoltre vogliono suscitare in chi vi entra un sentimento di stupore”
Ann-Sophie Mutter: E' considerata una delle più grandi violiniste contemporanee, la sua tecnica del vibrato è unanimemente apprezzata, così come lo sono la sua capacità espressiva, la sua conoscenza musicale e il suo amore per la musica ad ampio spettro. Da più di quarant’anni è la principale interprete del violino classico. Talento precoce, a soli tredici anni fu invitata da Herbert von Karajan a suonare per la filarmonica di Berlino, orchestra con la quale continua a collaborare ancora oggi. Da 35 anni suona un violino Stradivari.
Bandō Tamasaburō: Nella tradizione giapponese del teatro kabuki, è ritenuto una leggenda ed è considerato uno dei più grandi attori Onnagata. È celebre e molto ammirato per le sue capacità di rappresentare la bellezza femminile e di esprimere lo spirito del personaggio che interpreta. È stato riconosciuto come “Tesoro nazionale vivente” dal Giappone, ed è considerato un maestro della propria arte, un ambasciatore della cultura giapponese e un’enorme forza creativa.