Mario Nigro

Alessandro Celli

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23/10/09
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Solo per dare un pò di freschezza al FOL:rolleyes:
mi va di trattare di un Artista di cui spesso qui ci è scritto
ma non abbiamo mai pensato di dedicargli un 3D.

"Mario Nigro, pittore Mario Nigro amava ripetere che del successo non gliene importava assolutamente nulla. Era costretto, così diceva, a cercare di fare le mostre, di essere notato dalla critica, a sforzarsi per ottenere di essere invitato alle manifestazioni pubbliche importanti come la Biennale, perché solo in tal modo gli era possibile vendere qualche quadro e quindi riuscire a dedicarsi anima e corpo al dipingere.
Insomma, per poter fare il pittore, come diceva lui, era necessario essere qualcuno, avere un nome, farsi largo nell’ambiente.
Essere un artista a tempo pieno ha sempre un costo molto alto. Anzitutto aveva lasciato un impiego sicuro, quello di farmacista degli Spedali Riuniti di Livorno e quindi affrontare, con una famiglia a carico, l’incertezza economica."

Fonte : sito ufficiale di Mario Nigro
 

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Una lettura di “spazio totale”:
L’obiettivo dell’artista è che la superficie bidimensionale possa accogliere anche la terza e la quarta dimensione: la profondità e il tempo. In questo modo, il piano della tela si trasforma in uno spazio totale, una rappresentazione del concetto dello spazio-tempo attorno cui ruota l’astrofisica moderna.
La ricerca artistica di Nigro si innestava su quelle dei futuristi, in particolare su quella condotta da Giacomo Balla, che nel medesimo periodo anche Lucio Fontana stava approfondendo con lo spazialismo. Come emerge dagli scritti autografi, inoltre, Nigro era fortemente influenzato dall’opera di Kasimir Malevitch e di Piet Mondrian. L’astrattismo neo-costruttivo di Nigro, tuttavia, non era nutrito solo di interessi artistici e scientifici — erano gli anni della diffusione delle ricerche sull’Universo — ma anche di suggestioni musicali che gli derivavano dall’ascolto della musica dodecafonica.


Una lettura consigliata:
http://www.flashartonline.it/article/mario-nigro/
 

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Non dimentichiamo che Mario Nigro nel 1962 alla Galleria Numero, 11-24 ottobre, fece un ottima mostra (a cura di Bruno Alfieri; catalogo della mostra, testo di Bruno Alfieri, Firenze, Galleria Numero) - un successone!

Tant’è che alla Sala 24 del MART è presente “costruzione in variazione e scontro” proprio del 1962, Collezione Giovanardi “Un secolo di arte italiana”.
Se Loro hanno scelto on opera del 62 ci sarà una ragione, no????

In quegli anni una complessità e ricchezza assume l’opera di Nigro, ossia era una sorta di nucleo ideale della sequenza di opere che è la riflessione sviluppata in quegli anni nell’elaborazione progressiva del suo ciclo dello spazio totale, dagli studi su carta alle opere su tela, ai suoi sviluppi tridimensionali e su scala ambientale.

Il Movimento Arte Concreta - MAC , fondato a Milano nel 1948, propugnava un’arte che attingeva a forme e colori di autonoma elaborazione, visti non come astrazione dalla natura. Fra i promotori, con Bruno Munari e Atanasio Soldati, c’era Gillo Dorfles, allora pittore oltre che critico.

Nel 1964, grazie all'intercessione di Lucio Fontana, viene invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia.

Nel 1953 espone per la prima volta i suoi reticoli ritmici simultanei presso sedi espositive di Milano, Torino e Firenze. In quello stesso anno realizza un manifesto per le elezioni contro la legge-truffa, per la pace e l'indipendenza dalle truppe di occupazione straniera; il documento verrà poi distrutto dalla polizia, e l'episodio si ripercuote negativamente sull'atmosfera che lo attornia nel suo posto di lavoro agli Spedali.

Periodo migliore?
a mio avviso dal 55 al 65, ma potrei sbagliare ....:mmmm::mmmm:


Vedasi la Sotheby’s - «MI0302»*, Contemporary Art, Milano, Thursday, November 26, 2009
Lot 106 - NIGRO Mario, 1917-1992 (Italy)
Title : SPAZIO TOTALE
Date : 1955 - dim. 65 x 50 cm
Superò i 35 mila euro l’aggiudicazione.
 

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bravo LEONCINO, però manca la "I" di NIGRO....:D;)
 
E ancora non si dimentichi che Nigro si può ammirare da :
Galleria d´Arte Moderna di Bologna - GAM, Bologna
Villa Croce Museo d´Arte Contemporanea, Genova
MART- Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto
Peggy Guggenheim Collection, Venezia
Ca´la Ghironda - Museo d´Arte Classica, Moderna e Contemporanea, Zola Predosa (BO)

Anzi, aggiungo qualche chicca:
1998 Minimalia, Da Giacomo Balla a, Palazzo delle Esposizioni Roma
1998 Arte italiana. Ultimi quarant'anni. Pittura aniconica, Galleria d'Arte Moderna Bologna
1997 Gefühle der Konstruktion. Künster in Italien seit 1945, Museum Rabalderhaus Schwaz
1997 Milano 1950-1959. Il rinnovamento della pittura in Italia, Palazzo dei Diamanti Ferrara
1997 Die andere Richtung der Kunst. Abstrakte Kunst Italiens '60-'90, DuMontkunsthalle Colonia
1997 Minimalia, Da Gioacomo Balla a, Palazzo Querini-, Venezia
1996 Mario Nigro. Tempo totale 1965-1975, Palazzo Municipale Vignate
1996 Mario Nigro. Tempo totale 1965-1975, Centro Espositivo della Rocca Paolina Perugia
1994 Galleria del Credito Valtellinese Milano
1994 Wilhelm-Hack Museum Ludwigshafem am Rhein
1994 Quadrat Bottrop, Josef Albers Museum Bottrop
1992 Pittura a Milano, Palazzo della Permanente Milano
1991 Il miraggio della liricità. Arte astratta in Italia, Liljevalchs Konsthall Stoccolma
1989 Mario Nigro. Opere 1948-1955, Palazzo Municipale Morterone

Poi le più note:
1964 XXXII Biennale di Venezia
1968 XXXIV Biennale di Venezia (sala personale )
1976 Burri, Fontana, Dorazio, Nigro, Galleria II Milione, Milano
1978 XXXIX Biennale di Venezia
XLI Biennale di Venezia, Padiglione italiano
1986 XLII Biennale di Venezia
1993 XLV Biennale di Venezia


Ben conosciuto anche in Germania ed in Svizzera, ma anche in Francia.
E, si sa, quando il mercato è anche tedesco, le cifre volano.

Qualche cenno di storia:
Era legato alla vicenda del MAC. Il Movimento Arte Concreta, fondato a Milano nel 1948, propugnava un'arte che attingeva a forme e colori di autonoma elaborazione, visti non come astrazione dalla natura. Nigro si impose con una pittura di geometrica tessitura e rapporti dinamici di colore piatto, molto vicina alla lezione olandese di Van Doesburg, ma carica di energia vitale. Questa energia evolve negli anni Cinquanta in griglie strettissime con verdi acidi, gialli lampeggianti, interventi di rosso: una svolta in direzione optical. Il dilagare dell'Informale mise poi in ombra i protagonisti del MAC. Nigro proseguì in una ricerca di spazi sempre più essenziali e rarefatta nei ritmi.

Dimenticavo, ha esposto con Dadamaino, Dorazio, Gastini, Agnetti ed anche Fontana.....
sivabbè
:p:D

Buona serata
ah, dimenticavo ..... non ho opere di Mario Nigro:no:
 

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Un artista rispetto al quale, se la coerenza ha un valore, mi domando se ha fatto continua ricerca e sperimentazione o aveva le idee poco chiare :mmmm: rimane comunque la sensazione che non abbia mai centrato i tempi, arrivando o troppo presto o troppo tardi; quello che più apprezzo i pannelli a scacchi anni '50 e le serie del Tempo Totale.
 
Solo per dare un pò di freschezza al FOL:rolleyes:
mi va di trattare di un Artista di cui spesso qui ci è scritto
ma non abbiamo mai pensato di dedicargli un 3D.

"Mario Nigro, pittore Mario Nigro amava ripetere che del successo non gliene importava assolutamente nulla. Era costretto, così diceva, a cercare di fare le mostre, di essere notato dalla critica, a sforzarsi per ottenere di essere invitato alle manifestazioni pubbliche importanti come la Biennale, perché solo in tal modo gli era possibile vendere qualche quadro e quindi riuscire a dedicarsi anima e corpo al dipingere.
Insomma, per poter fare il pittore, come diceva lui, era necessario essere qualcuno, avere un nome, farsi largo nell’ambiente.
Essere un artista a tempo pieno ha sempre un costo molto alto. Anzitutto aveva lasciato un impiego sicuro, quello di farmacista degli Spedali Riuniti di Livorno e quindi affrontare, con una famiglia a carico, l’incertezza economica."

Fonte : sito ufficiale di Mario Nigro

:bow:
 

Mario Nigro lo considero un "mostro sacro" :clap:
Ritengo che i suoi valori di mercato oggi non rispettino assolutamente il suo valore storico.
Come per Aricò c'è un "problema" di fondo secondo me :mmmm:
Finché la galleria Invernizzi ne gestirà "l'esclusiva" non potrà mai fare il "salto di qualità" :no:
Non ho nulla contro invernizzi, anzi, i suoi stand nelle fiere che visito sono sempre tra i miei preferite, ma ho capito (me lo sono sentito dire e confermare anche da alcuni galleristi) che Invernizzi non farà mai "operazioni/speculazioni" vere di riscoperta sui "sui artisti".
 
Mario Nigro lo considero un "mostro sacro" :clap:
...
Finché la galleria Invernizzi ne gestirà "l'esclusiva" non potrà mai fare il "salto di qualità" :no:
Non ho nulla contro invernizzi, anzi, i suoi stand nelle fiere che visito sono sempre tra i miei preferite, ma ho capito (me lo sono sentito dire e confermare anche da alcuni galleristi) che Invernizzi non farà mai "operazioni/speculazioni" vere di riscoperta sui "sui artisti".

Sei stato troppo morbido: è vero che Invernizzi non fa speculazioni, ma la verità è che non investe un euro. Fa le sue fiere e le sue mostre, ma si limita a questo. Oggi per contare qualcosa bisogna soprattutto creare una rete di alleanze e collaborazioni. I "solitari" di vecchio stampo rimangono nell'angolo.
 
Sei stato troppo morbido: è vero che Invernizzi non fa speculazioni, ma la verità è che non investe un euro. Fa le sue fiere e le sue mostre, ma si limita a questo. Oggi per contare qualcosa bisogna soprattutto creare una rete di alleanze e collaborazioni. I "solitari" di vecchio stampo rimangono nell'angolo.

Che sia cambiato qualcosa??? Speriamo....
 

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Mah! Mi sbaglierò, ma per me è la solita "mostra in galleria". Un gallerista che intenda davvero creare una visibilità di un certo tipo intorno ad un artista non può limitarsi a fare una mostra nel proprio spazio. Questa è la normalità. Per dare un carattere di eccezionalità al proprio lavoro dovrebbe organizzare mostre in Italia e soprattutto all'estero, ottenere l'appoggio di altre gallerie prestigiose, prestare loro le opere più significative invece di tenerle chiuse nel proprio magazzino, cofinanziare gli eventi, costruire solide basi per poter dire che crede davvero nelle potenzialità dell'artista. Naturalmente può darsi che tali azioni siano state valutate e ritenute non profittevoli. Chi può saperlo? Nella storia della galleria in questione comunque non c'è mai stato questo orientamento.
 
Salve, sapreste dirmi a chi fare riferimento per archiviare delle opere di Mario Nigro? Un caro saluto a tutti:)
 
Mah! Mi sbaglierò, ma per me è la solita "mostra in galleria". Un gallerista che intenda davvero creare una visibilità di un certo tipo intorno ad un artista non può limitarsi a fare una mostra nel proprio spazio. Questa è la normalità. Per dare un carattere di eccezionalità al proprio lavoro dovrebbe organizzare mostre in Italia e soprattutto all'estero, ottenere l'appoggio di altre gallerie prestigiose, prestare loro le opere più significative invece di tenerle chiuse nel proprio magazzino, cofinanziare gli eventi, costruire solide basi per poter dire che crede davvero nelle potenzialità dell'artista. Naturalmente può darsi che tali azioni siano state valutate e ritenute non profittevoli. Chi può saperlo? Nella storia della galleria in questione comunque non c'è mai stato questo orientamento.

Sapendo come opera Invernizzi purtroppo non credo che questa mostra possa portare "nuova luce" a Nigro.
per l'immenso valore storico dell'artista spero vivamente di sbagliarmi
Meriterebbe cifre molto molto superiori
 
Sapendo come opera Invernizzi purtroppo non credo che questa mostra possa portare "nuova luce" a Nigro.
per l'immenso valore storico dell'artista spero vivamente di sbagliarmi
Meriterebbe cifre molto molto superiori

Anni fa scrissi una lettera di reclamo alla Dott.sa Pugliese per al collocazione di una sua opera al museo del 900 dietro mezzo coperto da una scala sopra la'rea ricreativa dei bimbi.... disastroso....KO!KO!
 
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