Pierluigi De Lutti

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Plawyeri

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Qualche caro amico nonchè esperto del forum sarebbe così cortese da spiegarmi la parabola del buon De Lutti........dai fasti newyorkesi alle aste infrasettimanali della Meeting o - ancor peggio - a quelli svolte su ebay!!!!
è la classica "bolla di sapone gonfiata" dal gallerista di turno che oramai è esplosa per sempre lasciando solo appiccicaticcio nelle mani o potrà rivedere la luce?!?!???
So che mi sommergerete di :shit: ma era solo una domanda curiosa visto che proprio l'altro giorno mi è stato propinato da un "amico" (o presunto tale) un olio su tela informale del 2001 100x120 a 600€!!!!
Non siate troppo duri :terrore:
 
Qualche caro amico nonchè esperto del forum sarebbe così cortese da spiegarmi la parabola del buon De Lutti........dai fasti newyorkesi alle aste infrasettimanali della Meeting o - ancor peggio - a quelli svolte su ebay!!!!
è la classica "bolla di sapone gonfiata" dal gallerista di turno che oramai è esplosa per sempre lasciando solo appiccicaticcio nelle mani o potrà rivedere la luce?!?!???
So che mi sommergerete di :shit: ma era solo una domanda curiosa visto che proprio l'altro giorno mi è stato propinato da un "amico" (o presunto tale) un olio su tela informale del 2001 100x120 a 600€!!!!
Non siate troppo duri :terrore:

Ciao Pier, il buon De Lutti é un artista che ha basato quasi tutta la sua fortuna negli anni passati sul fatto di "trarre forte ispirazione" (diciamo così) da Emilio Vedova in primis e da tutto il movimento informale del dopoguerra, o come lo si voglia chiamare. La sua galleria (ex) di riferimento sembrerebbe non credere più molto nell'artista e quindi le sue quotazioni hanno seguito la parabola discendente della quale tu parli. Devo dire che alcuni suoi lavori piacciono anche a me - di sicuro é un pittore che ha senso del ritmo e del colore, questo é innegabile - ma, ovviamente, rifare dopo decenni cose già fatte da altri porta a questi risultati...

Detto questo se non si hanno finalità "da collezionisti" mettere un suo lavoro in casa - colori molto intensi e ben abbinati, spatolate potenti - può essere sin gradevole se piace il genere. Di sicuro non bisogna pensare all'investimento, come sempre in questi casi...
 
Tipica operazione televisiva: trovare un pittore al quale dare due soldi e proporlo a prezzi moltiplicati per dieci. Con queste risorse creare qualche mostra a pagamento, pubblicare qualche libro e inviare qualche quadro in regalo a qualche museo. Finchè si riesce a tenere viva l'attenzione si guadagna. Quando finisce il giochino, mollare tutto precipitosamente per ricominciare daccapo con qualcun altro. Chi ha abboccato può solo consolarsi dicendo che però in fin dei conti è un bel quadro, che l'arte è emozione, che quel quadro lo emoziona e che non gli importa nulla se non vale più niente. Tutte palle, ma è sempre meglio dire così che ammettere di essere stato un pollo.
 
Ciao Pier, il buon De Lutti é un artista che ha basato quasi tutta la sua fortuna negli anni passati sul fatto di "trarre forte ispirazione" (diciamo così) da Emilio Vedova in primis e da tutto il movimento informale del dopoguerra, o come lo si voglia chiamare. La sua galleria (ex) di riferimento sembrerebbe non credere più molto nell'artista e quindi le sue quotazioni hanno seguito la parabola discendente della quale tu parli. Devo dire che alcuni suoi lavori piacciono anche a me - di sicuro é un pittore che ha senso del ritmo e del colore, questo é innegabile - ma, ovviamente, rifare dopo decenni cose già fatte da altri porta a questi risultati...

Detto questo se non si hanno finalità "da collezionisti" mettere un suo lavoro in casa - colori molto intensi e ben abbinati, spatolate potenti - può essere sin gradevole se piace il genere. Di sicuro non bisogna pensare all'investimento, come sempre in questi casi...
La stessa cosa che hanno tentato di fare con tutti i nuovi estroflettori. E i risultati si stanno vedendo...:specchio:
 
Ma non si è limitato a mettersi tra Vedova e Riopelle,consumato quel pezzo di mercato si è presentato con le locomotive su teloni ,proprio simili al famoso pittore milanese
Fprobabilmente in pochi hanno potuto godere di tali opere,perché sono intervenuti e lo hanno fatto desistere
Il valore di un quadro di De Lutti si compone dal prezzo della tela più il prezzo del colore,circa 50 euro,ogni soldo in più è buttato
 
Ciao Pier, il buon De Lutti é un artista che ha basato quasi tutta la sua fortuna negli anni passati sul fatto di "trarre forte ispirazione" (diciamo così) da Emilio Vedova in primis e da tutto il movimento informale del dopoguerra, o come lo si voglia chiamare. La sua galleria (ex) di riferimento sembrerebbe non credere più molto nell'artista e quindi le sue quotazioni hanno seguito la parabola discendente della quale tu parli. Devo dire che alcuni suoi lavori piacciono anche a me - di sicuro é un pittore che ha senso del ritmo e del colore, questo é innegabile - ma, ovviamente, rifare dopo decenni cose già fatte da altri porta a questi risultati...

Detto questo se non si hanno finalità "da collezionisti" mettere un suo lavoro in casa - colori molto intensi e ben abbinati, spatolate potenti - può essere sin gradevole se piace il genere. Di sicuro non bisogna pensare all'investimento, come sempre in questi casi...

Sei morbido con De Lutti,quanto con il tuo ex presidente
 
Seguivo Orler nel periodo in cui lo proponeva, o meglio lo spigeva attraverso la pubblicazione di cataloghi e mostre organizzate ad hoc, francamente l'ho sempre trovato la brutta copia di Vedova e davvero non mi è mai piaciuto
 
Ciao Pier, il buon De Lutti é un artista che ha basato quasi tutta la sua fortuna negli anni passati sul fatto di "trarre forte ispirazione" (diciamo così) da Emilio Vedova in primis e da tutto il movimento informale del dopoguerra, o come lo si voglia chiamare. La sua galleria (ex) di riferimento sembrerebbe non credere più molto nell'artista e quindi le sue quotazioni hanno seguito la parabola discendente della quale tu parli. Devo dire che alcuni suoi lavori piacciono anche a me - di sicuro é un pittore che ha senso del ritmo e del colore, questo é innegabile - ma, ovviamente, rifare dopo decenni cose già fatte da altri porta a questi risultati...

Detto questo se non si hanno finalità "da collezionisti" mettere un suo lavoro in casa - colori molto intensi e ben abbinati, spatolate potenti - può essere sin gradevole se piace il genere. Di sicuro non bisogna pensare all'investimento, come sempre in questi casi...

risposta impeccabile.
Grazie.
 
Questo tipo di artisti fanno la fine dei fuoriusciti dai talent show. De Lutti faceva cover di Vedova......adesso, spente le telecamere, è tornato al pianobar. E'come chiedersi che fine ha fatto Dennis Fantina.
 
Sono d'accordo con il senso generale degli interventi. Vorrei aggiungere, se qualcuno mi leggerà,
che l'astrattismo nella sua forma lirica o poetica, è una stagione che è iniziata e praticamente ha
dominato tutti gli anni cinquanta (ma i francesi hanno iniziato assai prima) e alla fine dei sessanta,
con l'enorme diffusione della pop e delle sue futili icone, è stata mandata in pensione anticipata.
Occorre però considerare che l'astrattismo, come alcuni autori hanno detto, non si riduce a un mero
movimento artistico, come il dada, il surrealismo ecc, m si tratta di una tendenza di fondo dell'uomo
nella sua rappresentazione del mondo. Le caverne non sono piene solo di animali e cacciatori ma
anche di simboli (la svastica ad esempio esiste da decine di migliaia di anni), e possiamo dire che
il mondo medio-orientale e orientale ha ampiamente usato e ancora oggi usa l'astrattismo per
rappresentare il mondo e l'uomo stesso.
E' difficile capire perché C.Wool sia quotato milioni di dollari, io li ho visti alcuni suoi lavori, 3x2 metri,
e non mi hanno detto qualcosa di nuovo.
Fare realmente qualcosa di nuovo è veramente dura, dico usando pennelli e spatole, sia pure con
applicazioni di macrocopie e affiche vari come wool. Nel periodo dal 1940 al 1975 praticamente
tutto quello che vediamo oggi è già stato fatto decine di anni prima. Penso a Ives Klein con il suo
cannoncino ad aria, con cui sparava la vernice o la sua body art performance.
Purtroppo per lavorare nell'astratto, pur nelle sue varie forme, occorre una notevole forza espressiva
e anche molta preparazione tecnica, saper accostare i colori, saperli impastare, oppure saper
saturare una superficie, velandola in modo impercettibile, o creare increspature come Soulages.
L'astratto e ancor più l'informale astratto, non avendo alcuna base di rappresentazione, si presta male
alla lettura, pensate alle belle e ricche signore, mogli dell'avvocato, potranno mai essere contente
che il marito porti a casa un quadro di solulages, tutto nero come la pece?
Questo per dire che fare l'astratto significa essere determinati al massimo, avere una forza psicologica
notevolissima e anche coraggio (almeno oggi), unite a una cospicuo preparazione teorica.
Lo dico anche sulla base della mia personale esperienza. Per questo l'astrattismo è deludente in genere,
tranne quando è fatto da una grande personalità, allora subentra il sublime, come sempre. al
 
Sono d'accordo con il senso generale degli interventi. Vorrei aggiungere, se qualcuno mi leggerà,
che l'astrattismo nella sua forma lirica o poetica, è una stagione che è iniziata e praticamente ha
dominato tutti gli anni cinquanta (ma i francesi hanno iniziato assai prima) e alla fine dei sessanta,
con l'enorme diffusione della pop e delle sue futili icone, è stata mandata in pensione anticipata.
Occorre però considerare che l'astrattismo, come alcuni autori hanno detto, non si riduce a un mero
movimento artistico, come il dada, il surrealismo ecc, m si tratta di una tendenza di fondo dell'uomo
nella sua rappresentazione del mondo. Le caverne non sono piene solo di animali e cacciatori ma
anche di simboli (la svastica ad esempio esiste da decine di migliaia di anni), e possiamo dire che
il mondo medio-orientale e orientale ha ampiamente usato e ancora oggi usa l'astrattismo per
rappresentare il mondo e l'uomo stesso.
E' difficile capire perché C.Wool sia quotato milioni di dollari, io li ho visti alcuni suoi lavori, 3x2 metri,
e non mi hanno detto qualcosa di nuovo.
Fare realmente qualcosa di nuovo è veramente dura, dico usando pennelli e spatole, sia pure con
applicazioni di macrocopie e affiche vari come wool. Nel periodo dal 1940 al 1975 praticamente
tutto quello che vediamo oggi è già stato fatto decine di anni prima. Penso a Ives Klein con il suo
cannoncino ad aria, con cui sparava la vernice o la sua body art performance.
Purtroppo per lavorare nell'astratto, pur nelle sue varie forme, occorre una notevole forza espressiva
e anche molta preparazione tecnica, saper accostare i colori, saperli impastare, oppure saper
saturare una superficie, velandola in modo impercettibile, o creare increspature come Soulages.
L'astratto e ancor più l'informale astratto, non avendo alcuna base di rappresentazione, si presta male
alla lettura, pensate alle belle e ricche signore, mogli dell'avvocato, potranno mai essere contente
che il marito porti a casa un quadro di solulages, tutto nero come la pece?
Questo per dire che fare l'astratto significa essere determinati al massimo, avere una forza psicologica
notevolissima e anche coraggio (almeno oggi), unite a una cospicuo preparazione teorica.
Lo dico anche sulla base della mia personale esperienza. Per questo l'astrattismo è deludente in genere,
tranne quando è fatto da una grande personalità, allora subentra il sublime, come sempre. al

Se avanza un soulages o anche solo un marfaing sappi che io lo prendo.
 
Sono d'accordo con il senso generale degli interventi. Vorrei aggiungere, se qualcuno mi leggerà,
che l'astrattismo nella sua forma lirica o poetica, è una stagione che è iniziata e praticamente ha
dominato tutti gli anni cinquanta (ma i francesi hanno iniziato assai prima) e alla fine dei sessanta,
con l'enorme diffusione della pop e delle sue futili icone, è stata mandata in pensione anticipata.
Occorre però considerare che l'astrattismo, come alcuni autori hanno detto, non si riduce a un mero
movimento artistico, come il dada, il surrealismo ecc, m si tratta di una tendenza di fondo dell'uomo
nella sua rappresentazione del mondo. Le caverne non sono piene solo di animali e cacciatori ma
anche di simboli (la svastica ad esempio esiste da decine di migliaia di anni), e possiamo dire che
il mondo medio-orientale e orientale ha ampiamente usato e ancora oggi usa l'astrattismo per
rappresentare il mondo e l'uomo stesso.
E' difficile capire perché C.Wool sia quotato milioni di dollari, io li ho visti alcuni suoi lavori, 3x2 metri,
e non mi hanno detto qualcosa di nuovo.
Fare realmente qualcosa di nuovo è veramente dura, dico usando pennelli e spatole, sia pure con
applicazioni di macrocopie e affiche vari come wool. Nel periodo dal 1940 al 1975 praticamente
tutto quello che vediamo oggi è già stato fatto decine di anni prima. Penso a Ives Klein con il suo
cannoncino ad aria, con cui sparava la vernice o la sua body art performance.
Purtroppo per lavorare nell'astratto, pur nelle sue varie forme, occorre una notevole forza espressiva
e anche molta preparazione tecnica, saper accostare i colori, saperli impastare, oppure saper
saturare una superficie, velandola in modo impercettibile, o creare increspature come Soulages.
L'astratto e ancor più l'informale astratto, non avendo alcuna base di rappresentazione, si presta male
alla lettura, pensate alle belle e ricche signore, mogli dell'avvocato, potranno mai essere contente
che il marito porti a casa un quadro di solulages, tutto nero come la pece?
Questo per dire che fare l'astratto significa essere determinati al massimo, avere una forza psicologica
notevolissima e anche coraggio (almeno oggi), unite a una cospicuo preparazione teorica.
Lo dico anche sulla base della mia personale esperienza. Per questo l'astrattismo è deludente in genere,
tranne quando è fatto da una grande personalità, allora subentra il sublime, come sempre. al

Forse oggi non sono abbastanza lucido, ma tu perché sto pippone lo hai messo nel thread di De Lutti ???
 
Ho visto che le ultime opere si ispirano :rolleyes: a paul jenkins
 
Ho visto che la causa si è conclusa con sentenza di risarcimento a Vedova per plagio.
Ora, la cosa mi ha un pochettino sorpreso, perché fare del plagio di un informale come Vedova, occorre proprio mettercela tutta per copiarne stile, segni, forme, colori e materia. Voglio dire che se mi piace un quadro di De L., lo acquisto a un coefficiente 1 e me lo porto a casa. Se voglio Vedova, so che acquisto a coeff. 6 come minimo. Insomma, se fossi un erede di Vedova non mi sentirei poi così tirato in ballo da un imitatore.
 
Questa cosa del plagio è veramente ridicola...
 
Si è un copista come tanti altri neppure bravissimo
 
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