Azionismo Viennese

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Alessandro Celli

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Azionismo viennese:terrore::terrore:

Questa volta, cari miei, ho fatto veramente molta fatica a reperire immagini che non possano turbare la vostra nottata, ma visto che di tale movimento si è raramente trattato in questo luogo ed è ben più facile parlare ed osservare le opere di Marina Abramović, Gilbert & George, Dennis Oppenheim, Urs Lüthi, Vito Acconci, Gina Pane, Hermann Nitsch (ma andate a vedere anche fino a dove si spinsero:eek::eek:) e parzialmente anche quelle di Arnulf Rainer:eekk:

Vi chiedo se avete mai approfondito tale corrente, visto che il 7 giugno del 1968 all’università di Vienna gli azionisti realizzarono la performance «Kunst und Revolution» ed è innegabile che abbia lasciato un segno indelebile nelle culture artistiche successive, provate a fare qualche ricerca in autonomia per vedere dove Vi portano:cool::cool: e rimarrete forse sorpresi:cool:ritrovando riferimenti anche nel vostro amato Luigi Ontani.

E mi riferisco ad Artisti del calibro di
  • Günter Brus
  • Rudolf Schwarzkogler
  • Otto Mühl


Lo scrittore Paolo Tonini disse :
“In fondo in quei favolosi anni Sessanta del boom economico la felicità si comprava a rate, per la prima volta nella storia la grande massa dei produttori poteva soddisfare bisogni non più legati alla necessità di sopravvivere.
Nasceva la società dei consumi e con essa l’uomo medio, l’uomo della strada: a lui si rivolgevano la pubblicità e le ricerche sociologiche, per sondarne i più segreti desideri e crearne di nuovi.
Un uomo senza cultura e senza memoria, protagonista di quella mutazione antropologica che per Pasolini costituiva un processo irreversibile.
Una mutazione che si fondava prima di tutto sulla rimozione del corpo.”

Se vi va proseguiamo, diversamente la chiudo qui.:bye::bye:
 

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ah
scordavo.:doh:


Eventuali approfondimenti fateli domattina, datemi retta:D
 

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Hai fatto bene Ale a creare un thread specifico sull'azionismo viennese. E'stato un movimento artisticamente importante. Non è nelle mie corde ma non lo escludo aprioristicamente. Dei vari artisti facenti parte di quel gruppo mi intriga Arnulf Rainer.
 
Grazie caro heimat.

Confido nella partecipazione di altri utenti, forse distolti da una sorta di indifferenza o di timore.

Del resto come non rammentare quell’8 giugno 1972, all’inaugurazione della Biennale veneziana, Gino De Dominicis espone tre oggetti sotto il titolo Seconda soluzione di immortalità (l’universo è immobile). Sono tre opere già esposte precedentemente: il Cubo invisibile (1967), rappresentato da un quadrato disegnato per terra; la “Palla di gomma (caduta da 2 metri) nell’attimo immediatamente precedente il rimbalzo (1968) e una pietra “Attesa di un casuale movimento molecolare generale in una sola direzione, tale da generare un movimento spontaneo della pietra“. Paolo Rosa, un giovane Down, osserva i tre oggetti seduto su una sedia, di fronte (in opposizione) agli spettatori. E’ subito scandalo, e nei giorni successivi al posto di Paolo c’è una bambina. Questo non ferma la Procura di Venezia: la sala viene definitivamente chiusa e l’artista viene accusato di sottrazione di incapace. Verrà assolto “perché il fatto non sussiste” soltanto nell’aprile del 1973.

E molti anni dopo, nel 1986, De Dominicis progetta una scultura che raffiguri il personaggio della sua opera seduto come a Venezia. L’idea ritorna tra il 1996 e il 1998 quando l’artista pensa di collocare la statua in uno dei belvedere lungo la strada tra Firenze e Fiesole, a fronteggiare idealmente il David di Michelangelo: in una grande civiltà c’è spazio per tutti, c’è bellezza per tutti.
Però quel che rimane è una fotografia che documenta l’azione veneziana. Nella foto una signora fissa il ragazzo incredula togliendosi gli occhiali – e al di là di qualunque interpretazione si impone con la sua verità l’immagine di quel gesto maleducato.


Temo che ancor oggi, a distanza di quasi cinquant'anni, forse Pasolini avesse davvero ragione.:(:(:(
 

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Bisogna dire che non è un tipo di arte che piace a tutti.
A me non piace.
Ho letto qualcosa in alcuni libri dove si accennava, ma non ho mai approfondito.
Può anche contenere un messaggio che personalmente mi giunge a fatica, se per comprenderlo devo vedere qualcosa che mi disturba.
 
Bisogna dire che non è un tipo di arte che piace a tutti.
A me non piace.
Ho letto qualcosa in alcuni libri dove si accennava, ma non ho mai approfondito.
Può anche contenere un messaggio che personalmente mi giunge a fatica, se per comprenderlo devo vedere qualcosa che mi disturba.

Grazie.:bow:
Non piace nemmeno a me, difficile da digerire
ma interessante per ciò che hanno lasciato in eredità a molti artisti
molto noti.

Bene,
la chiudo qui, rammentando che Rudolf Schwarzkogler si suicidò nel 1969.
:bye:
 
Una decina di anni fa ho visto una mostra di Otto Muhl a Porto. Tra tutti gli artisti dell'azionismo é quello che provabilmente si è fermato a un livello piú ragionevole ...opere molto potenti, famose per essere dipente con tutte le parti del corpo, tra le quali, anche le parti intime... :clap:
 
Grazie Brixia,
contributo molto interessante,
Io trovo la body art molto intrigante,
artisti complessi che attraverso il dolore
e autolesionismo esprimono la loro arte.
Qualche anno fa non li avrei mai considerati....
ora sto cominciando a vederli sotto un'altra luce!OK!
 
Grazie Loomax e grazie Pancaldi.

Considerando che mi è difficile postare lavori di Günter Brus, Rudolf Schwarzkogler e Otto Mühl
senza rischiare di essere espulso dal FOL:eek::eek:

posso però iniziare "moderatamente" da Arnulf Rainer, il più pacato.;)

Dal 1981 al 1995 è stato professore di pittura all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Nominato membro dell’Accademia delle Arti di Berlino e dell’Österreichische Kunstsenat, nel 1966 riceve il Premio nazionale austriaco per la grafica; nel 1978 il Premio nazionale austriaco Grosser; nel 1981 il Premio Max Beckmann della Città di Francoforte; nel 1989 il Premio Grosser del Centro internazionale di fotografia di New York.

In seguito alla scoperta precoce dell’espressionismo, tra il 1951 e il 1954, produce una prima serie di composizioni automatiche, realizzate ad occhi chiusi (“Disegni in cecità”), in virtù delle quali diviene uno degli artisti più importanti dell’astrattismo viennese del dopoguerra.

Nel 1953, distrugge gran parte delle sue opere
Tra il 1962 e il 1968 assieme aNitsch, Muehl, Brus e Rudolf Schwarzkogler partecipa alle esperienze dell’“Actionismus” austriaco. I componenti di questo importante movimento artistico adottano un atteggiamento
deliberatamente provocatorio e aggressivo rispetto ai valori dominanti in Austria negli anni sessanta e rinnegano le categorie estetiche tradizionali...:clap:

Non si contano le partecipazioni di Rainer a prestigiose mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati di tutto il mondo.
Ricordiamo le personali del 1989 al Guggenheim di New York e al Museum of Contemporary Art di Chicago, quella nel Museo di Arte Moderna di Bolzano del 1995, oltre alla mostra speciale in occasione della 23a Biennale di San Paolo (1996), fino alla grande esposizione presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam per celebrare il suo settantesimo compleanno.


Piaccia o non piaccia in tale movimento
Vi assicuro ragazzi miei
che troverete molti riferimenti ad altri artisti, per questo lo reputo interessante OK!(qualche spunto qui)
 

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Per farvi un esempio andate a vedere
la Action di Otto Muehl, “Oh Sensibillity”
del 1970 e troverete l'ispirazione a molti lavori di Ontani:cool:

e se approfondite l'operato di Arnulf Rainer ed Rudolf Schwarzkogler
vi ritroverete in alcuni primi cicli di Michele Zaza:cool:
 
Lo so,

gradite poco, ma visto che tanti moralisti hanno fatto polemiche per immagini ben più crude, reali ed attuali:rolleyes:

mi permetto di tornare qui
almeno di arte si tratta
e non di morte:no::no::no:


“My body is the intention. My body is the event. My body is the result.“

Questa frase di Günter Brus racchiude o sintetizza la filosofia dell’Azionismo viennese che utilizza il corpo, attraverso la performance, per dissacrare temi religiosi, pratiche sessuali, funzioni del corpo e ben altro:

"Il mio corpo è l'intenzione. Il mio corpo è l'evento. Il mio corpo è il risultato. "

In altre correnti meno esplicite
le intenzioni furono del tutto analoghe.:cool:
 

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anche se l'attinenza con l'azionismo Viennese
è solo una scusante:rolleyes:
(ma fino ad un certo punto però)

mi va di postarla qui:

«Vivere il proprio corpo vuol dire allo stesso modo scoprire sia la propria debolezza, sia la tragica ed impietosa schiavitù delle proprie manchevolezze, della propria usura e della propria precarietà. Inoltre, questo significa prendere coscienza dei propri fantasmi che non sono nient'altro che il riflesso dei miti creati dalla società… il corpo (la sua gestualità) è una scrittura a tutto tondo, un sistema di segni che rappresentano, che traducono la ricerca infinita dell'Altro.»
Gina Pane

Azione sentimentale, 1973
 

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ma quelli di Artribune ci leggono?
:mmmm:

Loro fonte:

L’AZIONISMO A CASA SUA
È stato il movimento artistico forse più estremo in Europa e nel mondo. E infatti le mostre dei suoi rappresentanti continuano a scatenare polemiche accesissime. Questo volumone prodotto dal Mumok di Vienna permette di capirne a fondo genesi, motivazioni e obiettivi.
 

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Segnalo alla Boetto:

dettaglio lotto


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OTTO MUHL (1925-) Foto di performance primi anni Settanta stampa ai sali d'argento,vintage 24x18 cm firmata in basso a destra sul retro: didascalia della foto della performance Galerie A Amsterdam etichetta della Galleria Six, Lissone, Milano provenienza: Morghen, Trento Galleria Six, Lissone Foto di performance early Seventies vintage silver print 9,4x7 in signed lower right on the reverse: caption of the photo of the performance held at Galerie A Amsterdam label of Galleria Six, Lissone, Milan provenance: Morghen, Trento Galleria Six, Lissone, Milan
 

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Ma c'è un ma:o

In quanti fecero fotografie in quelle perfomance?
In tanti;)

= era sufficiente essere presenti lì =

Meglio quindi ritrovare fotografie pubblicate poi qui:
Wien. Bildkompendium wiener Aktionismus und Film. Herausgegeben von Peter Weibel. Unter Mitarbeit von Valie Export
Frankfurt
Editore: Kohlkunstverlag
Anno: 1970

Descrizione: libro d'artista con copertina e tagli delle pagine neri, interamente illustrato con ritagli di giornale e immagini fotografiche stampate in fotocopia che documentano performance e film realizzati dagli artisti dell'azionismo viennese.
Meglio gli esemplari con autografi di Arnulf Rainer (pag. 8), Hermann Nitsch (pag. 50), Günther Brus (pag. 60), Attersee (pag. 137), Reinhard Priessnitz (pag. 253).

Fondamentale opera che elenca in dettaglio le azioni, i film e gli artisti protagonisti.OK!
 

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... e volendo approfondire con calma l'intervista di cui al post
precedente

si arriva a Valie ExportOK!OK!

La scena artistica viennese degli anni Sessanta fu dominata dagli azionisti: Günther Brus, Otto Muehl, Herman Nitsch. Si trattava di gente specializzata in spettacoli iconoclasti e altri riti pagani. Con i corpi delle donne finalmente liberi di essere utilizzati come materia prima si finì presto in un'arena continua di violazioni sessualmente suggestive ma, spesso, profondamente misogine...

se volete ancora approfondire, qui:

http://www.ilsole24ore.com/art/cult...ta-valie-e-kubelka-212114.shtml?uuid=ABK4xdBB
 

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studiando un pò la storia di questa Artista
comprendo perché Zucchero cantava:
"solo una sana e consapevole libidine salva i giovani dallo stress e dall'azione cattolica":eek::eek::eek::eek:

L'artista, educata in un convento fino all'età di 14 anni, in un'adolescenza in cui la visione molto religiosa le dava l'ossessione per il sacro e Dio, visse la sua religiosità, in particolar modo la confessione, come qualcosa di eccitante e positivo.

beccatevi questa :
AVANGUARDIA FEMMINISTA - STEFANIA NOCE -: Arte: VALIE EXPORT

:bye::bye:
 
metti la vera foto della Valie
please
:p
 
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