Luigi Mainolfi

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Dedico questo 3D ad un artista lontano da speculazioni e con una storia importante.

Luigi Mainolfi è artista con un importante curriculum costellato da partecipazioni a documenta, biennali (di Venezia e San Paolo), quadriennali e altre prestigiose esposizioni sparse nel globo.

Sto approfondendo il suo percorso artistico, spero di leggere gli interventi degli amici del FOL anche e soprattutto per ampliare le mie conoscenze su Mainolfi.

Sito di Mainolfi e elenco delle prestigiose esposizioni: MAINOLFI - Home page - ita
 
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Grande artista!
Bello stand monografico ad Artissima, più alcuni lavori in altri stand.
 
Grande artista!
Bello stand monografico ad Artissima, più alcuni lavori in altri stand.

OK!
Io oltre internet sto cercando alcuni libri per studiarlo.
Grazie per il tuo contributo_OK!
 
OK!
Io oltre internet sto cercando alcuni libri per studiarlo.
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Su internet e nelle librerie specializzate, o ben fornite, si trovano cataloghi e libri a lui dedicati
 
Aggiudicata a 44.280 euro l'opera di Mainolfi proposta da meeting.
Ottimo risultato visto che anche se l'opera era di alta qualità era anche recente. :clap:

Lotto 282

Senza titolo, 2010
terracotta policroma e cera su tavola cm. 77x75, firma e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto, opera priva di cornice.
 
Ieri avevamo accennato qualcosina sui ''Nuovi-Nuovi''.

Mainolfi fa parte del Gruppo e personalmente lo reputo un grande artista italiano da riscoprire.

Perche gli anni 80, ringraziando il cielo, non sono solo Transavanguardia.



Opere anni Ottanta MAINOLFI - Opere 1980-85
 
Ieri avevamo accennato qualcosina sui ''Nuovi-Nuovi''.

Mainolfi fa parte del Gruppo e personalmente lo reputo un grande artista italiano da riscoprire.

Perche gli anni 80, ringraziando il cielo, non sono solo Transavanguardia.



Opere anni Ottanta MAINOLFI - Opere 1980-85

Interessante...
Grazie per il lavoro che stai facendo con gli artisti da riscoprire, grazie anche e soprattutto per Cintoli che senza la spinta della tua ricerca sarebbe ancora chiuso nei libri di testo e non sulla bocCA di tutti :bow:
 
Interessante...
Grazie per il lavoro che stai facendo con gli artisti da riscoprire, grazie anche e soprattutto per Cintoli che senza la spinta della tua ricerca sarebbe ancora chiuso nei libri di testo e non sulla bocCA di tutti :bow:

Grazie caro.:bow:
Beh...scoprire nuovi orizzonti è uno dei temi che mi affascina di più.

Per quanto riguarda Mainolfi posso solo dirti GRANDISSIMO ARTISTA:bow:

E lo dico per pura passione e non per semplice tifo, anche perché, purtroppo, non possiedo nessuna sua opera.:no:

Purtroppo.:'(
 
Strana la situazione di Mainolfi (in termini di critica) : Dorfles lo colloca nella Transavanguardia, Renato Barilli tra i nuovi-nuovi. Personalmente sto con Barilli. Aldilà delle etichette è un grande artista, peraltro originario delle mie parti. Apprezzo enormemente il suo legame al folklore e al mondo fiabesco, la sua Campana rappresenta un vero capolavoro del secondo Novecento :clap:
 
Strana la situazione di Mainolfi (in termini di critica) : Dorfles lo colloca nella Transavanguardia, Renato Barilli tra i nuovi-nuovi. Personalmente sto con Barilli. Aldilà delle etichette è un grande artista, peraltro originario delle mie parti. Apprezzo enormemente il suo legame al folklore e al mondo fiabesco, la sua Campana rappresenta un vero capolavoro del secondo Novecento :clap:

Beh, per essere precisi (è una mia fissazione :D)

Dieci anni dopo. I nuovi nuovi. Bologna, dal 15 marzo 1980. Testi di Renato Barilli, Francesca Alinovi, Roberto Daolio.

salvo -- luigi ontani -- luigi mainolfi -- giuseppe maraniello -- luciano bartolini -- antonio faggiano -- aldo spoldi -- wal -- bruno benuzzi -- giorgio pagano -- felice levini -- giuseppe salvatori -- enrico barbera -- marcello jori.



Opere fatte ad arte. Palazzo di Città di Acireale dal 4 novembre al 15 dicembre 1979 . Achille Bonito Oliva

Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Mimmo Paladino

Nella Sezione Aperto '80 della Biennale di Venezia del 1980 a questi si aggiunsero Ernesto Tatafiore, Nino Longobardi, Mimmo Germanà, e Sirio Bellucci
 
Lo stimo moltissimo, non ho niente in collezione. Facciamo un acquisto di gruppo?
 
Lo stimo moltissimo, non ho niente in collezione. Facciamo un acquisto di gruppo?[/QUOTE]

OttimoOK!

Facciamo che Voi pagate
ed il sottoscritto Mod
(non Varoon ma ArteBrixia)
mette poi in collezione

.... ve le conservo con cura e dovizia ...
:D:D:D:D
 
peraltro vedo nel sito
MAINOLFI - Home page - ita

che un mio lontanissimo parente
ha scritto di Lui

Robe da matti
di solito trattava di animali:rolleyes::rolleyes:
il buon Giorgio Celli.

e non per altro vedo che il vostro pupillo è passato spesso qui da me:
MAINOLFI - Scritti - ita

___________________________
Alessandro Celli;)
 
Al MiART era presente uno splendido "Paesaggi" di Mainolfi.
La discussione tornerà nell'oblio per altri dodici mesi ma intanto...

"È dalla fine del 1993 che Mainolfi ha impostato questa nuova rotta al suo lavoro, che prosegue naturalmente a fianco di ricerche su altri versanti, primo fra tutti il bronzo (Archéo,l992; Scarabocchi, 1993-1994) e la terracotta (Il Tempio, 1993-1994), opere tutte affrontate nelle schede precedenti (v).
Le tavole dei Paesaggi sono pareti completamente rivestite da una miriade ordinata di piccole lamelle di metallo, dalla sommità ora tonda ora acuminata.
Queste mantengono il loro aspetto naturale, salvo qualche limitato trattamento di ossidazione, che dà colore - se così si può dire, dopo aver conosciuto i rossi, i verdi ed i neri impiegati sin qui dall'artista - alla composizione. Sono pellicole vibranti dì metallo, che, ad onta del.loro titolo, non concedono pressoché nulla alla figurazione, di fatto sempre cara all'operato di Mainolfi, e rimangono lì, emblematicamente, ad offrirsi come visione allo spettatore. In altre realizzazioni dallo stesso titolo l'artista fuoriesce trionfalmente dal limite della parete, con sfere [le palle di Tamburi, Palle, Campane e Campanacci (v.)] anch'esse rivestite completamente di lamelle.
Come sempre, nel pensiero formale del loro autore, potremo rintracciare le soluzioni anticipate di queste congestionate visioni: i risultati di superficie di alcune Papue (Papua II; Grande Papua), o i disegni intitolati Cozze dell'87, in cui compare chiaramente il motivo dei recentissimi Paesaggi (cfr. Disegno italiano del dopoguerra, a cura di P. G. Castagnoli - E Gualdoni, catalogo della mostra, Modena 1987, nn. 270-271). Viste in negativo, le ondulazioni lamellari dei Paesaggi, richiamano incontrovertibilmente il lavoro di superficie di tutta la serie delle Città: è come se si passasse dall'uso dello stesso motivo come indicatore del vuoto (le finestre) a quello del pieno, sia pure quasi sul piano.
Le opere più recenti, che sembrano anticipare infine questo nuovo approdo, sono le serie de i Muri del pensiero nero (v.) ed i Muri del pensiero bianco (v.), entrambe del 1989: non
si tratta qui di far riferimento ad una possibile visualizzazione anticipata del motivo impiegato, quanto alla messa a punto di una scrittura su superficie, di un nuovo alfabeto che sembra a questo punto esigere la pagina, più che il volume, per esprimersi. L'idea di paesaggio evoca la nozione di profondità, non di volume: lo scultore Mainolfí, nella realizzazione di questi suoi Paesaggi, sembra abbia voluto rinunciare sia alla profondità (pertinente al tema) sia al volume (pertinente alla scultura).
La scultura, dice, ritorna invece alla superficie, alla pagina bianca da riempire: è íl solo modo che l'artista conosca per ricominciare, ancora una volta e così per sempre, a vivere l'avventura della scultura."

Riccardo Passoni
 
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