Penne Stilografiche

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

penblanc

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Ho trovato una serie di penne stilografiche in celluloide con il caricamento a leva laterale .... molto bella...mai usate. Assortita nei colori.
Ho scoperto che è incisa una corona nel pennino e nella clip.
Qualcuno ha news in merito.
Grazie.
 
Con un gentile tratto di una bella stilografica, e con inchiostro blue reale auguro a tutti i partecipanti del forum finanzaonline un fine anno ricco di felicità con l'augurio di un 2015 pieno di successi e fortuna.
penblanc:clap::clap::clap::clap:
 
Oggi trovata una stilografica Montblanc 139 LG bellissima stilografica del 1936.

Realizzata scheda tecnico storica

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MONTBLANC L 139 G
Fabbrica: Montblanc
Nazionalità: Germania, Amburgo
Modello: L 139 G Meisterstùck (1)
Anno: 1936
Tipo: Meisterstùck, finitura liscia (G)
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 13,3 cm;
aperta lunghezza 16.5 cm. max;
diametro max 2 cm.
Caricamento: A stantuffo (3) meccanismo telescopico.
Pennino: Oro 14 Kt. (9) bicolore riporta il n.4810
dell’altitudine del Monte Bianco e la M
cerchiata entro la stella Montblanc ,
inciso e arabescato a mano.
Clip: Piatta e di forma irregolare.

Cenni Storici
La serie Meisterstùck (capolavoro) della Montblanc è quella che detiene il record per dimensioni, bellezza, robustezza e durata nel tempo. Di notevole interesse in questo esemplare è la presenza del sistema “a riempimento telescopico in ottone” che Montblanc introdusse nel 1936. Si tratta di un sistema a pistone, molto efficace, che richiede però un’alta tecnologia. Ruotando l’estremità del serbatoio opportunamente filettata, il pistone può muoversi su e giù attraverso una spirale posta nell’interno del corpo. Durante il movimento in avanti, l’aria può essere espulsa dal pistone attraverso le aperture presenti sia sul pennino che nell’alimentatore del pennino, creando una situazione di vuoto. Con un movimento inverso del pistone, il vuoto creato in precedenza richiama l’inchiostro nel serbatoio. Si tratta di un principio di riempimento simile a quello a siringa. Usando, però, il sistema telescopico ora descritto si ha il vantaggio di avere maggiore spazio per l’inchiostro nel serbatoio, perché tutto il meccanismo si può ridurre in uno spazio molto piccolo. La capacità d’inchiostro è circa il doppio di quella di una penna delle stesse dimensioni. Le stilografiche a stantuffo erano chiamate Kontroll Fùller in quanto era possibile controllare il livello d’inchiostro attraverso un finestrino vicino all’impugnatura. Esemplare molto raro ricercatissimo dai collezionisti e dagli studiosi.
Collezione Salvo Panebianco
 
Ultima modifica:
La lg 139 si presenta robusta -over size- di colore nero lucido in bachelite con finestrella per controllare la disponibilità e il livello dell'inchiostro.
Caricamento a stantuffo o pistone a vite. Due anelli in argento alla base del cappuccio anch'esso nero con fermaglio robusto, in alto la stella bianca montblanc. Il pennino è un vero capolavoro in oro bianco e giallo inciso a mano. E' molto grande ma soprattutto spettacolare, rigorosamente perfetto anche se ha ben 80 anni di vecchiaia.
Un vero gioiello questo strumento da scrittura che è sopravvissuto alla seconda guerra mondiale.
:clap:
 
E' sempre preferibile una stilografica con il pennino in oro. Antica si! ma con il pennino in oro! E' chiaro che il pennino in oro oltre a creare più valore e prestigio alla stessa stilografica, permette una scrittura, un tratto più raffinato, morbido e leggero.
 
Ciao


Ma te la canti e te la suoni da solo?
 
Io ricordo che anni fa trovai in un mercatino un set di bottoni in corno, perfetti, di fine ottocento, con delle deliziose e delicate cifre dorate in corsivo, il retro lavorato a Clou de Paris. Sempre meglio le Clou de Paris. Indubbiamente. Ecco.
 
Bè anch'io a Parigi ho trovato oggetti interessanti d'inizio secolo. Ad esempio le più belle Waterman's cesellate in oro del periodo 1915/1920 le ho trovate presso il mercatino d'antiquariato al centro di Parigi che si tiene ogni Domenica mattina. Oggi questi esemplari, introvabili in perfette condizioni, hanno un valore straordinariamente alto anche per l'esclusivo lavoro di cesellatura dell'oro, di cui esse stesse, sono state costruite artigianalmente all'inizio del '900. OK!
Saluti
 
Ultima modifica:
Capisco che non hai parole.....il collezionismo di antichi strumenti da scrittura non è per tutti, per la complessa è variegata produzione legata alla stessa evoluzione della penna metallica dopo la piuma d'uccello o piuma d'oca.
Gli inglesi, i francesi, gli italiani, i tedeschi e gli americani hanno da sempre costruito le più belle penne al mondo. Poche di esse però hanno anche un fine collezionistico nonché un vero e proprio aumento di valore nel tempo ecco perché è considerato anch'esso un investimento. OK!OK!
Ciao
 
Aurora 88, aurora 88P, aurora 88K, la pubblicità degli anni '50 diceva:
<< Bella e fedele >> costava allora lire 7.500 oggi chi ha la fortuna di trovarla in perfette condizioni ha un valore che oscilla da 120,00 euro a 200,00 euro.
Dipende se il cappuccio è in nikargento o in laminato oro.
;);)
Saluti
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Aurora 88 – 88 K – 88 P – 888
Fabbrica: Aurora
Nazionalità: Italia - Torino
Modello: 88 – 88K – 88P -- 888
Anno:: 1947
Tipo: Ebanite-resina-metallo
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 13,7 cm;
aperta lunghezza 14,7 cm. max;
diametro max 1,5 cm.
Caricamento: Stantuffo.
Pennino: Aurora, carenato in oro 18Kt..
Clip: Fissata all’interno del cappuccio mediante una
gemma rotonda d’acciaio in cima.

Cenni Storici
L’Aurora era uscita malconcia dal periodo bellico, dopo che un bombardamento aereo aveva distrutto la vecchia sede; rinnovata nel 1946 la nuova fabbrica, sita in Strada Abbadia di Stura, forte della grande esperienza dei laboratori artigiani dell’area settimese, pensa in grande ed accetta la scommessa dei tempi nuovi. Vi porta naturalmente la propria personalità, costruendo una penna che sarà il controcanto italiano della Parker 51. Nasce così la 88. “Bella e fedele” è lo slogan pubblicitario. Bella nelle sue forme rotondeggianti che si richiamano ad una bellezza femminea mediterranea, fedele come per l’appunto una giovane sposa deve essere per chi la sceglie. L’Aurora 88, ideata da un designer industriale quale Marcello Nizzoli, è il nuovo cavallo di battaglia: nel 1952 sono già stati prodotti un milione di esemplari. Tale numero, progressivo identificativo dell’esemplare, oltre ad essere riportato su un apposito certificato di garanzia allegato nella custodia compariva anche inciso sul colletto della penna, associato al caratteristico “logo”. Nella prima serie (88), il colletto ed il fondello girevole erano in ebanite, che solitamente ingiallisce col tempo, questi elementi, successivamente verranno sostituiti con del materiale plastico. Il cappuccio, dapprima solo il famoso “Nikargento”, sarà poi affiancato da un più lussuoso cappuccio placcato oro e poi laminato in oro, con lavorazione “millerighe”. Nel ‘53 costava 4.800 lire la prima versione e 6.800 la seconda era munita di un piccolo pennino avvolto da una giunzione carenata e dotata di caricamento a stantuffo. La clip, che ricorda anche nella linea le lontane antenate di vent’anni prima, sarà uno dei particolari più copiati, assieme all’anellino vicino al fondello e alla finestrella del livello di inchiostro. Come la Parker 51, la Aurora 88, sarà la penna più copiata degli anni cinquanta. In Italia tutti i piccoli produttori ne ricalcheranno le linee; nascono così veri cloni e penne similari: una vera jungla di nomi e marchi tra i quali possiamo ricordare Goldmichel, Vulcan, Stilpen, Fulgens e via dicendo. Ma l’inventiva Aurora si rivela ancora una volta vulcanica: anche gli accessori sono esclusivi. Veniva offerta nell’inconfondibile astuccio metallico, con il panno giallo per nettare la penna. Tale astuccio, dapprima decorato esternamente con la figura della penna stampata su carta policroma, si evolverà nella semplice custodia colorata del tipico color celeste metallico e in seguito anche “champagne” metallizzato. Si farà anche un modello lussuoso, completamente incamiciato in un rivestimento placcato oro, sfilabile di modo che lasci scoperto il sistema di riempimento a stantuffo. Gli anni passano e pian piano altri modelli si affiancano alla “madre” 88: il corpo rimane il medesimo e cambiano solo le sagome dei cappucci, nelle due scelte color acciaio e dorato, e la fisionomia della clip. Seguono quindi le Aurora 88K e poi le 88P. Con l’avanzare del caricamento a cartuccia anche la famiglia 88 propone una penna con tale sistema di riempimento ed ecco che gli 8 diventano tre: nasce la 888 che perde l’anellino vicino al fondello girevole, che non c’è più, e la sezione trasparente; è l’ultimo virgulto di una grande famiglia, che nel frattempo è stata affiancata dalla studentesca Duocart (1953).
Collezione Salvo Panebianco
 
Ultima modifica:
Visto che il topic non sembra molto popolato:

esistono montblanc con pennino 18kt? per ora le ho viste tutte 14kt...

Volevo inoltre un parere sul cosa, eventualmente, comporta tenere una stilografica carica e usarla molto di rado...
 
E' strano perché la Montblanc costruisce penne con pennino 18kt (750)
Si tratta di una caratteristica molto importante dell’oro, questo marchio é inciso a caratteri davvero minuscoli e sta ad indicare la particolare lega metallica di cui é composto il nostro pennino. Per capire bene di cosa si tratta dobbiamo partire da un concetto, sconosciuto ai più: l’oro allo stato puro é morbidissimo! In pratica con l’oro puro non si possono fare i pennini o i gioielli comuni, perchè si deformerebbero immediatamente. Per questa ragione, per rendere il metallo più solido e consistente, si lega l’oro puro con altri tipi di metalli, quali possono essere argento, rame, nickel o palladio.
Quindi cosa vuol dire oro 750, e a quanti carati corrisponde questo numero?
La dicitura 750 sta appunto ad indicare la parte di oro puro dell’intera lega. Nell’oro 750 (detto anche 18 carati Kt) significa che il 750 per mille (o 75%) é composto da oro puro, mentre il restante 250 per mille (o 25%) da altri metalli. Precisamente nell’oro 750 giallo, il 75% é composto da oro puro, il 12,5% da argento e un altro 12,5% da rame. Questo é l’oro maggiormente diffuso, la maggior parte dei gioielli é composta da questo metallo e la quotazione degli ormai diffusissimi negozi “Compro Oro” spesso si riferisce a questo. La composizione dell’oro 750 bianco, é invece: 75% di oro puro, 25% argento, nichel o palladio. La composizione dell’oro 750 rosa é 75% oro puro, 5% argento e 20% di rame, ed é proprio quest’ultimo metallo, in maggiore misura rispetto a quello giallo, a conferire la particolare tonalità.
Perchè l’oro 750 viene anche chiamato 18 Kt? Anche in questo caso é un altro modo per esprimere rapportare la parte di oro puro con quella di altri metalli: 18 carati sono infatti pari a 18⁄24 ≡ 0,750 ≡ 750⁄1000 ≡ 75%). La frazione 24⁄24 indica invece l’oro puro.
Forse lei ha una stilografica pre-post bellica anni '30? Forse?
Perché a quei tempi per la scarsa disponibilità dell'oro e per la grande crisi economica le aziende di penne realizzavano pennini 14Kt o addirittura in metallo, anche in cristallo, quest'ultime (molto rare e di grande valore oggi)
Le stilografiche autarchiche sono tutte con pennini in metallo senza alcuna traccia d'oro.

In merito all'uso della penna stilografica in modo sporadico se la penna è di buona fattura la si può usare di tanto in tanto senza alcun problema facendo attenzione che l'inchiostro che si usa è anch'esso di buona fattura.
Se invece fa i capricci, essiccazione ecc ecc basta lavarla con acqua non superiore a 30 gradi di temperatura e la penna torna perfettamente a scrivere.
Cordiali saluti OK!
 
Grazie per la risposta.
Sono bene a conoscenza delle caratteristiche delle leghe auree, il promemoria sarà comunque sicuramenteutile a chi magari è meno ferrato in materia.

Per quanto concerne la penna invece mi riferivo alle Montblanc moderne (es: MEISTERSTUCK CLASSIQUE); quelle da me visionate sui vari shop online (di noti negozi fisici) avevano tutte il pennino 14kt e mi chiedevo infatti come mai non ci fosse il 18kt (o 750 che dir si voglia). Preciso quindi che non mi riferivo a penne considerabili d'epoca ma a penne attualmente in produzione.

Edit: noto ora che sul sito Montblanc che compaiono anche versioni 18kt, presumo quindi di aver in precedenza visionato, casualmente, solo modelli 14kt.

La domanda sul non utilizzo invece nasce da una semplice considerazione: non uso frequentemente penne, anzi le uso di rado, ma nonostante ciò pensavo di farmi un regalo per mero piacere personale. Da qui nascono i dubbi sull' "efficienza" di una stilografica con le precedenti premesse, sicuramente più bella ma forse più scomoda (per una persona che scrive molto poco e per un utilizzo rado in generale).

Saluti
 
Se lo faccia pure il regalo...e se può compri una bella penna anche Italiana come l'Aurora o la Visconti anche le Delta sono molto belle....sono queste penne bellissime che non la tradiranno mai. Se poi può permetterselo compri pure una serie limitata ovviamente con il pennino in oro ed il caricamento a stantuffo, allora si che ha fatto un investimento. Poi aggiunga le proprie iniziali così da dare più fascino alla stilografica. Vedrà scriverà sempre bene, le piacerà sfoggiarla, riuscirà a dare carattere ai propri pensieri e sarà invidiato da tutti.
E dopo potrà anche donarla ai propri figli, i quali si ricorderanno sempre di lei.
Se invece vuole rivenderla, se trattasi di serie limitata, riprenderà più di quanto ha speso .... io sono già pronto e disponibile.
Cordiali Saluti
 
Grazie nuovamente.

Posso chiedere indicazioni su qualche documentazione inerente le modalità di caricamento (stantuffo, ecc)?

E per quanto concerne i rischi/pericoli di perdita di inchiostro?
 
x-hide
Si certo basti pensare e confrontare il prestigio di una stilografica a stantuffo pari a quella di un orologio con un meccanismo manuale o con meccanico automatico.
Stessa cosa poco importante è un orologio a batteria come poca importanza in termini collezionistici è una stilografica a cartuccia o penna a sfera o roller.
Chiarito questo punto, oggi è facile trovare solo in una cartoleria fornita o in gioielleria belle penne interessanti dal punto di vista collezionistico solo se sono realizzati da fabbricanti storici di penne. Si trovano quelle a prezzi interessanti, ma non fedeli per me e di poco interesse rivalutativo per intenderci. Quelle importanti, invece, per intenderci fedeli, sicure, preziose spesso a tiratura limitata certificata con numero inciso sono fornite appunto da un caricamento a stantuffo che consiste in un pistone interno che scende e sale aspirando l'inchiostro dal calamaio. Sono sicure, perché costruite oggi con accorgimenti tali per poter soddisfare ed essere utili allo svolgimento di una vita dinamica di un professionista qualunque dei nostri tempi... aereo, sbalzi di temperatura, spostamenti veloci, ascensori, moto, auto, ecc. ecc. Queste penne sono sicurissime e molto raffinate nella scrittura dotate di pennino in oro e la forbice di prezzo varia da 500,00 euro minimo ad un massimo di 600.000, 00/800.000,00 euro quest'ultimi sono gioielli veri e proprie opere d'arti esclusive.
Ci sono aziende in Italia che costruiscono penne dal 1919, altre dal 1920 queste sono fabbricanti che da oltre un secolo costruiscono solo penne.
Io ho una collezione di penne in parte ereditata, le mie penne sono tutte perfettamente originali e provengono dal sacrificio di tre generazioni. Pensi che la più antica risale al 1856...con una concentrazioni di pezzi risalenti alla fine dell'800 inizio '900. Questi sono periodi dove non esisteva il serbatoio sono tutte penne che venivano intinte nel calamaio...poi solo successivamente l'uomo inventò il primo caricamento detto safety o a goccia o meglio conta gocce dove l'inchiostro veniva trattenuto da un piccolissimo anello di sughero. Poi ancora dopo viene inventato grazie all'utilizzo di parte di intestini di animale, le prime sacche interne d'inchiostro dopo sostituite dalle pompette a bottone di fondo siamo qui negli anni '30. Lo stantuffo a vite invece nacque alla fine degli anni '40 inizio '50. Oggi è il più desiderato dai collezionisti. Negli anni '70 viene inventata la cartuccia.
Queste sono ovviamente mie considerazioni frutto di una passione e di un amore sfrenato per questo strumento cha amo appunto trasmettere a chi ovviamente attratto o curioso. OK!
Cordiali Saluti
 
Questa era una semplice Pelikan da cartoleria (anni 60), ma ogni
volta che ne vedo una faccio un salto indietro nel tempo.

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Bravo, la tua è infatti una Signora Penna Pelikan, nazionalità Germania - Hannover, modello 120 dell'anno 1955. Grande successo nel '55 l'azienda Pelikan si riprese dalla crisi del dopo guerra con questa stilografica.
Tipo: Resina verde/nera Dimensioni: Chiusa lunghezza: 12,5 cm; aperta lunghezza 14,5 cm. max; diametro max 1,8 cm.
Caricamento:A stantuffo a vite - Pennino:Pelikan in acciaio dorato Conduttore in ebanite; Clip: a becco di pellicano
Cenni Storici
La Pelikan 120 nasce nel 1955 con pennino in acciaio dorato, al costo di Lire 1.800 destinata al mercato degli studenti e ancor oggi risulta una delle penne più indovinate mai messe in commercio. Come per tutte le Pelikan il sistema di caricamento è sempre rigorosamente a stantuffo a vite o pistone. I colori di produzione erano due: nero e verde/nero.
Oggi se si è fortunati la si può trovare in ottime condizioni, 80,00/100,00 euro.
Purtroppo si trovano mal ridotte a meno euro ma non funzionanti o con pezzi mancanti....io spesso ne acquisto diverse per poi utilizzarne i pezzi e realizzarne una buona.
Scrive che è una meraviglia, mai nessuna perdita d'inchiostro, non si inceppa mai, non tradisce lo scrivente.
Cordiali Saluti.
 
La Stilografica Etiopia in celluloide bianca è in assoluto il miglior investimento di tutti i tempi. Purtroppo non è facile trovarla.
Saluti
 
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