Carlo Alfano

Alessandro Celli

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Sempre con l'intento di uscire un po' dai solito
gruppetto di nomi che qui circolano per la maggiore:rolleyes::rolleyes::rolleyes:


mi è gradita l'occasione per proporvi un Artista che seguo da tempo
ancora non in collezione
ma almeno in libreria:o:o

Carlo Alfano (con la politica non c'entra, che sappia io:wall:)

Partiamo da un fatto
"importante":cool:

Archivio Serio:
Archivio Alfano
 

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questa è presente
alla Gallerie d'Italia, Milano

Frammenti di un autoritratto anonimo, 1975Tecnica mista (grafite, acrilico e nastro magnetico) su tela, 100 X 69 cm
Gallerie d'Italia - Piazza Scala, Milano
 

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Non è gestito da molte gallerie
non ha notevoli passaggi in asta

ma mi piace:yes::yes:

... e quindi ne parleremo ben poco:(:(:(:(
 

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A partire dal 1963 :eek:la sperimentazione di Alfano assume i connotati di un metodo più analitico affrontando (su scenari diversi rispetto alla prima fase squisitamente pittorica) il problema della identità spaziale; nelle opere diviene più evidente la coesistenza di altri segni che confluiscono in una ambiguità della rappresentazione.
Preliminarmente l'indagine muove i primi passi ancora dalla "pittura" ormai esile frammento pittorico; successivamente le immagini vengono sezionate, poste su altrettante lastre di plexiglas (quasi per un esame in vitro :eek:) e trasferite in costruzioni solide.
Ciò che appare è una diafana struttura tridimensionale che pur avendo catturato, circoscrivendoli, i tanti frammenti, non restituisce più l'immagine originaria; la sommatoria dei segni ha alterato la natura dell'oggetto rappresentato_OK!
Alfano come Foucault sa bene che "la scrittura e le cose non si somigliano" e nella sua pittura come nel Don Chisciotte"(...) i segni (leggibili) non somigliano più agli esseri (visibili).":cool:
 

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L'opera che preferisco appartiene a questo ciclo:

Frammenti di un autoritratto anonimo, è l'esatto rispecchiamento, il rovesciamento della Stanza sul campo neutro della tela. Una trascrizione fedele, morfologica della parola, della trama temporale scandita dai secondi dell'Archivio delle nominazioni: "(...) Il senso di ogni frammento -come del grande frammento che è il quadro intero- non è quello di comunicare una serie di concetti compiuti e di una linearità del tempo; mi interessa cogliere del tempo le sue circolarità, i suoi arresti, le sue velocità. Tra le unità dei secondi (il segno che ho scelto per indicare il tempo) mi interessa il lento affacciarsi della parola, le tensioni delle sue regole, i conflitti e le esclusioni dei suoi movimenti soggettivi, prima che la parola raggiunga quella pienezza che riempirà il silenzio.

(ho fatto un minestrone di Suoi stralci e ho cercato di mescolare, scusatemi....:D:D:D:D:D)


Ma l'ultima immagine che Vi presento
è altra cosa:o

ossia:
Posto per la memoria:clap::clap::clap::clap::clap:
1970
plexiglas inciso, specchio, alluminio
73,5 x 127,5 cm
 

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la sperimentazione di Alfano assume i connotati di un metodo più analitico affrontando (su scenari diversi rispetto alla prima fase squisitamente pittorica) il problema della identità spaziale; nelle opere diviene più evidente la coesistenza di altri segni che confluiscono in una ambiguità della rappresentazione.
Frammenti di un autoritratto anonimo, è l'esatto rispecchiamento, il rovesciamento della Stanza sul campo neutro della tela. Una trascrizione fedele, morfologica della parola, della trama temporale scandita dai secondi dell'Archivio delle nominazioni: "(...) Il senso di ogni frammento -come del grande frammento che è il quadro intero- non è quello di comunicare una serie di concetti compiuti e di una linearità del tempo; mi interessa cogliere del tempo le sue circolarità, i suoi arresti, le sue velocità. Tra le unità dei secondi (il segno che ho scelto per indicare il tempo) mi interessa il lento affacciarsi della parola, le tensioni delle sue regole, i conflitti e le esclusioni dei suoi movimenti soggettivi, prima che la parola raggiunga quella pienezza che riempirà il silenzio.
Alfano come Foucault :mmmm: sa bene che "la scrittura e le cose non si somigliano" e nella sua pittura come nel Don Chisciotte"(...) i segni (leggibili) non somigliano più agli esseri (visibili):specchio:
Si può avere una traduzione?
 
Ultima modifica di un moderatore:
Posso dire?
BELLISSIMO, sto vedendo qualcosa in giro, anche se gli scritti sul suo lavoro mi risultano un po' criptici (traduzione anche x me come x Gino, thx :D).
Però a pelle mi piace parecchio
Fammi male, dove trovo qualcosa di suo (tanto x farmi un idea)?
 
Grazie Artebrixia per le tue interessanti ricerche.
Molto bello, questi sono gli Artisti che mi fanno scattare la scintilla.
 
Per Gino:

forse qui sono stati più chiari di me:
Carlo Alfano | Museo MADRE

Grazie
Il museo è chiuso, aprirà domani alle 10.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato 10.00 ⋅ 19.30 — Domenica 10.00 ⋅ 20.00
La biglietteria chiude un'ora prima / Martedì chiuso / Lunedì ingresso gratuito
“Adopero un modo convenzionale di scrivere il tempo mediante una linea numerica progressiva orizzontale, secondo una linearità che va da 1 a 2. Queste serie lineari sono interrotte, secondo la struttura generale del senso che voglio dare al quadro, da brevi frasi, da vuoti e da silenzi. Il senso di ogni frammento – come del grande frammento che è il quadro – non è quello di comunicare una serie di concetti compiuti o di una linearità del tempo; mi interessa cogliere del tempo le sue circolarità, i suoi arresti, le sue velocità. Tra le unità dei secondi (il segno che ho scelto per indicare il tempo) mi interessa il lento affacciarsi della parola, le tensioni delle sue regole, i conflitti e le esclusioni dei suoi movimenti soggettivi, prima che la parola raggiunga quella pienezza che riempirà il silenzio” (C. Alfano).
 
beh, anni fa passò anche da qui:bow::bow:

CARLO ALFANO
Lia Rumma Gallery,
Napoli
October 25, 1984
 

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Sono appena stato al museo di Milano e Alfano è uno degli artisti che mi hanno colpito di più. E' il classico napoletano geniale, due nastri di musicassette semidipinti di bianco in mezzo al quadro e una sequenza di "(virgolette) e numeri, il tutto assemblato con grande senso della composizione. Quanto ai contenuti concettuali e alle critiche penso che nessuno capisce, tanti fanno finta.;) Posto il particolare dell'opera che ho fotografato. L'avevo notato recentemente in qualche asta ed è passato con buone opere a prezzi bassi (mi pare).
 

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:clap::clap::clap:

bene, sono contento degli apprezzamenti
quindi procedo:

"Le scene, come in uno specchio lontano che cancella i lineamenti e i particolari, ci mostrano figure e gesti nei quali potremmo riconoscerci. Anche se opaco, in questo specchio teatrale scorgiamo a volte il nostro profilo (...)". C

Così Carlo Alfano indica il suo modo di concepire la rappresentazione artistica.

Libro consigliato:bow:
 

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E' un genere che proprio non mi piace.
Sicuramente la colpa è mia, ma in me non scatta proprio niente.
In questo tipo di lavori colgo un senso di inutilità che mi stufa subito.
Disponibilissimo a ricredermi in presenza di motivati perchè.
 
Sai, in questo tipo di lavori, mi viene da dire "esistenzialisti", io non riesco a trovare un filo conduttore, una dimensione. Mi sono sempre sembrati un esercizio assolutamente vuoto e fine a se stesso. Un noioso e intimo bisogno di riempire con qualcosa la tela, inventando un significato che non c'è.
Nessuno si offenda: ho già detto che è un mio limite.
 
Sai, in questo tipo di lavori, mi viene da dire "esistenzialisti", io non riesco a trovare un filo conduttore, una dimensione. Mi sono sempre sembrati un esercizio assolutamente vuoto e fine a se stesso. Un noioso e intimo bisogno di riempire con qualcosa la tela, inventando un significato che non c'è.
Nessuno si offenda: ho già detto che è un mio limite.

Ci mancherebbe, massimo rispetto per la tua autorevole opinione. A me è parso che riempire una tela come l'ha riempita lui richiede una grande fantasia e un senso della composizione spiccato. Anche perchè non mi pare di ricordare altri artisti che abbiano fatto cose simili:)
 
Ecco è proprio per questo che non mi piace: sembra quasi che voglia riempire una tela di segni senza aver una cosa precisa in mente. Usando un po' di fantasia e po' di senso della composizione, per vedere intanto cosa viene fuori. Come dire: "Io non so bene cosa ho fatto, ma mi sembra gradevole. Ditemi voi che senso può avere."
Non ci vedo un perchè o uno scopo. Nè anima, nè pensiero: solo una composizione fatta per passatempo.
 
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