Se fossi artista

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

HollyFabius

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Propongo un giochetto a tutti.
Rispondete alla domanda: se io fossi un artista cosa proporrei oggi?
Possono rispondere tutti (esclusi gli artisti :=) )

Io credo che mi concentrerei sul segno del linguaggio, altri artisti lo hanno fatto ma oggi esiste uno spazio di ricerca nato con le nuove tecnologie che mancava anni fa.

L'Arte è linguaggio, il linguaggio passa dal segno, e io mi concentrerei sul segno del linguaggio che si fa Arte.

Esempi del passato ci dicono di si, il segno puro può trasformarsi in ricerca artistica, per esempio con i numeri.
I Numeri sono insieme segno, significato e linguaggio universale.

In un articolo su repubblica di Piergiorgio Odifreddi (29/03/2000) vengono citati alcuni esempi:
Malinconia di Albrecht Dürer (1514)
Charles Demuth, Figure Five in Gold, 1928
I Numeri innamorati di Giacomo Balla (1925)
Il Cinque dorato di Charles Demuth (1928)
Il Cinque di Demuth di Robert Indiana (1963)
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Henry Edmond Cross (1909)

Aggiungo i frattali di Pistoletto, i numeri di Roman Opalka e molto altri ancora.

E anche di esempio sul puro segno in Arte ne abbiamo una infinità, stiamo parlando in questi tempi della Dadamaino ma quanti artisti si concentrano sul puro segno? Una infinità.

E allora dove potrebbe nascere la novità?
Dal linguaggio reale, usabile grazie alle tecnologie moderne, però significante e insignificante insieme, parole vere di linguaggi veri dai significati oscuri.
Oggi questo è possibile grazie alla tecnologia di Google, quale altra Arte rispecchia così il nostro tempo?

A voi la palla :yes:

Bello.jpg Bello2.jpg
 
Ultima modifica:
Non essendo un artista, ma solo un modesto pittore, posso rispondere :p

E non sono per niente d'accordo con la tua scelta. Siamo sempre lì, si sostituisce il prevalere dell'emisfero destro con il sinistro (o sopra/sotto, o quel che diavolo è). Resta un discorso sostanzialmente concettuale, anche se non si comprende il significato, per esempio di caratteri indiani o arabi, li si riconosce comunque come scrittura. L'antica arte cino-giapponese usava i segni della scrittura (peraltro più vicini all'oggetto che i nostri simboli combiinabili) per delle variazioni calligrafiche, dunque riportando in ambito "spazio" (cerv. dx) la cosa, anche se non al 100%. La soluzione era già allora abbastanza sterile, purtroppo la tua lo è ancora di più.

In realtà in questi ultimi anni mi sono fermato in attesa di una illuminazione-risposta alla tua domanda. Risposta che potrebbe anche non venirmi mai.
Certamente, però, la risposta dei tempi porterà ad un approfondimento delle tendenze sia verso il basso (l'inconscio, il magico ecc.) sia verso l'alto (lo spirituale, il divino): l'arte dell'immagine dovrebbe dunque estremizzarsi, rifuggire sia dal paesaggino sia dal concettualismo. Il disegno, come espressione di premeditazione, dovrebbe "sparire", la ricerca non dovrebbe più farsi sugli oggetti/persone, ma sui significati profondi del colore e del gesto (profondi, non superficiali come la pletora di americanini, o neo astrattuncoli che si vede in giro).
Parole.
Diciamo che il pittore dovrebbe divenire insieme uno scienziato e un santone, oltre che un artista. Al di là degli esiti ridicoli, è una necessità che perfino un Nunziante mostra di percepire: solo che il suo "mistero" è tutto esteriore, finto. Simone Pellegrini percepisce pure qualche spinta simile, ma fa uso di segni antichi, i quali, a un certo punto, lo bloccano.
Allego qui di seguito la modesta testimonianza del mio ultimo lavoro, dopo il quale mi sono tranquillamente fermato, solo per mostrare l'esigenza di raggiungere una verità oltre le apparenze - qui figurative, ma nulla impedirebbe che non lo fossero - : chiaro che non ci sono riuscito, do solo una testimonianza.

Tanto per chiarire, ho tolto la foto che a qualcuno ha dato fastidio.
 
Ultima modifica di un moderatore:
io credo farei il ritrattista. In che modo, con che mezzi, con che tecnica non lo so. Ma sicuramente farei il ritrattista.
 
tutto cio' che è valentia bello criptico certosino minuzioso
 
io sentirei l'esigenza di dipingere i colori che percepisco nell'universo. Colori in movimento, veloci, forti. Perché così immagino quello che avviene tra i pianeti, oltre la materia degli stessi, l'invisibile all'occhio umano.
La materia può scomparire, la terra e tutti i pianeti, ma l'aria, il cielo e l'infinito no.
 
Io mi dedicherei all'Arte Effimera, nella quale l'Opera ha una vita brevissima e può essere fruita una sola volta, come il fiore dell'agave.

vge2.gif

Questa particolare forma artistica ha l'impagabile vantaggio che nel caso in cui l'Opera sia di infima levatura scompare in breve tempo dalla vista del fruitore.
 
Io proporrei non un quadro non tanti quadri ma una saga epica condita di installazioni video-arte disegno nuove tecnologie...troppo difficile da spiegare a parole
 
Oh beh, ragazzacci
io mi limiterei a prendere dei fogli
bianchi
formato A4
e li taglierei al centro
:p:p:p:p

scherzi a parte,
questa la proposi qui anni
fa per fare uno scherzetto al FOL:wall:
 

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e non ditemi che ho copiato:p
 

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Preciso che sono un hobbysta dell'arte enon un professionista.
Io userei le tecnologie per proporre qualcosa di nuovo che cerchi di stare in linea con lo spirito del nostro tempo.
Esempio ;)
 

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Io mi dedicherei all'Arte Effimera, nella quale l'Opera ha una vita brevissima e può essere fruita una sola volta, come il fiore dell'agave.

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Questa particolare forma artistica ha l'impagabile vantaggio che nel caso in cui l'Opera sia di infima levatura scompare in breve tempo dalla vista del fruitore.

Mi piace :clap:
 
Sarei sicuramente un artista minimal, con uno spiccato gusto per la decorazione geometrica :D
 
Se fossi artista, sarei un infelice, pieno di dubbi, pieno di contraddizioni, ansioso per la scelta dei temi, sempre alla ricerca della rottura dei limiti convenzionali, ecc.

Ma, se fossi un artista, sarei più felice.
 
Se fossi artista, sarei un infelice, pieno di dubbi, pieno di contraddizioni, ansioso per la scelta dei temi, sempre alla ricerca della rottura dei limiti convenzionali, ecc.

Ma, se fossi un artista, sarei più felice.
Bellissima OK!
 
Se rinascessi artista (ormai a 58 anni mi sembra tardi per cominciare :D) cercherei di seguire l'atteggiamento del grande Hokusai:
"Dall' età di sei anni ho la mania di copiare la forma delle cose, e dai cinquant'anni pubblico spesso disegni, tra quello che ho raffigurato in questi settant'anni non c'è nulla degno di considerazione. A settantatré ho un po' intuito l'essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria."
 
Propongo un giochetto a tutti.
Rispondete alla domanda: se io fossi un artista cosa proporrei oggi?
Possono rispondere tutti (esclusi gli artisti :=) )
Se fossi artista:
Credo che mi concentrerei sul segno del linguaggio...:)
farei anche il ritrattista con valentia criptica certosina minuziosa...:yes:
dipingerei i colori che percepisco nell'universo...OK!
e mi dedicherei all'arte effimera...:mmmm:
e ad una saga epica condita di installazioni video-arte disegno nuove tecnologie... :confused:per proporre qualcosa di nuovo che cerchi di stare in linea con lo spirito del nostro tempo...:censored:
a poi a Natale farei bei regali artistici...:flower:
limitandomi a prendere dei fogli bianchi formato A4 e a tagliarli al centro...:read:
Sarei sicuramente un artista minimal, con uno spiccato gusto per la decorazione geometrica...:cool:
Se fossi artista, sarei un infelice, pieno di dubbi, pieno di contraddizioni, ansioso per la scelta dei temi, sempre alla ricerca della rottura dei limiti convenzionali, ecc....:wall:
Ma, se fossi un artista, sarei più felice...:no:
Se rinascessi artista cercherei di seguire l'atteggiamento del grande Hokusai...:)

Ma io non sono artista, semplicemente perché artista è qualcosa che si fa e non che si è.
E quindi faccio cose molto normali...
come questo quadro che fa solo dormire meglio.

BioSìArt - 2014- cm.33x33x6 -tela de-tessuta, acrilico, legno, metalli, magneti

biosiart tatto1.jpg
 
Non so se sono artista o meno e neppure so cosa vuol dire esattamente essere artista ma quel se...quella piccolissima locuzione formata da una consonante e da una vocale la odio immensamente. Quando si mette un se davanti a qualunque frase significa che non si possiede quella cosa di cui il se funge da condizione essenziale.Siccome però non voglio polemizzare su questo argomento che comunque mi ha solleticato al punto tale di intervenire provo a dir la mia.
Se fossi artista.Sgombro il dubbio e mi vesto da non artista e mi pongo il problema: se fossi artista. Se fossi artista farei esattamente quello che sto facendo adesso, ma se non fossi artista cosa farei? farei esattamente quello che ho sempre fatto.Dunque che io sia artista o che non lo sia farei sempre le stesse cose che faccio e che ho fatto.
Concludo che non è importante essere o non essere artista, l'importante è fare sempre ciò che si vuole o ciò che si può-Ecco che adesso mi sorge un dubbio.E' più importante far ciò che si può rinunciando a fare le cose superiori alla propria possibilità o è più importante cercare di oltrepassare i propri limiti? .
va da sé, che a una domanda corrisponde una risposta e ad ogni risposta nasce una nuova domanda e che prima o poi la risposta viene disattesa. Dunque ecco la conclusione delle conclusioni, anche sul fatto di se fossi un artista, l'uomo è contento solo quando riesce a raggiungere quel traguardo per cui ha la massima inefficienza e oltre il quale non immagina nemmeno di arrivare. Ecco perché tanti uomini sono infelici, perché desiderano arrivare sin dove non possono e raggiunto quell'obiettivo poi soffrono per incapacità di soddisfarne pienamente il ruolo.Dunque non ambite mai ad essere artisti che poi si pretendono da voi cose inaudite e che non sarete mai in grado di soddisfare, almeno non sempre. Se fossi artista direi di non esserlo .
Chi ha letto sino qui merita una medaglia :-)))
 
Non so se sono artista o meno e neppure so cosa vuol dire esattamente essere artista ma quel se...quella piccolissima locuzione formata da una consonante e da una vocale la odio immensamente. Quando si mette un se davanti a qualunque frase significa che non si possiede quella cosa di cui il se funge da condizione essenziale.Siccome però non voglio polemizzare su questo argomento che comunque mi ha solleticato al punto tale di intervenire provo a dir la mia.
Se fossi artista.Sgombro il dubbio e mi vesto da non artista e mi pongo il problema: se fossi artista. Se fossi artista farei esattamente quello che sto facendo adesso, ma se non fossi artista cosa farei? farei esattamente quello che ho sempre fatto.Dunque che io sia artista o che non lo sia farei sempre le stesse cose che faccio e che ho fatto.
Concludo che non è importante essere o non essere artista, l'importante è fare sempre ciò che si vuole o ciò che si può-Ecco che adesso mi sorge un dubbio.E' più importante far ciò che si può rinunciando a fare le cose superiori alla propria possibilità o è più importante cercare di oltrepassare i propri limiti? .
va da sé, che a una domanda corrisponde una risposta e ad ogni risposta nasce una nuova domanda e che prima o poi la risposta viene disattesa. Dunque ecco la conclusione delle conclusioni, anche sul fatto di se fossi un artista, l'uomo è contento solo quando riesce a raggiungere quel traguardo per cui ha la massima inefficienza e oltre il quale non immagina nemmeno di arrivare. Ecco perché tanti uomini sono infelici, perché desiderano arrivare sin dove non possono e raggiunto quell'obiettivo poi soffrono per incapacità di soddisfarne pienamente il ruolo.Dunque non ambite mai ad essere artisti che poi si pretendono da voi cose inaudite e che non sarete mai in grado di soddisfare, almeno non sempre. Se fossi artista direi di non esserlo .
Chi ha letto sino qui merita una medaglia :-)))
Dopo aver preso la medaglia :D
ti dico che per me c'è una linea che divide l'uomo comune dall'Artista.
L'uomo comune ambisce all'impossibile
l'Artista non lo cerca, lo raggiunge naturalmente
 
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