Distrattismo
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Salve.
Volevo condividere con voi un estratto che ho trovato su un documento che tratta di arte naturale (preso da internet) :
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Praticando l'Arte Naturale si viene dunque a formare un rapporto molto particolare tra Uomo e Natura. Dal punto di vista della psicologia del profondo la cosa decisamente più interessante da notare è il decentramento dell'interesse della persona dal suo ego a qualcosa di trascendente in cui si sente compresa. Risulta piuttosto chiaramente come in quell'occasione la Natura venga ad assumere una valenza simbolica assimilabile all'archetipo del Sé.
L'ego dell'artista, infatti, quasi si annulla o per lo meno passa volutamente in secondo piano per lasciare il ruolo di protagonista alla Natura.
Ora, se si pensa alla situazione dell'arte contemporanea, dove basta "essere un nome" per potersi permettere di esporre qualunque cosa, e quindi a tutte le esagerazioni che la caratterizzano (il puntino nero sull'enorme parete bianca, l'ombra del lampadario, la lattina di coca-cola, le macchie di pittura sulle pecore come nel film Le vacanze intelligenti con Sordi…), siamo portati ad interpretare la comparsa dell'Arte Naturale come l'espressione, in campo artistico, di un fenomeno inconscio di compensazione rispetto all'andamento dominante nell'arte moderna, così come nell'intero spirito dell'epoca, essendo l'arte in genere una cassa di risonanza per quest'ultimo.
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Volevo condividere con voi un estratto che ho trovato su un documento che tratta di arte naturale (preso da internet) :
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Praticando l'Arte Naturale si viene dunque a formare un rapporto molto particolare tra Uomo e Natura. Dal punto di vista della psicologia del profondo la cosa decisamente più interessante da notare è il decentramento dell'interesse della persona dal suo ego a qualcosa di trascendente in cui si sente compresa. Risulta piuttosto chiaramente come in quell'occasione la Natura venga ad assumere una valenza simbolica assimilabile all'archetipo del Sé.
L'ego dell'artista, infatti, quasi si annulla o per lo meno passa volutamente in secondo piano per lasciare il ruolo di protagonista alla Natura.
Ora, se si pensa alla situazione dell'arte contemporanea, dove basta "essere un nome" per potersi permettere di esporre qualunque cosa, e quindi a tutte le esagerazioni che la caratterizzano (il puntino nero sull'enorme parete bianca, l'ombra del lampadario, la lattina di coca-cola, le macchie di pittura sulle pecore come nel film Le vacanze intelligenti con Sordi…), siamo portati ad interpretare la comparsa dell'Arte Naturale come l'espressione, in campo artistico, di un fenomeno inconscio di compensazione rispetto all'andamento dominante nell'arte moderna, così come nell'intero spirito dell'epoca, essendo l'arte in genere una cassa di risonanza per quest'ultimo.
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