-artpop-
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Nome praticamente quasi sconosciuto.
Claudio Cintoli è un artista che trovo davvero molto particolare e con un curriculum non male.
Ha partecipato a ben due quadriennali di Roma e nel 2012 il MACRO gli ha dedicato una importante mostra.
La definizione di un’arte a-gravitazionale da parte di Claudio Cintoli aveva a che fare con un impellente desiderio di riadattamento, di riscrittura dei termini espressivi e stilistici. Libertà e anarchia, intese all’interno di un inedito stato di lievitazione psicologica e di un’instancabile riflessione sui valori dell’identità, sarebbero state le coordinate da cui partire per una riconcettualizzazione della soggettività dell’artista. Per questo, le opere ipperrealiste di Cintoli venivano rilette dallo stesso autore come galassie in movimento, cifre in espansione: nature morte colte fuori dal tempo, anche se – in alcuni momenti della sua produzione – rappresentate con una tecnica pittorica rinascimentale. L’arte contemporanea era concepita come processo sfalsato, che aveva perso la propria misura antropomorfica, riducendo così l’ingerenza di polarismo, bidimensionalità, formalismo, geometricità compositiva. I vecchi mezzi potevano essere riutilizzati, nel rinnovamento concettuale della loro funzionalità, solo se piegati al raggiungimento di fini originali, in cui tutte le parti di un progetto potessero scoprirsi reversibili ed intercambiabili, in cui al dettaglio fosse continuamente concesso di riversarsi nel tutto.
FONTE Claudio Cintoli. L’immagine è un bisogno di confine - a cura di Ludovico Pratesi, Daniela Ferraria - Quodlibet pubblicazioni
Bellissimo articolo su Flash Art CLAUDIO CINTOLI - Dettaglio articolo - Flash Art
BIOGRAFIA COMPLETA Claudio Cintoli - vita 1
Claudio Cintoli è un artista che trovo davvero molto particolare e con un curriculum non male.
Ha partecipato a ben due quadriennali di Roma e nel 2012 il MACRO gli ha dedicato una importante mostra.
La definizione di un’arte a-gravitazionale da parte di Claudio Cintoli aveva a che fare con un impellente desiderio di riadattamento, di riscrittura dei termini espressivi e stilistici. Libertà e anarchia, intese all’interno di un inedito stato di lievitazione psicologica e di un’instancabile riflessione sui valori dell’identità, sarebbero state le coordinate da cui partire per una riconcettualizzazione della soggettività dell’artista. Per questo, le opere ipperrealiste di Cintoli venivano rilette dallo stesso autore come galassie in movimento, cifre in espansione: nature morte colte fuori dal tempo, anche se – in alcuni momenti della sua produzione – rappresentate con una tecnica pittorica rinascimentale. L’arte contemporanea era concepita come processo sfalsato, che aveva perso la propria misura antropomorfica, riducendo così l’ingerenza di polarismo, bidimensionalità, formalismo, geometricità compositiva. I vecchi mezzi potevano essere riutilizzati, nel rinnovamento concettuale della loro funzionalità, solo se piegati al raggiungimento di fini originali, in cui tutte le parti di un progetto potessero scoprirsi reversibili ed intercambiabili, in cui al dettaglio fosse continuamente concesso di riversarsi nel tutto.
FONTE Claudio Cintoli. L’immagine è un bisogno di confine - a cura di Ludovico Pratesi, Daniela Ferraria - Quodlibet pubblicazioni
Bellissimo articolo su Flash Art CLAUDIO CINTOLI - Dettaglio articolo - Flash Art
BIOGRAFIA COMPLETA Claudio Cintoli - vita 1