Mirabile sintesi del mondo dell'arte contemporanea

Arsonist

stalker
Registrato
29/3/08
Messaggi
6.272
Punti reazioni
287
mi sembra di sentire paola taverna che vi dice

nun siete gnente :D:D

jeff_koons_yacht_guilty_01.jpg


Si chiama “Guilty” ed e’ lo yacht di lusso commissionato dall’industriale e collezionista di arte contemporanea Dakis Joannou alla superstar Jeff Koons. Koons si e’ occupato della decorazione, che si ispira al disegno mimetico in uso nella prima guerra mondiale (anche se a molti ricorda Roy Liechtenstein), mentre il design della barca e’ di Ivana Porfiri. Per completare il progetto, una tela di Sarah Morris con dipinta la parola Guilty a lettere giganti rosse, comprata appena vista dall’imprenditore bilionario per decorare la camera da letto. All’inaugurazione erano presenti Nicholas Serota, Jeffrey Deitch, Larry Gagosian, Marian Goodman, Maurizio Cattelan e molti altri. Il prossimo numero di Vogue Italia dovrebbe parlarne.
 
Per non passare inosservato...
 
mi sembra di sentire paola taverna che vi dice

nun siete gnente :D:D

jeff_koons_yacht_guilty_01.jpg


Si chiama “Guilty” ed e’ lo yacht di lusso commissionato dall’industriale e collezionista di arte contemporanea Dakis Joannou alla superstar Jeff Koons. Koons si e’ occupato della decorazione, che si ispira al disegno mimetico in uso nella prima guerra mondiale (anche se a molti ricorda Roy Liechtenstein), mentre il design della barca e’ di Ivana Porfiri. Per completare il progetto, una tela di Sarah Morris con dipinta la parola Guilty a lettere giganti rosse, comprata appena vista dall’imprenditore bilionario per decorare la camera da letto. All’inaugurazione erano presenti Nicholas Serota, Jeffrey Deitch, Larry Gagosian, Marian Goodman, Maurizio Cattelan e molti altri. Il prossimo numero di Vogue Italia dovrebbe parlarne.
Posso dire che sembra un Lego? :D
 
puoi anche dire come disse fantozzi della corazzata potemkin :D
 
Ne avevo sentito parlare ancora un paio di anni fa....purtroppo i soldi danno alla testa....alle volte...
 
Ne avevo sentito parlare ancora un paio di anni fa....purtroppo i soldi danno alla testa....alle volte...

Si lo avevo letto anch'io :(
Purtroppo a volte chi ha il pane non ha i denti, chi ha denti non ha pane.
 
Beh....sinceramente in questo caso nn lo invidio....per nulla.
 
In casi di S.O.S rischia di non essere preso sul serio.... io lo lascerei affondare:cool:
 
specie se fossero a bordo tutti quelli nominati nel servizio (salverei la Morris soltanto :D)
 
Sotto il profilo marinaresco è veramente brutto. Se il 99% delle imbarcazioni ha scafo e coperta bianchi ci sono dei motivi precisi, storici per distinguersi dalle navi militari, produttivi per evitare precoci "ragnatele" nel gelcoat e sopratutto climatici per evitare il surriscaldamento (anche se quel signor avrà aria condizionata e mega generatori e se ne frega dei consumi)
Sotto il profilo artistico vedere tutti insieme presidenti di premi, curatori museali, collezionisti privati, mega galleristi, artisti/galleristi, dà una idea del guazzabuglio dell'arte oggi. Credo che prima o poi, se si vuol favorie l'arte anche come investimento, bisognerebbe inizare a ragionare sul temi quali conflitto di interesse e/o insider trading.
 
Mi spiego meglio, e mi scuso con il mitico Arsonist se utilizzo questo 3d.
Negli USA, paese notoriamente attento al mercato ed alla tutela anche dei piccoli azionisti, parecchi decenni fa sono state promulgate le norme sull'insider trading. In pratica il management di una azienda quotata, che conosce prima e meglio di altri le notizie che riguardano l'azienda, non può sfruttare le notizie a fini speculativi e per trasparenza deve comunicare pubblicamente e celermente tutte le operazioni buy and sell effettuate sulle azioni dell'azienda. Ricordo che tanti anni fa c'era proprio un filone di trading basato sulle transazioni comuicate dai manager.

PROPOSTA: un signore che assume un incarico (Direttore. Curatore, etc.) in un Museo pubblico o per un evento importante (Biennali etc.) poichè con le sue scelte può far variare significativamente il valore di un artista dovrebbe pubblicamente dichiarare per il periodo dell'incarico e per qualche anno precedente:

- le operazioni di acquisto che effettua;
- eventuali relazioni commerciali intrattenute con artisti (tipo gallerie aperte insieme o operazioni commerciali)
- gli artisti che ha in collezione
- le eventuali consulenze che ha/ ha avuto con grandi collezionisti privati
e cosi via.

Le informazioni dovrebbero essere rese pubbliche sul sito del Museo/evento.

Magari sarebe un primo passo verso una maggiore trasparenza.
 
Già, secondo me il boom attuale del mercato dell'arte contemporanea si spiega, in parte, anche proprio grazie alla mancanza di regole che lo contraddistingue.
 
Mi spiego meglio, e mi scuso con il mitico Arsonist se utilizzo questo 3d.
Negli USA, paese notoriamente attento al mercato ed alla tutela anche dei piccoli azionisti, parecchi decenni fa sono state promulgate le norme sull'insider trading. In pratica il management di una azienda quotata, che conosce prima e meglio di altri le notizie che riguardano l'azienda, non può sfruttare le notizie a fini speculativi e per trasparenza deve comunicare pubblicamente e celermente tutte le operazioni buy and sell effettuate sulle azioni dell'azienda. Ricordo che tanti anni fa c'era proprio un filone di trading basato sulle transazioni comuicate dai manager.

PROPOSTA: un signore che assume un incarico (Direttore. Curatore, etc.) in un Museo pubblico o per un evento importante (Biennali etc.) poichè con le sue scelte può far variare significativamente il valore di un artista dovrebbe pubblicamente dichiarare per il periodo dell'incarico e per qualche anno precedente:

- le operazioni di acquisto che effettua;
- eventuali relazioni commerciali intrattenute con artisti (tipo gallerie aperte insieme o operazioni commerciali)
- gli artisti che ha in collezione
- le eventuali consulenze che ha/ ha avuto con grandi collezionisti privati
e cosi via.

Le informazioni dovrebbero essere rese pubbliche sul sito del Museo/evento.

Magari sarebe un primo passo verso una maggiore trasparenza.

nessun problema a parte il mitico che mi pare esagerato, ma secondo me tu sei pazzo. :D

qua mica siamo negi USA, se non hai un conflitto di interesse non riesci a fare neanche il presidente di un'assembla condominiale. e poi gli USa non è che siano questo gran paradiso. vedi che casino al Moca con Deitch, prima banchiere, poi collezionista, poi gallerista poi direttore di museo.
 
Già, secondo me il boom attuale del mercato dell'arte contemporanea si spiega, in parte, anche proprio grazie alla mancanza di regole che lo contraddistingue.

di tutti i mercati quello dell'arte è sicuramente il meno trasparente.
 
Mi spiego meglio, e mi scuso con il mitico Arsonist se utilizzo questo 3d.
Negli USA, paese notoriamente attento al mercato ed alla tutela anche dei piccoli azionisti, parecchi decenni fa sono state promulgate le norme sull'insider trading. In pratica il management di una azienda quotata, che conosce prima e meglio di altri le notizie che riguardano l'azienda, non può sfruttare le notizie a fini speculativi e per trasparenza deve comunicare pubblicamente e celermente tutte le operazioni buy and sell effettuate sulle azioni dell'azienda. Ricordo che tanti anni fa c'era proprio un filone di trading basato sulle transazioni comuicate dai manager.

PROPOSTA: un signore che assume un incarico (Direttore. Curatore, etc.) in un Museo pubblico o per un evento importante (Biennali etc.) poichè con le sue scelte può far variare significativamente il valore di un artista dovrebbe pubblicamente dichiarare per il periodo dell'incarico e per qualche anno precedente:

- le operazioni di acquisto che effettua;
- eventuali relazioni commerciali intrattenute con artisti (tipo gallerie aperte insieme o operazioni commerciali)
- gli artisti che ha in collezione
- le eventuali consulenze che ha/ ha avuto con grandi collezionisti privati
e cosi via.

Le informazioni dovrebbero essere rese pubbliche sul sito del Museo/evento.

Magari sarebe un primo passo verso una maggiore trasparenza.

Sarebbe bello
purtroppo in Italia trasparenza = fantascienza
a partire dalle istituzioni, dal settore economico/finanziario ecc. ecc..........:censored:
 
Probabilmente avete ragione, sono pazzo...... (ci starebbe la faccina che ride ma non so metterla)

Però credo che la via che faticosamente stiamo prendendo è quella.... Chi qualche anno fa avrebbe immaginato di trovare sul sito dei Ministeri la retribuzione di ogni singolo Dirigente (compreso i bonus) ? Oggi con la legge 192 è così. Allo stesso modo sui siti di tutte le amministrazioni e/o società controllate trovate i contratti di appalto degli ultimi 2 anni (con fornitore, oggetto, importo, etc.)

Arcange mi sembra di avere capito che lavori in ambito promotori finanziari (scusami se mi sbaglio). Oggi chi sollecita il risparmio del cittadino è sottoposto ad una serie di regole: esami ed iscrizione ad albo promotori, prospetti informativi, vigilanza, regolamenti e regole, etc. etc.
Lo so funzionano solo in parte ma almeno ci si ragiona su.

Qual'è la differenza con chi "sollecita" il risparmio in opere d'arte ? O con chi ne "influenza" l'andamento ? (zero regole.)
Insomma se "l'arte" deve essere un mercato qualche regola prima o poi dovrà pur averla.

Magari sono solo "sogni" ........ ciao
 
Probabilmente avete ragione, sono pazzo...... (ci starebbe la faccina che ride ma non so metterla)

Però credo che la via che faticosamente stiamo prendendo è quella.... Chi qualche anno fa avrebbe immaginato di trovare sul sito dei Ministeri la retribuzione di ogni singolo Dirigente (compreso i bonus) ? Oggi con la legge 192 è così. Allo stesso modo sui siti di tutte le amministrazioni e/o società controllate trovate i contratti di appalto degli ultimi 2 anni (con fornitore, oggetto, importo, etc.)

Arcange mi sembra di avere capito che lavori in ambito promotori finanziari (scusami se mi sbaglio). Oggi chi sollecita il risparmio del cittadino è sottoposto ad una serie di regole: esami ed iscrizione ad albo promotori, prospetti informativi, vigilanza, regolamenti e regole, etc. etc.
Lo so funzionano solo in parte ma almeno ci si ragiona su.

Qual'è la differenza con chi "sollecita" il risparmio in opere d'arte ? O con chi ne "influenza" l'andamento ? (zero regole.)
Insomma se "l'arte" deve essere un mercato qualche regola prima o poi dovrà pur averla.

Magari sono solo "sogni" ........ ciao
No, non sono promotore finanziario, pero' ho a che fare con loro giornalmente.
Sintetizzando moltissimo, diciamo che "amministro" patrimoni di benestanti.
E' per questo che so come funziona il mondo bancario, conosco le regole del gioco :rolleyes: e le normative.
Sono comunque d'accordo sul fatto che il mondo dell'arte abbia bisogno di avere regole, vigilanza e controllo del mercato. Come ha gia' scritto qualcuno una sorta di Consob.
Ci sara' sempre qualcuno che influenzera' il mercato. In fondo e' giusto cosi', l'importante e' che sia fatto in modo onesto.
Magari per iniziare si potrebbe agevolare la tassazione, adeguandola ad altri paesi.
Poi ci puo' stare che, essendo un mondo particolare e creativo, le varianti siano infinite.
Per concludere, fa bene anche sognare. A volte i sogni si avverano
ciao
 
Io mi accontenterei di poco.
Che si tornasse a quando le fiere erano fiere commerciali e basta e non un grande circo dove controllori e controllati sono sempre gli stessi.
Che si tornasse a quando le case d’asta non accettavano opere di giovani alla prima mostra con cui operano sleale concorrenza alla gallerie e giocano al rialzo sulle quotazioni.
Che si tornasse a quando una mostra in galleria era il vero banco di prova per un artista che oggi invece arriva come un meteorite (spesso meteora) scagliato dall’iperuraneo a suon di grancassa e in trionfo su orribili panfili, ma vuoi mettere che Miuccia e Maramotti ce l’hanno nei loro musei privati, l’ha comprato pure Anita e i Rubell se ne son caricati un camion.
Ti arrivano questi Murillo, Smith che se chiedi a qualcuno ma l’innovazione, la poetica, il pensiero, come si inserisce nel contesto culturale, ti guardano stralunati pensando che sei matto, conta solo che ha fatto il botto in asta.
Insomma ti fan comprare artisti allo stesso modo con cui ti mandano a casa deputati che non sai neanche da dove ca..o arrivano.
Ma secondo voi perché la fiera più importante del mondo è in un posto così banale come Basilea? Semplice: Basilea si trova in Svizzera e Svizzera vuol dire… che tu che sei un poveraccio te ne vai a Liste, Volta e scope, quelli del panfilo aspettano in hotel a 5 stelle (a basilea un caffè costa 7 franchi).
Ma ormai la lobotomia imperante e l’irrefrenabile eccitazione ti fa stare su di giri perchè cinguetti da mane a sera, spari selfie nei social e tutti dicono mi piace quando scrivi che il pupo oggi ha fatto una cacca di quelle terrificanti.
A voler proprio esagerare si potrebbe permettere ai collezionisti di detrarre dalle tasse gli acquisti in arte (però poi si incaxxano quelli che si muovono in black).
A voler ancora esagerare si potrebbe abbassare l’IVA, ché comprare un’opera d’arte non è come comprare un panfilo.
Ma questo è il paese dove con l’arte non si mangia.
 
Indietro