Spazi virtuali: mostre, acquisti e vendite.

batteristasinest

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Se ne è sempre discusso ma mai in modo omogeneo.Credo che non si possa oggi non essere informatissimi su questo importante nuovo mezzo di esposizione e di compravendita.
Gallerie di lunga e comprovata esperienza come la Tate gallery che da spazio a progetti on line, si stanno già da tempo adattando a questa realtà.Addirittura ci sono situazioni quasi esclusivamente virtuali e non di secondaria importanza come ad esempio la walker Art Center che realizza laboratori artisti virtuali molto interessanti.
In itali ci sono numerosi artisti che addirittura mettono on line tutto il loro operato artistico dallla preparazione della tela sino all'opera finita come il nostro Cammarata (che può piacere o meno ma che ha sfruttato saggiamente il mondo virtuale)
Poi ricordo le vendite on line e se ne discute spesso a proposito delle aste varie che appunto permettono previa iscrizione di acquistare opere d'arte stando comodamente a casa e immettendosi virtualmente in rete.
La possibilità quindi di diffondere arte attraverso questi mezzi in perenne trasformazione mette chiunque in grado di documentarsi su tutto nel mondo dell'arte.
E' finita l'epoca del procacciatore di artisti solitari? E' finito il lirismo dell'artista che deve farsi una bella "gavetta" prima di essere conosciuto? Oggi non c'è assolutamente più privacy e tutto può essere messo in rete visibile e conoscibile da chiunque.Ma questo è un bene per l'arte?..e per l'artista? Ha ancora senso parlare di artista storicizzato? Cosa cerca oggi il mercato?...l'artista storicizzato o quello più visibile, quello che fa più notizia?
 
Anche Saatchi art,( costola della saatchi gallery) e' una realta' in cui gli artisti mettono in mostra e in vendita i loro lavori. Io ho camprato qualcosina devo dire che perdendoci un po di tempo nello studiare l'artista( curriculum, educazione, premi, mostre) qualcosina di buono si trova.
 
poi non sottovalutiamo anche le piccole realtà virtuali come ad esempio questo forum (che piccolissimo non è) dove appunto si scambiano opinioni e pareri su artisti e investimenti che molto probabilmente nella vita di tutti i giorni difficilmente ti capita in così largo seguito.Dunque il mercato si alimenta anche di questi piccoli centri virtuali.In italia di centri virtuali di interesse artistico ne esistono non pochi, e nel mondo non saprei quantificarne quanti; condizionano certamente il mercato dato che una condivisione su qualche forum da potenzialmente valore ad un artista anziché un altro, cosa che difficilmente capita nella vita reale di tutti i giorni dove al massimo hai come interlocutore un gallerista , studenti (se sei prof e che magari sono poco inclini ad ascoltarti con passione artistica) o qualche amico che neppure ti ascolta con vero interesse. Trovare nella vita reale centri di interesse artistico con un elevato numero di interessati come in rete è difficile per non dire impossibile.
Internet ha cambiato per sempre il nostro modo anche di intendere l'arte, di apprezzare gli artefici e di fare acquisti, ne sono più che convinto.
 
Se ne è sempre discusso ma mai in modo omogeneo.Credo che non si possa oggi non essere informatissimi su questo importante nuovo mezzo di esposizione e di compravendita.
Gallerie di lunga e comprovata esperienza come la Tate gallery che da spazio a progetti on line, si stanno già da tempo adattando a questa realtà.Addirittura ci sono situazioni quasi esclusivamente virtuali e non di secondaria importanza come ad esempio la walker Art Center che realizza laboratori artisti virtuali molto interessanti.
In itali ci sono numerosi artisti che addirittura mettono on line tutto il loro operato artistico dallla preparazione della tela sino all'opera finita come il nostro Cammarata (che può piacere o meno ma che ha sfruttato saggiamente il mondo virtuale)
Poi ricordo le vendite on line e se ne discute spesso a proposito delle aste varie che appunto permettono previa iscrizione di acquistare opere d'arte stando comodamente a casa e immettendosi virtualmente in rete.
La possibilità quindi di diffondere arte attraverso questi mezzi in perenne trasformazione mette chiunque in grado di documentarsi su tutto nel mondo dell'arte.
E' finita l'epoca del procacciatore di artisti solitari? E' finito il lirismo dell'artista che deve farsi una bella "gavetta" prima di essere conosciuto? Oggi non c'è assolutamente più privacy e tutto può essere messo in rete visibile e conoscibile da chiunque.Ma questo è un bene per l'arte?..e per l'artista? Ha ancora senso parlare di artista storicizzato? Cosa cerca oggi il mercato?...l'artista storicizzato o quello più visibile, quello che fa più notizia?
Argomento interessante.
Al giorno d'oggi non si puo' fare a meno della rete. Dannoso in alcuni casi, utilissimo in altri.
Pensiamo solo a chi per motivi logistici non puo' visitare mostre, gallerie, ecc. Un mezzo utile per documentarsi, come hai detto tu.
Per gli artisti che lo utilizzano nel modo corretto, penso sia indispensabile. Vi sono siti di artisti ben fatti, dove si puo' vedere la maggior parte del loro mondo. Addirittura sono visibili gli artisti stessi all'opera.
In altri casi, essendo negata per la tecnologia, non lo utilizzo piu' di tanto.
Una cosa che non faccio e' l'acquisto tramite internet. Devo poter vedere e toccare con mano cio' che compro.
Infatti ho sempre dichiarato che non comprero' mai un'opera d'arte tramite asta virtuale.
Ma per un artista non deve diventare un mezzo per allontanarsi dal suo mondo reale fatto di contatto umano che vale mille volte di piu'.
 
Argomento interessante.

Una cosa che non faccio e' l'acquisto tramite internet. Devo poter vedere e toccare con mano cio' che compro.
Infatti ho sempre dichiarato che non comprero' mai un'opera d'arte tramite asta virtuale.

Batterista ha tantissima ragione quando afferma
"Internet ha cambiato per sempre il nostro modo anche di intendere l'arte, di apprezzare gli artefici e di fare acquisti, ne sono più che convinto"

Per quanto abbia da sempre apprezzato i libri di arte
mai come internet sono riuscito a fare gli approfondimenti che poi mi hanno portato alla mediocre conoscenza che mi ritrovo.

Poi ci stanno i forum, i blog e i vari social
dove è utilissimo ritrovare pareri di tanti collezionisti.
Credo di essere approdato nel primo forum nel 2001, quello di eBay:eek:

Diversamente da Arcange ho spesso acquistato on line,
del resto ormai le case d'asta sono sparse nel mondo
e visto che Arcange NON ama l'aereo:D
mi chiedo come potrebbe prendere qualcosa in Soth a NY se non ad Hong Kong...

scherzi a parte,
ho preso on line anche opere a Vercelli ed ad Udine:yes:
basta avere un po' di fiducia di Pablo o di Domenico.
 
poniamo caso che decidessi d creare virtualmente un opera immensa e venderla in modo virtuale il cui acquirente la possa detenere in modo solo virtuale ossia tutto tramite internet e niente di realmente materiale, nè opera, nè soldi.Sarebbe possibile?
 
poniamo caso che decidessi d creare virtualmente un opera immensa e venderla in modo virtuale il cui acquirente la possa detenere in modo solo virtuale ossia tutto tramite internet e niente di realmente materiale, nè opera, nè soldi.Sarebbe possibile?

Non saprei più dove andarla a pescare, ma anni fa circolava su internet un'opera virtuale alla quale qualcuno aveva dato il via e che chiunque poteva vedere e, registrandosi e usando un programma di grafica, poteva modificare come gli pareva. Il tutto in termini gratuiti, se ricordo bene. Una gigantesca opera d'arte collettiva.
 
poniamo caso che decidessi d creare virtualmente un opera immensa e venderla in modo virtuale il cui acquirente la possa detenere in modo solo virtuale ossia tutto tramite internet e niente di realmente materiale, nè opera, nè soldi.Sarebbe possibile?

Non so se sarebbe possibile, di sicuro io non la vorrei mai
 
poniamo caso che decidessi d creare virtualmente un opera immensa e venderla in modo virtuale il cui acquirente la possa detenere in modo solo virtuale ossia tutto tramite internet e niente di realmente materiale, nè opera, nè soldi.Sarebbe possibile?

E' appunto quello che stanno facendo dei nostri soldi.
 
Un'altra modalità interessante è quella che a breve lancerà l'artista friulano Matteo Attruia.
Si chiama "Attruia for rent" e consiste nel prestito temporaneo di una sua opera per un periodo limitato di tempo. Una locazione "a tempo".
 
Un'altra modalità interessante è quella che a breve lancerà l'artista friulano Matteo Attruia.
Si chiama "Attruia for rent" e consiste nel prestito temporaneo di una sua opera per un periodo limitato di tempo. Una locazione "a tempo".

in quale locazione esporrebbe l'opera ? Pubblica o anche privata ?
 
Se non sbaglio l'idea di pagare un piccolo canone e godere in casa propria per un periodo determinato un opera d'arte circola già da tempo.
Comunque pagare in moneta elettronica , bitcoin (tralaltro recentemente oggetto di indagini giudiziarie poco piacevoli) o altro sistema virtuale e ricevere sul proprio computer un esclusiva opera creata appositamente per il richiedente e da un certo artista non sarebbe una brutta idea.Tutto virtuale...niente di materiale.Anche la moneta virtuale (a parte il bitcoin) spendibile a prescindere dal reddito darebbe la giusta dimensione e valore a qualunque opera dove il valore appunto è stimato virtualmente anche senza alcuna spendita effettiva di danaro e dunque senza giochi di sorta speculativi.
Dell'opera poi il fruitore potrà modificarla a suo piacere, dargli dimensioni da lui desiderate e, volendolo, con richiesta di riproduzione materiale e solo a quel punto il valore economico virtuale potrebbe diventare quello reale espresso anche in euro.
 
Se non sbaglio l'idea di pagare un piccolo canone e godere in casa propria per un periodo determinato un opera d'arte circola già da tempo.
Comunque pagare in moneta elettronica , bitcoin (tralaltro recentemente oggetto di indagini giudiziarie poco piacevoli) o altro sistema virtuale e ricevere sul proprio computer un esclusiva opera creata appositamente per il richiedente e da un certo artista non sarebbe una brutta idea.Tutto virtuale...niente di materiale.Anche la moneta virtuale (a parte il bitcoin) spendibile a prescindere dal reddito darebbe la giusta dimensione e valore a qualunque opera dove il valore appunto è stimato virtualmente anche senza alcuna spendita effettiva di danaro e dunque senza giochi di sorta speculativi.
Dell'opera poi il fruitore potrà modificarla a suo piacere, dargli dimensioni da lui desiderate e, volendolo, con richiesta di riproduzione materiale e solo a quel punto il valore economico virtuale potrebbe diventare quello reale espresso anche in euro.

che gusto c'è nel guardare un'opera nel virtuale ?
non mi darebbe nessuna emozione, nessuna sensazione
 
che gusto c'è nel guardare un'opera nel virtuale ?
non mi darebbe nessuna emozione, nessuna sensazione

Però potresti interagire con l'artista, magari modificando l'opera a tuo piacere e chiedendo poi venga creata materialmente così come da te modificata...un opera creata dalla mente dell'artista e del collezionista, un opera unica formata da chi da l'input e chi la vuole solo per se.
 
Però potresti interagire con l'artista, magari modificando l'opera a tuo piacere e chiedendo poi venga creata materialmente così come da te modificata...un opera creata dalla mente dell'artista e del collezionista, un opera unica formata da chi da l'input e chi la vuole solo per se.

Non fa per me.
L'opera è creazione dell'artista, non devo essere io a modificarla.
Lui fa l'artista e io faccio la collezionista.
E comunque virtualmente, mi sembrerebbe di guardare il nulla, devo poter guardare una materia che sia quadro, scultura, disegno.......
 
Ultima modifica:
in quale locazione esporrebbe l'opera ? Pubblica o anche privata ?

Privata. Io ho aderito. Mi sembra di ricordare (l'età...) che il prestito si concretizzi in un trimestre. Appena avrò l'informazione corretta la comunicherò.
 
Privata. Io ho aderito. Mi sembra di ricordare (l'età...) che il prestito si concretizzi in un trimestre. Appena avrò l'informazione corretta la comunicherò.

Grazie

p.s. ma quale eta' ? Sei un giovanotto
 
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