I crucci dei collezionisti

artinm

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10/2/14
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Buonasera a tutti.

Vi racconto un episodio che secondo me farà tanto discutere,il cui titolo del post esemplificativo.

Un nostro collezionista di fiducia ci ha chiesto di procurargli una serie di piccole opere contemporanee perché la sua idea è quella di creare una specie di composizione stile mosaico.
Ora, nonostante avesse scelto lui gli autori, ha rifiutato alcuni quadri poiché su supporti diversi dalla tela.

Bisogna precisare che la maggior parte degli artisti in questione usa frequentemente altri supporti. Questo capriccio che potrebbe sembrare una scelta consapevole non è in realtà un errore madornale?
A mio avviso il collezionista facendo così denaturalizza l’autore dell’opera costringendolo a creare un opera che lui non “ha voluto” e poi riflessioni a parte a me come materiale il cartone piace molto perché tutta sta fissazione sulla tela? Voi che ne pensate?
 
Buonasera a tutti.

Vi racconto un episodio che secondo me farà tanto discutere,il cui titolo del post esemplificativo.

Un nostro collezionista di fiducia ci ha chiesto di procurargli una serie di piccole opere contemporanee perché la sua idea è quella di creare una specie di composizione stile mosaico.
Ora, nonostante avesse scelto lui gli autori, ha rifiutato alcuni quadri poiché su supporti diversi dalla tela.

Bisogna precisare che la maggior parte degli artisti in questione usa frequentemente altri supporti. Questo capriccio che potrebbe sembrare una scelta consapevole non è in realtà un errore madornale?
A mio avviso il collezionista facendo così denaturalizza l’autore dell’opera costringendolo a creare un opera che lui non “ha voluto” e poi riflessioni a parte a me come materiale il cartone piace molto perché tutta sta fissazione sulla tela? Voi che ne pensate?
Io non lo vedo assolutamente come un capriccio o un errore madornale.
E' una libera scelta.
Se io per esempio prediligo la tela, e' un problema mio se l'artista che mi piace crea su altri supporti. Decidero' di conseguenza se comprare oppure no, perche' la mia idea potrei non volerla cambiare..
Cosi' come non vedo perche' l'artista debba cambiare il suo modo di creare per compiacere il collezionista. Sarebbe un vero artista?

Ti chiedo:
il collezionista in questione ha costretto (orribile parola) a creare un altra opera?
perche' la vedi come una fissazione prediligere la tela ? Non lo trovo corretto. Un'opera su tela io la trovo stupenda.

Ognuno colleziona cio' che sente
 
Ho usato le virgolette appositamente. Effettivamente uno sceglie ciò che sente e ci sta tutto come ragionamento. Al collezionista però i quadretti piacevano non li voleva solo per via della tela. é questo che mi ha spiazzato.
Non so se gli artisti commissionati accetteranno di rifarli, credo di no.
 
La mia idea è che molti artisti considerano il cartone come il materiale delle opere di serie B mentre la tela è vista come il supporto per le opere di maggiore qualità. Questa secondo me potrebbe essere la regola, il collezionista si adegua. Poi ci sono artisti che non usano la tela come supporto per scelta artistica: in questi casi la tela non è proprio presa in considerazione. Bisogna vedere in quale casistica rientrano gli artisti considerati.
 
La mia idea è che molti artisti considerano il cartone come il materiale delle opere di serie B mentre la tela è vista come il supporto per le opere di maggiore qualità. Questa secondo me potrebbe essere la regola, il collezionista si adegua. Poi ci sono artisti che non usano la tela come supporto per scelta artistica: in questi casi la tela non è proprio presa in considerazione. Bisogna vedere in quale casistica rientrano gli artisti considerati.
Pardon, ho sbagliato
 
Ultima modifica:
Ho usato le virgolette appositamente. Effettivamente uno sceglie ciò che sente e ci sta tutto come ragionamento. Al collezionista però i quadretti piacevano non li voleva solo per via della tela. é questo che mi ha spiazzato.
Non so se gli artisti commissionati accetteranno di rifarli, credo di no.

Virgolette usate solo in "ha voluto"
 
si, ma il senso era quello. Comunque verbo poco adatto, lo riconosco.
 
Proprio in questi giorni sono stato testimone ( accompagnavo il collezionsita ) di questo episodio.
Il mio Amico ha comprato un Opera e si accorto solo dopo che vi era un quasi impercettibile "segno" ( non saprrei nemmeno io come definirlo da quando e quanto era minimo e impercettibile ad una prima non attenta, visione ).
Visto l'ottimo prezzo di acquisto, grazie al fatto che l'Artista è vivente ha fissato con lui un appuntamento e gli abbiamo portato l'Opera in visione.
L'Artista si ricordava bene dell'Opera ( tra l'altro bellissima ed importante ) e ha detto che anche lui si era accorto subito del "segno" ma che addirittura x lui era un "valore aggiunto" ed infatti ha nella foto che lo accompagnava come autentica ( e così come nella copia che ha lui in articolo ) la minuscola "imperfezione" è già presente.
A questo punto l'Amico collezionista se ne è tornato felicemente ( e + tranquillo ) a casa con la sua bella Opera sotto braccio.
 
Proprio in questi giorni sono stato testimone ( accompagnavo il collezionsita ) di questo episodio.
Il mio Amico ha comprato un Opera e si accorto solo dopo che vi era un quasi impercettibile "segno" ( non saprrei nemmeno io come definirlo da quando e quanto era minimo e impercettibile ad una prima non attenta, visione ).
Visto l'ottimo prezzo di acquisto, grazie al fatto che l'Artista è vivente ha fissato con lui un appuntamento e gli abbiamo portato l'Opera in visione.
L'Artista si ricordava bene dell'Opera ( tra l'altro bellissima ed importante ) e ha detto che anche lui si era accorto subito del "segno" ma che addirittura x lui era un "valore aggiunto" ed infatti ha nella foto che lo accompagnava come autentica ( e così come nella copia che ha lui in articolo ) la minuscola "imperfezione" è già presente.
A questo punto l'Amico collezionista se ne è tornato felicemente ( e + tranquillo ) a casa con la sua bella Opera sotto braccio.
Beh siete stati fortunati che avete avuto a che fare con una persona intellettualmente corretta perché in altri casi sia io che altri miei amici collezionisti abbiamo avuto delle brutte e molto dispendiose esperienze per il fatto di essere stati quasi obbligati a far restaurare dall'artista (a caro prezzo) l'opera solo per vedersela fare autenticare; purtroppo devo dire che tale modo di fare è appannaggio di più di un artista (anche se una minoranza) che operando in modo così poco lungimirante non aiuta certamente un'espansione collezionistica delle proprie opere, insomma una specie di boomerang per loro, ma alla fine anche per noi che spendiamo....
 
Proprio in questi giorni sono stato testimone ( accompagnavo il collezionsita ) di questo episodio.
Il mio Amico ha comprato un Opera e si accorto solo dopo che vi era un quasi impercettibile "segno" ( non saprrei nemmeno io come definirlo da quando e quanto era minimo e impercettibile ad una prima non attenta, visione ).
Visto l'ottimo prezzo di acquisto, grazie al fatto che l'Artista è vivente ha fissato con lui un appuntamento e gli abbiamo portato l'Opera in visione.
L'Artista si ricordava bene dell'Opera ( tra l'altro bellissima ed importante ) e ha detto che anche lui si era accorto subito del "segno" ma che addirittura x lui era un "valore aggiunto" ed infatti ha nella foto che lo accompagnava come autentica ( e così come nella copia che ha lui in articolo ) la minuscola "imperfezione" è già presente.
A questo punto l'Amico collezionista se ne è tornato felicemente ( e + tranquillo ) a casa con la sua bella Opera sotto braccio.
Già abbiamo notato una volta che la mania verso una presunta perfezione esprime più disagi psicologici personali che problemi reali. Il presunto difetto viene vissuto come una ferita narcisistica, + o - come un graffio sull'automobile, e non c'è quasi nulla da fare. Ma se guardiamo le opere più famose, notiamo che molte presentano apparenti difetti di questo tipo (una cucitura della tela, una variante di levigatezza nell'affresco ...): avevo portato l'esempio dei fili elettrici o telefonici in una casa o in una città, che vengono considerati come "non visti" dal punto di vista dell'architettura.
Se siamo troppo materiali, o materialisti, ci attacchiamo così più al supporto che al contenuto, all'idea.

Ciò però, a mio avviso, non vale per i discorso tela o cartone (già molte volte mi sono espresso con riserve, o meglio, precisazioni sulle opere di carta). Diciamo che vi è una responsabilità di tutti: il collezionista avrebbe dovuto specificare meglio prima, ma anche il gallerista aveva il dovere di precisare quale fosse la reale richiesta, e pure l'artista non doveva ignorare questo aspetto tecnico.
Metti che l'artista avesse creato l'opera su carta velina, o su una fetta di formaggio :D , il committente doveva far buon viso a cattivo gioco comunque?
 
Già abbiamo notato una volta che la mania verso una presunta perfezione esprime più disagi psicologici personali che problemi reali. Il presunto difetto viene vissuto come una ferita narcisistica, + o - come un graffio sull'automobile, e non c'è quasi nulla da fare. Ma se guardiamo le opere più famose, notiamo che molte presentano apparenti difetti di questo tipo (una cucitura della tela, una variante di levigatezza nell'affresco ...): avevo portato l'esempio dei fili elettrici o telefonici in una casa o in una città, che vengono considerati come "non visti" dal punto di vista dell'architettura.
Se siamo troppo materiali, o materialisti, ci attacchiamo così più al supporto che al contenuto, all'idea.

Ciò però, a mio avviso, non vale per i discorso tela o cartone (già molte volte mi sono espresso con riserve, o meglio, precisazioni sulle opere di carta). Diciamo che vi è una responsabilità di tutti: il collezionista avrebbe dovuto specificare meglio prima, ma anche il gallerista aveva il dovere di precisare quale fosse la reale richiesta, e pure l'artista non doveva ignorare questo aspetto tecnico.
Metti che l'artista avesse creato l'opera su carta velina, o su una fetta di formaggio :D , il committente doveva far buon viso a cattivo gioco comunque?

Grazie Gino sei sempre puntuale e preciso nello rispondere.
Nello specifico caso che ho riportato sopra, sentendo parlare l'Artista sono convinto della sua buona fede, "il segno" ( impercettibile e ecom.que assolutamente nn deturpante )
è stato non dico voluto, ma metabolizzato dall'Artista stesso in fase di realizzazione e lui oltre esserne conscio ne ha parlato quasi come un valore aggiunto all'Opera.
Di certo l'Artista non lo ha visto e voluto come sfregio al collezionista.
Aggiungo poi che concordo al 100% con te essendosi l'Artista accorto in fase di realizzazione "del segno" ed avendo fatto uscire poi l'Opera dal suo studio ( la poteva distruggere se non la riteneva idonea ) i collezionisti a volte sono troppo"maniacali" e la perfezione ( che al mondo nn esiste in nessun campo e/o arte ) e mettono errando la ricerca della perfezione davanti all'Opera stessa ed ai suoi contenuti/messaggi.
 
Ultima modifica:
Beh siete stati fortunati che avete avuto a che fare con una persona intellettualmente corretta perché in altri casi sia io che altri miei amici collezionisti abbiamo avuto delle brutte e molto dispendiose esperienze per il fatto di essere stati quasi obbligati a far restaurare dall'artista (a caro prezzo) l'opera solo per vedersela fare autenticare; purtroppo devo dire che tale modo di fare è appannaggio di più di un artista (anche se una minoranza) che operando in modo così poco lungimirante non aiuta certamente un'espansione collezionistica delle proprie opere, insomma una specie di boomerang per loro, ma alla fine anche per noi che spendiamo....
scusate se ritorno, a mio giudizio, su uno dei crucci principali per noi collezionisti e cioè di come comportarsi quando certi artisti richiesti di autenticare l'opera in nostre mani, ti adducono il fatto che l'opera a loro giudizio dovrebbe essere restaurata o sistemata (sempre da loro e a pagamento) e che il rilascio dell'autentica è subordianato a tale restauro; tutto ciò perchè, sempre a loro dire, l'opera non essendo più integra, non rispetta più esteticamente quello che loro avevano voluto rappresentare....
tenete presente che tale comportamento non è raro tra gli artisti e come ben sapete riguarda parecchi nomi anche famosi.
Dato che mi è capitato di imbattermi in questi problemi e con me altri collezionisti volevo sapere se secondo voi ci fosse un modo legale per ottenere l'autentica senza però fare restaurare l'opera ed evitando un surplus di costi anche perchè così l'opera mantiene i segni di un tempo vissuto ma almeno vede riconosciuta la propria paternità....
 
scusate se ritorno, a mio giudizio, su uno dei crucci principali per noi collezionisti e cioè di come comportarsi quando certi artisti richiesti di autenticare l'opera in nostre mani, ti adducono il fatto che l'opera a loro giudizio dovrebbe essere restaurata o sistemata (sempre da loro e a pagamento) e che il rilascio dell'autentica è subordianato a tale restauro; tutto ciò perchè, sempre a loro dire, l'opera non essendo più integra, non rispetta più esteticamente quello che loro avevano voluto rappresentare....
tenete presente che tale comportamento non è raro tra gli artisti e come ben sapete riguarda parecchi nomi anche famosi.
Dato che mi è capitato di imbattermi in questi problemi e con me altri collezionisti volevo sapere se secondo voi ci fosse un modo legale per ottenere l'autentica senza però fare restaurare l'opera ed evitando un surplus di costi anche perchè così l'opera mantiene i segni di un tempo vissuto ma almeno vede riconosciuta la propria paternità....
Che vergogna...chiunque si comporti così non è, da me, definibile artista. Solo artigiano mercenario.
 
scusate se ritorno, a mio giudizio, su uno dei crucci principali per noi collezionisti e cioè di come comportarsi quando certi artisti richiesti di autenticare l'opera in nostre mani, ti adducono il fatto che l'opera a loro giudizio dovrebbe essere restaurata o sistemata (sempre da loro e a pagamento) e che il rilascio dell'autentica è subordianato a tale restauro; tutto ciò perchè, sempre a loro dire, l'opera non essendo più integra, non rispetta più esteticamente quello che loro avevano voluto rappresentare....
tenete presente che tale comportamento non è raro tra gli artisti e come ben sapete riguarda parecchi nomi anche famosi.
Dato che mi è capitato di imbattermi in questi problemi e con me altri collezionisti volevo sapere se secondo voi ci fosse un modo legale per ottenere l'autentica senza però fare restaurare l'opera ed evitando un surplus di costi anche perchè così l'opera mantiene i segni di un tempo vissuto ma almeno vede riconosciuta la propria paternità....

E magari l'artista ti consiglia ''il restauratore di fiducia''….. giro giro tondo.:D
 
Buonasera a tutti.

Vi racconto un episodio che secondo me farà tanto discutere,il cui titolo del post esemplificativo.

Un nostro collezionista di fiducia ci ha chiesto di procurargli una serie di piccole opere contemporanee perché la sua idea è quella di creare una specie di composizione stile mosaico.
Ora, nonostante avesse scelto lui gli autori, ha rifiutato alcuni quadri poiché su supporti diversi dalla tela.

Bisogna precisare che la maggior parte degli artisti in questione usa frequentemente altri supporti. Questo capriccio che potrebbe sembrare una scelta consapevole non è in realtà un errore madornale?
A mio avviso il collezionista facendo così denaturalizza l’autore dell’opera costringendolo a creare un opera che lui non “ha voluto” e poi riflessioni a parte a me come materiale il cartone piace molto perché tutta sta fissazione sulla tela? Voi che ne pensate?

dovrebbe cambiare tipo di opere ............ alcune opere contemporanee hanno già problemi per via dei materiali usati
 
scusate se ritorno, a mio giudizio, su uno dei crucci principali per noi collezionisti e cioè di come comportarsi quando certi artisti richiesti di autenticare l'opera in nostre mani, ti adducono il fatto che l'opera a loro giudizio dovrebbe essere restaurata o sistemata (sempre da loro e a pagamento) e che il rilascio dell'autentica è subordianato a tale restauro; tutto ciò perchè, sempre a loro dire, l'opera non essendo più integra, non rispetta più esteticamente quello che loro avevano voluto rappresentare....
tenete presente che tale comportamento non è raro tra gli artisti e come ben sapete riguarda parecchi nomi anche famosi.
Dato che mi è capitato di imbattermi in questi problemi e con me altri collezionisti volevo sapere se secondo voi ci fosse un modo legale per ottenere l'autentica senza però fare restaurare l'opera ed evitando un surplus di costi anche perchè così l'opera mantiene i segni di un tempo vissuto ma almeno vede riconosciuta la propria paternità....

Io colleziono, e da poco, quasi solo grafica, perciò non ti so dire cosa farei concretamente se venissi a trovarmi nel tuo caso.
Ti posso solo dire che ritengo immorale una pratica del genere.
Chissà se anche all'estero succede così o se è un'altra delle tante anomalie italiane.
Come esistono le associazioni delle gallerie e delle case d'asta, ci vorrebbe forse un sindacato dei collezionisti.
 
Io colleziono, e da poco, quasi solo grafica, perciò non ti so dire cosa farei concretamente se venissi a trovarmi nel tuo caso.
Ti posso solo dire che ritengo immorale una pratica del genere.
Chissà se anche all'estero succede così o se è un'altra delle tante anomalie italiane.
Come esistono le associazioni delle gallerie e delle case d'asta, ci vorrebbe forse un sindacato dei collezionisti.
hai ragione! mi piacerebbe sentire il parere di qualche gallerista che magari ci potrebbe dare delle indicazioni su come comportarci in questi casi
 
Esistono artisti che non hanno neppure il buon gusto di far finta che l'opera non risulti integra..
Chiedono soldi e basta.. E senza conquibus, niente autentica.. :eek:
 
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