Mauro Reggiani

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Macho678

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Qualcuno di voi conosce questo pittore astrattista, modenese di nonantola?
Ha mercato?
Grazie delle risposte
 
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ciao, se lo vuoi acquisire poichè ti piace, ben venga.
Se lo vuoi accomprare x investimento, io lascerei perdere.


ciao
 
Artista che annovera molti invenduti nelle aste

Nelle opere storiche merita attenzione:

Composizione
1952
________________________________________
Lot 620 - Farsetti Arte, Prato (May 26, 2006)
Modern & Contemporary Art (Sale No.136)
aggiudicata
€ 44.000 EUR
allego;)



Composizione no. 1
1939
________________________________________
Lot 962 - Dorotheum, Vienna (May 18, 2011)
Modern Art
aggiudicata
€ 34.460 EUR
allego:)


per le opere cosiddette "minori"
lascerei perdere....:no::no::no:
 

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Aprii il primo mio post su mauro reggiani, credo pilastro della pittura moderna italiana, e ricevetti solo 2 risposte. Vedo 3d di autori che non sarebbero degni neanche di allacciargli le scarpe che suscitano entusiasmi e richiami storico-critici degni di un orgasmo multiplo.
Detto questo do un piccolo contributo, con un articolo scritto per una sua mostra al museo della permanente nel 97 ( curata da Caramel)che prende spunto dalle parole scritte da Giulio Carlo Argan per definire la sua pittura, e giusto per ricordare un po chi era e cosa faceva.

Argan scrive:
PITTURA COME ARCHITETTURA
La pittura di Mauro Reggiani è ideata, progettata e costruita come un'architettura. Come un'area per il costruttore, così per Reggiani la superficie del quadro è uno spazio che vale e che si deve utilizzare nel miglior modo possibile: che bisogna, cioè, rendere pienamente significativo.

QUI SOTTO L'ARTICOLO PER LA MOSTRA (se qualcuno ha voglia di leggerlo)




Reggiani, le architetture sublimi
----------------------------------------------------------------- NOVECENTO Nel centenario della nascita, una rassegna in memoria di uno dei protagonisti del "Milione" Reggiani, le architetture sublimi. Davanti al portone di Brera si apriva una piccola, lucida galleria d'arte, due ampie stanze e una direzione, convegno di artisti. Si chiamava il Milione, tanta era la cifra spesa dai tre fratelli Ghiringhelli per allestirla. Allora, agli inizi degli anni '30, di gallerie d'arte a Milano ce ne erano poche: poco piu' in la' il Belvedere, retto da Pier Maria Bardi che sosteneva le sorti del Novecento; la galleria Milano in via Croce Rossa, culla del gruppo novecentista milanese; e, poi, la Pesaro, la Scopinich, l'Esame di Somare' e qualche altra, aperta all'eclettismo di una societa' in crescita, anche nelle arti. Il Milione era diverso, proponeva l'astrattismo dell'avanguardia europea, il surrealismo, il Novecento colto e qualificato. Vi si trovavano opere di Kandinsky, di Klee, di Mondrian, di Seligmann, di Arp. Il nucleo portante era pero' italiano: Bogliardi, Reggiani, Gino Ghiringhelli, Soldati e, piu' tardi, gli astrattisti di Como: Radice, Rho, con l'apporto critico di Alberto Sartoris. Ed ecco che, adesso, La Permanente di Milano presenta una mostra di Mauro Reggiani (1897 - 1980), per il centenario della nascita, curata da Luciano Caramel. E' una rassegna che si compone di un piccolo gruppo di opere del breve periodo novecentista del pittore, e che prosegue quindi con una quarantina di pezzi scelti a segnare il percorso dell'artista: dalle prime prove di un astrattismo (alla Juan Gris), alla sintesi assoluta del geometrismo (da Mondrian a MaleviAc). Caramel riprende una tesi di Argan: pittura come architettura. Sono le ragioni di Reggiani, pittore emiliano giunto a Milano nel 1924 in piena formazione del clima del Novecento e che, con una intelligenza culturale fuori dal comune, comprese che era inutile cercare l'architettura della forma sul vero. Bisognava spogliarsi dal "vero", per decantare l'assoluto dello spazio a mezzo di campiture colorate, cosi' come si costruisce un edificio destinato a durare oltre il sentimento del fenomeno. A quel tempo, inizi anni '30, l'architettura razionalista faceva il suo ingresso in Italia attraverso una grande mostra degli esempi europei di Gropius, Le Corbusier, Mies van der Rohe, esposti alla Triennale del 1933. Il giovane Argan ne sposava la causa su Casabella. Terragni, Lingeri, Figini, Pollini e Rogers, architetti, tentarono un'alleanza, difficile, con il "primordio" di Massimo Bontempelli, pubblicando a Como il quaderno unico di Valori primordiali. Mauro Reggiani fu uno dei pochi pittori della partita che si proponeva non solo come un superamento del naturalismo ottocentesco ma anche come una demistificazione del "primitivismo" dei primi anni '20, ancora accarezzato da Lionello Venturi e che era soltanto un ritorno antistorico a una fase primaria della societa'. Mauro Reggiani e' un artista esemplare di questa problematica. Dalla costruzione novecentesca solida come quella del primo Sironi e Funi, dai suoi paesaggi scabri di cezanniano convinto degli anni '20, Reggiani passa, avvivandosi di colore, alle composizioni mondrianiste degli anni '30. Superfici lisce, meditate come architetture, squadrate in dolci rapporti cromatici. La preziosita' pittorica del pannello e' dominata dall'incontro di piani geometrici che percorrono in velocita' la strada che porta all'incanto metafisico. Il sublime come soddisfazione della conoscenza razionale e' raggiunto in alcune tele degli anni Cinquanta (Composizione n. 12, 1950; Composizione n. 6, 1952); poi Reggiani puo' permettersi alcune variazioni di fantasia, qualche arabesco, qualche profondita' dei piani. Gli spazi colorati acquistano autonomia e il pittore lascia spazio alla fantasia dell'osservatore e, da ultimo, i piani colorati si fanno piu' assoluti, improrogabili. Davanti alle tele degli ultimi vent'anni (Reggiani e' morto nel 1980) la semplificazione diventa sempre piu' assoluta come in una decantazione della sua opera precedente. In analogia con quella che e' stata in quegli anni la pittura di Rotko, di Klein, Reggiani procede a stesure a strisce, abbandona i dettami della geometria euclidea, dipinge l'assoluto colorato pacificando la ricerca architettonica del quadro nel colore in se', fonte di gioia e di sopravvivenza.* MAURO REGGIANI Palazzo della Permanente Milano, sino al 28 dicembre
 
Veramente io ricordo una interessante discussione su Reggiani, ma su un altro thread. In quella discussione intervenne anche il nipote di Reggiani con delle intelligenti osservazioni, con dei riferimenti ai contemporanei lavori di Radice e con la rivendicazione non del tutto condivisa di essere stato il primo (in ordine di tempo) astrattista italiano. Alcuni, anche io, fecero osservare che i primi lavori astratti di un italiano sono in realtà ascrivibili a Magnelli, che pur lavorò molto a Parigi.
 
Era una discussione tempisticavsu chi era stato il primo adtrattista, ma non si erano approfonditi i temi di quella pittura, e l' importanza storica di quel movimento che e' il padre, ricordiamolo, dei vari fontana, dorazio e compagnia..
 
Aprii il primo mio post su mauro reggiani, credo pilastro della pittura moderna italiana, e ricevetti solo 2 risposte. Vedo 3d di autori che non sarebbero degni neanche di allacciargli le scarpe che suscitano entusiasmi e richiami storico-critici degni di un orgasmo multiplo.
Detto questo do un piccolo contributo, con un articolo scritto per una sua mostra al museo della permanente nel 97 ( curata da Caramel)che prende spunto dalle parole scritte da Giulio Carlo Argan per definire la sua pittura, e giusto per ricordare un po chi era e cosa faceva.

Argan scrive:
PITTURA COME ARCHITETTURA
La pittura di Mauro Reggiani è ideata, progettata e costruita come un'architettura. Come un'area per il costruttore, così per Reggiani la superficie del quadro è uno spazio che vale e che si deve utilizzare nel miglior modo possibile: che bisogna, cioè, rendere pienamente significativo.

QUI SOTTO L'ARTICOLO PER LA MOSTRA (se qualcuno ha voglia di leggerlo)




Reggiani, le architetture sublimi
----------------------------------------------------------------- NOVECENTO Nel centenario della nascita, una rassegna in memoria di uno dei protagonisti del "Milione" Reggiani, le architetture sublimi. Davanti al portone di Brera si apriva una piccola, lucida galleria d'arte, due ampie stanze e una direzione, convegno di artisti. Si chiamava il Milione, tanta era la cifra spesa dai tre fratelli Ghiringhelli per allestirla. Allora, agli inizi degli anni '30, di gallerie d'arte a Milano ce ne erano poche: poco piu' in la' il Belvedere, retto da Pier Maria Bardi che sosteneva le sorti del Novecento; la galleria Milano in via Croce Rossa, culla del gruppo novecentista milanese; e, poi, la Pesaro, la Scopinich, l'Esame di Somare' e qualche altra, aperta all'eclettismo di una societa' in crescita, anche nelle arti. Il Milione era diverso, proponeva l'astrattismo dell'avanguardia europea, il surrealismo, il Novecento colto e qualificato. Vi si trovavano opere di Kandinsky, di Klee, di Mondrian, di Seligmann, di Arp. Il nucleo portante era pero' italiano: Bogliardi, Reggiani, Gino Ghiringhelli, Soldati e, piu' tardi, gli astrattisti di Como: Radice, Rho, con l'apporto critico di Alberto Sartoris. Ed ecco che, adesso, La Permanente di Milano presenta una mostra di Mauro Reggiani (1897 - 1980), per il centenario della nascita, curata da Luciano Caramel. E' una rassegna che si compone di un piccolo gruppo di opere del breve periodo novecentista del pittore, e che prosegue quindi con una quarantina di pezzi scelti a segnare il percorso dell'artista: dalle prime prove di un astrattismo (alla Juan Gris), alla sintesi assoluta del geometrismo (da Mondrian a MaleviAc). Caramel riprende una tesi di Argan: pittura come architettura. Sono le ragioni di Reggiani, pittore emiliano giunto a Milano nel 1924 in piena formazione del clima del Novecento e che, con una intelligenza culturale fuori dal comune, comprese che era inutile cercare l'architettura della forma sul vero. Bisognava spogliarsi dal "vero", per decantare l'assoluto dello spazio a mezzo di campiture colorate, cosi' come si costruisce un edificio destinato a durare oltre il sentimento del fenomeno. A quel tempo, inizi anni '30, l'architettura razionalista faceva il suo ingresso in Italia attraverso una grande mostra degli esempi europei di Gropius, Le Corbusier, Mies van der Rohe, esposti alla Triennale del 1933. Il giovane Argan ne sposava la causa su Casabella. Terragni, Lingeri, Figini, Pollini e Rogers, architetti, tentarono un'alleanza, difficile, con il "primordio" di Massimo Bontempelli, pubblicando a Como il quaderno unico di Valori primordiali. Mauro Reggiani fu uno dei pochi pittori della partita che si proponeva non solo come un superamento del naturalismo ottocentesco ma anche come una demistificazione del "primitivismo" dei primi anni '20, ancora accarezzato da Lionello Venturi e che era soltanto un ritorno antistorico a una fase primaria della societa'. Mauro Reggiani e' un artista esemplare di questa problematica. Dalla costruzione novecentesca solida come quella del primo Sironi e Funi, dai suoi paesaggi scabri di cezanniano convinto degli anni '20, Reggiani passa, avvivandosi di colore, alle composizioni mondrianiste degli anni '30. Superfici lisce, meditate come architetture, squadrate in dolci rapporti cromatici. La preziosita' pittorica del pannello e' dominata dall'incontro di piani geometrici che percorrono in velocita' la strada che porta all'incanto metafisico. Il sublime come soddisfazione della conoscenza razionale e' raggiunto in alcune tele degli anni Cinquanta (Composizione n. 12, 1950; Composizione n. 6, 1952); poi Reggiani puo' permettersi alcune variazioni di fantasia, qualche arabesco, qualche profondita' dei piani. Gli spazi colorati acquistano autonomia e il pittore lascia spazio alla fantasia dell'osservatore e, da ultimo, i piani colorati si fanno piu' assoluti, improrogabili. Davanti alle tele degli ultimi vent'anni (Reggiani e' morto nel 1980) la semplificazione diventa sempre piu' assoluta come in una decantazione della sua opera precedente. In analogia con quella che e' stata in quegli anni la pittura di Rotko, di Klein, Reggiani procede a stesure a strisce, abbandona i dettami della geometria euclidea, dipinge l'assoluto colorato pacificando la ricerca architettonica del quadro nel colore in se', fonte di gioia e di sopravvivenza.* MAURO REGGIANI Palazzo della Permanente Milano, sino al 28 dicembre

sulla questione mi pronunciai quando parlammo su un altro argomento.
Concordo e ribadisco che a parte Magnelli che visse in Francia e lavorò gomito a gomito con i caposcuola dell'astrattismo mondiale sin dagli esordi , tra gli italiani operativi in Italia lo ritengo l'astrattista più importante e bravo almeno questo è il mio pensiero....c'è da dire altresì, come ho già scritto illo tempore, che nella sua pittura tarda ed anche non troppo secondo me perde di qualità.
Infine riguardo all'ultima tua precisazione ricordo, come del resto è noto da sempre, che Dorazio attinge da Magnelli e non da Reggiani. Le prime opere di Dorazio geometrizzanti sono davvero sconvolgenti per somiglianza con gli astratti di Magnelli realizzati dagli anni 40 in poi.
Saluti :)
 
Ultima modifica:
Sabato ti posto cosa scrisse dorazio di Reggiani in una prefazione di un libro a lui dedicato.( ora non ce l'ho sotto mano)
Comunque intendo che venivano tutti da li non come somiglianza ma come scuola, dato che magnelli ( maestro) e' sempre stato un cane sciolto. Fontana era invece avtutti gli effetti un membro dal gruppo del milione.( il piu' giovane e talentuoso ).
 
Sabato ti posto cosa scrisse dorazio di Reggiani in una prefazione di un libro a lui dedicato.( ora non ce l'ho sotto mano)
Comunque intendo che venivano tutti da li non come somiglianza ma come scuola, dato che magnelli ( maestro) e' sempre stato un cane sciolto. Fontana era invece avtutti gli effetti un membro dal gruppo del milione.( il piu' giovane e talentuoso ).

Di Reggiani tutti i più grandi Artisti italiani del secondo dopo guerra di matrice astratta non possono che aver scritto e detto bene, ancora oggi io sento parlare solo che bene di Reggiani da quei pochi big rimasti ancora in vita, ti ripeto per me è stato il più importante degli astrattisti italiani operativi in Italia( per i contatti internazionali mantenuti) ed il più bravo( i primi suoi lavori sono di livello elevatissimo). Ma nello specifico su Dorazio, che sicuramente avrà elogiato il tuo avo senza dubbio alcuno perchè rappresenta un big dell'astrattismo italiano a tutti gli effetti, proprio tempo fa parlavo con persone che hanno avuto diretto contatto ed amicizia con il Maestro di origini abbruzzesi e costoro mi hanno raccontato e fatto notare il legame particolare che c'era tra la pittura di Dorazio e Magnelli, davvero lampante nei primi lavori con forme geometriche .
Saluti :)
 
Comunque era anche per far notare come un autore, che a livello di storia dell'arte non e' secondo a bonalumi o castellani per esempio(sfido chiunque a sostenere il contrario argomentandolo) ed e' di gran lunga superiore ai molti carneadi o ad artisti bravi citati qua sul fol, non susciti attenzione e approfondimenti in quanto il mercato non lo prende in considerazione. Per dire che la storia dell'arte viene spesso usata per giustificare un investimento. Ma la storia dell'arte quella vera non conosce mercato o mercanti.
 
Comunque era anche per far notare come un autore, che a livello di storia dell'arte non e' secondo a bonalumi o castellani per esempio(sfido chiunque a sostenere il contrario argomentandolo) ed e' di gran lunga superiore ai molti carneadi o ad artisti bravi citati qua sul fol, non susciti attenzione e approfondimenti in quanto il mercato non lo prende in considerazione. Per dire che la storia dell'arte viene spesso usata per giustificare un investimento. Ma la storia dell'arte quella vera non conosce mercato o mercanti.

Caro Macho
Quando penso a Mauro Reggiani mi viene subito da associarlo a Mondrian che considero un punto di riferimento assoluto per l'arte del XX secolo.:yes:

Circa 20 anni fa visitai una sua mostra a Nonantola sua città natale ed ora
tutte le volte che passo da lì, mi viene in mente lui ed i suoi quadri geometrici che esprimono purezza, armonia ed un pensiero profondo e ordinato_OK!

Non so dirti se il mio lavoro sia stato influenzato da lui o meno tuttavia, pur non avendolo conosciuto personalmente nutro ammirazione ed ho una certa predilezione per lui.:)
 
Comunque era anche per far notare come un autore, che a livello di storia dell'arte non e' secondo a bonalumi o castellani per esempio(sfido chiunque a sostenere il contrario argomentandolo) ed e' di gran lunga superiore ai molti carneadi o ad artisti bravi citati qua sul fol, non susciti attenzione e approfondimenti in quanto il mercato non lo prende in considerazione. Per dire che la storia dell'arte viene spesso usata per giustificare un investimento. Ma la storia dell'arte quella vera non conosce mercato o mercanti.

Per me Reggiani è un grande, il futuro ce lo dirà. Il valore economico non dice nulla di un artista, la ruota girerà un giorno come ha girato per altri.;)
 
Per me Reggiani è un grande, il futuro ce lo dirà. Il valore economico non dice nulla di un artista, la ruota girerà un giorno come ha girato per altri.;)

Speriamo. Perchè se invece ci finisci sotto, la ruota ti schiaccia...
 
Per me Reggiani è un grande, il futuro ce lo dirà. Il valore economico non dice nulla di un artista, la ruota girerà un giorno come ha girato per altri.;)

Guarda io lo spero, ma la vedo dura. Per diversi motivi di cui sarebbe lungo scrivere. A me basta una rivalutazione artistica che sono conscio essere difficile senza quella economica che l'accompagna!
 
Caro Macho
Quando penso a Mauro Reggiani mi viene subito da associarlo a Mondrian che considero un punto di riferimento assoluto per l'arte del XX secolo.:yes:

Circa 20 anni fa visitai una sua mostra a Nonantola sua città natale ed ora
tutte le volte che passo da lì, mi viene in mente lui ed i suoi quadri geometrici che esprimono purezza, armonia ed un pensiero profondo e ordinato_OK!

Non so dirti se il mio lavoro sia stato influenzato da lui o meno tuttavia, pur non avendolo conosciuto personalmente nutro ammirazione ed ho una certa predilezione per lui.:)

Grande giustino! Sono contento che l'hai conosciuto io purtroppo sono nato un anno prima della sua morte e non ho potuto conoscerlo!
 
1 mauro reggiani con lucio fontana
2mucchi reggiani birolli capogrossi
 

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stralcio da un testo di piero dorazio

"Fra i padri dell'astrattismo italiano ( Balla, Prampolini, Magnelli, Soldati,Licini, Veronesi) Reggiani si distingue per la sua costante adesione al concetto del quadro inteso come superficie limitata dei suoi quattro lati e piana; un concetto che implica non solo una scelta estetica, ma proprio una scelta morale. Non si trovano compromessi nei suoi quadri, ne con il chiaroscuro,ne con le allusioni simboliche; anche nella sua vita infatti Reggiani preferiva dimettersi e restare nel suo studio, piuttosto che accettare compromessi con i potenti della cultura. Lo sviluppo lineare della suo opera si legge ora come un contributo di grande rilievo alla pittura europea di questo XX secolo e come un esempio di profonda intelligenza dei valori e delle soluzioni formali dei più cruciali problemi della pittura moderna"

Piero Dorazio
 
breve storia della vita artistica dal 1934 in poi

1934- espone al "Milione" con Ghiringhelli e Bogliardi. La prima mostra astrattista italiana, accompagnata dalla dichiarazione firmata dai tre artisti
1935- Partecipa alla seconda Quadriennale di arte nazionale a Roma, e alla "Prima mostra collettiva di arte astratta" nello studio torinese di Casorati e Paolucci
1935-36 E' nominato insegnante all'accademia di brera. Due sue opere sono pubblicate sul n 4 della rivista parigina del gruppo "abstration-creation" al quale aderisce.
1936 Prima mostra personale al Milione, invitato alla xx biennale di venezia e partecipa a Como, a villa Olmo, alla "Mostra di pittura moderna italiana".
In dicembre con Juan bay, D'errico, Fontana, Melotti, Radice, Veronesi e Soldati è tra gli espositori della mostra di disegni e stampe astratti organizzata presso la galleria Moody di Buenos Aires
1937 Espone alla mostra "20 firme" al Milione.
1937-38 Una sua opera è inclusa nel primo e unico volume "Valori Primordiali" del filosofo Franco Ciliberti.
1939 Espone nelle mostre "11 artisti" e "10 artisti" al Milione
1940 Partecipa alla "mostrta dei dodici" (De chirico, Funi, Rosai, Marussig, Peyron, Severini, Borra,Marini, Licini, Ghiringhelli,Fontana, Reggiani).
E' invitato alla XXII Biennale di Venezia
1941-1945 E' chiamato alle armi. I bombardamenti del 13 agosto 1943 gli distruggono lo studio di Milano con circa 200 opere
1946 -49 Espone con gillo dorfles, radice e soldati nella galleria Ciliberti di Milano.
Partecipa alla VI quadriennale di roma e alla XXIV Biennale di venezia e alla rassegna arte astratta in italia alla galleria di Roma.
1950-51 Espone alla XXV biennale di venezia, e al IV premio Michetti. Nella mostra itinerante "Italienische Kunst der Gegenwart". Alla rassegna "Arte astratta e concreta in italia" alla galleria d'arte moderna di Roma.Espone alla I biennale di San Paolo.
1952 Espone con una sala personale alla XXVI biennale di venezia. Partecipa alla mostra "Gruppo arte concreta di milano (M.A.C.)".

fine prima parte...
 
Ultima modifica:
seconda parte:

1953:
Partecipa alla collettiva "6 pittori di Milano oggi. Bordoni,Crippa, Peverelli, Dova, Radice, Reggiani" alla galleria San Fedele di Milano.
Partecipa alle mostre: "Pictures actuelles de France et d'Italie",
"Arte astratta italiana e francese" alla galleria arte moderna di Roma,
"Arte astratta italo-francese" alla galleria d'arte moderna di Roma,
"Arte italiana Moderna" ad Atene,
"Mostra italiana d'arte contemporanea" a Stoccolma.
Vince il Premio Graziano 1953

1954:
E' eletto presidente del M.A.C., che porta alla fusione col gruppo francese "Espace".
Esegue un marmo in mosaico policromo alla X triennale di Milano.
Partecipa alla collettiva "Magnelli, Prampolini, Radice , Reggiani" alla Galleria del Fiore
Espone alla XXVII Biennale di venezia
Espone al VI premio nazionale "Golfo della spezia"
Espone alla rassegna "Pittori e scultori non oggettivi.89sima mostra dell'art club" Nella galleria il Camino di Roma
Espone nella mostra itinerante "Contemporary italian arts" a cura dell'Ars Council of Great Britain di Londra

1955
Partecipa alla mostra "Arte Italiana contemporaneo" nel Palacio del Ritiro di Madrid
Partecipa alla 3 biennale di San Paolo
Partecipa alla mostra "MAC/ESPACE: esperimenti di sintesi delle arti" nella Galleria del fiore a Milano
Partecipa alla VI quadriennale di Roma
Personale nella saletta degli amici dell'arte di Modena, presentata da Nello Ponente

1956
Sala Personale alla XXVIII biennale di venezia presentato da Umbro Apollonio
Partecipa alla mostra "Italian art of 20th century" itinerante in australia
Partecipa a "Italianische Malerei heute" al Museo di Leverkusen

1957

Personale alla galleria del Grattacielo di Milano di Enzo Pagani
Espone a "Diez anos de pintura italiana" itinerante in sudamerica organizzata dalla Biennale di Venezia
Espone "Artistas italianos de hoje" alla 4 Biennale di San Paolo
Espone "Painting in Post-war Italy" nella casa italiana della Columbia University
Espone "Guggenehim International Award 1956" nel Guggenheim Museum di New York
Espone "Cinquant'anni di pittura astratta nel mondo" nella Galleria Creuze di Parigi
Espone "Mostra d'arte contemporanea italiana" alla galleria d'arte di Roma

1958
Partecipa al premio internazionale arte astratta alla galleria Kasper di Losanna.
Partecipa alla " Sammlung Cavellini:Moderne italienische Maler und Maler der Ecole de Paris" alla Kunsthalle di Basilea
Partecipa alla mostra "Moderne italiensk Malerei" a Copenhagen
Partecipa alla collettiva "New trends in italian art" curata dalla Roma-New-york art foundation

fine seconda parte....
 
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